Non sono andate di certo giù alla funzione pubblica della Cgil le ultime decisioni del comune di Mulazzo in merito all’aumento salariale dei dipendenti pubblici.
Con una nota, il sindacato esprime tutta la propria perplessità per una contrattazione con poche luci e parecchie ombre, e su cui aleggiano anche ostracismi e dissapori di tipo politico.
La Cgil spiega tutto nel dettaglio: i lavoratori dell’ente delle categoria contrattuali B, C e D avrebbero potuto godere della progressione economica, e l’accordo tra sindacati, all’8 dicembre, sembrava cosa fatta.
Poi però è avvenuto l’intellegibile, col comune che si è opposto allo stesso accordo e con la Cisl che ha invece proposto l’avanzamento solo per le categorie B e C.
La giunta Novoa, dopo alcune settimane, ha finalmente deciso di accettare la proposta, ma solo se anche la Cgil firmasse l’accordo assieme a Cisl.
Un comportamento che il sindacato ha definito ostracizzante e al limite del ricatto, e che ha visto alla fine un forzato benestare da parte di tutti i contraenti per permettere almeno a due categorie di andare incontro all’aumento.
La categoria D, inspiegabilmente secondo la funzione pubblica, è rimasta fuori. Di certo la questione non finirà qui, e la Cgil chiede a gran voce maggior trasparenza da parte dell’amministrazione comunale.
“Durante il tavolo sindacale, tenutosi il giorno 8 dicembre all’ interno del palazzo comunale di Mulazzo, la delegazione trattante di parte pubblica dichiarava la propria disponibilità a procedere con le progressioni economiche orizzontali (Peo) per lavoratrici e lavoratori dell’ente, inquadrati nelle vecchie categorie contrattuali B ,C e D. Successivamente, al tavolo del 20 dicembre, l’amministrazione dichiarava, richiamando una delibera di giunta del 22 Settembre, di non voler procedere con le progressioni economiche per nessuna categoria di lavoratrici e lavoratori, ribaltando di fatto la posizione espressa nel tavolo precedente. A quel punto – spiega nel dettaglio il sindacato – la funzione pubblica Cgil ribadiva quanto detto al tavolo precedente, rivendicando le Peo per tutti. La CISL, invece, probabilmente intuendo una resistenza da parte dell’amministrazione solo per la categoria D, chiedeva di effettuare le progressioni solo per le categorie B e C. Infine, con delibera di giunta numero 106 del 23 dicembre, l’amministrazione comunale dava mandato alla delegazione trattante di parte pubblica di sottoscrivere l’accordo per le progressioni delle categorie C e B, vincolando la sottoscrizione alla firma di entrambe le sigle sindacali presenti al tavolo. Il 27 dicembre l’amministrazione si presenta al tavolo con quella posizione. Sconcertati, come funzione pubblica Cgil, ci siamo sentiti costretti a firmare l’accordo, poiché, se non avessimo coerentemente firmato, avremmo negato alle lavoratrici e ai lavoratori di categoria B e C di avere la progressione economica. Quanto accaduto è incomprensibile sul piano tecnico e inaccettabile da un punto di vista di politiche sindacali. Un organizzazione sindacale – sentenzia la Cgil – deve sentirsi libera di scegliere in ogni momento la propria posizione, senza vincoli né ricatti di alcun tipo. Non condividiamo la scelta dell’amministrazione di escludere la categoria D dalle progressioni orizzontali per l’anno 2022. La delibera 78 del 22 settembre ha inficiato tutta la trattativa e l’ultima delibera, la 106 del 23 dicembre, ha limitato fortemente la libertà di scelta della nostra organizzazione. Ci auguriamo, per il futuro, che la giunta guidata da Claudio Novoa si approcci alle trattative sindacali in trasparenza e correttezza, sotto tutti i punti di vista. Così come ci rifiutiamo di credere alle voci di corridoio che individuerebbero, come vera fonte dell’ostracismo nei confronti delle progressioni per la categoria D, dissapori politici riguardanti un dipendente inquadrato in quella categoria”.