Venerdì 4 settembre alle ore 18 presso l'ex deposito CAT a Massa, si svolgerà l'assemblea pubblica del collettivo Athamanta. Dopo la grande manifestazione del 4 gennaio contro l'approvazione del nuovo Pabe di Massa è emersa l'esistenza di un'ampia opposizione a quella che viene definita come una "devastazione" delle Alpi Apuane.
Il collettivo Athamanta ha spiegato: "Migliaia di persone, comitati, associazioni e collettivi sono scesi in strada portando con determinazione la necessità di una decisa inversione di rotta nell'indirizzo politico e culturale della gestione del territorio Apuano. In questi mesi le amministrazioni comunali hanno invece ancora dimostrato la volontà di proseguire sul solco tracciato da decenni di escavazione sempre più distruttiva, affinando strumenti di pianificazione che si rivolgono a imprese e società alle quali, in cambio di qualche briciola, regalano la possibilità di saccheggiare il territorio come un distretto minerario, permettendo la polverizzazione delle montagne e la devastazione di valli e corsi d'acqua. Alimentando la mitologia tossica di un popolo di artisti e cavatori, si nega l'evidenza distruttrice del sistema estrattivo, i cui "sviluppi tecnologici" da decenni determinano anche la perdita di posti di lavoro oltre che la scomparsa di ampie porzioni di montagna."
Il collettivo Athamanta ha continuato esponendo quanto accade all'interno delle amministrazioni comunali: "Ne è un esempio il Nuovo Regolamento appena approvato dal Comune di Carrara in un clima surreale fatto di consigli comunali a porte chiuse, polizia e tanta, troppa arroganza nel totale disinteresse ad ascoltare le osservazioni e le opposizioni portate da decine di associazioni del territorio. Quel giorno è stata tracciata una linea netta, che solo con i nostri corpi e la determinazione delle comunità solidali possiamo spezzare. È il momento di prendere parola collettivamente e determinare nuove linee di indirizzo politico basate sulla cura anzi che sullo sfruttamento, sull'uso invece che sul diritto di chissà quale proprietà nella gestione del territorio. Mettere al centro il bene comune non è uno slogan di facciata, sotto il quale nascondere interessi privati, accumulazione di capitali e profitto per i soliti pochi: è una pratica quotidiana radicale che sorge da una cultura popolare consapevole dei bisogni collettivi, che intenda il territorio come la necessaria interazione virtuosa tra comunità ed ambiente che le circonda, che sappia mettere in campo forme di autogoverno in grado di migliorare le condizioni di vita materiale delle persone e mantenere un ambiente sano per le future generazioni. Dopo l'approvazione del Regolamento degli Agri marmiferi a Carrara è in discussione la bozza per il comune di Massa, ancor più devastante nelle sue ricadute su un territorio, per adesso, meno colpito dallo scempio estrattivo. Lo stesso comune che, in linea con l'analisi sopra abbozzata, ha iniziato a sponsorizzare un percorso verso un "contratto di fiume'' per la valle del Frigido che ha già dichiarato di voler costruire in concertazione con le imprese di estrazione marmifera locali. L'escavazione massiva di marmo dalle Alpi Apuane e le sue conseguenze non sono un problema locale né comunale, sono un problema di tutti e tutte: sono la ricaduta coerente e distruttrice di un sistema che vede nel profitto privato il suo unico interesse."
Athamanta invita la popolazione, le associazioni, i collettivi e chiunque voglia collaborare, il 4 settembre all'ex deposito CAT (Massa) alle ore 18.
Assemblea pubblica di Athamanta: "Verso una mobilitazione contro la devastazione delle Apuane"
Scritto da Redazione
Politica
02 Settembre 2020
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