Sulla modalità di visualizzazione in streaming delle commissioni lasciamo ad altri le questioni in punta di regolamento. I Regolamenti notiamo che vengono stiracchiati a seconda delle esigenze rendendo la certezza del diritto una specie di "navi da combattimento in fiamme al largo dei Bastioni di Orione". Il dato di fatto incontrovertibile è che siamo di fronte ad una parte politica aristocratica che partecipa alle commissioni standosene a casa sul divano, sui luoghi di lavoro continuando a svolgere altre attività o in auto in barba alle norme più elementari del codice della strada. Conseguono pure un gettone di "presenza", per assurdo, mentre impediscono ai cittadini e alle cittadine di poter partecipare attraverso una diretta streaming. Nei fatti la cittadinanza è costretta a raggiungere il palazzo comunale per seguire la commissione in presenza fisica magari venendo anche identificati come si fa in un qualsiasi posto di blocco delle forze dell’ordine. Quale sarebbe il senso: impedire l'accesso a ecoterroristi oppure avere una lista di proscrizione su cui abbattersi? Se dà fastidio che qualcuno possa vedere cosa dicono pubblici ufficiali nello svolgimento del loro compito è bene che si cominci a farci delle domande. Chiudere fuori i cittadini e le cittadine, il cui compito è proprio quello di controllare i propri eletti e non, è un duro colpo alla democrazia e alla partecipazione. Che la "casta" si rinchiuda dentro una torre d'avorio non è certamente la soluzione migliore o forse per qualcuno si?
Polo Progressista e di Sinistra