Era stata approvata dalla giunta Volpi, all’interno del Regolamento urbanistico approvato in extremis al finire della legislatura,ma è stata stralciata dall’amministrazione Persiani sulla base delle controdeduzioni alle osservazioni e della Conferenza Paesaggistica regionale. In sostanza l’edificabilità dell’ambito territoriale di Ronchi e Poveromo è durato circa un anno e non ha potuto essere in alcun modo apprezzato da residenti e proprietari dei terreni della zona. Lo stralcio dell’edificabilità di Ronchi e Poveromo rappresenta un problema abbastanza importante con ricadute economiche per tutta la città, secondo l’analisi fatta dal Pd di Massa. “L’amministrazione Volpi aveva portato a termine il Regolamento Urbanistico, che comprendeva anche la zona di Ronchi-Poveromo, per la quale si prevedeva una quota di edificabilità compatibile con la presenza delle aree boscate da tutelare. L’amministrazione Persiani ha bloccato il provvedimento e rinviato per l’ennesima volta la pianificazione della zona che in 50 anni ha visto passare continui piani regolatori, varianti e piani attuativi non conclusi e inconcludenti alimentando nei proprietari la legittima aspettativa di poter realizzare le abitazioni.” Il Pd ha ricordato che la zona di Ronchi-Poveromo, secondo i piani regolatori che si sono succeduti, è edificabile fin dal dopoguerra, e come tale è stata trattata ai fini fiscali, tant’è che su quei terreni sono state pagate le imposte come edificabili.
“Anche il Piano Strutturale vigente, che orienta lo sviluppo del territorio, conferma l’edificabilità di Ronchi-Poveromo, disponendo che l’edificazione possa avvenire mediante il solo Regolamento Urbanistico, senza la necessità di un successivo Piano Particolareggiato. – hanno spiegato dal Pd - Il Regolamento Urbanistico portato al termine dalla precedente amministrazione Volpi aveva attuato questa previsione, iniziando con una quota di edificazione contenuta rispetto alle previsioni del Piano Strutturale, e rispettosa dei problemi ambientali e paesaggistici della zona che era comunque un inizio. Ma lo stralcio operato dall’attuale amministrazione Persiani ha riportato tutto in alto mare: bisognerà aspettare il nuovo Piano Strutturale, non ancora avviato, e poi il successivo Piano Operativo: quindi ancora molti anni.”. Secondo il Pd saranno penalizzati non solo i proprietari dei terreni ma anche i proprietari degli edifici già esistenti che potranno solo fare interventi conservativi, e sarà penalizzato tutto il territorio perché non si potranno costruire servizi parcheggi e strutture di pubblica utilità. Inevitabile la preoccupazione per la ricaduta economica negativa che questo comporterà per il settore dell’edilizia e per l’immagine della città, per questo il Pd ha chiesto il ripristino del piano urbanistico precedente allo stralcio.