Piazza Finelli ad Avenza è stata teatro, nel pomeriggio di domenica 28 settembre, di un appuntamento politico molto atteso e al tempo stesso controverso: l’arrivo del generale Roberto Vannacci, vicesegretario federale della Lega, in visita in Toscana per sostenere il percorso elettorale del centrodestra in vista delle imminenti elezioni regionali. L’incontro, organizzato come evento pubblico e aperto alla cittadinanza, ha attirato una numerosa partecipazione di cittadini, sostenitori e curiosi, interessati ad ascoltare le proposte del generale, divenuto negli ultimi anni una delle figure più discusse e influenti del panorama politico nazionale. Nel suo discorso, Vannacci ha affrontato i temi che più caratterizzano la sua linea politica e che, a suo giudizio, rappresentano alcune delle urgenze principali per il territorio apuano. "Dobbiamo riportare la sicurezza al centro dell’agenda politica – ha dichiarato dal palco –. Avenza, come molte altre città italiane, soffre di problemi reali: furti, spaccio, vandalismo, paura. Le istituzioni devono dare risposte concrete ai cittadini, non limitarsi a slogan o promesse elettorali" Il generale ha poi sottolineato la necessità di un presidio più efficace del territorio, di maggiori risorse per le forze dell’ordine e di politiche di contrasto al degrado urbano, invitando le comunità locali a collaborare con le istituzioni per promuovere un modello di sicurezza partecipata. La visita di Vannacci ad Avenza si inserisce in un contesto politico particolarmente delicato e strategico: quello della campagna elettorale per le elezioni regionali toscane, previste per il prossimo autunno. Il voto rappresenta un appuntamento cruciale non solo per la Toscana, ma anche per l’equilibrio politico nazionale, poiché la regione, storicamente governata dal centrosinistra, è considerata una delle roccaforti più simboliche e contese del Paese.Il centrodestra, con un fronte politico unito, punta quest’anno a consolidare il consenso ottenuto negli ultimi appuntamenti elettorali, proponendo un programma incentrato su sicurezza, infrastrutture, lavoro e sanità. In particolare, l’attenzione alle città di medie dimensioni e alle realtà periferiche come Avenza e la provincia di Massa-Carrara è vista come decisiva per intercettare il voto di quei territori spesso percepiti come “marginali” rispetto alle politiche regionali. Il comizio di ieri rientra dunque in una strategia più ampia di presenza e radicamento nei territori, con l’obiettivo di costruire un’alternativa politica credibile e capace di proporre un cambio di passo nella gestione amministrativa della Toscana. In questo senso, la tappa apuana di Vannacci è stata letta come un segnale di attenzione verso le esigenze locali e come parte integrante di una campagna che, nei prossimi mesi, si preannuncia particolarmente combattuta. La visita di Vannacci non è però passata inosservata, né priva di contestazioni. Fin dalla vigilia, diverse realtà politiche e associative locali avevano espresso critiche per la scelta di ospitare l’incontro proprio in piazza Finelli, luogo simbolico dell’antifascismo avenzino, dominato dal monumento a Giuseppe Mazzini e situato nel quartiere che diede i natali a Gino Menconi, storico militante repubblicano e figura centrale della Resistenza. Durante il comizio, un gruppo composto da esponenti di Rifondazione Comunista, associazioni mazziniane e cittadini antifascisti ha organizzato un contro-presidio pacifico nelle immediate vicinanze della piazza. Come forma di protesta simbolica, i partecipanti hanno diffuso a tutto volume canti della tradizione partigiana, tra cui l’immancabile Bella Ciao, per ribadire l’importanza della memoria storica e per denunciare quella che hanno definito "una provocazione politica e culturale". "Ospitare qui Vannacci, sotto il monumento a Mazzini e nel cuore di un quartiere medaglia d’oro alla Resistenza, rappresenta un’offesa alla nostra storia – hanno dichiarato i promotori – Il dissenso fa parte della democrazia e noi lo esprimiamo con la musica e con la memoria". Nonostante le differenze di vedute e il clima di tensione che ha accompagnato la manifestazione, l’iniziativa si è svolta senza incidenti né disordini. Le forze dell’ordine hanno presidiato la piazza e le vie adiacenti, garantendo lo svolgimento regolare dell’incontro e il diritto di espressione di tutte le parti coinvolte.L’evento ha rappresentato, per molti osservatori, un momento di confronto simbolico tra due visioni opposte dell’Italia contemporanea: da un lato la richiesta di maggiore sicurezza e ordine pubblico avanzata dal generale e dai suoi sostenitori; dall’altro, la rivendicazione dei valori dell’antifascismo e della memoria storica, sentiti come fondamentali per il futuro democratico del paese. La giornata di ieri ad Avenza testimonia come la politica italiana continui a suscitare partecipazione e divisione, soprattutto quando si confrontano temi identitari e simbolici. L’arrivo di Roberto Vannacci ha acceso il dibattito locale su sicurezza, degrado urbano e politiche territoriali, ma ha anche riaperto ferite storiche e culturali mai del tutto sopite.Al di là delle polemiche, il comizio e il contro-presidio hanno confermato l’importanza di un confronto pubblico pluralista e democratico, nel quale idee diverse possano coesistere e misurarsi alla luce del dialogo e del rispetto reciproco. La tappa di Avenza rappresenta così uno dei momenti più significativi della campagna per le elezioni regionali toscane, che si preannunciano decisive per gli equilibri politici futuri della regione e dell’intero paese.
Il generale Roberto Vannacci ad Avenza: sicurezza, degrado e memoria antifascista al centro di una giornata ad alta intensità politica
Scritto da Carmen Federico
Politica
29 Settembre 2025
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