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Scritto da Redazione
Cultura
05 Ottobre 2025

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Il Duomo di Carrara casa della fede, della storia e della cultura carrarina. E' con questo spirito, e con questa visione, che il parroco del Duomo di Carrara, Don Piero Albanesi ha presentato insieme alla restauratrice e del direttore dei lavori, Emma Castè il nuovo round di interventi di restauro conservativo - rifacimento degli intonaci, delle stuccature, sostituzione delle lattonerie in lamiera di ferro con lamiera di rame - che riguarderanno le facciate esterne della "Chiostra", il corridoio interno tra il Duomo e la compagnia grande, gli annessi composti dalla canonica, dalla sacrestia e dal Battistero. Un'area, oggi chiusa al pubblico e di grande interesse architettonico, che un volta conclusi i lavori potranno essere messi a disposizione della comunità dando continuità al progetto di mettere in sicurezza e rendere fruibili gli ambienti del Duomo, la cui costruzione risale intorno all'anno 1.000. Uno dei prossimi sarà quello del campanile che sarà presto visitabile. L'avvio del cantiere già nel mese di ottobre. Gli interventi sono stati illustrati dallo stesso parroco del Duomo che ha voluto condividere con i fedeli, poco prima della presentazione, la piantumazione nel giardino della canonica un piccolo cipresso figlio del cipresso centenario di San Francesco di oltre 800 anni che si dice sia cresciuto miracolosamente dal bastone ("bordone") usato da San Francesco d'Assisi durante un viaggio. 

I lavori sono stati finanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso il sostegno dell'8x1000 insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e alla Fondazione Marmo rappresentati dal Presidente Enrico Isoppi e dalla presidente, Bernarda Franchi. "Siamo alla vigilia di un altro intervento importante che riguarda la Chiostra. L'obiettivo è preservare questi spazi, ripristinarli, e poter tornare ad utilizzarli per la vita culturale e pastorale della nostra comunità. Qui potremo ospitare per esempio mostre e concerti nell'ottica di un percorso museale all'interno del nostro Duomo". 

Per questo viaggio verso la Conservazione, Don Piero Albanesi, ha voluto al suo fianco gli architetti Filippo Dell'Amico ed Elena Caramatti  esperti di progettazione su Beni Vincolati, e la restauratrice  Emma Castè specializzata in Restauro Conservativo. Gli architetti Dell'Amico/Caramatti hanno curato tutta la parte tecnica e seguiranno le varie fasi del Restauro Edile nel ruolo di Direttore dei Lavori, mentre la Restauratrice Emma Castè ha già corredato il progetti di ricerca archivistica e di restauro: dalla Cronologia dei Restauri precedenti  (anni 1988_1955) agli studi sulla stratigrafica degli intonaci e mappatura del degrado. La restauratrice seguirà i lavori nel ruolo di Direttore Tecnico. Il tutto sarà visionato, oltre che dalla Soprintendenza, dall'Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto, della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. "Nello spazio che sarà poggetto di restauro, sono presenti anche due edicole, che saranno  recuperate, insieme a tutte le parti che si sono sovrapposte durante gli anni riportandole allo stato originario i marmi e la facciata sud. – ha spiegato la Castè – L'area del cantiere potrà essere vissuta: renderemo pubblici gli stati di avanzamento per coinvolgere i cittadini che potranno vedere gli interventi e conoscere meglio la storia del nostro Duomo".

Presenti alla presentazione l'assessore alla cultura, Gea Dazzi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Enrico Isoppi e la presidente della Fondazione Marmo, Bernarda Franchi. "L'Insigne Collegiata - Abbazia Mitrata S. Andrea Apostolo il Duomo di Carrara è un edificio di inestimabile valore storico e artistico, ma soprattutto da sempre rappresenta l'identità della Città, all'interno e all'esterno di esso si è sviluppata la nostra storia millenaria. – ha detto il presidente della Fondazione Carrara Risparmio di Carrara, Enrico Ispotti - La Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara ha ritenuto un dovere istituzionale partecipare a questo progetto di restauro a tutela del patrimonio culturale ed identitario di Carrara". "Come Fondazione Marmo siamo particolarmente orgogliosi di sostenere questo importante intervento di restauro – sottolinea la presidente della Fondazione Marmo, Bernarda Franchi –. La valorizzazione e la tutela di un bene identitario come il Duomo di Carrara rappresentano per noi non solo un impegno culturale, ma anche un atto di responsabilità verso la comunità. Restituire bellezza e memoria significa investire nel futuro del territorio e nella sua capacità di accogliere e trasmettere valori alle nuove generazioni".

Cenni del Il Duomo di Sant'Andrea Apostolo in Carrara

Già in epoca anteriore al Mille esisteva una chiesa nel primo nucleo abitativo di carrara: la Pieve di San Andrea. Se ne ha notizia nell'Archivio Parrocchiale: " Nell'anno 998 GottifredoI, Vescovo di Luni, risiedeva a Carrara e uffiziava la Chiesa Pievana si Sant'Andrea a modo di Cattedrale". Il Duomo di Carrara, intitolato a San Andrea è a ricordo dell'antica Pieve , ed è il primo edificio medievale costruito interamente in marmo apuano. La sua eccezionalità costruttiva è che non soltanto gli ornamenti, ma anche tutte le strutture, compreso il campanile, soono realizzate in blocchi di marmo.  Il tempio presenta una struttura architettonica compositiva, indicativa delle carie fasi della sua costruzione e , del resto, tipica di una terra di confine come la Lunigiana. Al primo impianto romanico si sono succeduti nelle parti superiori, specialmente esterne, elementi gotici. L'impianto iniziale lombardo- parmense ( XI secolo) si può ancora riscontrare soprattutto nel portale principale con relativi capitelli esterni e, all'interno, nei capitelli figurati delle prime campate. Queste sculture vengono attribuite a Niccolò, un maestro legato alla bottega del grande Wiligelmo. Nel 1151 il Duomo venne affidato ai canonici di San Frediano di Lucca. Inizia la seconda fase costruttiva, realizzata da maestranze lucchesi ( si riscontrano affinità con la Basilica di San Frediano a Lucca). La terza ed ultima fase costruttiva ( XIV secolo) è opera di maestranze pisane. Essa riguarda la parte superiore della facciata, con lo splendido rosone, simile a quello della chiesa di Santa Caterina a Pisa, e il loggiato 12 che presenta una serie di busti inseriti sopra i capitelli, importanti esemplari di scultura toscana. Notare che le fasce bianche e nere, all'esterno, sono tipiche dell'architettura pisana e ligure.    Verso la fine del XV secolo si cominciò a dipingere le pareti interne che erano rimaste grezze, senza intonaco. In epoca successiva vennero poi aggiunti diversi altari e ornamenti.  Nel 1947/48 si decise di riportare il Duomo, per quanto possibile, al suo stile originario. Furono rimossi ben sei altari e fu ripristinata la volta a capriate.                                                

 

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