La sezione regionale di controllo per la Toscana della Corte dei Conti con atto n. 237/2022/PRSE ha deliberato in merito all’esame dei rendiconti degli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019. Attività ordinaria che la Corte compie ogni anno analizzando il questionario redatto dai sindaci revisori. L’istruttoria della pratica si sostanzia in una dialettica tra gli uffici amministrativi e la Corte che culmina con una pronuncia che può evidenziare irregolarità o come nel caso del Comune di Massa nessun rilievo.
Non si può quindi confondere il disavanzo che origina dal riaccertamento straordinario dei residui, operazione prevista dalla legge per tutti i comuni al fine di armonizzare i sistemi contabili ai nuovi principi con un disavanzo di amministrazione strutturale che qualora fosse stato rilevato avrebbe comportato un piano di riequilibrio con conseguenti limitazioni all’attività dell’ente. Non Risulta a questa amministrazione che siano stati adottati provvedimenti, imposti agli enti in disavanzo strutturale, che abbiano limitato la spesa corrente, le assunzioni e gli investimenti come accade per i comuni in disavanzo. Anzi, l’ente ha proceduto ad alimentare la cassa, ad effettuare investimenti ed assunzioni e non è un caso che l’organico dell’Ente sia passato da poco più di 310 persone alle attuali 420. Inoltre laddove fosse stato rilevato un disavanzo strutturale l’ente avrebbe dovuto procedere ad innalzare al massimo il costo di tutti i servizi a domanda individuale che come è notoriamente risaputo sono rimasti invariati al prezzario del 2012.
All’esito della lunga istruttoria la Corte dei Conti ha recepito positivamente le note di chiarimento inviate dall’Ente, nonché le controdeduzioni finali che hanno argomentato in merito alle attività poste in essere.
In particolare per quanto riguarda la Società ASMIU SRL (in precedenza Azienda Speciale) è stato chiarito il percorso che ha portato l’Ente ad effettuare il ripiano della perdita, pari a 765.329 euro dell’esercizio 2017. L’operazione di ripiano è stata realizzata verificando la possibilità di assicurare la continuità aziendale finanziariamente sostenibile, previa adeguata verifica delle criticità che hanno generato le perdite, nonché una compiuta valutazione circa l’opportunità della conservazione in vita dell’organismo partecipato. E’ stato quindi predisposto tra l’amministrazione ed Asmiu un piano triennale di riequilibrio, poi approvato dal Consiglio comunale con atto 136/2018, che prevedesse le misure correttive da porre in essere per ricondurre la gestione a criteri di efficacia ed efficienza a valere nel tempo.
Il piano presentato ha prodotto effetti positivi riscontrabili nei risultati dei bilanci successivi, un sostanziale pareggio nel primo anno e risultati positivi negli anni successivi:
Bilancio 2018 utile prima imposte Euro 53.904 (perdita euro 270,00)
Bilancio 2019 utile prima imposte Euro 219.032 (utile euro 152.465,00)
Bilancio 2020 utile prima imposte Euro 363.453 (utile euro 245.861,00)
Bilancio 2021 utile prima imposte Euro 480.748 (utile euro 243.116,00)
E’ ancora il caso di rimarcare come l’azienda sia passata da un organico di 90 lavoratori nel 2018 a 160 lavoratori attuali con un piano di investimenti di oltre 4 milioni di euro che hanno determinato un maggiore valore di stima dell’azienda da parte della società di revisione incaricata da ATO di redigere la valutazione ai fini del conferimento. In sintesi, si è passati da un valore di 1,6 milioni nel 2016 ad un valore di 4 milioni nel 2022. Elementi tutti che non sono sfuggiti all’attenta analisi della Corte che si è tuttavia soffermata sulla partecipazione di Cermec ritenuta società esercente la medesima attività di Retiambiente, altra società che secondo i principi richiamati dalla Legge Madia non avrebbe le caratteristiche per poter essere detenuta in quanto inattiva con un numero di amministratori superiori al numero dei dipendenti.
Parimenti la Corte ha eccepito la carenza del vincolo di scopo per la partecipazione in IMM, in dismissione dal 2018, oltre ad evidenziare le cinque perdite consecutive e l’assenza di un piano di riequilibrio. Si evidenzia che questa amministrazione ha razionalizzato la partecipazione in IMM offrendola prima in opzione agli altri soci poi tentando infruttuosamente la vendita. Questa politica ha consentito il risparmio degli importi da accantonare annualmente per ripianare le perdite che assommano ad oltre 200.000 euro. All’esito del contraddittorio, la Corte dei Conti, prendendo atto dell’attività posta in essere dall’Ente, lo ha invitato ad adottare le misure opportune relative al controllo sulla gestione aziendale per evitare ulteriori effetti sul bilancio dell’Ente negli esercizi successivi.
In merito al disavanzo degli esercizi 2017, 2018 e 2019 la Corte dei Conti certifica che il disavanzo è originato esclusivamente dall’operazione di riaccertamento straordinario dei residui avvenuta nell’esercizio finanziario 2015 per effetto dell’applicazione dei nuovi principi contabili. In particolare a fronte di un ripiano annuale previsto dal piano di rientro trentennale approvato dal Consiglio Comunale ammontante a 354.833 euro sono stati recuperati 520.288,77 euro nel 2017, 1.545.653 euro nel 2018 e 2.933.010 euro nel 2019.
La Corte dei Conti, concludendo l’esame dei rendiconti 2017,2018 e 2019, invita a proseguire nel percorso di riduzione del disavanzo da riaccertamento straordinario. In realtà l’Ente, già a partire dal rendiconto 2020, ha concluso con ampio anticipo il rientro dal disavanzo chiudendo con un avanzo di amministrazione positivo sia nel 2020 che nel 2021. Tale avanzo è stato utilizzato per finanziare opere pubbliche e spesa corrente di cui ha beneficiato massa ed i cittadini tutti.