Le associazioni ambientaliste Grig Presidio Apuane e Italia Nostra Apuo Versiliese, in un comunicato, chiedono chiarimenti alla Regione Toscana in merito alla nota questione delle concessioni sugli agri marmiferi: "Il comune di Carrara - scrivono - intende modificare il vigente regolamento sugli agri marmiferi, introducendo una norma cavillo a favore dei soli cavatori per estendere la durata della concessione fino a 25 anni, in pregiudizio della filiera corta, del lavoro e della salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, con l'escamatoge di favorire una premialità legata a progetti di interesse generale".
Le due associazioni chiedono alla regione di chiarire se è possibile estendere la concessione introducendo bonus di annualità a fronte di indefiniti progetti lasciati ai desiderata dei cavatori stessi, di verificare il rispetto della normativa estense per i richiedenti l'estensione della concessione in merito a cause di decadenza per inattività dell'esercizio della concessione protratta per due anni, per mancato pagamento del canone per due anni, per mancata ricognizione in dominum dell'agro marmiferi e di verificare la regolarità di concessioni che non hanno mai coltivato l'agro marmifero.
Infine, chiedono al comune di Carrara di proporre veri strumenti di premialità della durata della concessione, non necessariamente fino a 25 anni, in rapporto alla resa, alla gestione del detrito a monte: "Una proposta, dunque, forte e innovativa- concludono - in tema ambientale, chi inquina paga; in tema di cava, chi produce scarti e non rimuove paga".