"Ormai Serena Arrighi vive nel suo mondo, diviso tra amici e nemici, ed è sempre più impermeabile alle critiche e ai consigli e incurante delle norme giuridiche": comincia così la replica di Simone Caffaz alle accuse della sindaca di Carrara.
"Partiamo dal presupposto - commenta Caffaz - che nessuno di noi ha mai criticato Francesco Gabbani che, anzi, ha il merito di aver cantato gratuitamente come dono alla sua città e ha solo avuto la sfortuna di incontrare sulla sua strada una sindaca che ha cercato dal primo momento di strumentalizzarlo per fini propri e ha proseguito ancora nell'intervento di ieri. Oggi aggiungo una cosa in più: sulla base della delibera e dei contratti sottoscritti, l'organizzazione del concerto (rappresentata forse da qualche loquace manager di troppo) ha il diritto soggettivo di vedersi riconosciuto il contributo stanziato. Purtroppo l'amministrazione ha creato la paradossale situazione in cui da un lato vi è tale diritto soggettivo ma dall'altra parte l'erogazione del contributo è illegittima".
"La sindaca - prosegue Caffaz - afferma che diciamo bugie ma poi ci fa generiche critiche prive di pregio e non entra nel merito delle nostre eccezioni, se non sulla dipartita del segretario Corrado Grimaldi in cui, come spesso le accade, si contraddice: prima afferma che la crisi di rapporti non è derivata dalla violazione del regolamento sui contributi a società private, poi conferma che Grimaldi ha inviato una lettera formale per lamentare tale violazione".
"Sui numeri del concerto - attacca ancora Caffaz - Arrighi afferma che li abbiamo dati a caso e in modo decontestualizzato: ebbene, nel confermare tutti i numeri che abbiamo fornito, possiamo affermare, senza poter essere smentiti (siamo in grado di mostrare i documenti) che abbiamo fornito i numeri come la sua amministrazione li ha dati e nel contesto in cui la sua amministrazione li ha dati dopo molteplici richieste, con grave ritardo e al termine di un faticoso accesso agli atti".
È tuttavia il passaggio sulle commissioni consigliari a non essere andato giù al consigliere: "Arrighi, dopo averle umiliate per un anno e mezzo, adesso si erge falsamente a paladina delle commissioni affermando che avremmo dovuto manifestare le nostre critiche in quella sede e non sulla stampa ma, col suo intervento, dimostra di non sapere ciò di cui parla: innanzitutto, se a due sedute su questo tema siamo stati assenti lo abbiamo fatto per gravissimi motivi familiari e personali e ne abbiamo dato comunicazione al presidente della commissione ed è inaccettabile, politicamente e umanamente, che oggi quelle assenze vengano usate per attaccarci; secondo, le nostre considerazioni non abbiamo mancato di farle in una conferenza dei capigruppo e nella seduta di martedì della commissione, in cui, non a caso, abbiamo votato contro al regolamento. La smetta la sindaca di sparare a caso e si informi sull'attività del consiglio comunale e delle commissioni che sono un importante luogo di discussione e dibattito e non un deliberificio".
La successiva considerazione del consigliere è molto netta: "Premesso che siamo contrari al ricorso alla magistratura per la risoluzione di questioni politiche, non possiamo neppure permettere che Arrighi continui a operare in grave spregio delle leggi e più in generale delle norme giuridiche e, per giustificare ciò di fronte alla città, ribalti la realtà in modo così clamoroso. Pertanto, visto che sta proseguendo dopo più di tre mesi a non pagare gli organizzatori dello spettacolo, la invitiamo a farlo senza più indugi, in modo che noi potremo far verificare la correttezza di tutta la procedura alla corte dei conti, compreso il nuovo incredibile regolamento sui contributi con il quale vorrebbe scaricare sul consiglio comunale la responsabilità di questa vicenda, magari risparmiando a se stessa e alla giunta l'onere di rifondere il danno erariale e inguaiando così i consiglieri comunali".
"Noi siamo sempre stati favorevoli al concerto di Francesco Gabbani - conclude Caffaz - e siamo stati i primi a proporre che l'evento diventasse annuale e il problema non è neppure legato ai 34 mila euro deliberati. Il problema è l'assenza di una minima progettualità dell'amministrazione comunale (vedi l'altro pasticcio della festa della birra, non organizzata per fare spazio al concerto, e la contemporaneità con Con_vivere), l'assenza di una minima trasparenza sulle "regole d'ingaggio", il totale disprezzo delle leggi e delle norme giuridiche, l'affannoso tentativo di strumentalizzare l'iniziativa a fini propagandistici, l'incapacità di ravvedersi degli errori anche quando vengono fatti notare ripetutamente (è da agosto che stiamo affermando che tutta questa procedura è illegittima) e il tentativo di scaricare la responsabilità di questi errori sul consiglio comunale proponendo un nuovo regolamento così palesemente e ulteriormente illegittimo".
Concerto Gabbani, Caffaz: "Arrighi fa accuse gravi e generiche, ma non risponde nel merito"
Scritto da Redazione
Politica
13 Gennaio 2024
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