Potrebbe essere l’ultimo, grande, cavallo di battaglia della giunta Persiani prima delle prossime elezioni comunali: un’eredità che però la popolazione massese è sempre meno restia ad accogliere.
Il progetto della “Variantina” è vecchio, o forse sarebbe meglio dire antico, e ad ogni tentativo di messa in moto dei lavori, i costi, l’impatto ambientale e sociale, e persino l’effettivo valore della struttura vengono messi in discussione: o i massesi sono davvero arcigni nella lotta al progresso o qualche problema ci dovrà pur essere.
Il sindaco, che sembra aver perso il gradimento di una larga parte della sua maggioranza, e l’amministrazione continuano solerti nell’iter burocratico, nonostante alcuni studi, come quello dell’università di Pisa e persino quello dell’Anas, mettano in chiaro come il primo lotto della variante Aurelia possa diventare, e a pieno titolo, un costosissimo ecomostro.
Sulla questione è ritornato anche il Comitato spontaneo No Variante Aurelia, indispettito dall’assenza dell’assessore ai lavori pubblici e del sindaco nel giorno prefissato per la convocazione in comune.
Le idee, e sembra anche i fatti, che il comunicato ha portato in comune sono copiose, ma l’amministrazione ha fatto orecchie da mercante.
Una mossa che ha portato il comitato a produrre un comunicato ufficiale in cui denuncia tutti gli “orrori” della prossima variante, che andrà ad inficiare sia sulla viabilità, che secondo gli studi da loro proposti potrebbe addirittura peggiorare, che sulla qualità di vita della popolazione.
Nella nota, i “No Variante” auspicano un nuovo incontro, questa volta con chi ha veramente l’autorità di far modifiche, con la speranza di poter mettere fine ad un progetto vecchio di decenni ma che si aggira come uno spettro tra le amministrazioni massesi da sempre.
“Il 03/11/2022, il Comitato spontaneo No Variante Aurelia è stato convocato in audizione dalla commissione lavori pubblici del comune di Massa per presentare le motivazioni avverse al progetto primo lotto della variante Aurelia ("Variantina") all'attenzione dei consiglieri e dell'assessore ai lavori pubblici Marco Guidi, risultato però assente. Eppure, era presente all'audizione del comitato per il sì. Assente anche il sindaco, nonostante la sicurezza della città di Massa fosse al centro della disamina del comitato (capace di presentare al MiTe anche osservazioni su aspetti più generali). Sarebbe stata essenziale la presenza dell'assessore per renderlo edotto dei risultati dello "Studio sui flussi di traffico” dell'università di Pisa commissionato dal Comune di Massa, ma stranamente non conosciuto dalla commissione e "dimenticato" nella sua integrità negli strumenti di progettazione comunale. Particolare è invece l'utilizzo delle informazioni dello studio nel progetto redatto da Anas. Lo studio rende lampante che se venisse realizzata la "Variantina" sull'Aurelia il passaggio giornaliero di veicoli si ridurrebbe solo da 1000 a 950, mentre aumenterebbe di oltre 300 veicoli sul tratto di viabilità dal cimitero di Turano fino a viale Roma (numeri esemplificativi per semplificare la percezione del flusso): quindi, a fronte di una situazione praticamente invariata sul tratto di Aurelia Turano, avremo un aumento del 30% del traffico da via Pellegrini a via Carducci, una zona centrale notoriamente congestionata. Come se non bastasse, il comune ha scelto di costruire la casa della salute in zona stazione, che provocherà l'aumento di afflusso veicoli e persone per l'accesso ai servizi medici di base offerti: ambulatori di medici di famiglia, visite specialistiche, centro prelievi e vaccinazione, e ospedale di comunità. Il risultato sarà la congestione del traffico a tutte le ore, con grave pericolo per la sicurezza di tutti i cittadini, in particolare le persone fragili. Inevitabile sarà un riflesso anche sulla viabilità vicina con il traffico che si riverserà su viale Roma, viale della Stazione e via Marina Vecchia. Altra grande criticità, sulla quale è importante un confronto con l'assessore, riguarda la presenza di aree con il livello massimo di rischio idraulico (L4 - molto elevata pericolosità) lungo il tracciato del solo pezzetto di variante in progetto, per i quali Anas prevede lo scavo di una cassa di espansione pari al volume occupato a valle della ferrovia, dove ricordiamo è presente la centrale elettrica. La commissione non ha saputo rispondere alla semplice domanda: dove realizzare gli scavi di decine di migliaia di metri cubi, allo scopo di contenere eventi alluvionali sempre più frequenti? Non si è riusciti nemmeno a comprendere quali strumenti urbanistici verranno utilizzati, né quali vincoli, né quali costi la cittadinanza dovrà sopportare. Il comitato ha chiesto alla commissione di prendere atto che ANAS certifica nel progetto 1° Lotto-Variante Aurelia che: "Le opere in progetto possono determinare alterazioni delle condizioni psico-fisiche dell'uomo, in particolare principalmente riconducibili all'inquinamento atmosferico e acustico", quindi problemi e danni alla salute dei cittadini di Massa. Un altro argomento sollevato nel corso dell'audizione è stato l'interferenza del tracciato della Variantina con il percorso ciclabile della Via Francigena, uno dei "vincoli invarianti" da tutelare secondo il piano strutturale (art.43 del PSC), ma non considerato nel progetto perché non comunicato dagli uffici comunali. Da sottolineare che per ANAS sono in deroga anche i problemi creati al percorso pedonale, nonostante i finanziamenti ricevuti dal Comune per la tutela, sicurezza e promozione della Via Francigena: ciò ha destato grande stupore degli uffici regionali competenti e dei responsabili dell'associazione nazionale. In ultimo, è stato sollevato il problema del costo per la realizzazione previsto alcuni anni fa di 22 milioni di euro, ormai non più sufficienti, da riconsiderarsi alla luce di prezzi aggiornati, rivalutazione espropri e ricorsi. Altra domanda senza risposta, riguarda la copertura e intestazione dei costi di manutenzione: è importante per la sicurezza di Massa per il problema idraulico descritto in precedenza. Come cittadini, pensiamo che le importanti tematiche presentate dal comitato coinvolgano l’intera città di Massa: non potrebbe essere altrimenti per temi come la sicurezza, il traffico e l'inquinamento. Alla luce delle diverse domande poste dal comitato a cui non sono state date risposte dai membri della commissione, attendiamo con fiducia una nuova convocazione con sindaco e assessore, come promesso. Vogliamo che sia chiaro che il problema del traffico in Turano non sarà risolto né spostato. Vogliamo che sia chiaro che, al contrario di quanto affermato in commissione sulle possibilità di intervento sul progetto di Anas, il comune di Massa ha voce in capitolo: non è un passante distratto ma il committente! Molti sono gli atti che devono essere ancora fatti: così a seguito di una coscienziosa analisi della differente realtà rispetto ad un progetto vecchio 50 anni, questa amministrazione può ancora decidere se realizzare un opera inutile, costosa ma soprattutto pericolosa per l'intera comunità”.