Non finiscono i dubbi e le perplessità su tutta la vicenda Paradiso s.p.a., passata da una possibile transazione a dodici milioni di euro, vantata dal vicesindaco Martinelli come acutissima impresa finanziaria poi rivista in seguito alle contestazioni dell’opposizione che segnalavano la mancanza di una sentenza definitiva che quantificasse il reale importo, al pronunciamento finale del tribunale che ha stabilito un importo di cinque milioni da pagare da parte del comune di Carrara.
Alle molte voci di dissenso e incomprensione per l’operato contradditorio dell’amministrazione si è aggiunta anche quella del gruppo Insieme per Carrara, composto dai consiglieri Andrea Vannucci, Gianenrico Spediacci e Dante Benedini.
“Ricordiamo che il 14 febbraio 2020 – hanno detto Vannucci, Spediacci e Benedini - con altisonanti dichiarazioni il vicesindaco Martinelli ha rivendicato la paternità e la bontà d una proposta di transazione che a suo dire avrebbe evitato il dissesto del comune. Il merito rivendicato consisteva nell’aver concordato con il sinor Franzoni,titolare della Paradiso s.p.a., in quell’occasione lodato per la sensibilità e disponibilità evidenziata, il pagamento di dodici milioni e mezzo di euro, di cui tre in contanti ed il resto in comode rate, gravate da interessi, che avrebbero impegnato il comune per dieci anni.”. Il gruppo Insieme per Carrara ha ricordato che a fronte delle contestazioni dell’opposizione la giunta avrebbe capito lo sproposito della cifra e l’evidente difficoltà a far passare la transazione. “La giunta comunale ha poi impiegato quasi tre mesi per trovare una via d’uscita, il che dimostra che evidentemente l’ accordo era e continuava ad essere caldeggiato da una componente ben influente della giunta stessa. Quando è emerso con chiarezza che quell’enormità non si poteva proprio reggere, è stata partorita una soluzione che affidava al segretario del comune il compito di individuare un esperto che desse un giudizio su quella storica transazione e il nuovo esperto ha prodotto una stroncatura totale di quell’assurdo accordo per cui l’amministrazione ha dovuto ingranare la retromarcia e usare il solito jolly di dare le colpe agli altri, in questo caso al professor Ponzanelli, autore della prima perizia che giustificava la transazione voluta da Martinelli.
Adesso che la sentenza di primo grado ha stabilito che con quella geniale transazione il comune di Carrara avrebbe regalato al sensibile e disponibile signor Franzoni la bellezza di sette milioni e mezzo più interessi, ci domandiamo come l’amministrazione intenda cavarsela e se la consapevolezza di essere degli incapaci possa essere risolta con un semplice menomale che non è stata fatta la transazione.” Molti i quesiti posti da Insieme per Carrara: dalla responsabilità addossata all’avvocato Ponzanelli ma poi non perseguita ai dubbi sull’intervento dell’amministrazione nel lavoro da lui svolto. Domande per le quali Vannucci, Spediacci e Benedini chiedono chiarimenti al sindaco.
“Non è possibile che si volessero regalare sette milioni e mezzo di soldi pubblici senza che nessuno ne risponda. – hanno continuato i tre consiglieri dell’opposizione - Ricordiamo che se l’opposizione non avesse smascherato questa incredibile operazione, la sentenza di cui abbiamo parlato non ci sarebbe mai stata ed oggi avremmo ancora l’amministrazione a sostenere, come ha fatto a più riprese nel consiglio comunale del 25 febbraio, che quell’accordo era un accordo storico fatto nel miglior modo possibile e che avrebbe fatto finalmente il vero interesse dei cittadini. Pagando dodici milioni e mezzo di euro anziché cinque. Ma perché insistere tanto per fare un così grande regalo?”.
Vini. Te.