"Torni pure a farsi curare a Firenze": è questa la frase che si è sentito rivolgere un cittadino di Massa, che aveva sollevato alcune critiche all'ospedale delle Apuane riguardo alle medicazioni necessarie per la sua patologia. A raccogliere la testimonianza e a renderla pubblica è stata Veronica Ravagli, ex assessore del comune di Massa e oggi candidata alle regionali con Fratelli d'Italia che ha riferito: "Il signore che mi raccontato la sua storia ha chiesto l'anonimato e mi ha spiegato di essere stato in cura per una grave patologia all'Ospedale Careggi di Firenze per diversi anni. Un percorso che lo ha costretto a fare avanti e indietro da Massa con regolarità, a volte anche più di una volta al mese, e che avrebbe dovuto continuare a vita per via delle medicazioni necessarie. Lo scorso anno, il signore protagonista della vicenda, ha chiesto a Careggi di poter effettuare le medicazioni a Massa, così da non doversi più sobbarcare il lungo viaggio. Ottenuto il via libera, si è recato all'ospedale delle Apuane, dove è stato inserito in una lista d'attesa. Finalmente, a giugno, è stato chiamato e ha potuto smettere di viaggiare, iniziando le cure al delle Apuane, molto più vicino a casa e comodo. A questo punto, però, sono iniziati i problemi. Il signore sostiene che, oltre alla mancanza di umanità da parte dei professionisti del reparto, le medicazioni che gli vengono fatte sono diverse da quelle di Firenze e di qualità inferiore. Ogni volta che viene medicato, prova dei dolori fortissimi che persistono per giorni. Non solo: gli viene anche detto che gli appuntamenti saranno fissati ogni 45 giorni anziché ogni mese, come avveniva a Careggi, a causa del sovraccarico di lavoro della struttura. Inizialmente, il signore cerca di adattarsi, pensando che il suo corpo si abituerà alle nuove medicazioni e ai tempi più lunghi. Ma purtroppo, il dolore non diminuisce, costringendolo a letto con antidolorifici per giorni dopo ogni seduta. Si rende anche conto che l'intervallo di 45 giorni non è sufficiente, compromettendo l'efficacia della cura e aumentando il rischio di infezioni. A fine estate decide quindi di parlarne apertamente con il reparto, facendo notare le differenze con le cure di Firenze e chiedendo una soluzione.
La risposta del medico è stata secca e priva di empatia: "Se si trovava tanto bene a Firenze, torni pure là a curarsi". Umiliato e offeso, il signore non ci pensa due volte: lascia l'ospedale delle Apuane e chiama Firenze per tornare a curarsi a 110 chilometri da casa". Ravagli ha definito "inaccettabile" la vicenda ed ha aggiunto: " Un cittadino di Massa che chiede di essere curato nella sua provincia, nella sua città, non solo riceve cure oggettivamente peggiori rispetto a quelle di Firenze, ma si sente anche dire che deve allungare l'attesa tra le medicazioni. E quando va in ospedale a far presente la situazione perché non ce la fa più, gli viene risposto di tornarsene a Firenze? Questa non è la sanità d'eccellenza che Giani e la sua 'claque' tanto sbandierano. Qui non c'è più umanità verso il paziente. Ci sono centri ospedalieri che servono un'intera provincia, evidentemente con personale sotto stress per il sovraccarico di lavoro e con budget inferiori rispetto agli ospedali del capoluogo, dove si possono permettere medicazioni migliori. In pratica, ci sono ospedali di Serie A e ospedali di Serie B. Ma, ahimè, non ci sono cittadini di Serie A e cittadini di Serie B nella nostra regione. Chiunque ha il diritto di essere curato allo stesso modo su tutto il territorio toscano. Ormai il tempo delle false promesse è scaduto e abbiamo bisogno di una nuova amministrazione di centrodestra che possa mettere mano a tutti gli immobilismi e ai tagli che il governo di Giani ha fatto alla sanità toscana, soprattutto a quella cosiddetta di 'periferia. Infine, mi chiedo: perché un'Estar acquista medicazioni obiettivamente peggiori rispetto a un'altra? Perché per questo tipo di acquisti non si utilizza una centrale unica di committenza, mettendo tutta la regione sullo stesso piano? Queste sono le domande a cui vorrei avere risposta e sono le battaglie che porterò in Consiglio Regionale se sarò eletta. Sarò sempre dalla parte dei cittadini, ascoltando i loro problemi e lottando per i loro diritti".








