L’Associazione ARCA, prendendo atto delle dichiarazioni del Viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi sull’istituzione di un prossimo tavolo tecnico-istituzionale che audirà i sindaci del territorio, ha scritto ufficialmente alla Prima Cittadina di Carrara per sollecitare un intervento deciso a tutela della sicurezza dei cittadini.
Nel suo comunicato scritto, ARCA chiede che il problema idrogeologico di Marina di Carrara venga portato all’attenzione del tavolo istituzionale come priorità inderogabile, legata alle opere di ampliamento del porto sulla destra del torrente Carrione. L’associazione ricorda i recenti, gravi eventi allarmanti, come il messaggio di allerta per rischio esondazione del 9 settembre scorso, a dimostrazione della condivisa consapevolezza della fragilità del territorio già compromesso.
A sostegno della propria richiesta, ARCA porta un argomento di peso assoluto: una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione - Sentenza n. 24717/2025 -. Come riportato da Green Report, la Suprema Corte ha affermato in modo inequivocabile che “la tutela dell’ambiente è un valore costituzionale fondamentale” e che “le imprese devono assumere piena responsabilità” delle proprie azioni.
La sentenza, citata nella missiva, è chiara su un punto cruciale: “Non è ammessa alcuna eccezione fondata su presunte urgenze o necessità di interesse pubblico. La tutela dell’ambiente, secondo la Cassazione, non è un valore negoziabile: essa rappresenta un limite invalicabile”.
ARCA sottolinea come questo principio sia ulteriormente cementato dalla Legge Costituzionale n. 1 del 2022, che ha inserito la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della nostra Carta, integrando così l’art 9 della Costituzione e garantendo la tutela Costituzionale dell’Ambiente, inteso come diritto fondamentale, inalienabile anche in combinato con l’art 41 della Costituzione ove si stabilisce – in modo cogente- che l'iniziativa economica privata è libera, ma non può contrastare con l'utilità sociale, né nuocere alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. La legge interviene per determinare programmi e controlli, indirizzando e coordinando l'attività economica pubblica e privata verso fini sociali.
“Alla luce di questo quadro giuridico vincolante, che impone il rigoroso rispetto dei parametri ambientali senza possibilità di deroghe”, si legge nella lettera dell’associazione, “è dovere delle istituzioni locali farsi portavoce di questa istanza di legalità costituzionale. Chiediamo alla Sindaca di rappresentare al tavolo con il Governo non solo un interesse locale, ma un principio supremo e non negoziabile dello Stato italiano: la sicurezza idrogeologica dei cittadini e la tutela dell’ambiente – della salute e della sicurezza - sono il limite invalicabile entro cui qualsiasi progetto di ampliamento portuale deve necessariamente confrontarsi” anche prendendo in considerazione la cd opzione zero, ovvero il ridimensionamento.