Una guerra fredda che dura dal 9 novembre scorso quando, senza preavviso, la coordinatrice provinciale eletta dal congresso di partito nel 2019, Rita Galeazzi, veniva rimossa dall’incarico e sostituita dal commissario Emanuele Ricciardi. Con grande rammarico di Jacopo Ferri che si era autosospeso dal partito in segno di solidarietà.
Un colpo basso voluto dal senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Massimo Mallegni, sostenuto dalla stessa cordata che a Carrara ha appoggiato la candidatura a sindaco di Andrea Vannucci. Lo stesso colpo basso che, proprio a Carrara, è stato assestato a Simone Caffaz mollato dal partito senza troppi convenevoli: ma lui è riuscito ad arrivare al ballottaggio.
E Rita Galeazzi in questi giorni ha voluto complimentarsi proprio con Caffaz, esprimendo anche soddisfazione per l’elezione del figlio Andrea Caponi in consiglio comunale ad Aulla con la lista di Roberto Valettini. Non si è fatta mancare l’accusa a Mallegni e Ricciardi di aver fallito la linea politica a livello provinciale, con Forza Italia in caduta libera.
Ma, nemmeno il tempo alla Galeazzi di levarsi qualche sassolino dalle scarpe che, con una nota molto dura, il commissario Ricciardi ha rispedito al mittente ogni giudizio: “La ex coordinatrice Rita Galeazzi ha dimostrato, ancora una volta, poca memoria politica e scarsa lungimiranza. Anzitutto Forza Italia ad Aulla, casa sua, non aveva alcun consigliere comunale, né una struttura, né militanti, né iscritti”.
E Ricciardi affonda: “La Galeazzi poteva fare una propria lista e candidarsi a Sindaco: avremmo potuto sostenerla. Forse però, dopo i modesti risultati ottenuti a Comano, ha pensato bene di evitarlo e tutto sommato non ha sbagliato”.
E su Carrara, Ricciardi aggiunge: “Vannucci è arrivato a soli 500 voti da Caffaz e chi fa politica sa che questo conferisce alle nostre liste un ruolo determinante”.
Ma la Galeazzi non ci sta e nella sua replica, per la prima volta spunta un bersaglio nuovo: Matteo Mastrini, sindaco di Tresana ed ex coordinatore provinciale dimessosi spontaneamente nel 2018 per dedicarsi al suo comune.
“Mio figlio Andrea Caponi – spiega la Galeazzi – non ha tessere di partito. Si è candidato nella lista Valettini come indipendente, ne ha mai avuto rapporti, tantomeno accordi o endorsement da Forza Italia”.
Poi aggiunge: “Nel 2017, forse Ricciardi impegnato in altro partito, non sa che alla guida provinciale di Forza Italia c’era Matteo Mastrini, il quale non riscosse alcun risultato positivo ad Aulla”.
E proprio Mastrini, secondo la Galeazzi, sarebbe l’autore della replica di Ricciardi, la penna occulta che risponde, controbatte e replica a nome di Forza Italia mentre Ricciardi si nasconde e Mallegni sta alla finestra.