Si annuncia come una grande beffa l’apertura del cantiere a Canal del Rio, alla periferia est di Carrara, secondo l’opinione del consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che parla di nuovi problemi in vista per l’assessore Moreno Lorenzini, facendo un riepilogo dell’excursus del progetto: “A Natale 2024, durante un consiglio comunale, l’assessore Lorenzini aveva dichiarato che il cantiere sarebbe partito subito dopo le feste, l'11 di gennaio. Il 20 di Gennaio, durante una riunione convocata in sala di rappresentanza del comune per informare i cittadini sui cambiamenti della viabilità, il sindaco Arrighi aveva detto che i lavori sarebbero partiti l'11 Febbraio. Ultimamente, sempre Lorenzini sulla stampa, informava che “tra qualche giorno sarebbero partiti i lavori”. Invece è passato il Natale, la Pasqua e anche il primo maggio e, a complicare le speranze e gli annunci, è stata pubblicata la delibera di giunta numero 136 del 22 Aprile 2025 che ha per oggetto: “Intervento di adeguamento idraulico Canal del Rio lotto 2 approvazione del progetto esecutivo dell'importo complessivo di euro 1.084.000,00”. Ma se nel 2023 questo lotto era stato appaltato alla ATI Ediltecnica e Studio dell’ingegner Giuseppe Fruzzetti per 556 mila euro, come è possibile che ora il progetto esecutivo approvato dalla giunta, sia lievitato così tanto? L’iter tecnico-amministrativo del progetto PNRR era partito già dal 22 novembre 2022, quando l’amministrazione Arrighi aveva deciso a favore “dell’appalto integrato” cioè nell’ affidare esternamente sia la progettazione esecutiva sia i lavori di adeguamento idraulico di Canal del Rio. Esattamente due anni fa, con determinazione 2069 del maggio 2023, erano stati aggiudicati all’ATI composta da Ediltecnica srl e Studio Tecnico ingegner Giuseppe Fruzzetti, il Lotto 1 per l’importo complessivo di euro 2.317.510,83 e anche il Lotto 2 per l’importo complessivo di euro 556.053,82. Su questo progetto si erano dimenticati però di prevedere lo spostamento dei sotto servizi, per cui avevano dovuto rimediare e perdere tempo prezioso. Ad oggi, invece, pare che, per
l'aumento dei prezzi unitari di molte materie prime che avrebbe provocato la lievitazione dei prezzi dell’opera, si sia reso necessario rimodulare la progettazione esecutiva per tenere conto dei nuovi prezzi ufficiali. Ciò detto l’atto di giunta specifica che l’adeguamento sarebbe del 10 per cento, sul valore del progetto, cioè 84 mila euro. Ma anche questo dato non torna. Se l’importo dell’affidamento del Lotto 2 nel 2023 era di euro 556 053,82 considerato l’aumento del prezzo dei materiali di 84 mila euro, come fa a diventare un Lotto da 1.084.000 euro ? Ma c’è un altro intoppo che era stato sussurrato da molti, ma mai chiarito da Lorenzini e cioè che parti dell’area ove è stata prevista la realizzazione dell’opera, sono di proprietà privata (foglio n. 42 map. 518, foglio 12 map 465, foglio 55map. 1157 sub 91). Perché se ne parla solo ora? Quanto tempo occorre per espropriare queste aree? Inoltre, nel dicembre 2024, era stato affidato, come prevede il Codice degli Appalti, un incarico per la verifica del progetto del Lotto 2 . Il Codice prevede che possa essere svolto da dipendenti dell’Ente senza spese, ma invece l’incarico era stato affidato alla stessa Ditta che aveva validato il Lotto 1 per euro 18.252 . Non si sa quanto sia costata quella del Lotto 2, ma il rischio dell’appalto integrato, purtroppo, è proprio riferito alla verifica e validazione del progetto esecutivo, che potrebbe generare aumento dei costi e rallentamenti nei tempi di esecuzione. Esattamente quello che sta accadendo. Lo Studio Ingeo di Lucca, in data 07/04/2025, informava di aver concluso il processo di verifica del progetto esecutivo realizzato dall’ATI Ediltecnica e Studio Fruzzetti. Le conclusioni segnalano le “non conformità residue”. In sintesi nell’elenco degli elaborati dell'ATI Ediltecnica/Studio Fruzzetti sono state individuate una “non conformità importante” ed una “non conformità marginale” sugli aspetti architettonici e strutturali del progetto relativa alla Tavola del ponte di Corso Rosselli. A seguito di queste segnalazioni il RUP ha dato il via libera al progetto, ma con notevole ritardo sui tempi di esecuzione. In conclusione, le dichiarazioni dell'assessore Moreno Lorenzini sulla messa in sicurezza del Canal del Rio, finanziata con fondi PNRR, appaiono distanti dalla realtà dei fatti. I ritardi accumulati, uniti alla complessità degli scavi e all'imprevedibilità del terreno, rendono sempre più concreta la possibilità che l'opera non venga completata entro la scadenza improrogabile del 31 marzo 2026. La cittadinanza ha il diritto di conoscere la verità, senza rassicurazioni di facciata, perché trasparenza e responsabilità dovrebbero essere il primo dovere di chi amministra risorse pubbliche. Va inoltre sottolineato che il cronoprogramma dell’opera prevede appena otto mesi di lavori effettivi, eppure, in oltre tre anni, l’amministrazione Arrighi si è ritrovata con l’acqua alla gola”.