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Scritto da Redazione
Politica
07 Maggio 2020

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La decisione di fare un esposto contro la Regione Toscana e il governatore Enrico Rossi è arrivata dopo una lunga riflessione. Lo ha voluto chiarire lo stesso Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa che ha spiegato: “Grande disorganizzazione da parte della Regione Toscana e tanti errori, ricaduti inevitabilmente sulla qualità dei servizi nel contrasto del covid-19, senza nulla togliere al personale medico che ha dimostrato un grande senso di responsabilità e coraggio da vendere.”.

Benedetti ha spiegato di riferirsi, in particolar modo alla decisione, inizialmente presa da Rossi, di chiudere gli ospedali della Lunigiana causando un conseguente appesantimento della struttura del Noa e del lavoro svolto dagli operatori sanitari.

Nel mirino di Benedetti ci sono anche le alterne vicende che hanno portato prima alla chiusura del vecchio ospedale di Massa, poi alla decisione confermata da una variante urbanistica di adibirlo a struttura residenziale e infine al frettoloso recupero di due reparti di terapia intensiva per scongiurare il collasso del delle Apuane che, adesso, tuttavia, ancora non operativi ma di fatto inutili data la riduzione dei casi in generale e di quelli con necessità di terapia intensiva in particolare.

“Oggi, nella vecchia struttura sono stati realizzati due reparti, di cui uno, di 24 posti letto per terapia intensiva al terzo piano, che ad oggi, non ancora stati attivati, perché dei 146 malati ricoverati tra marzo e maggio al Noa, ne sono rimasti attualmente solo sette e il nuovo reparto realizzato nel vecchio ospedale, pare essere del tutto inutile. – ha detto Benedetti - Di fronte a questo panorama, non si può che esprime totale dissenso sull’ operato del presidente Rossi, perché questa operazione è stata fatta in estremo ritardo con tanto spreco di denaro pubblico. Rossi, inoltre, è riuscito a spendere 800 mila euro per i lavori di adeguamento dei reparti e circa un milione di euro per le strumentazioni, fra l’altro affidando i lavori a ditte non locali quindi privando il territorio di un po’ di ossigeno dato dall’impegno nel settore edile. Si tratta di soldi pubblici che potevano servire all’emergenza covid-19, solo se l’intervento fosse stato fatto celermente ed al momento del bisogno e quindi in tempo rispetto alla gravità della situazione. “

Per Benedetti è difficile capire, inoltre, perché Rossi non abbia realizzato anche a Carrara reparti Covid - 19, destinando, invece, tutte le attività per l’emergenza in corso, al comune di Massa. Spreco di denaro pubblico è, dunque ciò che ha deciso di contestare ai vertici della Regione Toscana in relazione all’ordinanza regionale emessa per contrastare l’epidemia che prevedeva una spesa di oltre 16 milioni di euro per tutta la regione. Benedetti ha anche rimarcato il fatto che il governatore Rossi non abbia mai coinvolto nelle decisioni relative agli ospedali locali, l’amministrazione di Massa realizzando un progetto di emergenza in eccessivo ritardo rispetto all’urgenza. “In comune non è mai pervenuta la denunzia di inizio attività come previsto dall’Art. 4 del D.L. n.18 del 17 marzo 2020. – ha aggiunto Benedetti - In sintesi, non essendo stato l’intervento di tipo strutturale, la Asl, la Regione o chi per essi, avevano l’obbligo di presentare la CILA ( Comunicazione inizio lavori asseverati ), in base alla Legge Regionale n. 1/2005 che ha sostituito la Legge Regionale n.65/2004, cosa che è stata disattesa, infatti, l’unico documento pervenuto in comune da parte dell’ Asl, è una nota protocollata il 25 marzo 2020 ( Prot. 19141 ), che riguarda, però, solo questioni legati all’aspetto sanitario del Covid- 19.”. Nell’esposto Benedetti ha chiesto alla Procura della Repubblica di Massa, di accertare l’esistenza di violazione alla normativa in materia urbanistica, individuando l’eventuale responsabile e perseguendolo civilmente e penalmente ed ha anche invitato il comune di Massa ad intervenire per accertare la situazione e quindi la Corte dei Conti a valutare se, in considerazione del ritardo accumulato per la realizzazione dei reparti in oggetto, che oggi non sono più necessari per l’attuale fase di emergenza Covid 19, si è consumato uno spreco di denaro pubblico, addebitando l’eventuale importo del danno stabilito dal Tribunale Amministrativo, al Presidente della Regione Enrico Rossi e ai dirigenti della Regione Toscana e dell’ ALS competenti in materia.

 

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