L’annuncio dell’intenzione di sporgere querela da parte del direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, Luciano Massari, non ha minimamente scalfito il coordinatore comunale della Lega, Nicola Pieruccini e il coordinatore comunale di Forza Italia, Riccardo Bruschi che sono tornati a ribadire quanto affermato alcuni giorni fa e cioè l’urgenza del commissariamento dell’Accademia e delle dimissioni dell’attuale direttore.
Alla base delle prime richieste dei coordinatori di Lega e Forza Italia c’era la relazione firmata dal professor Michele Aietta per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dalla quale sarebbero emerse gravi motivazioni a sostegno dell’ineleggibilità e l’incandidabilità di Luciano Massari.
In risposta alla minacciata querela fatta dal direttore dell’Accademia Pieruccini e Bruschi hanno addirittura rilanciato le accuse attingendo ancora alla relazione del dottor Aietta che avrebbe evidenziato altre criticità. Pieruccini e Bruschi si sono detti sconcertati dalla minaccia di Massari ed hanno ribadito di aver reso pubblici, in maniera testuale, estratti della relazione del dottor Aietta. Inoltre hanno anche definito prive di pregi giuridici le argomentazioni portate da Massari per cercare di confutare quanto scritto nella relazione del Mef.
“Vogliamo ricordare – hanno detto Pieruccini e Bruschi – che al momento Massari gestisce la seconda struttura pubblica più importante della città dopo il comune. Come si fa a giustificare comportamenti che violano la legge in modo così palese asserendo che essi non contraddicono lo statuto dell'Accademia? Capiamo che il suo ufficio è a Palazzo del Principe, ma non crederà mica di vivere in un principato autonomo in cui non vigono le leggi dello stato ma quelle di Massari. Forse non ha mai sentito parlare del principio della gerarchia delle fonti giuridiche, sulla base del quale quella superiore, cioè lo stato, prevale sempre su quella inferiore, ovvero lo statuto dell'Accademia.”. i due coordinatori di Lega e Forza Italia hanno voluto rendere pubblici anche altri passaggi della relazione di Aietta che, a loro giudizio, getterebbero ulteriore grave discredito sull'attuale governance e farebbero chiaramente capire la situazione di diffusa illegalità e di estrema emergenza in cui verte l'istituto, che appare oggi al di fuori di ogni controllo. Eccoli di seguito:
“Rinuncia a un direttore amministrativo di ruolo e nomina antiecononoma di un “interim” a 800 chilometri di distanza.
Secondo la relazione, Massari appare il dominus dell'Accademia ben al di là delle prerogative di legge e statutarie. Ad esempio nella domina del direttore amministrativo egli, “sulla base di discutibili motivazioni di merito e non di legittimità, ha rinunciato a una procedura di comando che avrebbe stabilizzato tale figura” decidendo, senza averne le prerogative di legge (che al contrario spetterebbero al Miur), l' “antieconomica nomina di un direttore amministrativo ad interim, di preferenza del direttore, la cui sede di ruolo è situata a circa 800 chilometri di distanza con un tempo di percorrenza in auto di circa 9 ore”.
Inchiesta della procura sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo Antico della biblioteca dell’Accademia
La Procura ha avviato un'inchiesta sul servizio di catalogazione informatizzata del Fondo antico della biblioteca dell’Accademia. Evitando un'analisi approfondita della problematica in quanto la gran parte dei documenti sono stati sequestrati dai carabinieri, il dott. Aietta evidenzia che non esiste “il contratto deliberato dal cda” del servizio, non è stata richiesta “l'autorizzazione della sovrintendenza ai beni culturali”, la gara è stata indetta “sotto soglia”, e quindi negoziata e senza bando, per 40 mila euro, salvo poi scegliere un preventivo da 70 mila euro scartandone uno da 41 mila nonostante “nella Commissione di gara non ci fosse un componente esperto in grado di fornire una valutazione professionale”, dopo aver richiesto solo 3 preventivi invece dei 5 previsti dalla legge e senza copertura finanziaria (a bilancio erano disponibili e impegnati solo 32 mila euro). Il contratto è stato infine sospeso per circostanze speciali e di interesse pubblico.
Lo scandalo della Summer School
Relativamente agli ormai celeberrimi corsi “Summer School”, anch'essi oggetto di una inchiesta della procura della Repubblica per la quale sono già prepotentemente venuti alla ribalta della cronaca, la relazione evidenzia che il Memorandum tra l'Accademia e l'associazione “Via della seta” è stato sottoscritto dal direttore “in modo illegittimo” in quando egli non ne aveva titolo “poiché privo dell'autorizzazione a prendere impegni per l'Accademia, in quanto il Memorandum non è stato approvato dal Consiglio accademico né portato a conoscenza del cda” e poiché si “discosta palesemente” da altri atti regolarmente approvati dalle strutture dell'Accademia, come ad esempio il regolamento didattico. Per il totale caos organizzativo, il dirigente del ministero non riesce a individuare i motivi per i quali l'associazione “Via della Seta” abbia incassato 60.800 euro, versandone all'Accademia solo 21.000 e chiedendo 3.800 euro per ogni studente, cifra enormemente superiore ai 1.500 euro che la la convenzione prevedeva per l'organizzazione dei “corsi propedeutici” (quelli di lingua italiana, previsti dallo stesso Memorandum, non sono mai partiti). Aietta ritiene che in realtà tali studenti cinesi abbiano partecipato semplicemente ai corsi di “summer school”, il cui costo di iscrizione è mediamente di 500 euro (e non di 3.800 come fatto pagare agli studenti cinesi!)
Molti docenti non rispettano il monte ore e 27 docenze non di ruolo sono state affidate senza l'espletamento di procedure pubbliche
Il dottor Aietta ha riscontrato che “molti docenti svolgono un orario complessivo senza rispettare il monte ore di 324” e che nell'affidamento di corsi diversi dalla titolarità d'insegnamento “27 corsi sono stati affidati senza l'espletamento delle procedure pubbliche”, violando in diversi casi “l'articolo 97 della Costituzione che impedisce il doppio lavoro dipendente in capo al medesimo soggetto sottraendo anche opportunità lavorative a giovani disoccupati in cerca di lavoro e in possesso di idonei requisiti”. Risulta disatteso dai docenti l'obbligo di presentare al consiglio accademico una relazione triennale sulla propria attività e “i direttori di scuola e di dipartimento sono remunerati con le attività aggiuntive previste dal contratto integrativo di istituto senza svolgere, peraltro, le attività previste dal loro incarico”
Illegittima esternalizzazione del servizio bibliotecario
L'esternalizzazione del servizio bibliotecario in modo continuativo appare illegittima perché, anche qualora fosse utile e necessario, cosa che il dirigente non ha riscontrato, potrebbe essere giustificata solo per esigenze temporanee e contingenti, considerando anche che molti dirigenti risultano in debito d'orario.”.
Pieruccini e Bruschi hanno di nuovo sottolineato l’urgenza di rimuovere Massari dal suo incarico addirittura ventilando la possibilità di licenziarlo dal ruolo di dipendente pubblico e insegnante ed hanno ribadito la necessità della nomina di un commissario per ripristinare un minimo di legalità e regolarità amministrativa, da parte del Miur, che sino ad oggi si sarebbe distinto per un complice silenzio. Per le stesse ragioni Pieruccini e Bruschi hanno chiesto le dimissioni dell’assessore Andrea Raggi, rappresentante dell'amministrazione comunale nel cda dell'Accademia, in quanto complice o, peggio, totalmente distratto. I due coordinatori di Lega e FI hanno anche chiesto una mobilitazione cittadina per risollevare l’Accademia da una crisi profonda e che oggi sembra irreversibile allo scopo di evitare l'accorpamento con quella di Firenze, ipotesi che, secondo Pieruccini e Bruschi, nei palazzi della politica sarebbe data come sempre più probabile e di cui il Pd, i 5 stelle e la lobby che ha espresso Massari direttore ne avrebbero la piena responsabilità.