Ha un referto del Pronto Soccorso dell’Ospedale delle Apuane di trenta giorni per traumi alla testa, tagli in ogni parte del capo e della faccia e frattura delle ossa del naso: tutto per essersi trovato casualmente sulla rotta della furia violenta e immotivata di una banda di marocchini – ben noti nella movida di Marina di Carrara per la loro violenza e per la loro incomprensibile impunità - che non ha esitato a pestarlo, in quattro contro uno, nel pieno centro di via Rinchiosa nella notte tra sabato 4 e domenica 5 ottobre verso l’1,30 del mattino. Il ragazzo, un 21enne carrarese, brillante studente universitario in procinto di laurearsi, figlio di una nota commerciante di Carrara, è stato aggredito in mezzo alla folla che abitualmente riempie vie Rinchiosa il sabato sera. Secondo il racconto della madre, chiamata nella notte per raggiungere il figlio al Pronto Soccorso, nessuno dei presenti sarebbe intervenuto per fermare il pestaggio. Alcuni hanno preferito fuggire, altri sono rimasti a guardare, ma senza far nulla per aiutare il ragazzo gettato a terra e preso a calci e pugni sulla testa. Il motivo del pestaggio è assurdo: il giovane universitario era in compagnia di amici quando insieme a uno di questi, si è allontanato dal suo gruppo per andare a comprare le sigarette. Nel tragitto fatto in mezzo alla gente della movida di via Rinchiosa, l’amico avrebbe incontrato due ragazze sue conoscenti, ma che il 21enne non aveva mai visto prima, e si sarebbe fermato a parlare con loro. In quel momento, nei portici intorno all’incrocio tra Via Rinchiosa e via Genova, poco distante da dove si trovavano, un gruppo di marocchini ha cominciato a dare in escandescenze tra di loro, togliendosi le maglie e dandosi degli spintoni. Una delle ragazze ha filmato la scena col telefonino, ma uno dei marocchini se ne è accorto e si è precipitato verso la ragazza, che prontamente è fuggita insieme all’amica. Il giovane carrarese non si è mosso perché non si era neanche reso conto che la ragazza stava filmando, tuttavia è diventato lui il bersaglio della furia del marocchino che inizialmente si è scontrato da solo contro il giovane, e poi è stato raggiunto dagli altri tre, che, insieme, hanno dato vita al pestaggio. L’amico sarebbe rimasto paralizzato dallo spavento e quindi incapace di intervenire. A un certo punto qualcuno ha chiamato sia l’ambulanza, sia i carabinieri, giunti tuttavia quando il ferito era già stato portato all’ospedale e i picchiatori si erano dileguati.
Il pestaggio per futili o inesistenti motivi secondo molte testimonianze che preferiscono restare anonime sarebbe quasi ordinaria amministrazione nelle serate della movida di Marina di Carrara, letteralmente in preda a bande di immigrati delinquenti e spacciatori che stazionano abitualmente sotto le due gallerie del quadrilatero dei negozi. Nel corso dell’estate sarebbero stati pestati altri quattro giovani, ma le famiglie non avrebbero voluto far partire le denunce per la paura di ritorsioni e nuovi pestaggi nei confronti dei figli.