"In occasione del 69° anniversario della tragedia di Marcinelle, l'ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) la CNA e la Federazione dei Maestri del Lavoro di Massa-Carrara ricordano con profondo rispetto e commozione il Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. Oggi ricordiamo i 262 minatori, di cui 136 italiani, che persero la vita l'8 agosto 1956 nella miniera di carbone del Bois du Cazier, in Belgio. Dal 2001, su Direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, questa data è stata ufficialmente riconosciuta come Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Un ricordo necessario, oggi più che mai". L'attuale contesto economico e, soprattutto, geopolitico segnato da profonde incertezze e dal sempre più concreto rischio di rimpiombare tragicamente nell'oscurità del 'secolo breve', conferisce a questo 69° anniversario una valenza centrale. Impossibile non riflettere oggi sulla specularità tra la migrazione dei nostri connazionali del dopoguerra nella cornice del dramma economico e sociale ereditato ed i migranti economici contemporanei che, nella maggior parte dei casi, non hanno neanche la 'fortuna' di giungere salvi verso le loro destinazioni. La strage di Marcinelle ci deve inoltre rammentare, sempre nell'ottica dello specchio con la nostra contemporaneità, quanto i grandi disastri sul lavoro – i tristemente ancora troppo ricorrenti incidenti plurimi smentiscano categoricamente la troppo spesso utilizzata attribuzione delle cause alla superficialità del lavoratore dimostrando con una forza senza pari quanto negli anni '50, come oggi, la mancanza di formazione ed il mancato rispetto nei confronti della vita umana siano imputabili all'organizzazione del lavoro e non alla forza umana che la porta avanti. I numeri ci confermano l'urgenza del tema: secondo gli ultimi Open data pubblicati dall'INAIL relativi ai primi 5 mesi del 2025, in Italia si sono verificati 247.681 incidenti e 386 morti sul lavoro (con un aumento del 4,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). Le malattie professionali denunciate ammontano a 42.383, con un incremento del 9 per cento.
Le stragi sul lavoro non sono mai da attribuire alla fatalità. Le indagini per le responsabilità del disastro di Marcinelle furono caratterizzate da una scia di omissioni e da una fase processuale che portò, dopo 8 anni, alla condanna di un solo responsabile a sei mesi di reclusione e una multa. Viene spontaneo chiedersi quanto la società riesca realmente a trarre insegnamento dalle tragedie del passato. Ripercorriamo oggi nelle nostre coscienze la sequela di stragi sul lavoro che hanno colpito il nostro Paese solo in questi ultimi anni e domandiamoci cosa è cambiato realmente da quell'agosto di 69 anni fa? In questo Giorno di Memoria pertanto rinnoviamo il nostro impegno affinchè il lavoro non sia morte, e usando le parole del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella "Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una intollerabile offesa per la coscienza collettiva". Ricordare Marcinelle è per noi un dovere anche contro l'indifferenza e la rassegnazione nei confronti delle migliaia di lavoratori morti e il disperato dolore delle loro famiglie.Al comunicato stampa dell' ANMIL, della CNA e della Federazione dei Maestri del Lavoro si aggiungono le parole del sindaco di Carrara Serena Arrighi (nella cui città si erge dal 1994, voluto dall' ANMIL, il monumento ai Caduti sul Lavoro) "Rendere omaggio e ricordare le vittime della tragedia di Marcinelle, così come a tutti i caduti e i feriti sul lavoro, è un gesto importante e dovuto, ma lo è ancora di più lavorare perché certe cose non si ripetano più. Si tratta di un impegno concreto e quotidiano che come istituzione ci coinvolge in prima linea. Grazie quindi ad Anmil, alla CNA e Maestri del Lavoro per la loro costante opera di sensibilizzazione e informazione riguardo un tema purtroppo ancora tanto attuale come quello delle morti e degli infortuni sul lavoro, come amministrazione saremo sempre al loro fianco in ogni iniziativa".