"Non possiamo accettare che l'azione amministrativa di un municipio, pure quella ordinaria, sia messa sotto scacco dalle beghe politiche di esponenti dell'amministrazione. Ci troviamo di fronte alle ripicche fra galli nel pollaio che per interessi e ambizioni personali rischiano di congelare una città chissà fino a quando. Ci auguriamo non fino a giugno e soprattutto chiediamo di non trascinare in questa bagarre i dipendenti di palazzo civico che quotidianamente, nonostante le difficoltà, cercano di portare avanti la macchina amministrativa per raggiungere obiettivi e risultati dettati dalla stessa amministrazione, qualunque essa sia".
A parlare è il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, che interviene per cercare di riportare la serenità all'interno del municipio di Massa dove da alcune settimane si sta consumando una guerra politica che è arrivata a tirare in ballo pure i dipendenti comunali. E' accaduto pochi giorni fa, a seguito di una protesta di don Lorenzo Corradini sulla mancanza di decoro a Borgo del Ponte.
"Il sindaco ha parlato di persone che in Comune vogliono far fare brutta figura al primo cittadino. Speriamo e crediamo che le parole non fossero rivolte ai dipendenti – prosegue Salvadori -. Nessuno dei lavoratori ha interesse a boicottare questa e nessun'altra amministrazione: cercano piuttosto di farsi carico dei problemi della città costantemente e in maniera certosina, sopperendo alle mancanze organiche e strumentali. Paletti divelti, disservizi stradali, alberi di Natale, strade irraggiungibili a causa dei cantieri aperti in maniera improvvida, non dipendono dai dipendenti. Se il sindaco deve cercare qualcuno che fa ostruzione, si guardi in casa e vada dritto al punto. Ci sono soggetti responsabili, politicamente e tecnicamente, assessori e dirigenti. E su entrambi ha il potere di intervenire se davvero pensa che remino contro. Ricordiamo al primo cittadino che la responsabilità dirigenziale o di risultato nasce con l'obiettivo di migliorare l'efficienza dell'azione amministrativa, ottimizzare l'organizzazione della pubblica amministrazione e quindi migliorare la qualità della performance amministrativa. Per fare ciò, il Testo Unico del pubblico impiego attribuisce al dirigente pubblico poteri di manager. E il dirigente risponde nell'azione all'assessore di riferimento. L'assessore al sindaco. E' così che funziona la catena. Invece ci troviamo di fronte a un 'Municipio 2' che agisce in piena autonomia". L'assenza di serenità e lo scontro politico sul futuro candidato a sindaco del centrodestra stanno stravolgendo gli equilibri e per il sindacato questo non deve però influire con la vita e il lavoro dei dipendenti.
"Crediamo che sia il caso di riportare la serenità all'interno dell'azione amministrativa tecnica. Il sindaco se la veda con i suoi rivali politici fuori da palazzo civico. Intervenga invece con il segretario generale – conclude Salvadori – per effettuare invece una rotazione delle figure dirigenziali, in base all'articolo 16 della legge 165 del 2001 che dispone l'obbligo della rotazione straordinaria dei dirigenti anche per evitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, ma anche di valutazione della performance dei dipendenti, assegnati allo stesso Dirigente da troppo tempo".