«Non si ritiene opportuno prevedere l’assistenza di un archeologo professionista ai lavori di scavo per la rimozione del terreno contaminato». La presenza dell’archeologo deve essere prevista «al termine della rimozione del terreno contaminato per la valutazione di eventuali emergenze di interesse archeologico e la realizzazione dell’opportuna documentazione grafica e fotografica»: lo scriveva, nero su bianco, lo scorso anno la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio in riferimento al progetto di bonifica del parco Elena Guadagnucci, in località la Grotta.
«Come abbiamo avuto modo di dire più volte, i lavori al parco si stanno svolgendo nel pieno rispetto della norma e avendo cura di tutti gli aspetti, da quello ambientale fino alla tutela del patrimonio archeologico presente nell’area. Lo conferma il parere della Soprintendenza rilasciato ben prima dell’avvio dei lavori e che ha sancito il nulla osta per l’intervento anche in riferimento alla presenza dei rifugi antiaerei» il sindaco Francesco De Pasquale risponde così alle illazioni di Fratelli D’Italia e conferma le numerose rassicurazioni rilasciate nei mesi scorsi dall’assessore all’Ambiente, annunciando che in ottemperanza alle indicazioni della Soprintendenza, l’amministrazione ha già programmato al termine dei lavori di scavo un sopralluogo sul posto da parte dell’archeologo incaricato.
Già a ottobre 2019, in risposta ad alcuni falsi allarmi, Sarah Scaletti aveva assicurato che «il progetto prevede la totale conservazione dei rifugi: per questo, le operazioni di scavo saranno effettuate con estrema cura e come richiesto dalla Soprintendenza, al termine dei lavori e prima del reinterro, i manufatti saranno coperti con geotessuti e inerti, proprio per non danneggiarli». In quella stessa nota, l’assessore aveva assicurato che con questa operazione di bonifica «i rifugi antiaerei non corrono e non hanno mai corso alcun pericolo. Si tratta di un bene tutelato che nessuno ha mai nemmeno lontanamente pensato di danneggiare né tanto meno di distruggere».
Una linea ribadita oggi dal sindaco che chiarisce: «Questo intervento è stato gestito con la massima attenzione. Lo conferma la nota con cui la stessa soprintendenza afferma di non ritenere “opportuna” l’assistenza di un archeologo. Su questa opera sono circolate troppe fake news. Ringrazio l’assessore Scaletti e l’ufficio Ambiente per l’egregio lavoro che stanno svolgendo e ricordo che, con questa bonifica, stiamo risolvendo un grave problema ambientale che per troppi anni è stato dimenticato».
I lavori di bonifica si sono resi necessari a seguito del rilevamento dal 2003 della presenza di sostanze inquinanti nel terreno del parco Guadagnucci: il superamento dei limiti di legge non riguardava il suolo calpestabile né le acque sotterranee ma è stato individuato nel terreno sottostante lo strato più superficiale, come attestato dai campionamenti condotti nel 2013. Le opere hanno un costo stimato di 225mila euro, di cui 214mila euro stanziate dalla Regione Toscana: l’intervento prevede la totale asportazione del terreno contaminato, che verrà smaltito in modo appropriato, senza però andare a danneggiare i rifugi antiaerei che saranno conservati. L’area sarà completamente ripristinata piantumando 12 nuovi pini domestici e 12 lecci.
Bonifica Grotta, De Pasquale: "Intervento gestito con la massima attenzione"
Scritto da Redazione
Politica
04 Agosto 2020
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