Mario Sommariva, presidente dell’autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, ha individuato nel 2 agosto la data in cui verrà adottato il nuovo piano regolatore che coinvolgerà il porto di Carrara e il suo futuro ampliamento.
In molti hanno salutato con favore i nuovi investimenti che coinvolgeranno il porto apuano, ma i gruppi ambientalisti temono per possibili problematiche legate all’erosione del suolo.
Con una nota ufficiale, l’associazione “Paladini Apuoversiliesi” ha rimarcato come l’”adozione” del nuovo piano non significhi necessariamente la sua “approvazione”, e che sono necessarie diverse valutazioni, tra cui quella sull’impatto ambientale, prima che il progetto venga ratificato anche dal ministero dell’ambiente.
Nel prosieguo del comunicato, a firma del presidente dell’associazione Orietta Colacicco, si afferma che i “Paladini Apuoversiliesi”, e cono loro numerosi altri gruppi ambientalisti, si opporranno in ogni modo ai nuovi progetti di ampliamento qualora ci fosse anche una minima possibilità di aumento del fenomeno erosivo. A rischio, oltre alla salute dell’ambiente e dei cittadini, anche l’indotto del comparto turistico locale.
“Sono a rischio tre miliardi di euro di fatturato turistico in Apuoversilia – si legge nella nota – centomila posti di lavoro e la vitalità del luogo, nella prospettiva di un possibile peggioramento della situazione che potrebbe portare il cambiamento climatico in atto. Per l’erosione bisogna far partire il rifacimento strutturale subito. Del comitato, o comunque di questa forma di intesa congiunta tra regione, comuni e istituzioni, si parla dalla scorsa estate. Ora bisogna agire subito, altrimenti ci sarà molto lavoro per le agenzie immobiliare non per comprare ma per vendere e sarà difficile”.