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Scritto da Vinicia Tesconi
Sport
10 Ottobre 2025

Visite: 51

Capitana, mia capitana! La campionessa di pallavolo carrarese Maurizia Cacciatori, capitana della nazionale e  di tutte le squadre di serie A in cui ha giocato, è stata la protagonista di uno degli appuntamenti dell'ottava edizione del Festival dello Sport della Gazzetta dello sport in corso a Trento dal 9 al 12 ottobre. Un evento intitolato, appunto: "Parola di capitane"nel quale la campionessa carrarese, intervistata da Claudio Arrigoni, giornalista della Gazzetta dello sport, ha ripercorso le tappe principali della sua carriera e il suo destino di capitana insito nel suo dna. "Ho sempre avuto un istinto di grande protezione verso le mie compagne di squadra. Credo sia per questo che ho finito per essere sempre scelta come capitana" ha spiegato Maurizia, che ha aggiunto molti aneddoti divertenti sui retroscena delle sue principali affermazioni, come quello relativo al premio come miglior palleggiatrice del mondiale 1998, attribuitole nonostante la nazionale italiana si fosse classificata quinta, che la colse inaspettatamente mentre scherzava con le compagne di squadra e a cui, inizialmente, non riusciva neanche a credere.  La Cacciatori ha parlato anche della sua attività di team building che svolge nelle aziende, nella quale ha ritrovato lo stesso clima di squadra vissuto nello sport e ancora la valorizzazione del suo doti da leader motivazionale. "Per me un leader è  una persona che dà il buon esempio e che si mette al servizio della squadra" ha detto Maurizia di fronte a una sala stracolma di gente che, alla fine l'ha sommersa con richieste di autografi e foto. E poi, la campionessa, ha voluto ricordare il suo impegno più grande come mamma di due figli adolescenti scherzando sul fatto che entrambi quasi non abbiano capito i traguardi sportivi raggiunti dalla loro mamma: "In casa non ho esposte le coppe e le medaglie che ho vinto perchè non voglio crear loro un paragone pesante: mia figlia gioca a pallavolo e mio figlio fa il portiere di calcio. Entrambi pensano che il campione di casa sia loro padre che è stato un giocatore di basket ma non ha mai vinto trofei. Comunque, anche in casa, la capitana sono io".

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