Non c’è un attimo di pace per le opere di riqualificazione urbana pensate dall’attuale giunta Persiani. Dopo le forti critiche relative alla “variantina” sull’Aurelia, arrivano anche note di biasimo per i futuri lavori che vedranno protagonista il comparto Stazione-Quercioli, dove sorgerà la nuova casa della salute.
Per Stefano Alberti, consigliere comunale di minoranza, e il segretario PD Quercioli-Villette Riccardo Costa, le nuove strutture creeranno enormi disagi al quartiere, legati sia ad un aumento del traffico che ai nuovi, e preoccupanti, livelli di inquinamento.
La necessità di ridiscutere il piano di intervento della stazione (PII) è di vitale importanza per il partito di sinistra, poiché, in caso contrario, si rischia una nuova stagione di cementificazione selvaggia, con sempre minor spazi di socialità, difficoltà di spostamenti e danni alla salute dei cittadini.
“Il nuovo piano integrato di intervento della Stazione (PII) – si legge nel comunicato ufficiale firmato dai due membri PD – si pone quale strumento "traghettatore" per la realizzazione della nuova casa della salute nel comparto Stazione-Quercioli. Questo l'obiettivo principale del Piano che, in mancanza di una visione d'insieme, vede compromesse le finalità di riqualificazione e rigenerazione di un'area nevralgica della città. Ancora una volta, l'amministrazione comunale progetta interventi e scelte senza tenere adeguatamente conto dell'impatto che tali progettualità, volte a inserire nuove funzioni in aree importanti, potranno avere. Nell'area oggetto dell'intervento crescerà infatti notevolmente la mobilità che già oggi è rilevante. Il fenomeno di congestionamento del traffico sarà incrementato: dalla presenza della nuova casa della salute - ospedale di comunità; dal notevole impatto che qui avrà la variante Aurelia, dato che nella nuova "versione" sarà realizzata in superficie; dalla presenza dei nuovi spazi commerciali previsti dal piano. Per altro, bisogna rilevare con spirito critico che, in un contesto territoriale già fortemente complicato e caratterizzato da funzioni miste (commerciali, istruzioni, residenziali, mobilità, direzionali), si pianifica senza la conformazione ad una adeguata strumentazione urbanistico-strategica quale il piano strutturale e il PTC. Inoltre, gli standard urbanistici (cioè gli spazi pubblici aggiuntivi) previsti nel piano integrato di intervento della stazione sono riconducibili esclusivamente ai parcheggi, che per altro risultano insufficienti per l'intero comparto. E, per l'ennesima volta, si carica il quartiere di Quercioli di nuovi insediamenti (solo in parte di recupero dell'esistente) giustificati da un nuovo tracciato di collegamento (ricordiamo che la viabilità non fa standard). Ci è stato chiarito che la nuova strada di progetto si può fare solo se si costruiscono i nuovi complessi residenziali. Ed è così che nuovo cemento si lega a nuovi veicoli e quindi ad una crescita della mobilità, che porta nella realtà del quartiere altro inquinamento. Il Piano ci appare allora, nella sua logica di base, una replica dei famosi Aru, che in cambio di nuovi standard pubblici "caricava" il territorio di nuova residenzialità senza affrontare i nodi dell'abitare, degli spazi di relazione e di incontro, i cosiddetti spazi neutri che promuovono la qualità della vita. Nelle prossime settimane, in un confronto pubblico, chiameremo a discutere di questo tema i cittadini, le associazioni e le forze politiche per evidenziare le tante criticità che questo Piano presenta”.