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Scritto da Redazione
Politica
01 Luglio 2020

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Faceva parte della squadra di collaboratori della sindaca Emilia Fazzi Contigli che nel lontano 1994 elaborò il primo regolamento degli agri marmiferi poi rivisto, contestato e modificato moltissime volte. Da consigliera dell’opposizione nel secondo mandato Zubbani è stata una vera spina nel fianco dell’allora amministrazione soprattutto nelle tematiche legate al lapideo. Oggi, che il nuovo regolamento degli agri elaborato dalla giunta De Pasquale, sta per essere approvato in via definitiva ed è al centro di una grande polemica popolare che ha già visto  e vedrà proteste e presidi sotto il comune da parte delle associazioni ambientaliste, la “passionaria” Claudia Bienaimè è tornata a far sentire la sua voce, ancora una volta fuori dal coro. 

Non manifesterà a fianco degli ambientalisti e non contesterà il nuovo regolamento perché, in linea di massima, si trova d’accordo sulle scelte operate dai 5 stelle ed ha voluto spiegare il perché della sua posizione: ”Complessivamente è un bene che sia arrivato all’approvazione un nuovo Regolamento degli Agri dopo tanti anni – ha detto Bienaimè -  Certo il testo è migliorabile ma è una svolta importantissima e necessaria per la collettività anche se si tratta di atti fortemente condizionati dalla normativa attualmente esistente, approvata dalle regione Toscana. D’altronde,  l’autonomia legislativa del nostro comune  andava esercitata prima, ma chi governava la città non ha voluto farlo.” . Bienaimè  ha ipotizzato una mancanza di conoscenza della reale situazione del comune e delle cave da parte di chi ha scelto la via della contestazione. “ Credo di avere chiaro da dove si parte e come siamo messi oggi e per questo  mi dissocio dalla manifestazione degli ambientalisti, che, spesso, temo, fanno confusione tra Pabe e Regolamento.”. 

“ I Pabe -  ha chiarito la Bienaimè -  sono strumenti attuativi che riguardano la pianificazione e derivano da un Pit fortemente e giustamente criticato che, per quanto riguarda l’individuazione dei bacini estrattivi, ha preso atto della perimetrazione del Piano Strutturale vigente. Quindi solo quando si cambierà quest’ultimo potranno essere risolte questioni “in sospeso”, come ad esempio Fossa Combratta, su cui c’è stato già un impegno del consiglio comunale. Non conosco nel dettaglio i Pabe ma ho letto i verbali delle commissioni congiunte che li hanno esaminati ed apprezzo  gli elementi di tutela dei crinali e delle sorgenti che sono stati introdotti. Ricordo che attendiamo questo strumento importantissimo per la gestione delle cave da diversi anni.”. La Bienaimè ha ribadito che a suo giudizio il regolamento degli agri avrebbe dovuto contenere almeno tre principi fondamentali:  l’ onerosità della concessione legata al valore di mercato del bene;  la temporaneità della stessa; la  conduzione diretta della cava da parte del concessionario, che erano i tre fondamenti del regolamento della Fazzi Contigli.

“Nel nuovo regolamento degli agri – ha continuato la Bianaimè -  ci sono tutti e tre e per questo il mio giudizio è positivo.  E’ vero che sul punto della temporaneità delle concessioni, le gare sono state rinviate tra molti anni, ma bisogna anche tener conto della quantità di ricorsi che sarebbero scattati anticipando il rinnovo delle concessioni se non si accoglievano le indicazioni di una legge regionale che è stata  un vero colpo basso per la comunità di Carrara e per la sua amministrazione.  Ricordo, inoltre,  che la passata amministrazione ha permesso di cedere anche i “diritti di competenza”.”. Bienaimè ha approvato anche l’istituzione dell’osservatorio, ente chiamato a valutare  il valore di mercato del bene, della cui mancanza ci si è lamentati per anni dovendo adeguarsi al valore medio di cava ben diverso dal valore di mercato. Mi sembra positivo anche l’articolo 19, che dà la possibilità di creare una società pubblica per la gestione di un agro marmifero, un passaggio strategico per la filiera artistica e artigianale del marmo.  Non solo lodi, tuttavia, per il nuovo regolamento ma anche critiche da parte dell’ex consigliera: “Ovviamente ci sono anche elementi che non condido come  la disposizione dell’articolo 25 che lascia in vigore fino all’31 ottobre del 2023 il famoso articolo sul socio parassita, dai quali sono scaturiti tanti contenziosi. Probabilmente c’è una spiegazione “giuridica” che però non capisco e mi sfugge. Capisco poco anche il ruolo del consiglio comunale che oltre a scegliere le aree ottimali di cava, mi pare, avrà una funzione più marginale rispetto a quella che ha con il regolamento in vigore.”.

Bieanimè ha comunque ricordato che l’efficacia del nuovo regolamento riguarderà solo gli agri comunali mentre l’annosa questione dei beni estimati dovrà ancora essere risolta dai tribunali: “Spero che l’asso piglia tutto sia messo sul tavolo nei tribunali quando si discuterà dei famosi beni estimati – ha concluso la Bienaimè -  tribunali dove siamo grazie al gioco delle due carte fatto da Rossi e Renzi allora primo ministro.  Il mio auspicio è un impegno alla vigilanza perché  il nuovo regolamento deve essere a applicato in modo rigoroso. Cosa che, purtroppo, in passato non è stata fatta.”.

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