Malintesi, incomprensioni, finanche bugie: così la maggioranza ha definito sostanzialmente la polemica innescata dai consiglieri dell’opposizione sulla modifica al regolamento del consiglio comunale, attualmente ancora in bozza, che imporrebbe l’obbligo di presentare tutte le interrogazioni in forma scritta e almeno 24 ore prima dell’inizio del consiglio, salvo casi urgenti accaduti nel lasso di tempo vietato. L’annuncio della modifica sulle interrogazioni avvenuta in sede di commissione, aveva scatenato nei giorni scorsi l’indignazione di tutti i consiglieri dell’opposizione, che, in maniera compatta, avevano parlato di bavaglio messo ai cittadini. Stamani, il presidente del consiglio comunale Michele Palma, la consigliera grillina Elisa Serponi, presidente della commissione che sta lavorando alla modifica del regolamento e il capogruppo della maggioranza Daniele Del Nero, hanno voluto incontrare la stampa per chiarire l’entità del provvedimento e porre fine alle polemiche.
“E’ importante far sentire la nostra voce – ha detto Palma - perchè si sono lette tante opinioni e tante critiche, ma sono stati portati pochi fatti per cui bisogna dare ai cittadini gli strumenti per potersi fare la propria opinione. La modifica del regolamento del consiglio comunale è partita da diversi mesi per la necessità di adeguare la normativa locale alle mutate leggi nazionali. C’ è stata una serie di regole che abbiamo cambiato o soppresso in conformità alle indicazioni nazionali come ad esempio l’eliminazione della differenza tra consigli ordinari e straordinari, il superamento del divieto di fumare in sala di consiglio come norma ormai acclarata ovunque, la definizione delle regole sulla privacy nelle riprese dello streaming e le modalità di accesso agli atti migliorate nella direzione della trasparenza.
Un’altra serie di modifiche hanno riguardato l’aspetto organizzativo per ottenere il miglioramento della macchina comunale: tra queste l’uso della pec per le notifiche dei consigli, provvedimento già in atto ma non ancora codificato e l’istituzionalizzazione dell’uso della pagina Facebook della presidenza del consiglio comunale come veicolo di comunicazioni ufficiali su tutti gli appuntamenti del consiglio comunale. Abbiamo disciplinato anche l’uso del cellulare durante le sedute, mantenendo invariato il divieto di fare o ricevere telefonate, ma concedendone l’uso per l’accesso al web per informazioni dell’ultimo secondo. In relazione alla proroga del tempo da concedere a mozioni e interrogazioni abbiamo seguito l’usanza già in atto di votare per la concessione.”. Come ultimo passaggio nell’elenco delle principali modifiche apportate al regolamento attualmente in corso, Palma ha introdotto quelle di genere politico, che sono appunto quelle che hanno innescato la querelle con l’opposizione. “ Ho esaminato gli statuti di molti altri comuni specialmente di quelli limitrofi al nostro ed ho riscontrato alcune caratteristiche esistenti solo qui – ha continuato Palma –Come la possibilità di concedere interventi del pubblico che non esiste in alcun altro comune italiano, ma che abbiamo giudicato positiva e quindi abbiamo deciso di mantenere. Gli interventi del pubblico resteranno in consiglio comunale all’inizio delle sedute, come succede adesso. La novità sarà invece la possibilità concessa al sindaco di rispondere subito ai quesiti posti dai cittadini, cosa che finora non accade per regolamento.”
Sullo spinoso nodo delle interrogazioni Palma ha parlato di un’informazione errata fatta passare per sostenere la tesi del bavaglio e cioè che l’amministrazione 5 stelle non risponde alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione. Dati alla mano, Palma ha sostenuto che, in realtà è vero il contrario: “Nell’ultimo consiglio comunale presieduto dall’ex sindaco Zubbani c’erano 36 interrogazioni, una delle quali attendeva risposta da cinque anni.- ha spiegato Palma – Oggi ne abbiamo tredici, delle quali una ripetuta tre volte per cui di fatto undici, in attesa di risposta, cioè un terzo rispetto a prima e con tempi molto più corti. Tuttavia, nonostante il buon impegno nel fornire risposta alle interrogazioni tanto di averle ridotte di due terzi, ne restano ancora in attesa per cui abbiamo capito che la gestione delle interrogazioni anche adesso è troppo lenta e farraginosa. Da qui è nata la modifica tanto discussa che punta solo ad abbreviare i tempi di attesa per le risposte, che sono l’obiettivo principale delle interrogazioni. Lo scopo è evitare sorprese alla maggioranza in modo che gli assessori abbiano il tempo di organizzare le risposte. La nostra proposta, infatti, dice che le interrogazioni vanno depositate in forma scritta 24 ore prima del consiglio. Sarà possibile fare interrogazioni solo orali per eventi, di ogni genere, accaduti nelle ultime 24 ore. Per queste si è parlato di casi di urgenza ma il termine può fuorviare: l’unico discrimine che verrà utilizzato è solo quello della temporalità. Riteniamo che questo sistema permetterà di diminuire ulteriormente il numero delle interrogazioni che attendono una risposta.”. La consigliera Serponi ha elogiato il percorso fatto in perfetto accordo tra maggioranza ed opposizione nella commissione da lei presieduta e ha ricordato che il fatto che nelle poche controversie emerse tra le due parti, la maggioranza abbia imposto la propria decisione avvalendosi dei numeri a proprio favore, altro non è che l’esercizio della democrazia e non un colpo di mano. “ E’ falso dire che abbiamo tolto il diritto di parola ai cittadini – ha aggiunto la Serponi – Questo diritto è rimasto inalterato, anzi i cittadini avranno un’opportunità in più perché otterranno una risposta immediata.”.
Il consigliere Del Nero ha respinto le accuse venute dall’opposizione di una maggioranza troppo prevaricatrice e intenzionata a mettere il bavaglio agli avversari politici e ha spiegato le diverse dinamiche del consiglio comunale attuale rispetto a quello precedente: “La consigliatura Zubbani aveva sei gruppi di maggioranza e tre di opposizione. Sommando il minutaggio a disposizione per legge ad ogni gruppo, poteva gestire due terzi del tempo . L’attuale consigliatura ha un solo gruppo di maggioranza e cinque dell’opposizione che quindi può disporre dell’83 per cento del tempo per le interrogazioni. Il silenzio che spesso abbiamo mostrato in consiglio non è da interpretare come incapacità di dire qualche cosa ma come rispetto delle regole che abbiamo trovato. Non siamo intervenuti sul tempo da dedicare alle interrogazioni ma sulla modalità con cui le interrogazioni devono essere presentate. La forma scritta anticipata di un giorno serve per dare tempo agli assessori di documentarsi e quindi per poter rispondere in sede di consiglio. Abbiamo poi invertito la scaletta di questa parte di consiglio mettendo prima le delibere e poi le interrogazioni, come abbiamo fatto spesso nei consigli passati chiedendo l’inversione dell’ordine del giorno. Questo è stato fatto per una nostra precisa visione: il dibattito non c’è nelle interrogazioni mentre c’è sulle delibere, per cui abbiamo ritenuto di dargli la precedenza.”
Del Nero ha poi spiegato che l’uso molto frequente della richiesta di inversione dell’ordine del giorno, diventato un classico dei consigli comunali dell’era grillina, era dovuto in molti casi a garantire il numero utile alla maggioranza per far passare alcuni provvedimenti trattati nelle delibere, cioè: si è preferito trattare prima argomenti che richiedevano il voto perché così i consiglieri di maggioranza che avevano impegni potevano andare via subito dopo l’inizio del consiglio garantendo comunque il buon esisto del voto alla maggioranza. “ Ma questa richiesta potrebbe perdurare anche con il nuovo regolamento: se per caso un relatore invitato a parlare dovesse arrivare più tardi rispetto all’ora di inizio del consiglio, chiederemo l’inversione e faremo prima le interrogazioni delle delibere.”