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Scritto da Redazione
Politica
12 Novembre 2024

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La notizia riferita da Stefano Benedetti, ex presidente del consiglio comunale di Massa, che il direttore della rsa Casa Ascoli di Massa e anche direttore della rsa Regina Elena di Carrara, Antonio Sconosciuto avrebbe chiesto 20 mila euro come premio di produttività alla casa di riposo massese, ottenendone, peraltro 18 mila, è stata accolta con disappunto e perplessità il consigliere dell’opposizione carrarese Simone Caffaz e che ha annunciato un accesso agli atti per verificare che una richiesta simile non sia stata avanzata da Sconosciuto anche presso la sede del Regina Elena di Carrara, dove la gestione del direttore in comproprietà con la casa di riposo Ascoli, secondo il consigliere dell’opposizione, sarebbe pessima. “Controllerò  se la nostra Azienda Speciale ha  elargito premi di risultato simili e le eventuali motivazioni, considerato che i risultati non ci sembrano lusinghieri- hanno detto Caffaz e Bernardi - Ciò in considerazione del fatto che già lo scorso anno,  avevamo preso atto di uno stato critico del bilancio 2023, tanto da prevedere la necessità della redazione di un piano di risanamento,  oggi anche nel bilancio 2024 ci sono non poche problematiche. Ciò posto, è inaccettabile sul piano  del giudizio che, Sconosciuto, in Commissione Bilancio, nella relazione presentata, aveva fatto annunci per poi doverseli rimangiare, perché non vi era contezza approfondita sui temi trattati. Citando per esempio come fonte il Regolamento regionale 2R/2018 il direttore elencava che nella RSA  sono presenti 78 posti modulo base, 2 modulo per gli stati vegetativi e altri 2 posti nel modulo cognitivi cioè 82 ospiti. Quando, nell’Allegato A, proprio il Regolamento citato, all’art 21 comma 1 lettera della legge R.T 41/2005 prevede che la capacità ricettiva di questa tipologia di moduli sono 80 posti letto (due moduli da 40) . Chiedo immediatamente all’assessore Roberta Crudeli di verificare  l’autorizzazione rilasciata dal comune e che si avvalga dell’apposita Commissione multidisciplinare, costituita dall'Azienda sanitaria, presieduta dal Direttore del Dipartimento dei servizi sociali e composta da operatori con professionalità sanitarie, sociali e tecniche (art. 20 c.3 l.r. 41/2005), per controllare il numero degli ospiti del Regina Elena. La Commissione opera infatti con attività di vigilanza per la verifica del mantenimento dei requisiti autorizzativi. Chiedo inoltre, all’assessore Roberta Crudeli, nelle problematiche del Regina Elena, di riferire dall’inizio del mandato, quante volte sono state richieste dal settore sociale ispezioni da parte della Commissione multidisciplinare per attività di vigilanza presso le strutture previste dalla normativa. In particolare per quante strutture territoriali e se, qualora la Commissione ASL avesse emesso prescrizioni, se era stato effettuato un controllo successivo per verificare il loro stato di attuazione. Sarebbe un fatto gravissimo infatti che, senza la vigilanza prevista dalla Regione, l’Azienda Speciale continuasse ad agire in maniera illegittima, mettendo a rischio anche la gestione degli ospiti visto che  viene ribadito che   il personale è insufficiente. Per quanto riguarda infatti i moduli vegetativi e cognitivi, anche se vengono pagati dall’Asl quasi il doppio, occorrono molte più ore di assistenza. Dopodiché stigmatizziamo l’assenza di informazioni da parte del direttore Sconosciuto sull’eventuale recupero crediti, cioè quell’insieme delle attività svolte per riscuotere somme di denaro dovute dagli ospiti privati debitori, che non hanno rispettato i termini di pagamento sottoscritti dal contratto. Siamo assolutamente d’accordo nel proteggere le persone prive in tutto o in parte delle risorse necessarie a provvedere alle esigenze del pagamento della retta e tutelarne la permanenza, ma ricordiamo che in alcuni casi, se ce ne fosse bisogno, il nostro ordinamento riconosce chi è tenuto a prestare gli alimenti. Da informazioni che circolano pare, peraltro, che una ospite debba pagare all’azienda più di 70 mila euro di rette arretrate. Chiedo di che cifre stiamo parlando complessivamente? Quanti soggetti sono inadempienti al pagamento della retta? Quante procedure sono state avviare per il recupero crediti? A quanto ammontano? E da quando?”.

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