Il consiglio comunale ha approvato la mozione firmata dalle tre forze di maggioranza di condanna delle gravi violazioni del diritto internazionale da parte del Governo israeliano guidato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu, invocando la necessità di rilanciare il processo di pace fondato sul riconoscimento dello Stato di Palestina e sulla prospettiva della coesistenza tra due Stati sovrani. Abbiamo espresso con forza e chiarezza il nostro punto di vista in una fase cruciale della crisi umanitaria di Gaza. Al di là di ciò che succederà nei prossimi giorni, che ci auguriamo comunque ponga fine allo sterminio di civili inermi nella striscia di Gaza e consenta di liberare gli ostaggi israeliani e sconfiggere il terrorismo di Hamas era fondamentale porre in discussione il tema. La mozione è stata approvata alla fine di una lungo dibattito con il voto favorevole della maggioranza e dalla consigliera Vincenti. Come analogamente abbiamo aderito a un ODG sullo stesso argomento da lei presentato. Di seguito il dispositivo finale della mozione approvata: la mozione impegna la giunta nei crofronti della regione e del governo ad attivarsi nei confronti del Governo affinché sia affermato con determinazione l'impegno dell'Italia:
- a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, riaffermando con forza la prospettiva dei "due popoli, due Stati";
- a promuovere – forte dell'impegno assunto nel 2014 dal Parlamento europeo – il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele;
- a sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all'interno della Striscia;
- a sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell'8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, nonché a sostenere e farsi promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele;
- a sostenere in sede europea l'adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania.