Parla di caos amministrativo, il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella, in relazione alla realizzazione del Museo alla Memoria nella ex Scuola di Bergiola. “Sono state effettuate manovre finanziarie estemporanee – spiega Mirabella - per coprire il mancato contributo della Regione Toscana. Ci risulta che l’assessore al Bilancio Mario Lattanzi, abbia finanziato l’opera con 718 mila euro presi dalle entrate del marmo, mentre il collega assessore Moreno Lorenzini in questi giorni, ha dichiarato tutt’altro: “negli anni il progetto di recupero della ex scuola elementare di Bergiola è cresciuto di importanza anche da un punto di vista economico tanto da arrivare alla cifra di un milione e 218mila euro . Per quanto riguarda la quota di 218mila euro a carico del comune è già stata messa a bilancio, mentre Il restante milione di euro sarà a carico alla Regione Toscana”. Mirabella ha sollevato una serie di dubbi che vanno dalla mancanza di comunicazione tra gli assessori della giunta Arrighi al destino del finanziamento da 556321 euro del progetto di fattibilità per la scuola di Bergiola deliberato dalla precedente amministrazione.
“Da anni – continua Mirabella- avrebbero dovuto partire i lavori di recupero e ristrutturazione per trasformarla in Museo della Memoria e Foresteria per la Guardia di Finanza in onore del finanziere eroe Vittorio Giudice, ma le promesse fatte dai tanti politici che hanno cavalcato l’onda della “ memoria “ non sono mai state mantenute. L' ultima in ordine di tempo, fin dalla campagna elettorale è stata la Arrighi e ora deve passare dalle parole ai fatti, anche per rispetto dei parenti delle 72 vittime dell’eccidio del 16 Settembre 1944. Prima di Arrighi, tuttavia, era stato l’ex governatore PD Enrico Rossi a firmare un protocollo d’intento con l’ex sindaco De Pasquale nel 2020 che non aveva avuto seguito. È stato quindi una sorpresa, l’annuncio del presidente della Regione Eugenio Giani, durante la commemorazione delle donne del 7 Luglio, di una immediata variazione di bilancio per stanziare altri 500 mila euro per la ex Scuola di Bergiola, soldi che aveva promesso da un anno circa di cui si erano perse le tracce. Del resto Giani non era stato di parola nemmeno per i primi 500 mila euro che erano stati promessi nel 2022 quando Roberta Crudeli esultò pubblicamente, ringraziando l’assessore alla Memoria Alessandra Nardini e il consigliere regionale del PD democratico Giacomo Bugliani, salvo poi arrivare la doccia fredda che i fondi erano stati spostati dal 2022 al 2023 ( art. 33 della variazione di bilancio regionale). Il dubbio quindi che, il cantiere forse non aprirà nemmeno quest’anno, nasce spontaneo anche se nel maggio scorso, nel piano triennale degli investimenti 2024/26, era stata inserito il progetto della ex Scuola di Bergiola da realizzare nel 2024 per 1 milione e 218 mila euro, con priorità 1. Va da sé che il Partito Democratico sull’eccidio dei 72 morti tra cui donne e bambini, più che altro ha fatto propaganda e che, nell’attesa degli atti della Regione Toscana, le assicurazioni dell’assessore Moreno Lorenzini che avrebbe aperto il cantiere il giorno della commemorazione sono svanite come neve al sole. Non solo, ma oltre a questi investimenti, ci sono state nuove spese per il conferimento all'architetto Giacomo Mariani della direzione lavori e per l’ adeguamento della progettazione per 57.000 mila euro circa da impegnare però nelle “spese correnti”. Nel frattempo l’amministrazione Arrighi ha dato incarichi al restauratore di beni culturali Ovidio Della Santina per il restauro della struttura muraria esterna, al geologo Chiara Taponecco per la redazione relazione sismica, all’ingegner Alessandra Fruzzetti per quella energetica ex L 10/91 e del progetto antincendio e all’ingegner Davide Bertocchi per l’individuazione dell'indice di vulnerabilità sismica, a fine 2022. Quanto sono costati questi incarichi? Chi ha sostenuto queste spese? La Regione Toscana che si era impegnata a realizzare l’opera pagherà anche gli incarichi? Perché non fare chiarezza? In conclusione i politici del PD devono assumersi le loro responsabilità, infatti dopo le corone di alloro, le fasce tricolori, i discorsi al vento e le promesse, speriamo che rimettano i conti a posto e non arrivino a sminuire del tutto la memoria delle persone che aspettano di essere degnamente ricordate da anni”.