«Carrara si è riappropriata del suo teatro, è un finale di stagione che in realtà sa di ripartenza, di nuovo inizio». Interviene così Rigoletta Vincenti sull'attesa riapertura degli Animosi. La candidata a sindaco della coalizione progressista, formata da Movimento Cinque Stelle, Articolo Uno, Rifondazione e Sinistra Italiana, era in platea mercoledì sera: «Chi come me, dopo tanto tempo, è rientrato nel nostro teatro – dice Vincenti – ha vissuto una grande emozione, ma l'effetto nostalgia non basta, da qui deve partire un nuovo corso. Io porto il nome di mia nonna Rigoletta, chiamata così perché era nata quando il Politeama Verdi, alla fine del 1800, era stato inaugurato con una prima memorabile del Rigoletto, di grande richiamo per la presenza di interpreti internazionali. La riapertura degli Animosi deve essere il primo tassello di un piano di rilancio della cultura, che riporti Carrara ad essere un punto di riferimento per l'arte in tutte le sue forme».
Vincenti ricorda i trascorsi della sala di piazza Battisti: «In tanti, parlando di teatro, avranno memoria del detto "da Carrara ti si apre La Scala", segno che quello sui nostri palcoscenici era un passaggio cruciale per le compagnie di grandi ambizioni. Dobbiamo riportare nello storico loggione i ragazzi delle superiori. Ci sono generazioni di liceali che la prima volta a teatro l'hanno vissuta agli Animosi, questa sala è un pezzo della storia anche personale di tanti di noi».
Vincenti ragiona sulle prospettive per la città: «I grandi eventi come Con-Vivere funzionano, ma qui c'è bisogno di ricostruire l'intero circuito culturale. Chiunque sarà il prossimo sindaco dovrà percorrere questa strada, dovrà lavorare perché le serate degli Animosi non abbiano il sapore di un amarcord, ma di un ritorno... al futuro».