Politica
Piazza Donatori di Sangue nel degrado: Fratelli d'Italia Massa chiede intervento immediato
“Quello che dovrebbe essere un luogo di memoria, gratitudine e civiltà, oggi si presenta in uno stato di totale abbandono e incuria. Piazza Donatori di Sangue, con il…

Frane ad Altagnana, ancora nessun intervento: la segnalazione del Movimento 5 Stelle Massa
A distanza di un mese dalla prima segnalazione, il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa è tornato ad Altagnana per verificare lo stato delle frane che…

Il fallimento delle bibliocabine a Massa, da simbolo di cultura a monumento del degrado: la critica di Fratelli d'Italia
Le cosiddette "Bibliocabine", nate qualche anno fa come progetto di promozione della lettura e della cultura diffusa, si stanno rivelando oggi un clamoroso fallimento. Nella nostra città,…

Rumori assordanti dal gruppo elettrogeno vicino all'ex Civico di Carrara: la critica e i dubbi del consigliere Bernardi
“Gruppo elettrogeno mostruoso fuori dall’Ospedale Civico, rumori insopportabili e zero sicurezza”: è la realtà del dispositivo posto accanto all’ex ospedale civico di Carrara per fornire corrente ai macchinari…

Apre la Bau beach di Marina ma senza alcun servizio per gli utenti: una beffa secondo il consigliere Mirabella
“Senza senso e senza sostanza: così il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella ha definito la nuova ordinanza emessa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sulla Bau-beach: “Dopo…

Polo progressista e di sinistra Massa: evento rifiutati e aumento TARI
Nei giorni in cui presso il sito industriale di CERMEC si svolgeva l’evento organizzato dall’amministratore unico Lorenzo Porzano denominato “Rifiutati”, l’amministrazione comunale annunciava l’arrivo delle cartelle TARI con…

Comunicazioni tardive e risposte social strafottenti: il Movimento 5 Stelle Carrara critica la gestione della variazione nella raccolta dei rifiuti di RetiAmbiente e del suo amministratore Fabrizio Volpi
La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara…

Parte a Romagnano "SiCURAmente", il progetto di sicurezza e inclusione del comune di Massa
L'amministrazione comunale di Massa presenta "siCURAmente" il progetto di sicurezza partecipata ed inclusione sociale rivolto al quartiere di Romagnano e che è risultato tra i primi cinque progetti…

Corse saltate e continui disservizi nel trasporto pubblico locale: la segnalazione del consigliere Bernardi
Autobus fermi e cittadini di Colonnata in attesa: l'ennesimo disservizio estivo nel trasporto pubblico: la segnalazione arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: “Alcuni giorni fa, alle…

Il Polo P&S: servono soluzioni su parcheggi e mobilità nel quartiere del Mirteto
“La situazione della mobilità lungo l’asse stradale di via Salvetti al Mirteto va studiata in maniera approfondita trovando delle soluzioni sia per i residenti, sia per la situazione…

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Basta parole, basta riunioni per fare due chiacchiere, basta risposte vaghe e non risolutive. Lo ha chiesto in maniera perentoria il sindaco di Massa Francesco Persiani che ha chiesto con fermezza un tavolo istituzionale ad hoc, che porti a soluzioni tangibili e concrete sulla spinosa questione degli operai della Sanac.
“E’ il momento di dare risposte concrete ai lavoratori della Sanac Spa – ha detto Persiani - che da anni stanno lottando per avere certezze sul loro futuro riuscendo ad ottenere solo promesse. In merito alla riunione di questa mattina dei sindacati con il ministero dello sviluppo economico, non sono arrivate notizie rassicuranti e, fatto che ritengo particolarmente grave, è mancato ancora il confronto con i vertici di ArcelorMittal. E’ inaccettabile che a tutt’oggi resti sconosciuto il piano investimenti della multinazionale e che Sanac vada avanti con casse integrazioni in aumento e commesse in diminuzione, pur vantando milioni di crediti da ArcelorMittal. Non dimentichiamo che a tutto ciò, vanno aggiunte le problematiche seguite all’emergenza sanitaria. E nel frattempo si avvicina la scadenza della fideiussione di fine novembre.”
Persiani ha ribadito l’urgenza di trovare una soluzione che deve essere un obbligo della politica nazionale, assolutamente non più procrastinabile e ha lanciato chiare frecciate all’indirizzo della classe politica – specialmente quella di origine apuana - che non ha presenziato alle riunioni su una questione così rilevante: “ A poco valgono le comparsate di onorevoli locali in maggioranza al governo e membri del governo stesso, se poi al momento di rimboccarsi le maniche e risolvere la situazione essi stessi o non presenziano alle riunioni o si limitano a dichiarazioni di facciata.”
Persiani ha ricordato di aver più volte chiesto di essere aggiornato sulla delicata vicenda che coinvolge oltre cento lavoratori dello stabilimento di Massa, quindi oltre cento famiglie che continuano a vivere nell’incertezza, ma di essere stato coinvolto solo sporadicamente. “Questo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti di tutta la città – ha aggiunto Persiani - L’interessamento da parte nostra non è mai mancato e in più occasioni ho sollecitato il ministero, da cui abbiamo ascoltato solo parole e pochi fatti. Massa non può permettersi la perdita di altri posti di lavoro né la perdita di un’azienda che, nel settore siderurgico, potrebbe essere un’eccellenza ed è stata ed è un punto di forza sul territorio apuano. L’arrivo di ArcelorMittal era sembrato positivo per la continuità di Sanac spa, ma ora è evidente che la multinazionale debba dare risposte così come il Governo senza più lasciare gli operai in un’attesa infinita e logorante. Gli operai che nonostante tutto ogni giorno svolgono il loro lavoro hanno il diritto di conoscere ciò che li aspetta ed hanno il diritto ad essere rispettati.”.
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A Massa ci sono i campi di calcio pubblici di Tirrenia, Ricortola, Marina di Massa, Romagnano. Poi ci sono quelli in montagna di Casette, Ca di Cecco, e Forno: un numero assolutamente insufficiente per corrispondere alle esigenze della molte società sportive operanti sul territorio che stanno dando segnali chiari di malcontento e di protesta. A fianco degli operatori delle società sportive si è schierata Confimpresa che ha deciso di farsi portavoce del malumore sempre più diffuso. “I campi attualmente disponibili sono un po’ pochi – ha detto il presidente di Confimpresa Daniele Tarantino - Le società sportive chiedono un aiuto da parte del comune per i lavori di manutenzione straordinaria, perchè da troppo tempo non si è fatto più nulla. Bisognerebbe fare una ricognizione delle aree e mettere mano a un progetto che riqualifichi sport e impianti sportivi. Servono risorse di supporto ed una programmazione sportiva adeguata per affrontare le criticità lamentate dalle società che si ritrovano a dover operare in condizioni di completa incertezza.
Oltre alla richiesta di aiuto, dalle società sportive e da Confimpresa è arrivato anche l’invito all’amministrazione a prendere come esempio la situazione dei comuni vicini da Carrara, dove, qualche anno fa, sono stati rifatti quattro o cinque campi sportivi tra cui Fossone, Atletico Carrara, San Marco Covetta; a Montignoso con il campo della Renella. “ Rispetto alle altre città – ha aggiunto Tarantino - a Massa è stato fatto un po’ poco. Chiediamo di investire in una nuova progettualità e incentivare le risorse anche e soprattutto nei campi sportivi perchè il territorio ne ha bisogno.”
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Si è rivolto direttamente alla prefettura di Massa e ha dato la sua versione dei fatti. “ Nessuna violazione delle norme anticovid” ha garantito il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, in relazione all’esposto fatto contro di lui dalla consigliera Roberta Dei, ex compagna di partito di Benedetti, fuoriuscita da Forza Italia subito dopo la vittoria alle amministrative massesi. La Dei aveva contestato un uso scorretto della sala di rappresentanza del comune di Massa nelle date del primo giugno e del 19 agosto: non sarebbero state garantite le misure anticovid tra i convenuti. Benedetti ha replicato ricordando di aver disposto, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, le misure per lo svolgimento delle sedute del consiglio comunale in video conferenza, senza adottare alcuna disposizione limitativa all’utilizzo della sala consiliare.
“ Il regolamento per la concessione in uso della sala consiliare – ha chiarito Benedetti - approvato con delibera consiliare numero 26 del 2020, disciplina le modalità e le condizioni d’uso della sala da parte di soggetti esterni, fermo restando che ai sensi del comma 2 dell’articolo 1 del citato regolamento, la sala è ordinariamente riservata alle attività istituzionali e di rappresentanza proprie del consiglio e dell’amministrazione comunale. Alla luce del quadro normativo sopra delineato, gli eventi del 1 giugno e 19 agosto 2020 vanno rispettivamente inquadrati: il primo quale attività di natura istituzionale, mentre il secondo quale evento proprio dell’amministrazione comunale.”
Benedetti ha ricordato che il primo giugno si è svolta un’udienza nell’ambito dell’incidente probatorio relativo a un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Massa, a seguito di espressa richiesta del presidente dello stesso tribunale, che non aveva la disponibilità di altri spazi e comunque non era in grado di reperirli nei tempi richiesti dalla procedura avviata ed ha ribadito che in quella occasione è stato comunque garantito il rispetto delle norme anti covid,quali distanziamento sociale, utilizzo delle mascherine e igienizzazione preventiva delle mani.
“Per quanto concerne l’evento del 19 agosto – ha continuato Benedetti - si è tenuto un incontro formativo interno organizzato dall’ufficio politiche giovanili avente come oggetto: “ Prospettive diverse: drone fra volontariato e lavoro”, con la presenza di circa venti persone. L’evento è stato introdotto dagli assessori Cella, Zanti e Balloni. Anche in tale occasione sono state rigorosamente rispettate le norme anti Covid sopra richiamate.”. Benedetti, infine ha ammesso di aver ricevuto, il 17 agosto, una nota via e-mail del RSPP dell’Ente, Virgilio Vitaloni, che comunicava l’assenza delle condizioni per lo svolgimento di riunioni nella sala consiliare e ha ricordato di aver fatto mette l’ apposito cartello dell’interdizione della sala il 20 agosto, dopo aver informato il servizio di uscierato della non utilizzabilità della sala. Ma anche in quella occasione, ha ripetuto Benedetti non ci sarebbe stata alcuna violazione delle norme a tutela della salute in tema anti covid.
Vinicia Tesconi
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Sciopero per il clima: venerdì 9 ottobre il movimento Fridays for future di Massa e Carrara scende in piazza per tornare a chiedere alle amministrazioni e ai governi di tutto il mondo di unirsi alla battaglia per la giustizia climatica e dichiarare lo stato di emergenza.
"Uno stato di emergenza che è sotto gli occhi di tutti – commentano dal Fff – se solo si ha il coraggio di tenerli aperti. Gli incendi in California, lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, l'innalzamento dei mari che aumenta il fenomeno dell'erosione ben visibile anche nel nostro litorale o la putrefazione alla quale è destinato il canale del Brugiano in tempi di siccità, sono eventi che non possono essere analizzati separatamente. Oggi con questo sciopero globale torniamo a chiedere alle istituzioni di dare un nome a ciò che è ormai ben visibile a tutte e a tutti, il cambiamento climatico. Agli studenti e alle studentesse, così come ai loro insegnanti, chiediamo di unirsi a noi in questa battaglia di giustizia ambientale e sociale".
Quello di venerdì in piazza Aranci dalle 9.30, spiegano da Fff, "sarà uno sciopero diverso rispetto agli altri a causa dell'emergenza sanitaria, tuttavia il Covid non ci ferma, anzi, ci spinge a trovare nuove soluzioni. Per questo abbiamo organizzato un un presidio in piazza in cui si alterneranno performance artistiche, interventi e un quiz a premi sui temi che tratteremo. La crisi climatica è un'emergenza che deve essere trattata allo stesso modo dell'emergenza sanitaria: è necessario ascoltare gli scienziati e creare leggi che possano davvero mettere un freno all'innalzamento della temperatura. Ci rimangono sette anni e quattro mesi per invertire la rotta, cioè per cambiare il nostro modello di sviluppo che appare insostenibile per le risorse che abbiamo a disposizione".
Al mondo della scuola, Fff chiede di convalidare le giustificazioni delle assenze per la partecipazione alla mobilitazione del nove ottobre; di dichiarare lo stato di emergenza climatico ed ecologico per il proprio istituto, anticipando la politica; di sostenere le proteste e aggiornare le loro rivendicazioni, riconoscendo il ruolo delle lotte sociali attorno all'emergenza climatica ed ambientale, "perché non si può ignorare lo stretto legame tra giustizia ambientale e giustizia sociale e si deve evitare che le conseguenze del degrado ambientale e del collasso climatico ed ecologico ricadano, come succede da tempo, sugli ultimi".
"Le studentesse e gli studenti italiani sono stati in tutto il mondo primi, per numero di partecipanti, a contribuire alla mobilitazione globale del 15 marzo 2019 contro il cambiamento climatico, ponendosi in agitazione permanente durante la giornata del venerdì. Soltanto a Milano sono scese in piazza, in quella data, centomila persone. Dopo decenni di omissioni, silenzi e inazione, finalmente da oggi soffia il vento della speranza. Chiediamo di insegnare la verità nelle scuole; di sostenere incondizionatamente gli studenti nelle rivendicazioni; di condividere conoscenza, sapienza ed esperienza per costruire una solida comprensione delle necessità attuali della nostra Terra per poter rigenerare i suoi equilibri. ".
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- Questa in sintesi l’analisi fatta dalla sezione Apuo Lunense di Italia Nostra in merito ai progetti relativi ai marciapiedi di via Giovan Pietro ad Avenza e di viale Colombo a Marina di Carrara e soprattutto in merito agli interventi sul verde urbano di queste zone.
Significativa la vicenda del marciapiede in marmo di via Giovan Pietro per il quale nel dicembre del 2019 venne accusato il marmo stesso come responsabile del dissesto che da anni caratterizza quel tratto di strada - marmo fragile, scivoloso, soggetto a dilatazione termica, poco resistente al transito - arrivando a proporre con una delibera di sostituirlo con un conglomerato bituminoso tipo Naturbit, di cui veniva sottolineato l’ampio uso nei centri storici per le sue qualità, per poi, pochi mesi dopo, ritrattare tutto e tornare a proporre il marmo bocciardato dopo che l’ufficio LLPP ha bocciato il conglomerato in precedenza approvato.
“Ci disorienta la mancanza di una programmazione seria, di una visione d’insieme dei problemi. – hanno fatto sapere da Italia Nostra - Si procede per tentativi: è tutto un fare e disfare. Sospettiamo che, in questo caso specifico, il cambio di decisione sia determinato dai risultati oggettivamente negativi del conglomerato utilizzato per il marciapiede di Viale Colombo. Ma la nostra attenzione è catturata da un altro aspetto, a noi particolarmente caro. Quando, il dicembre scorso, uscì sulla stampa la notizia del rifacimento del marciapiede e vi si affermava che l’abbattimento dei pini sarebbe stato subordinato alla valutazione di salute e stabilità degli stessi, ci rallegrammo. Pensammo che il sacrificio dei 17 pini sani e robusti di Viale Colombo fosse servito a qualcosa: a non abbattere più alberi senza la preliminare valutazione agronomica, peraltro obbligatoria.”.
Il progetto recitava: “Per salvaguardare le alberature di pino esistenti si ritiene necessario effettuare indagini specializzate con prove di trazione per valutare la salute e la stabilità della pianta alla rottura e al ribaltamento. Tale valutazione andrebbe effettuata prima e dopo l’intervento sugli apparati radicali superficiali”. Coerentemente con ciò, nel computo dei lavori comparivano le due voci di spesa: Attività di consulenza agronomica (5.000 euro) e Rilievi accertamenti indagini- Analisi specialistiche su alberature (5.000 euro).”. Italia Nostra ha messo in evidenza, come già aveva fatto per il caso dei pini di viale Colombo, l’incongruenza del ricorso ad agronomi esterni pur avendo all’interno di Nausicaa un agronomo responsabile del verde pubblico pagato dal comune che farebbe pensare a una mancanza di fiducia in questa figura che, se così fosse, andrebbe sostituita. Italia Nostra si è presa la briga di leggere la perizia degli agronomi esterni e l’ha giudicata molto approssimativa e imprecisa, fatta solo di citazioni copincollate e priva di parti scientifiche fondamentali.
“ Si tratta di un citato pressoché identico a quanto si può trovare in siti di pubblico accesso, senza alcuna rielaborazione, senza il dovuto virgolettato che segnala la citazione e senza la dovuta citazione bibliografica. Purtroppo, non vediamo le schede e manca un sommario (tabella) che riassuma le caratteristiche morfologiche, i difetti, le classi di pericolosità e quindi le prescrizioni. Non c'è una prova strumentale: probabilmente, perché di fatto non ci sono difetti. Supponiamo quindi che le piante vengano abbattute per la valutazione del rischio e non per la propensione al cedimento. Ma quando si parla di pini, a meno che non abbiano conclamati difetti, solo le prove di trazione ci possono dire se sono soggetti a stramazzo o meno.Per i nostri pini, classificati in C (rischio moderato), l’agronomo consiglia uno stretto controllo periodico, salvo poi, poche righe dopo, aggiungere che, pur non essendo in stato di grave pericolosità di caduta, stanno creando danni alle pavimentazioni presenti sottochioma . Ma se l’agronomo dice che sono in C, perché devono essere abbattuti, visto che il marciapiede si può rifare con tecniche che ne impediscono il sollevamento da parte delle radici? E se il marciapiede non fosse dissestato, sarebbe stata ugualmente commissionata una perizia agronomica sulla “stabilità” dei pini? “. La conclusione tratta da Italia Nostra è dunque quella di: “capitale naturale che non è trattato come parte integrante del tessuto urbanistico, ma ancora una volta è trattato come corpo estraneo, pronto ad essere sacrificato in nome del capitale costruito. Gli strumenti conoscitivi e regolatori, nonostante una loro buona diffusione, stentano ad essere applicati nella prassi gestionale e, ciò, nonostante sia abbastanza codificata e regolamentata anche la gestione “tecnica”. L’anello critico della filiera è proprio l’amministrazione locale. Il verde, il cui governo richiede un approccio integrato per la sua complessità e multidisciplinarietà, continua a non essere oggetto di specifica pianificazione, continua ad essere vittima del ritardo culturale e della “distorta” percezione pubblica, da cui scaturiscono, in modo inevitabile, una drammatica banalizzazione e il dileggio delle informazioni tecniche e scientifiche, lasciando il posto al luogo comune e alle credenze popolari.È vuoto esercizio linguistico parlare di qualità della vita e di resilienza urbana se poi si persevera nel ritardo culturale di non riconoscere, nei fatti, la funzione di mitigazione ai cambiamenti climatici, di termoregolazione, di cattura delle polveri sottili degli alberi, soprattutto di quelli maturi e con ampia chioma, come i pini, peraltro, assieme ai lecci, i più tolleranti all'aumento delle temperature e richiedenti meno irrigazioni, proprietà di non poco conto in considerazione del cambiamento climatico. “.
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“Con grande felicità vi annunciamo che i lavori alla Scuola dell'Infanzia "Giampaoli" sono finalmente terminati!!! Sono in corso gli interventi di sanificazione e pulizia e, dalla prossima settimana, i nostri bambini potranno tornare a "casa".Al più presto vi sarà comunicata la data di inizio.Nel frattempo, in questi giorni, continueranno i turni alla Lunense.”.
Questo il messaggio ricevuto oggi dai genitori dei bambini della scuola materna Giampaoli inviato loro da alcune insegnanti al termine dell’ennesimo summit per decidere il destino della scuola. Un annuncio entusiastico nel quale, tuttavia, inevitabilmente, i genitori della Giampaoli non hanno potuto non notare che la data del rientro nella sede ufficiale della scuola non è ancora indicata né, tanto meno sono date spiegazioni in merito a quelle che parevano essere le ultime definitive soluzioni: trasferire due classi della Giampoli nella struttura vuota del Casone di Marina di Massa, previo intervento da 5000 euro per la risistemazione dei locali e con l’attivazione di un servizio gratuito di pulmini per il trasferimento dei bambini.
In pochi, in effetti, hanno festeggiato in tono con l’allegria dell’ annuncio, stremati da ormai quasi un mese di scuola in cui hanno dovuto tenere a casa i loro bambini o mandarli a scuola a giorni alterni, unica soluzione di fatto messa in atto presso l’asilo Lunense, con non pochi disagi anche per i bambini di quella scuola. Ma soprattutto al termine di oltre un mese di continui rovesciamenti di fronte con dichiarazioni ufficiali dalla scuola e dall’amministrazione spesso confuse e contraddittorie che hanno portato per ben quattro volte i genitori a protestare pubblicamente contro le istituzioni.
Quindi, al momento, sembrerebbe imminente il rientro dei bambini alla Giampaoli a lavori terminati, sebbene tra le variabili che avrebbero allungato i tempi della riapertura c’era il maltempo che avrebbe fermato i lavori e che di fatto ha imperversato sul comune di Carrara da oltre una settimana. A rendere scettici i genitori ci sarebbero anche le foto, scattate da alcuni di loro, oggi, che mostrano come in realtà il cantiere sia ancora aperto. E non ha aiutato neppure scoprire che sul sito del comune di Carrara, nel piano degli investimenti per il triennio 2019-2020-2021 non compaia alcuna voce che rimandi al famoso mutuo dichiarato dall’assessore ai lavori pubblici Andrea Raggi per i lavori alla Giampaoli.
Nel documento, accessibile a tutti per il programma trasparenza del comune, gli unici finanziamenti registrati per i lavori alla Giampaoli sono 96 314 euro indicati come avanzo di amministrazione nel 2019 e 475 477,09 euro indicati come contributo della Regione Toscana. Riassumendo quindi: dall’annuncio a giugno dell’inizio dei lavori che sarebbero certamente finiti per l’inizio del nuovo anno scolastico, al suggerimento di sistemare i bambini nei container a settembre perché i lavori sarebbero finiti il primo ottobre, all’ok dato e subito smentito al trasferimento temporaneo presso i locali dell’oratorio della chiesa della Santissima Annunziata perché i lavori non saranno finiti il primo ottobre e forse neanche per il 15, al mandare i bambini a giorni alterni alla Lunense, al portarli tutti al Casone a Marina di Massa per arrivare a Evviva si rientra, prima o poi. La saga Giampoli lanciato i titoli di coda ma il finale è ancora tutto da capire.
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Si chiuderà entro il 31 dicembre 2020 la seconda fase dei lavori di messa in sicurezza dei soffitti del liceo Pascoli di Massa: lo ha detto il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, incontrando a Palazzo Ducale, assieme al consigliere provinciale Stefano Alberti, la dirigente scolastica, Alessandra Paoli, e alcuni docenti e genitori.
“Nei giorni scorsi – ha detto tra l’altro il presidente - si sono ultimati i lavori per circa 120 mila euro finanziati il 31 luglio scorso dal Pon, il Piano operativo nazionale del Ministero per l’avvio in sicurezza del nuovo anno scolastico, per cui abbiamo messo a disposizione della scuola il piano terra, il primo piano e parte del secondo, per un totale di 8 aule.
Come è noto – ha aggiunto Lorenzetti – nel corso di questo intervento, che doveva essere fatto a macchia di leopardo installando controsoffitti anti sfondellamento, ci siamo accorti della necessità di un’operazione più estesa, per cui abbiamo deciso di fare i lavori su tutti i soffitti, trovando le risorse nel nostro bilancio, ulteriori 260 mila euro, disponibili a seguito della pronuncia della Corte dei Conti che ha reso necessario rivedere i conti consuntivi degli 5 anni.
Con i lavori che abbiamo già fatto su una pavimentazione sintetica per la rimozione dell’amianto arriviamo a spendere sul questo liceo qualcosa come 430 mila euro circa, che per come sono i nostri bilanci è una cifra davvero importante.
Nell’ultimo consiglio provinciale, nei giorno scorsi, abbiamo approvato la variazione di bilancio, con il voto favorevole e responsabile di maggioranza e opposizione, che ci permette di passare alla seconda fase dell’intervento, completandolo anche con il terzo e quarto piano, e quindi di presentare il crono programma”.
Vediamo i passaggi che porteranno alla riconsegna entro la fine dell’anno di tutto l’istituto all’attività didattica: giovedì 8 ottobre il presidente con proprio decreto approverà il nuovo progetto. “Il giorno dopo – ha aggiunto il presidente - sarà pubblicata la gara sulla piattaforma Start della Regione Toscana e ci saranno 5 giorni per presentare le offerte”.
Giovedì 15 ottobre saranno aperte le offerte e ci sarà l’assegnazione: gli uffici verificheranno poi i requisiti di legge della ditta vincitrice e si conta di arrivare alla consegna il 22 ottobre per permettere l’inizio dei lavori lunedì 26 ottobre.
Rispetto alla sicurezza il cantiere sarà compatibile con l’attività didattica: c’è la disponibilità da parte della Provincia, che dovrà essere valutata e verificata con il responsabile della sicurezza del liceo, di riconsegnare i piani man mano che i lavori procederanno.
Nel corso dell’incontro è stato anche comunicato che nel frattempo alla Provincia sono state assegnate le risorse per la progettazione del rifacimento della copertura della scuola.
Con la messa a disposizione del primo lotto di classi, come ha comunicato la dirigente scolastica Paoli potrà riprendere la didattica in presenza, secondo le modalità che la scuola renderà note e che prevederanno il rientro a scuola a settimane alterne del liceo linguistico e di quello delle scienze sociali.
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Questa mattina si è svolta la commemorazione per l’anniversario della morte di Norma Cossetto, presso il campo profughi di Istria e Dalmazia a Marina di Carrara. Sonia Castellini, la coordinatrice provinciale di Azzurro Donna Massa, presente questa mattina ha detto: “Con questa occasione ho avuto modo e piacere di parlare con i membri dell’associazione ANVGD di Massa e di capire meglio cosa fosse quel luogo, un edificio parte di una storia ormai innegabile ma troppo spesso dimenticata o seppellita appositamente per convenienza.”
La coordinatrice ha dedicato un pensiero a tutte le vittime della tragedia e in particolare a Norma Cosetto: “Nella tragedia delle foibe hanno perso la vita molte persone tra cui moltissime donne, tra loro appunto Norma Cossetto, studentessa italiana, istriana, uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. La notte tra il 4 e 5 ottobre fu gettata in una foiba insieme ad altre tre donne dopo aver subito nuovamente violenze sessuali. La loro “colpa”? non essersi unite al movimento partigiano.”
“Così questa mattina sono state portate 3 rose per onorare e ricordare Norma,- ha continuato Sonia Castellini - violentata dai partigiani e dimenticata per troppo tempo.“
La coordinatrice provinciale ha ringraziato l’associazione ANVGD di Massa ed in particolare il Presidente Sergio Tabanelli per l’invito e ha concluso dicendo: “Esprimo loro la vicinanza di Azzurro Donna che si occuperà, percorrendo un binario parallelo all’associazione, di far conoscere finalmente la storia delle donne esuli di Istria e Dalmazia troppo spesso dimenticate e di riportare alla luce i fatti di atroce violenza perpetrati ai danni delle donne che rifiutavano di unirsi al movimento partigiano.”
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Oggi, 5 ottobre, non è mancato l’appuntamento con il ricordo e con la storia. Alle ore 12 all’ex Campo Profughi di Istria e Dalmazia a M.di Carrara, il comitato ANVGD DI Ms ha deposto un mazzo di rose in ricordo di Norma Cossetto, martire Istriana, morta infoibata nel 1943 tra il 4 ed il 5 ottobre dopo indicibili violenze e sevizie.
"Norma - si legge nella nota del presidente dell'associazione ANVGD Sergio Tabanelli -, medaglia d'oro conferita al valor civile da Ciampi nel 2005, rappresenta l’espressione di chi non si è piegata ed ha preferito un tragico destino pur di non unirsi al movimento partigiano". Tabanelli ha ribadito l’importanza di questa cerimonia "anche per non dimenticare le atrocità subite dalle popolazioni del confine orientale, a memoria dei giovani che non hanno mai sentito parlare di quelle vicende orribili che gli italiani hanno subito per fini ideologici, sempre negate dalla storiografia ufficiale. Una bella cerimonia a cui si sono uniti gli amici del Coordinamento comunale di Forza Italia di Massa con la presenza del Capogruppo di FI in Consiglio Comunale Giovanbattista Ronchieri, il Coordinatore Comunale di FI Domenico Piedimonte e la Coordinatrice Provinciale di Azzurro Donna Sonia Castellini. E’ intervenuto anche l’Architetto Camaiora che con l’occasione di portare un saluto a Norma, ha espresso la necessità di una riqualificazione dell’area della Colonia Vercelli ex CRP coinvolgendo le Belle Arti, oltre che il bisogno urgente di far riparare le lapidi poste in memoria di quel luogo e danneggiate lo scorso anno da mani ignote. Al termine della commemorazione gli esuli del comitato, hanno intonato Va Pensiero seguito da un lungo applauso e da una riflessione: non dimentichiamo".
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È sotto i riflettori la situazione dell'aeroporto di Cinquale: proprio pochi giorni fa il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti e Forza Italia avevano fatto conoscere l'entità del debito di Aeroclub, la società che gestisce l'aeroporto nei confronti dell'amministrazione comunale, alla quale deve quasi 400mila euro per affitti arretrati. Oltre a questo Forza Italia aveva suggerito interventi di miglioria per rendere l'aeroporto un vero e proprio punto di riferimento per il turismo. La replica di Aeroclub però non ha tardato ad arrivare, infatti ha deciso di indirizzare una lettera direttamente a Benedetti:
"All' Egregio Signor Presidente Benedetti, a tutti i membri del Consiglio Direttivo e a tutti i Soci dell'AeC di Marina di Massa. Non può che far piacere constatare come finalmente la politica abbia cominciato a capire l'importanza dell'aeroporto del Cinquale. – ha inizio la lettera di Aeroclub a Benedetti, e continua: Dobbiamo informarla che non è il primo personaggio politico che si è accorto che questo aeroporto esiste, che lavora e che funziona. Sappiamo bene che ciò può dare fastidio a qualcuno. Ci rincresce che se ne sia accorto solo su sollecitazioni che noi riteniamo siano purtroppo minimali".
Aeroclub, inoltre, fa luce sulle proprie iniziative: "Vede Presidente Benedetti, l'attuale gestore pro tempore dell'aeroporto di Massa Cinquale, le iniziative di cui Lei parla le ha già prese e sviluppate da tempo, affinché l'aeroporto potesse rimanere aperto e lavorare al servizio, non di un manipolo di pochi, ma al servizio di tutta la Comunità. – continua la lettera - Quindi, oltre alle iniziative già prese, altrimenti l'aeroporto sarebbe stato chiuso da tempo e ridotto ad un campo di erbe ed arbusti, l'unica iniziativa che l'Aeroclub intende portare avanti è quella di riaprire la scuola di volo, purtroppo chiusa dalla Presidenza del Sig. Vittorio Cucurnia e mai riaperta, oramai da circa 10 anni. Avere la scuola di volo è un compito istituzionale per un aeroclub, quindi non comprendiamo perché Lei dica sia irrealizzabile. Non sta a Lei, Sig. Presidente, rilasciare le necessarie autorizzazioni ma bensì all'ente ministeriale preposto Enac".
Riguardo alla questione dei canoni di affitto, Aeroclub ha specificato che essi risultano essere frutto di un contratto sottoscritto anni fa, dall'allora Presidente, Sig. Vittorio Cucurnia e dalla allora amministrazione di sinistra.
"Questo contratto è attualmente oggetto di una disputa legale ed in attesa di una sentenza del Tribunale di Massa. Non capiamo quindi, fino a che non verrà emesso un verdetto, perché Lei voglia classificarli come debiti non pagati. – ha spiegato Aeroclub - NON è stato interrotto ma bensì i pagamenti furono sospesi temporaneamente a favore dei dipendenti dell'Aeroclub, per noi la priorità è sempre stata rivolta a loro e alle loro famiglie. Peraltro la causa in corso, non ancora definitiva, punta al riconoscimento da parte del creditore, di spese sostenute dall'Aeroclub per il mantenimento in efficienza della struttura".
"Non è compito di questo AeC prendere altre iniziative. – ha continuato Aeroclub - Le abbiamo già prese nell'interesse di tutta la Cittadinanza e non di poche persone. Sappiamo che è in corso la preparazione di un bando da parte della Amministrazione Comunale per la gestione dell'aeroporto".
Tuttavia Aeroclub chiede chiarezza sugli interessi riguardanti il progetto inerenti all'aeroporto.
"Si parla inoltre di realizzare, con i fondi della Amministrazione, una pista di 700 metri e 10 piazzaline, da affittare ai Comuni circostanti l'aeroporto, collegati con golfcar. Conosciamo in maniera approfondita la materia, il traffico che ruota e può ruotare attorno all'aeroporto, domanda ed offerta ecc.. La soluzione proposta, che ci pare anche eccessivamente cara, dovrebbe concretizzarsi eventualmente con un bando di gara per dare in appalto i lavori, è francamente non adeguata e non è stata evidentemente oggetto di opportuni studi. – ha concluso Aeroclub - Non solo tecnici, ma anche commerciali e di marketing".
Aeroclub inoltre ha specificato che, dopo aver gestito l'aeroporto per più di cinquant'anni, auspica ad uno sviluppo concreto dello scalo in modo che possa andare in contro alle aspettative e alle necessità della cittadinanza, oltre a vedere concluso il contenzioso con il Comune.
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