Bruno Giampaoli, presidente dell'associazione Italia Nostra sezione Massa-Montignoso, fa il punto sulla condizione del fiume Frigido e scrive una lettera aperta rivolta al Presidente della Regione Toscana, al Dirigente del Genio Civile Toscana Nord, all' Assessore all'Ambiente della Regione Toscana, al Sindaco di Massa e al Presidente del Consorzio di bonifica Toscana Nord.
Ecco di seguito il testo della lettera:
"Alla visita guidata sul fiume Frigido organizzata sabato 8 novembre da Italia Nostra e Lega Ambiente hanno dato il loro contributo di conoscenze anche storiche molti cittadini, tra cui gli ingegneri Milani, Vercelli e Bontempi, l 'ex Sindaco di Massa Roberto Pucci, l'ex assessore regionale Marco Betti e il consigliere comunale Ivo Zaccagna. Si è verificato che l'ultima piena nel tratto terminale è stata particolarmente pericolosa in quanto sul lato sinistro l'acqua è arrivata vicinissima al ciglio dell'argine, mentre sul lato destro nei pressi di via Casamicciola ha sfiorato la base di un passaggio malamente intagliato nell'argine stesso che ha corso così il rischio di un crollo disastroso. Anche questa volta quindi il territorio di Massa è stato fortunatamente risparmiato dalle alluvioni che hanno imperversato sui territori viciniori. Nella consapevolezza che il rischio corso si ripresenterà senz'altro forse ancora più grave, visto che la piena era notevole ma certo non eccezionale, dobbiamo tornare ad insistere sulla pericolosità del fiume Frigido ove il letto negli ultimi anni si è rialzato di molto come è apparso evidente a tutti i partecipanti e a a tutti coloro che non vogliono negare l'evidenza. Fra l'altro gli sbocchi delle fognature bianche nel fiume sono ormai quasi a livello con tutte le inevitabili difficoltà di sbocco. Ormai sono innumerevoli le segnalazioni al riguardo da parte di esperti, associazioni del territorio, semplici cittadini e forze politiche anche di opposto orientamento ma concordi nella preoccupazione".
Giampaoli prosegue: "A tutte queste sacrosante preoccupazioni la Regione ha risposto riproponendo un progetto ormai datato al 2018 che prevede il rialzamento di argini in calcestruzzo alti oltre 4 metri, rimandando l'asportazione dei detriti ad un futuro terzo lotto di lavori. Stranamente nei progetti si continua ad eludere completamente il problema del rialzamento del fondo alveo liquidato con la semplice raccomandazione: "Siano esaminate e valutate le caratteristiche dell'apporto solido nel fiume e la possibilità di rimozione di parte dei sedimenti presenti in alveo". Con queste poche parole di circostanza sembra non si voglia minimamente affrontare questo gravissimo problema , eppure il rischio è davvero pesante ed è stato certificato da tutti gli studi idraulici e dai fatti, così come il rialzamento è evidentissimo, continuo e confermato da misurazioni precise che datano addirittura al 2017, e la situazione è da allora molto peggiorata. Non comprendiamo poi come a suo tempo dal Genio Civile si sia potuto rispondere affermando che "la legislazione vigente vieta l'asportazione di materiale lapideo dai corsi d'acqua", visto che proprio l'art.48 della legge regionale toscana n.35/2015 recita "l' estrazione di materiale litoide dai corsi d'acqua e dai laghi è autorizzata dalla competente autorità idraulica al solo fine di ridurre il rischio idraulico". La stessa legge disciplina le modalità dei prelievi che non costerebbero alla collettività in quanto le ditte autorizzate, e ben liete di approvvigionarsi di ottimo materiale, non sarebbero pagate anzi dovrebbero loro pagare il relativo canone demaniale".
"Per concludere - scrive il presidente di Italia Nostra Massa-Montignoso - ci aspettiamo che la Regione Toscana con i suoi organi tecnici e politici non si rifugi nel solito alibi dei mutamenti climatici ma provveda , dopo anni di discorsi, a definire immediatamente un piano di asportazione programmata e controllata dei detriti in eccesso in base all'art. 48 della legge regionale già citata, ma più ancora in base al buon senso.
Chiediamo anche al Sindaco di Massa e a tutti i consiglieri regionale neoeletti di intervenire sollecitamente e pesantemente in tal senso presso la Regione e cogliamo occasione per riproporre il prolungamento verso monte di questo frequentatissimo e bellissimo parco fluviale".
Partecipavano alla visita guidate:
il presidente della sezione Massa-Montignoso Bruno Giampaoli,
il presidente della società “Amici Ronchi e Poveromo” Luigi Marzotto,
il presidente della associazione “Ponte e Santa Lucia” Francesco Ozioso,
il portavoce provinciale di “Europa Verde” Daniele Terzoni,
il consigliere comunale Ivo Zaccagna,
il rappresentante del comitato “Ugo Pisa” Giuditta Sborgi,
l'ex assesore regionale al suolo Marco Betti,
l'ex sindaco di Massa Roberto Pucci,
l'ing. idraulico Carlo Milani,
l'ing. Idraulico Roberto Vercelli,
l'ing. ex funzionario comunale Andrea Bontempi,
molti soci di Italia Nostra insieme ai membri del direttivo: Francesco Silvestri, Manlio Pontelli e Carlo Bongi.









