Riceviamo e pubblichiamo il comunicato diffuso da Marco Guidi coordinatore provinciale Fratelli d'Italia e da Massimiliano Manuel coordinatore comunale Fratelli d'Italia.
"Mentre Eugenio Giani si lancia in promesse ambiziose per portare la sanità toscana al primo posto in Italia, chi vive fuori dal triangolo Pisa-Firenze-Siena assiste da anni a una realtà ben diversa. La sanità pubblica in Toscana è oggi un sistema sempre più sbilanciato, centralizzato nelle solite città, mentre le periferie, come la provincia di Massa-Carrara, sono condannate all'isolamento e al progressivo indebolimento dei servizi essenziali. A leggere le dichiarazioni del presidente uscente, sembrerebbe che la Toscana sia un modello perfetto: "seconda in Italia per qualità della sanità pubblica" e pronta a salire sul gradino più alto del podio. Ma basta guardare i disagi quotidiani dei cittadini nelle aree marginali per capire quanto questa narrazione sia scollegata dalla realtà. Liste d'attesa infinite, personale medico insufficiente, reparti depotenziati o a rischio chiusura: questa è la sanità che conoscono i cittadini apuani, sempre più costretti a rivolgersi altrove per ottenere cure tempestive e adeguate. L'accentramento su Firenze, Pisa e Siena non è una novità: è la regola. Tutte le riforme sanitarie targate Giani hanno avuto come effetto quello di rafforzare i grandi poli universitari e ospedalieri a discapito delle province. E ora si parla addirittura di fare della Toscana il centro nazionale per lo studio dell'intelligenza artificiale. Anche in questo caso, i territori che già godono di risorse e infrastrutture continueranno a crescere, mentre il resto della regione resta spettatore. Sul fronte occupazionale, il presidente rivendica una crescita del tasso di occupazione dal 65% al 70% in cinque anni. Ma la verità è che questa crescita è frutto delle politiche nazionali del governo Meloni, non certo delle scelte della Regione. La riforma del mercato del lavoro, la spinta alla formazione tecnica, l'abolizione del reddito di cittadinanza – che ha riportato molti cittadini al lavoro – sono tutte misure portate avanti da un governo che Giani ha sempre osteggiato. Infine, sul tema dell'istruzione, si promette di investire sugli ITS, gli istituti tecnici superiori. Ma anche qui servirebbe coerenza: non basta parlarne nei convegni, bisogna aprirli davvero nei territori che ne sono ancora privi. In provincia di Massa-Carrara, ad esempio, si attende da anni un investimento concreto in questo senso. La verità è che Giani non può fare altro che rincorrere i risultati ottenuti grazie all'azione del governo nazionale e delle amministrazioni locali guidate dal centrodestra. Mentre lui parla di "valori fondamentali" e "successi toscani", i cittadini delle province più trascurate continuano a confrontarsi con disservizi, mancanza di prospettive e una politica regionale sempre più autoreferenziale".