“Dobbiamo purtroppo prendere atto che sono partiti i lavori per la costruzione dell’inutile palazzina da 9 milioni di euro, che qualcuno dalla Regione ha voluto venderci come l’unica soluzione per salvare il monoblocco, ammesso che venga mai ristrutturato”. Interviene così Rigoletta Vincenti, consigliere comunale del polo progressista, sull’avvio del cantiere che, nel giro di tre anni, dovrebbe portare alla realizzazione dell’edificio in cui verranno trasferite tutte le attività del nosocomio.“Da una decina di giorni – dice Vincenti – sono comparse le transenne per l’avvio dei lavori alla nuova struttura sanitaria di cui si potrebbe senza dubbio fare a meno. È vero che per intervenire sul monoblocco è necessario svuotarlo temporaneamente di ogni attività ma, visto che hanno trasferito svariati ambulatori nei container, avrebbero potuto procedere nello stesso modo anche per i pochi servizi rimasti fino ad oggi all’interno dello stabile. Senza contare che, per ricavare spazi da utilizzare in modo provvisorio, avremmo potuto recuperare in via preliminare le palazzine di Monterosso, alcune delle quali sono attualmente abbandonate. Invece si preferisce cementificare anche se non sarebbe necessario, tirare su un obbrobrio architettonico, che non sarà minimante contestualizzato nel complesso esistente. L’unico risultato di questa costosa operazione, finanziata da Regione e Asl con soldi nostri, sarà quello di deturpare la visuale e compromettere lo skyline dell’area, neanche fosse una zona periferica. Sarebbe un atto responsabile – avverte Vincenti – sospendere l’iter avviato e ripensare l’intero piano d’intervento perché ad oggi non c’è nessuna programmazione sul futuro del monoblocco. I vertici dell’azienda sanitaria non hanno mai chiarito come sarà utilizzato, una volta che tutte le attività verranno allocate in via definitiva nella palazzina in corso di edificazione. Sembra quasi che si debbano spendere 9 milioni di fondi dei contribuenti, solo per il fatto che ormai sono stati stanziati e questo è ancora più grave se si considerano le condizioni critiche in cui versa attualmente la sanità pubblica toscana”.
Poi l’affondo: “Se c’è un ambito in cui non possiamo permetterci sprechi – attacca Vincenti – è quello della salute, un tema che tocca tutta la comunità, a cominciare dalle fasce più deboli della popolazione per cui accedere alle cure sta diventando un lusso. Quando ci sono risorse a disposizione, dobbiamo investirle al meglio, anche perché - ultimata la palazzina – nessuno ci garantisce che ci saranno gli altri sei milioni di euro necessari per finanziare i lavori al monoblocco. Questi fondi, guarda caso, Regione e Asl non li hanno ancora messi a bilancio e il dubbio è che, tra tre anni, finiscano per dimenticarsene. Del resto sul fronte sanitario, gli impegni disattesi nei confronti della nostra città non si contano più. Ci hanno spacciato la costruzione della palazzina come unica possibilità per evitare l’abbattimento del monoblocco, ma non mi dicano che non c’erano alternative perché a Livorno stanno ristrutturando il vecchio nosocomio senza troppi problemi. La verità è che non c’è nessuna reale intenzione di procedere all’adeguamento antisismico dello stabile di Monterosso e certe balle non si possono più sentire. Non lo dico da consigliere di opposizione – conclude Vincenti – ma da cittadina e da medico che ha lavorato all’interno del monoblocco per ventiquattro anni con orgoglio”.