Politica
Semafori non funzionanti all'incrocio tra via Rossini e via Donizetti ai Ronchi di Massa: la critica di Patti per il nord
Patto per il Nord Massa-Carrara interviene sulla grave situazione creatasi a Massa in fondo a Viale della Repubblica, all'incrocio con Via Gioacchino Rossini e Via Gaetano Donizetti,…
Avenza vessata dalla Banda del tombino: il comitato Si R-esiste chiede interventi tempestivi
Il comitato Dai monti al mare con Avenza si R-esiste torna a parlare dei problemi di sicurezza di Avenza: "Avenza da mesi è sotto l’assedio notturno della cosiddetta…
Situazione del porto di Carrara poco chiara: l'intervento dell'onorevole Andrea Barabotti
"L'emendamento al DL Infrastrutture per il trasferimento del porto di Marina di Carrara all'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è una risposta politica a una richiesta…
Raccolta rifiuti inefficiente a Massa: Benedetti e Cagetti di Forza Italia criticano la gestione della presidente Borghetti
Parlano di un servizio raccolta rifiuti poco efficiente e della necessità di rimuovere dal suo incarico l’avvocato Sabrina Borghetti, attuale presidente di Asmiu, la partecipata del comune di…
Verde urbano- il progetto Caravella tradisce la cultura del verde e la sostenibilità ambientale: le riflessioni di associazione Arca
“L’abbattimento di un pino all’interno del complesso sportivo "La Caravella" – avvenuto in piena stagione di nidificazione, in violazione delle normative ISPRA e LIPU – è solo l’ultimo…
Traliccio per il 5g a Codena: i residenti protestano e il consigliere Mirabella parla di disinteresse verso l'ambiente
Un traliccio per antenna 5g sarà installato a breve vicino al campo sportivo di Codena. La notizia ha dato lo spunto al consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella…
Il Polo P&S: l’amministrazione comunale intervenga sugli incidenti notturni in via Europa
“L’ennesimo incidente stradale all’incrocio fra via Europa e l’Aurelia, avvenuto domenica notte, dovrebbe indurre a una seria riflessione sul mantenimento del semaforo lampeggiante dalle 23 alle 7 di…
Il sindaco Arrighi sul futuro del porto di Marina di Carrara: "Le decisioni vanno prese qui"
La sindaca di Carrara Serena Arrighi commenta così la notizia dell'emendamento presentato al Decreto Infrastrutture dal parlamentare della Lega Andrea Barabotti con il quale si propone il passaggio dello scalo apuano dall'Autorità…
La Zecca di Massa nell'incuria: la denuncia del consigliere Tarantino
Area della Zecca, a Massa nel degrado: il monumento dei donatori è soffocato dalle erbacce: la denuncia arriva dal consigliere comunale Daniele Tarantino che evidenzia lo stato di…
Fondi PNRR: il cantiere più in ritardo della provincia è quello della scuola Buonarroti di Marina di Carrara, lo spiega il consigliere Mirabella
In grave ritardo per il finanziamento PNRR il cantiere della scuola Buonarroti di Marina: a riferirlo è il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che spiega: “Circolano notizie…
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Costerà mezzo milione di euro e cambierà una volta per tutte la viabilità nella zona di Bonascola. La nuova rotatoria all'intersezione tra via Provinciale Carrara Avenza e via Villaggio San Luca è un passo più vicina. Oggi la giunta ha approvato il progetto definitivo del primo lotto dell'intervento finanziato con fondi Pnrr di riqualificazione di villaggio San Luca.
Ora potranno così partire la progettazione esecutiva e, a seguire, l'aggiudicazione dei lavori. Con questo intervento si andrà non solo a migliorare la viabilità, ma si garantirà anche una maggiore sicurezza ad automobilisti e pedoni.
“Nel redigere questo progetto definitivo – spiega l'assessore ai Progetti speciali Moreno Lorenzini – abbiamo dato precise indicazioni perché fosse garantita una maggiore sicurezza, per esempio con la realizzazione di attraversamenti pedonali protetti, ma anche che la nuova rotatoria si sposasse nel migliore dei modi con il contesto urbano nel quale sarà inserita. Proprio su quella zona, lo ricordo, è previsto un investimento, sempre finanziato dal Pnrr, che riqualificherà dal punto di vista urbanistico l'intero quartiere. E' già stato dato il via alla progettazione definitiva per interventi sul vecchio campo sportivo e i giardini pubblici, dove sarà realizzato un centro sportivo e d'aggregazione, e sulla ex ludoteca in modo da restituirla pienamente alla cittadinanza per attività sociali”
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Convinto della necessità di promuovere un turismo mare – monti, il candidato sindaco del centro sinistra, Enzo Ricci, ha fatto visita alle due strutture a Pian della Fioba, Orto botanico Pellegrini Ansaldi e Rifugio Città di Massa, accompagnato dal capo lista di Massa è un’altra cosa, Nicola Del Sarto. “L’orto botanico Pellegrini Ansaldi è una realtà del nostro territorio che ha bisogno di essere aiutata per potersi proporre anche come luogo di attrazione turistica. Vicino abbiamo il rifugio Città di Massa e compito dell’ amministrazione è mettere in sicurezza le strutture. Fortunatamente c’è un gruppo di ragazzi che gestiscono le strutture e che sono i guardiani del luogo, per cui l’amministrazione deve metterli in condizione di poter svolgere pienamente la loro attività. Non sono tantissime le risorse necessarie da investire – ha aggiunto il candidato sindaco Ricci - ma servono dei tempi certi, fare bandi per consentire la messa in sicurezza di quelle realtà. Il Comune è proprietario dei manufatti e quindi deve mettere coloro che vogliono investire il loro futuro in quei luoghi, in condizioni di poterlo fare. Se vogliamo ripopolare i borghi, penso ad Antona, qua vicino,che potrebbe essere un luogo da mettere a disposizione dei giovani attraverso incentivi abitativi, o di turisti che scelgono il nostro territorio. Chiaro che la Marina dovrebbe essere il primo luogo di promozione per consentire di far conoscere anche i nostri borghi”.
Per il candidato sindaco Ricci è possibile "valorizzare la montagna sviluppando le produzioni locali: si sta in montagna se c’è un’economia che consente di starci.”
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"Le celebrazioni della Liberazione sono fondamentali, per tenere viva la memoria di chi con il suo sacrificio ci ha permesso di essere liberi, di avere tutti i diritti di cui beneficiamo, sanciti nella nostra Costituzione. Lì sono contemplati tutti i diritti di cui abbiamo bisogno. Oltre a ricordarla e onorarla dobbiamo impegnarci affinché venga attuata pienamente": è questo il messaggio che lancia Daniela Bennati, candidata del Polo Progressista e di Sinistra, in occasione della festa del 25 aprile. L'aspirante sindaca ha partecipato alla cerimonia provinciale di celebrazione della Liberazione che si è tenuta in mattinata presso il Parco del Partigiano di Avenza, alla presenza dei rappresentanti di tutte le istituzioni apuane e di Anpi.
Nel pomeriggio Bennati ha fatto tappa al Gran Premio Liberazione città di Massa, a Turano e poi alla iniziativa organizzata da Unione Popolare presso le Fosse del Frigido a Massa dove Maria Del Giudice, figlia del partigiano eroe della Resistenza apuana, ha deposto un mazzo di fiori alla targa dedicata al padre.
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Buon 25 aprile e buona festa della Liberazione a tutti!
Inizio anzitutto dando il Benvenuto anzitutto ai nostri ospiti:
il prefetto Guido Aprea,
l'assessora regionale Alessandra Nardini,
il consigliere regionale Giacomo Bugliani,
il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti (Andrea Leo),
il presidente provinciale di Anpi Nando Sanguinetti
e il presidente dell'Istituto storico della resistenza apuana Paolo Bissoli
che sono sul palco
ma grazie anche a tutti i presenti all’onorevole Barabotti e ai tanti sindaci che hanno voluto essere con noi.
Permettetemi poi di dire che è un onore per la nostra città ospitare quest'anno la cerimonia provinciale di commemorazione del 78esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
Oggi siamo qui per celebrare quella che non è e mai potrà essere una semplice ricorrenza:
il 25 aprile del 1945 è nata l'Italia, è nata l’Italia che tutti noi conosciamo e per questo è importante che tutta Italia si fermi per festeggiare.
Il 25 aprile noi ricordiamo la fine degli orrori della guerra,
ricordiamo la fine del nazifascimo
e, non ultimo, ricordiamo il sacrificio di tante donne e tanti uomini che hanno dato tutto per inseguire la libertà.
Quella stessa libertà che al giorno d'oggi noi forse diamo troppo spesso per scontata, ma che invece dobbiamo sempre ricordare essere una libertà che chi ci ha preceduto ha conquistato,
pagando un prezzo altissimo e che sta a noi ora difendere con tutte le nostre forze.
Con il passare degli anni tutti noi dobbiamo sentire sempre più forte sulle nostre spalle la responsabilità di tenere vivo il ricordo della lotta di Liberazione e con essa dei valori che ne erano alla base.
E' responsabilità di tutti noi raccontare alle nuove generazioni come il 25 aprile non sia mai stato e mai potrà essere una festa divisiva,
perché il 25 aprile è la festa di tutta Italia...ed è qui in Italia che dobbiamo festeggiarla, mi verrebbe da aggiungere.
E' nostra responsabilità raccontare di come in quegli anni terribili che ci hanno condotto al 25 aprile 1945 ci fosse una moltitudine di donne e uomini, di ragazze e ragazzi che lottava contro le barbarie del nazifascimo e come questi alla fine hanno vinto.
E' nostra responsabilità spiegare alle ragazze e ai ragazzi di oggi che la Resistenza non è qualcosa che si può ridurre a uno scontro tra bande o a un 'noi contro di voi': la Resistenza è stato un fenomeno trasversale che ha accomunato tutto il paese per inseguire un ideale più alto.
A lottare sui monti e nelle città c'erano studenti ed operai, c'erano contadini e dottori, c'erano donne e uomini con storie diverse, di ogni estrazione sociale e di ogni appartenenza politica che però hanno combattuto fianco a fianco, sono morti fianco a fianco, perché tutti loro erano certi di quale fosse la cosa giusta da fare.
E' sul coraggio di queste donne e di questi uomini, di queste ragazze e di questi ragazzi,
che l'Italia, la nostra casa comune, è nata, cresciuta e si è sviluppata in questi 78 anni .
Adesso sta a noi avere coraggio,
continuare a costruire la nostra casa comune,
mantenere viva la memoria e
garantire un futuro alle nuove generazioni,
con la stessa responsabilità con cui i nostri nonni decisero che la libertà è il bene più prezioso e che per questa vale la pena combattere.
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"Tre anni fa, era il primo agosto 2020, avevamo avuto l’oltraggiosa idea di dedicare una targa in ricordo di Teresa Chicchi Mattei in piazza Berlinguer, dietro al mercato coperto nella nostra città, decorata di Medaglia d’Oro al Valor civile per la lotta contro il nazifascismo - a renderlo noto è Alleanza Verdi Sinistra di Massa con un comunicato stampa -.
Partigiana e comunista, a soli venticinque anni fu la più giovane componente dell’Assemblea costituente. Teresa Chicchi Mattei fu combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù partecipando attivamente alla Resistenza insieme a suo fratello Gianfranco, professore universitario e artificiere dei GAP. Una fine tragica la sua. Catturato dai tedeschi a Roma, morirà due anni dopo in una cella di via Tasso. Un lutto molto duro per Chicchi, che andò a sommarsi alla barbarie di cui lei stessa, giovanissima, fu poi vittima a Perugia, sempre per mano tedesca. Contribuì alla fondazione dei Gruppi di difesa della donna a Firenze nel 1943 e fu una delle prime iscritte all’Unione Donne Italiane partecipando al dibattito dell’epoca sulla condizionale femminile per poi dedicarsi ai bambini ed alla loro educazione - raccontano da Alleanza Verdi Sinistra -. L’avevamo fatto “senza permesso” ma annunciandolo pubblicamente alla luce del sole. Poche ore dopo la targa fu rimossa dall’Amministrazione di centrodestra ed anche se non abbiamo mai ricevuto un verbale di contestazione, di quella targa si sono perse le tracce. In questo 25 Aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, come Alleanza Verdi Sinistra, l’abbiamo simbolicamente riposizionata là dove era scomparsa, perché ad una domanda vogliamo dare risposta. Cosa c’entrano gli spazi pubblici della nostra città, il valore della memoria, la stele dedicata al poeta-podestà Bellugi, il revisionismo storico, la lotta partigiana, l’antifascismo e la Costituzione più bella del mondo con una targa dedicata a Teresa Chicchi Mattei? - domandano -
Sua la risposta: “Le lapidi sono importanti, i monumenti sono importanti, ma il più grande monumento, il maggiore, il più straordinario che si è costruito in Italia, alla Libertà, alla Giustizia, alla Resistenza, all’Antifascismo, al Pacifismo, è la nostra Costituzione”. Noi, quella Costituzione, continueremo a difenderla anche nella “Sala 10 Aprile” della Casa di tutte e di tutti i massesi" conclude Alleanza verdi sinistra.
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Si è tenuta dalle 15,30 alle 17,30, in piazza Palma, l'assemblea pubblica indetta dal sindicato USB e dall'Associaizione Inquilini e Abitanti per la difesa del diritto alla casa (ASIA), a cui ha partecipato il candidato sindaco Marco Lenzoni per "Massa insorge", unico candidato sindaco presente a parte Daniela Bennati.
Marco Lenzoni, uno dei fondatori del sindacato USB e delegato sanità per la Asl Nord Ovest Toscana, ha preso la parola per dichiarare il proprio sostegno all'Associazione e la disponibilità a occuparsi dell'emergenza abitativa delle fasce più deboli della popolazione fin dal primo giorno di lavoro al governo della città, attraverso la mappatura di tutti gli immobili di proprietà pubblica che possano essere utilizzati allo scopo in via immediata oppure tramite progetti di riqualificazione.
Circa lo sfratto esecutivo previsto per il 4 maggio nei confronti di una famiglia in difficoltà, di cui ha dato notizia il sindacalista Elia Buffa, Lenzoni ha aggiunto che la lista "Massa insorge” dichiara quell'immobile la sede del proprio comitato elettorale con l'obiettivo di impedire il previsto sgombero.
Al termine dell'assemblea è stato affisso uno striscione sulla facciata di un palazzo storico di via Cavour nella disponibiltà della Provincia, immobile sfitto e abbandonato da molti anni, emblema di una amministrazione a cui manca la volontà politica di intervenire sul problema abitativo.
La lista di coalizione "Massa Inorge" ricorda che domani, anniversario della Liberazione, si terrà una commemorazione alle 10 presso il monumento ad Aldo Salvetti in via Castagnola di Sopra e alle 18 una assemblea pubblica presso il parco dei Quercioli dedicata ai problemi del quartiere e alla presentazione dei candidati e delle tematiche qualificanti della lista.
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Il 25 aprile è una data battesimale dell’Italia. Ma che cosa tiene a battesimo?
Per quelli della generazione che fu partecipe degli eventi e per quelli della mia generazione che fu educata dalla precedente, il 25 aprile tiene a battesimo la liberazione. E celebra, questa data, le virtù eroiche, il coraggio, la dignità, la sofferenza e anche il martirio di chi si batté, vinse e resitituì l’Italia alla libertà. In una parola, il 25 aprile è la data della celebrazione della Resistenza, dunque celebrazione della vittoria di una parte sull’altra, di alcuni Italiani contro altri Italiani.
E’ così ancor oggi? No, non è più soltanto così. La storia si fa basandosi su fatti. Ma nessun fatto della storia è tale senza una interpretazione che gli dia un senso. E l’interpretazione storiografica oggi più diffusa dice che negli eventi fra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 si ravvisano non una, bensì tre guerre: una guerra contro la Germania (si ricordino le parole della toccante canzone “Bella ciao”: «una mattina mi sono alzato ed ho trovato l’invasor»); una guerra fra Repubblica Sociale e Regno d’Italia; una guerra ideologica tra fascismo e antifascismo. La Resistenza è uno dei soggetti di una di queste guerre. Assumerla ad emblema di tutte, farla, da sola, assurgere al rango di unica contesa, considerarla isolatamente il simbolo della libertà contro l’oppressione e il regime antidemocratico è riduttivo sul piano storico e sbagliato su quello etico. E poiché sono proprio i princìpi etici quelli che dànno senso ad una celebrazione, quelli che fanno di una data una fonte di ispirazione, è su questi princìpi che vorrei richiamare l’attenzione.
Prendo, tra le molte che potrei citare, due lettere di condannati a morte.
In una si dice: «Mammina mia tanto cara, ... Ho amato tanto questa Italia martoriata e divisa che anche se apparentemente oggi pare di no, cado per il mio Paese».
In un’altra lettera si dice: «Caro Papà e tanto cara mamma, ... Ho amato tanto l’Italia e la mia idea e per essa sono pronto al sacrificio supremo... Ama anche tu la cara Patria nostra. Se hai qualche idea, professala e per essa sii pronto a dare la tua vita».
Persino le parole sono identiche e intercambiabili. Ma chi ha scritto l’una e chi ha scritto l’altra lettera? La prima è di Renzo Scognamiglio, un partigiano della VI Divisione Alpina Canvesana Giustizia e Libertà, fucilato senza processo il 22 marzo 1945. La seconda è di Armando Marchese, un esponente del fascismo repubblicano di Voghera, fucilato il 4 novembre 1945.
Che significa questo comune richiamo, da opposte sponde, alla Patria divisa, all’Italia, alla dignità, al coraggio, alla libertà di professare e credere nelle proprie idee?
Credo che significhi due cose. La prima: che non tutti i fascisti lottarono a favore di un regime e contro la libertà. La seconda: che non tutti gli antifascisti lottarono a favore della libertà e contro un regime. Le lettere ci dicono che gli uni e gli altri lottarono a favore della patria e della libertà, ma avevano diverse concezioni della patria e della libertà. C’è chi lotta per la libertà e la sente assicurata dal fascismo; c’è chi lotta per la libertà e la sente garantita dal comunismo.
Oggi possiamo dire che furono due tragiche illusioni. Ma possiamo dirlo perché la storia dell’umanità, non solo quella italiana, ha mostrato che sia il fascismo sia il comunismo sono falliti. E perché la nostra idea della libertà, quella che si è imposta all’una e all’altra, è diversa dall’una e dall’altra.
Ciò che non possiamo dire, ciò che non dobbiamo dire, è che solo gli uni avevano ragione, solo gli altri torto. Se ci impegniamo a ciò, se riconosciamo che ci fu retta coscienza da una parte e dall’altra, che ci furono autentiche professioni di fede da ambedue i lati, allora siamo anche in grado di dare un senso diverso, più alto, più unitario, e veramente battesimale, alla nostra celebrazione. Possiamo, e io credo che dovremmo dire, dire che il 25 aprile non è la festa della Liberazione ma la festa della libertà. La nostra libertà, la libertà liberale, la libertà democratica.
Ecco perché dobbiamo rendere omaggio ai caduti di entrambi i fronti. Non per convenienza politica, ancor meno per calcolo di partiti e meno che mai per richiamo retorico. Ma per riconoscere le nostre radici e per apprezzare i nostri princìpi.
Infine, mi sia consentita una considerazione finale. L’Italia di oggi deve la sua libertà ai nostri caduti di ieri. Ma fra quei caduti non dobbiamo dimenticare gli angloamericani, proprio oggi che l’Italia vive una fase di guerra contro regimi e massacri alleata con l’Europa e gli angloamericani. La libertà che noi oggi celebriamo è un valore universale. Dobbiamo difenderla per noi e per gli altri contro chi, oggi come ieri, intende invece negarla. Valga questa nostra festa anche per ricordare chi è ancora vittima dell’oppressione.
Postfazione di Aldo Grandi
Era il 25 aprile 1999, esattamente ventiquattro anni fa. Marcello Pera era al suo primo mandato da senatore di Forza Italia, nella sala Ademollo. Il suo intervento, che qui riproduciamo e che potrebbe benissimo essere stato scritto appena ieri, suscitò polemiche e critiche a cominciare da quelle di Maria Eletta Martini. Lo ripubblichiamo convinti della sua saggezza - dell'intervento e del suo autore - Se anche un solo, uno!, presidente della repubblica avesse detto, nel frattempo, le stesse cose, la pagina forse si sarebbe chiusa e gli italiani potrebbero, realmente, se non festeggiare, certamente celebrare, uniti, la libertà. Invece anche l'attuale presidente della repubblica Sergio Mattarella non va, come dovrebbe, in questa giornata distante, ora, ben 78 anni da quando avvenne, all'altare della patria, poi, al cimitero di Anzio, poi, in un qualunque altro luogo simbolico. No, Mattarella va a rinfocolare, qualunque cosa dica, gli odi della guerra civile in modo retorico e controproducente. A nostro avviso il discorso del professor Marcello Pera dovrebbe essere conosciuto e meditato, ma, soprattutto e da entrambi gli schieramenti, digerito.
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In vista della cerimonia provinciale per celebrare il 78° anniversario della Liberazione in programma martedì 25 aprile ad Avenza, il delegato alla Memoria del Comune di Carrara Cristiano Corsini invita i cittadini a esporre il Tricolore.
“Per celebrare al meglio la festa della Liberazione – dice Corsini – sarebbe bello che sulle case e sugli edifici sventolasse il Tricolore. In particolare penso al tratto di via Gino Menconi, ad Avenza, dove transiterà la manifestazione provinciale”.
La cerimonia prevede alle 10.30 al Parco del Partigiano la deposizione di una corona al monumento dedicato ai Partigiani; da qui il corteo sfilerà per il centro storico di Avenza, fino al parco Sparapani, con la deposizione di corone al cippo in ricordo delle vittime dell’eccidio in via Argine destro – Martiri di Avenza e alla lapide che ricorda il Partigiano Gino Menconi.
La cerimonia proseguirà al parco Sparapani con i saluti della Sindaca di Carrara Serena Arrighi, del Presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti, del Prefetto di Massa-Carrara Guido Aprea e del Consigliere della Regione Toscana Giacomo Bugliani.
Quindi, gli interventi di Nando Sanguinetti Presidente ANPI di Massa-Carrara e di Paolo Bissoli Presidente Istituto Storico della Resistenza Apuana.
L’orazione ufficiale è affidata a Alessandra Nardini Assessora alla Cultura della Memoria della Regione Toscana.
L'Amministrazione comunale di Carrara, sempre nella mattinata di martedì 25 aprile, ha organizzato la deposizione di corone in altre località del territorio: alle 8.30 alle tombe dei Partigiani, all’interno del Cimitero di Marcognano; di seguito, alle 9.00, alla lapide in memoria ai caduti di guerra presso la ex scuola elementare a Battilana; infine, alle 9.30 a Marina davanti alla lapide commemorativa dei Partigiani alla Scuola Giromini.
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“Andate tra le persone, ascoltatele: dobbiamo essere attenti a quello che i cittadini ci dicono e tradurlo in un’azione di governo " è l’invito che il candidato sindaco del centrosinistra, Enzo Ricci, ha rivolto ai 64 candidati della lista del Pd e della lista civica "Massa è un’altra cosa" durante la presentazione in Piazza Aranci.
“Siamo tutti uniti - ha commentato Ricci - per riportare Massa ad avere una rappresentanza e una dignità di città. Massa deve fare non due ma quattro passi in avanti e noi abbiamo le proposte e le persone per farlo".
Un fine settimana intenso per il candidato sindaco Ricci, che proprio il giorno prima della presentazione delle liste, sabato pomeriggio, ha riempito via Dante per l’inaugurazione del proprio comitato elettorale nell’entusiasmo dei tanti presenti. “Siamo qui per vincere" ha detto di fronte a una folla di oltre duecento persone -, e ringrazio tutti i candidati, ma anche amici, conoscenti, sostenitori che unendosi al nostro progetto stanno rafforzando la corsa avviata per vincere la battaglia, perché uniti, insieme siamo più forti".
"Oggi questo nostro stare insieme – ha aggiunto il candidato del centrosinistra - è la premessa che ci consentirà di vincere la partita. Per questo il mio è un grazie a coloro che si sono messi nelle liste che mi sostengono del PD, lista civica, lista di Fabio Evangelisti, di giovani di sinistra dei Verdi, Sinistra italiana, i socialisti, Spallanzani, Cristiani: grazie a tutto ciò oggi siamo qua, numerosi".
“Sto girando per borghi, paesi, la marina e sento che c’è un sentimento molto positivo. Verso di noi c'è grande attenzione perché i cittadini ci chiedono una Massa migliore e noi la realizzeremo assieme a loro con interlocuzione continua con le persone, i comitati, le categorie e i corpi intermedi. Non stando chiusi dentro il Palazzo come ha fatto la destra".
Il termine che usa Ricci è “armonizzare”: “Abbiamo una macchina comunale che non funziona bene. Anche chi dà lavoro deve crescere e cambiare e pensare a nuovi modelli di sviluppo. La nostra zona industriale deve ospitare solo attività manifatturiera. Il nostro territorio deve essere tutelato e dobbiamo pensare a ripopolare i borghi ad esempio con specifici incentivi alle giovani coppie, ma anche portando servizi come la banda larga per una connessione veloce e stabile ovunque. Il nostro primo obiettivo è di combattere le disuguaglianze sia fra le persone sia fra i territori attraverso politiche che aiutino la buona occupazione, diffondendo servizi di cittadinanza ovunque, e con un welfare inclusivo ”.
- "Massa insorge" presenta i suoi candidati. Lenzoni: "Al fianco di tutti i lavoratori che stanno difendendo la nostra città"
- Arrighi: “Decoro, servizi e spazi di aggregazione: a Carrara nessuno si deve sentire 'di periferia'”
- Ricci: "Più mobilità pubblica per una città più vivibile e meno inquinata"
- Massa Insorge per Marco Lenzoni, sabato 22 aprile presentazione ufficiale della loista Massa Insorge
- Doppio appuntamento per la lista di coalizione “Massa insorge”
- Guidi: "Parco di Borgo del Ponte: progetto condiviso con i cittadini"
- Fabio Evangelisti torna a parlare di Casa Ascoli: “Un pasticcio che rischia di essere pagato dai massesi”
- Giornata della creatività: si può rendere Massa più bella?
- Unione Popolare: "Siamo noi l'unica vera forza di opposizione alla destra"
- Approvato il bilancio di previsione, Lattanzi: "Priorità a sociale e istruzione"