Al termine di una giornata che ha regalato pioggia fino a pomeriggio inoltrato, sabato 27 settembre si è conclusa l’edizione numero uno della Sky Race Lunigiana, una corsa estrema riservata a chi è disposto a correre su strade bianche e sentieri di montagna raggiungendo altitudini fino a 1700 sul livello del mare.
La gara si è disputata su due circuiti, uno più piccolo di 25 chilometri e l’altra di 44 con partenza e arrivo in Piazza Medicea a Fivizzano. Il percorso ha attraversato campi, borghi, raggiungendo le creste appenniniche che delimitano il confine tra Toscana ed Emilia Romagna, il tutto prediligendo vecchi sentieri, mulattiere, strade bianche evitando il più possibile strade provinciali e statali. Gambe forti, resistenza oltre i limiti e tanto fiato sono alcune delle caratteristiche richieste per partecipare, oltre che una perseveranza che deve spingere gli atleti ad andare oltre i propri limiti mentali.
In questa edizione il vincitore ha percorso l’anello più lungo in sole quattro ore e quindici minuti, con una media di più di undici chilometri all’ora e si vocifera anche che ad un certo punto abbia sbagliato strada, obbligandolo a tornare indietro. Duecentocinquanta partecipanti, numerose associazioni coinvolte per la sicurezza e l’assistenza ai corridori, la partecipazione alla macchina organizzatrice è stata massiccia coinvolgendo C.A.I., Pubblica Assistenza, Carabinieri, Guardia di Finanza, Protezione Civile, commercianti locali e numerosi volontari che si sono appostati lungo il tracciato, specialmente in prossimità di biforcazioni, per assicurarsi che i corridori fossero sempre lungo il tracciato stabilito e non si smarrissero.
Nonostante la pioggia, il fango e i pericoli dovuti alla scivolosità del fondo stradale tutti i concorrenti sono arrivati, stanchi, provati ma con un gran sorriso sul volto. Raccogliendo le prime impressioni sulla linea d’arrivo, i partecipanti hanno dichiarato unanimemente che l’obiettivo della gara era arrivare fino in fondo, ancor prima che guadagnare un primo od un secondo posto, segno che i più elementari principi sportivi sono stati pienamente raggiunti.
Quest’anno la manifestazione ha avuto un contorno di altri eventi satelliti come la mostra di pittura dell’artista Daniela di Lullo, autrice tra l’altro del pettorale utilizzato dai corridori, dal titolo (UN)Spleen che ha avuto luogo nelle sale di palazzo Cojari a Fivizzano e la conferenza sulla gente della montagna che ha avuto luogo nella splendida pieve di San Paolo di Vendaso, dove un ispiratissimo Giovanni Lindo Ferretti, cantante e frontman dei CCCP, ha regalato ai numerosissimi partecipanti le sue riflessioni sul rapporto tra uomo e montagna, anche attraverso la sua spiritualità ritrovata nel borgo emiliano di Cerreto Alpi, pochi chilometri dopo il confine con l’Emilia Romagna.
Una manifestazione che ha saputo fondere sport, natura, arte e cultura e che gli ideatori e realizzatori Jacomelli Andrea e Cozzani Domingo promettono di ripetere anche l’anno prossimo in una veste ancora più ricca.