Politica
Piano parcheggi per Marina di Carrara che tenga conto delle esigenze dei residenti: la richiesta di Associazione Arca
Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è…

"Massa e Ospedale del Cuore sono un esempio importante dell'impegno umanitario dell'Italia": l'onorevole Bergamini di Forza Italia visita i bambini palestinesi curati a Massa
L'onorevole Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia, ha visitato nella mattinata di giovedì 14 agosto 2025 l'ospedale del cuore di Massa, OPA. Bergamini,…

Privilegiati, beneficiati dalla politica e responsabili del degrado di Massa: Brunetti e Rivieri di Indipendenza si scagliano contro Persiani e Forza Italia
Durissimo attacco all’amministrazione massese del sindaco Francesco Persiani e a Forza Italia Toscana arriva dai responsabili comunali e provinciali di Indipendenza, Gian Luca Brunetti e Mauro Rivieri, peraltro…

"Giravolta del Pd sui beni estimati": il consigliere Martinelli ripercorre la vicenda in consiglio regionale
Si riaccende la polemica sui beni estimati. Il consigliere comunale di Carrara Matteo Martinelli interviene per ricostruire i passaggi della vicenda durante il periodo in cui consigliere regionale…

"Piscina di Carrara, probabile buco nell'acqua": la critica di Giuseppe Bergitto segretario comunale di Forza Italia Carrara
Giuseppe Bergitto, segretario Forza Italia Carrara, relaziona sul caso dei lavori ancora non ultimati alla piscina di Carrara centro: "L’annosa vicenda della piscina di Carrara centro da un…

Caldo torrido e fontane spente a Massa: la segnalazione di Italia Nostra Massa Montignoso
Fontane a secco a Massa, Italia Nostra Massa Montignoso torna a rivolgersi al sindaco: "Abbiamo più volte denunciato la cattiva manutenzione delle nostre fontane pubbliche e solo…

Il Polo P&S: in via Pisa la riparazione stradale è durata meno di 24 ore
“Questa mattina mentre andavo al lavoro percorrendo via Pisa ho dovuto constatare come la riparazione stradale effettuata ieri mattina sia durata meno di ventiquattro ore e così ho…

Amministrazioni accusate di abusivismo che restano in silenzio: Rifondazione Comunista Massa chiama in causa Massa e Montignoso sull'aeroporto del Cinquale
Ancora dubbi sull'aeroporto del Cinquale da parte di Rifondazione Comunista Massa: "Che il progetto vincitore della gara del Comune di Massa per la gestione dell'Aeroporto del Cinquale non…

"Il Consorzio torni a essere trasparente e super partes”: l'appello di Maria Teresa Baldini
«Difendiamo il territorio» – dichiara Maria Teresa Baldini, consigliera del Consorzio di Bonifica Toscana Nord – «perché la gestione di un ente così strategico deve basarsi su trasparenza,…

IMM paziente tenuto in vita artificialmente: l'analisi del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
CarraraFiere un paziente ormai morituro: è questa l'analisi fatta dal segretario comunale di Forza Italia Carrara Giuseppe Bergitto che spiega: "IMM è una delle principali aziende partecipate del…

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Il consigliere dell'opposizione Massimiliano Bernardi ha analizzato il biancio della IMM: "Quasi sette milioni e trecentomila euro di riscontri passivi nel Bilancio IMM- CarraraFiere, contabilizzati prevalentemente dagli ingenti contributi della Regione Toscana. La IMM nel 2020 era stata colpita ed affondata dal PD e dai 5 Stelle: la Regione Toscana aveva congelato la ricapitalizzazione prevista per oltre 500mila euro, e l’ex vicesindaco Matteo Martinelli aveva ritirato immediatamente la delibera per una quota simile spettante al comune. Dopo il sindsco Arrighi ha fatto il resto, dal momento che emerge dalla nota dei Revisori dei Conti allegata al Bilancio di Previsione del Comune 2025/27 che, IMM CarraraFiere con Cermec e, da quest’anno anche con la Casa di Riposo, sono sotto “osservazione costante”. Quindi appare quanto mai imbarazzante che Arrighi e Orlandi si dicano soddisfatti per il miserrimo utile di 28 mila euro del bilancio IMM CarraraFiere. La vera situazione economica è molto lontana dal definirsi risolta ed infatti, gli altri soci, hanno, già da tempo, comunicato il recesso che, in caso di richiesta di liquidazione, potrebbe generare un rischio di potenziale esborso per oltre 1 milione e 100 mila euro che determinerebbe una voragine insanabile. Lo abbiamo appreso direttamente dalla delibera del luglio 2024, dalla “Commissaria” Sandra Bianchi piazzata a gestire la IMM dal Presidente Eugenio Giani dal l’8 settembre 2021. A questo proposito chiedo: perché il PD permette ancora lo scippo della presidenza? Per cercare di evitare responsabilità e colpe per l’inevitabile fallimento? E intanto l'azienda, nel tentativo di salvare quello che è rimasto, procede con il quarto piano industriale 2024/ 27 approvato dall’assemblea dei soci. Purtroppo la società, attualmente, come noto da tempo, non ha ancora recuperato i volumi d’affari precedenti perché il complesso fieristico di I.M.M. CarraraFiere SpA risulta obsoleto per quanto riguarda il pregio, la validità, l'efficienza e non più attrattivo ed è inutile che l’assessore Carlo Orlandi cerchi di gettare il fumo negli occhi, elencando le manifestazioni di chi prende in affitto gli spazi di CarraraFiere perché, il giochino, risulta di un ingenuità disarmante. A dirla in maniera trasparente, gli scenari delineati dalla proposta dell’ultimo Piano Industriale 2024-2027 puntano su investimenti volti al rilancio del quartiere fieristico per recuperare credibilità ed immagine e gestire attività in grado di generare volumi di affari per pianare gli ingenti costi fissi. Inevitabile chiedere se sia stato fatto anche un piano finanziario e di quanti milioni di euro? Il documento peraltro NON esclude l’ipotesi di messa in liquidazione o fallimento (dichiarazioni in delibera della Bianchi) . Sul piano amministrativo inoltre è andata malissimo, dal momento che la vendita della palazzina Mangiarotti, la Marmoteca e la ricollocazione del personale sono entrambe fallite. L’amministratore unico Sandra Bianchi mette infatti il dito sulla piaga e dichiara che è stata un operazione che alla fine, non ha prodotto effetti positivi sulla liquidità della società( 776 mila euro), nonostante l ’operazione immobiliare voluta da Arrighi / Orlandi che è stata contabilizzata in 2.500.000 di euro. Rispetto all’anno precedente, la situazione è fortemente peggiorata in merito soprattutto ai prestiti bancari (+140,4 per cento). Chiedo quali? Quando sono stati aperti ? Di che importi? Sul piano patrimoniale bisogna ricordare che, durante la sciagurata fase grillina, il vicesindaco Matteo Martinelli aveva più che dimezzato il Patrimonio netto dell’Azienda che da circa 32 milioni di euro è passato, oggi, a 12.490.333. A tal proposito l’Organo Amministrativo, propone di destinare il Patrimonio netto , ivi compreso l’utile di esercizio 2023 di euro 28.937 per intero a riserva legale . Durante la riunione da remoto infatti, l’amministratore unico appena riconfermato , ha puntato il dito sulla riserva legale che è un obbligo del Codice Civile con lo scopo di creare una posta del patrimonio che, in aggiunta al capitale sociale, vada a costituire una garanzia per i creditori sociali. Questo conferma che, a tutt’oggi, le nostre speranze per rilanciare la Marmi e Macchine - CarraraFiere sono ridotte al lumicino. A tutela del patrimonio storico per il brand distintivo che rappresenta la Marmi e Macchine-CarraraFiere e la nostra Città famosa in tutto il mondo per il marmo, l’Arrighi non potrebbe cambiargli il nome?".
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Arrivati a questo punto della vicenda riguardante la riorganizzazione dell’attività di Anestesia e Rianimazione nelle Apuane e in Lunigiana, dichiarare che non c’è nessuna riduzione dei livelli di assistenza, come ribadito dall’Azienda USL Toscana nord ovest, appare sempre di più un’affermazione temeraria e il rischio di una riduzione dell’efficienza del servizio sempre più concreto. Il coro unanime di proteste sollevato dal personale medico e sanitario dovrebbe indurre a rivalutare la situazione prima di procedere. Il tentativo di giustificare la decisione sulla base di una visione più ampia della problematica comparando i livelli di attività dei presidi dell’area vasta nord ovest non regge. I dati disponibili, più che militare a favore della decisione presa, sembrano indicare che la semplicità dei numeri va in direzione diametralmente opposta. Lo conferma il maldestro tentativo di ‘smorzare’ il dibattito sul nascere minacciando provvedimenti contro i dissidenti. Un atteggiamento che non aiuta ad approfondire meglio la materia di cui si sta trattando e che esacerba gli animi e radicalizza le posizioni. Come non comprendere le condivisibili preoccupazioni espresse dai medici che, a vario titolo, hanno contribuito con sacrificio e dedizione alla realizzazione di un eccellente punto nascita che sottrae la donna a un dolore inutile nel momento in cui dona la vita? Siamo sicuri che un modello che mette sullo stesso piano storie, percorsi e frequenza di parti giornalieri di strutture differenti sia in grado di offrire la stessa protezione e assistenza alle madri e ai loro neonati nel momento esatto in cui ne hanno bisogno? E che bisogno c’era di segnalare nel comunicato aziendale del 26 novembre che ‘le soluzioni organizzative che si stanno adottando sono oggetto di informazione in questi giorni nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, in particolare le organizzazioni sindacali’? Se è vero quello che si afferma, si comprende molto bene la sollevazione dei sindacati ospedalieri che vengono informati a decisioni già assunte. Sembra che il personale sanitario sia inteso quale mero esecutore delle decisioni aziendali come se non avesse un’anima professionale e come se il sentirsi parte di un progetto non fosse essenziale per dare il meglio di sé per i pazienti. Un personale cui è sempre stato chiesto di dare di più e che sempre ha dato di più di quanto previsto dai contratti di lavoro che, giustamente, ora chiede che vangano rispettati. L’Ordine dei Medici di Massa Carrara auspica che si proceda a una rivalutazione di tutta la questione per permettere una revisione concertata delle decisioni aziendali; che si tenga nella dovuta considerazione il fatto che in tutti i presidi ospedalieri devono essere fornite prestazioni analoghe, ma non si cancellino le peculiarità delle singole realtà che, per loro natura, rappresentano una diversificazione dell’offerta che favorisce una qualità migliore delle prestazioni. Non è forse grazie anche a questa variabilità che le future madri possono scegliere più consapevolmente il punto nascita che ritengono preferibile per loro? E riconoscere la rilevanza e la qualità del lavoro delle diverse equipe multidisciplinari impegnate sul campo non serve forse a gratificarle e a incentivarle a dare il massimo?
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Si terrà martedì 17 dicembre dalle ore 18 si terrà in sala consiliare 10 Aprile, l’incontro pubblico di presentazione e pubblicità dell'atto di governo del territorio denominato Piano attuativo dell’arenile e dei viali a mare (PAAV in sigla). L’incontro, aperto alla partecipazione di tutti gli interessati, verrà trasmesso in diretta streaming tramite la stessa piattaforma web utilizzata per la diffusione dei Consigli comunali (Diretta Consiglio e Commissioni) L’incontro volto ad inquadrare il Piano adottato in consiglio comunale con atto n.157 del 4 novembre scorso, a descriverne i principali contenuti e a spiegare i passaggi procedimentali e gli spazi partecipativi ancora previsti dalla legge regionale 65/2014 per la presentazione delle osservazioni e la sua definitiva approvazione, sarà aperto dai saluti del sindaco Francesco Persiani e dell'assessore alla Pianificazione del Territorio Alice Rossetti.
Presenteranno il Piano, i professionisti incaricati della sua redazione, l’architetto Fabio Nardini, il geologo Andrea Piccinini, l’agronomo Francesco Pitta .Saranno presenti in aula, per approfondimenti riguardanti la normativa e il procedimento di formazione dello strumento disciplinato dall'art. 111 della LR n. 65/2014, il dirigente comunale del settore Pianificazione Fabrizio Boni e il funzionario responsabile del Procedimento Lorenzo Tonarelli
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"Meno regole o saremo costretti a licenziare2: non sono piaciute le parole del presidente del settore lapideo di Confindustria Fabrizio Santucci agli attivisti di Legambiente Carrara che spiegano: " Rieccoli, sono tornati. Sono quelli del ricatto occupazionale. Sono gli imprenditori che nei convegni si sciacquano bocche e coscienze con proclami sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, sull’ESG (in una parola: tentano poco credibili operazioni di greenwashing) e il giorno dopo minacciano neanche troppo velatamente il bagno di sangue dei licenziamenti. Interprete di queste mirabolanti capriole non un imprenditore qualsiasi ma il presidente del gruppo lapideo di Confindustria, Fabrizio Santucci. Munito di carta e penna ha fatto i suoi calcoli e preconizza scenari da tregenda. Parla a nome proprio o dell’intero sistema confindustriale? Dice sul serio quando afferma che “su un bilancio di un’impresa quello che pesa di più è il costo del lavoro”? In rapporto a cosa? Alla sola voce dei costi o al fatturato, perché è su questo valore che occorrerebbe stimare l’incidenza. Ora, a parte il recente studio della CCIAA che fissa (anno 2022) un costo medio del personale in ragione dell’11 per cento del valore della produzione, basta consultare i Bilanci di alcune aziende – obbligate a renderli pubblici – per vedere ben altri numeri. Ad esempio, nel consolidato di FUM a fonte di ricavi per circa 74 milioni di euro e utili per circa 13 milioni il costo del personale è pari a circa 4 milioni e centomila.A questo punto dal cappello del prestigiatore spunta il coniglio dei “piccoli”, delle cave con marmo di minor valore: minore, non basso. Ma chi sono, quanti sono? E soprattutto, perché il sistema lapideo apuano continua a veleggiare su vecchi modelli di impresa? Perché si dimentica che quegli utili sono garantiti da un bene pubblico, le cave, e non fa un passo verso la modernizzazione del distretto, ad esempio, con una transizione ecologica come hanno fatto altri distretti (ad esempio il tessile a Prato). Insomma, le ultime uscite pubbliche degli imprenditori, forse innervositi dalle ripetute pronunce dei giudici amministrativi a favore di una gestione davvero sostenibile delle cave, confermano che alle nostre latitudini la “cultura” dominante degli industriali lapidei continua ad essere quella dell’economia di rapina e dei “padroni delle ferriere”. Magari confortati da dichiarazioni come quelle del presidente della Regione, Giani, che continua a pensare che le Apuane, invece di un inestimabile patrimonio di biodiversità e bellezza, altro non siano che “un enorme giacimento di marmo”.
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La Dirigente alla Cultura Cinzia Compalati cerca un curatore per l’edizione “White Carrara 2025” che deve pure cercarsi i finanziamenti. Nel bando pubblicato, a tal proposito, si legge infatti che” l’operatore economico terrà conto che a copertura della manifestazione White Carrara il bilancio comunale stanzia 40 mila euro a fronte di una spesa che si prevede di 80 mila. Pertanto si richiede all’operatore economico di intercettare sponsorizzazioni con soggetti diversi che potrebbero essere interessati all’evento”. Questa decisione tocca un punto cruciale nella gestione degli eventi pubblici: il bilanciamento tra l'interesse pubblico e le risorse private. L'idea di chiedere agli operatori economici non solo di organizzare un evento come White Carrara 2025, ma anche di reperire i finanziamenti, solleva parecchie criticità, infatti il il bando è assolutamente inadeguato. Affidare a soggetti esterni il compito di finanziare l'evento potrebbe portare a scelte orientate più al ritorno economico immediato che alla qualità e alla promozione culturale del territorio. Ciò rischia di compromettere il prestigio di un evento che “dovrebbe” rappresentare l'eccellenza locale. Chiedo: e stato considerato il rischio per l’interesse pubblico? La ricerca di finanziamenti privati potrebbe far perdere infatti il controllo pubblico sulla direzione e sugli obiettivi dell'evento, rendendolo più una vetrina commerciale che un'iniziativa di valorizzazione del marmo e della città. Si evidenzia i oltre una mancata trasparenza sugli eventuali finanziamenti . La commistione tra pubblico e privato in queste situazioni potrebbe sollevare dubbi sulla trasparenza dell'allocazione delle risorse e sull'effettiva equità del processo. Il trio Dazzi/ Arrighi / Compalati hanno studiato a tavolino il trabocchetto per scaricare ad altri le responsabilità? Coinvolgere i soggetti privati nella raccolta fondi potrebbe peraltro essere percepito come un tentativo dell’amministrazione di delegare oneri che, in teoria, dovrebbero essere coperti dal bilancio comunale o da sponsor individuati con bandi chiari e pubblici. Quindi l’ultima trovata del Sindaco Arrighi , assieme altre altre due sodali, è a dir poco paradossale. Possibili alternative? Va da sé che occorre separare gli incarichi: Il Comune dovrebbe organizzare una un manifestazione per la gestione dell'evento, mentre la raccolta dei finanziamenti dovrebbe essere gestita direttamente dall’ Amministrazione. Purtroppo Il principio su cui dovrebbe basarsi la Arrighi non è nel suo DNA infatti, è quello delle sponsorizzazioni trasparenti di cui non conosce l’esistenza . Il Comune cioè dovrebbe creare un piano di sponsorizzazioni aperto e regolamentato, che consenta agli operatori economici di contribuire senza monopolizzare la direzione dell’evento. In conclusione la manifestazione d ‘interesse per realizzare “White Carrara 2025” è da buttare, mentre occorrerebbe coinvolgere pubblico-privato in miniera bilanciata per garantire che la parte pubblica mantenga il controllo decisionale principale, assicurandosi che l’evento rispecchi i valori e le esigenze del territorio. Ma per questa Amministrazione sono concetti troppo difficili e fuori dalla loro sfera di azione.
Il Polo Progressista e di Sinistra: Autolinee Toscane verifichi il funzionamento delle obliteratrici
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La consigliera Daniela Bennati e il Polo Progressista e di Sinistra (M5S e UP) chiedono al sindaco Persiani e agli assessori competenti, di verificare con Autolinee Toscane quante multe siano state emesse a carico di passeggeri dovute al malfunzionamento delle obliteratrici a bordo dei mezzi. Abbiamo infatti ricevuto moltissime segnalazioni da parte di utenti multati per questa ragione. Non bastano le campagne pubblicitarie per cambiare le abitudini di mobilità della cittadinanza, occorre anche garantire un’adeguata qualità del servizio di trasporto pubblico locale. Il costo delle multe è altissimo e diventerebbe anche ingiusto se la ragione fosse il disservizio. Crediamo siano necessarie campagne di sensibilizzazione nelle scuole cittadine sull’utilizzo dei mezzi pubblici anche per educare a un corretto utilizzo del servizio. Serve un progetto puntuale e completo per invogliare all’utilizzo dell’autobus che purtroppo l’amministrazione Persiani non ha messo in campo. La mobilità cittadina infatti continua a essere incentrata sull’uso dell’auto e l’invasione dei camion nel centro, rifiutandosi di accogliere i nostri "contributi concreti" in merito. La mobilità è un elemento strategico per il futuro della città. Per operare positivamente al contrasto dei cambiamenti climatici e ambientali, la decadenza e il degrado è obbligatorio passare per un’evoluzione del sistema di trasporto urbano.
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Dura critica del consigliere Massimiliano Bernardi alla politica del Pd toscano: “Il presidente Giani piange miseria sui fondi della sanità e, in piena campagna elettorale, nel 2025 finanzia un nuovo palazzetto dello sport a Carrara che prevede quattro milioni di euro per acquistare un immobile idoneo. Come si può pensare che, con una simile miseria, si possa realizzare una struttura polisportiva visto che i conti dell'assessore al bilancio Mario Lattanzi, sono in rosso ? Lo dicono i Revisori dei Conti nel parere espresso sul bilancio di revisione 2025/6/7che l’amministrazione Arrighi è in disavanzo di due milioni di euro. Sarà molto difficile, nonostante il plauso del sindaco Arrighi, ricevere un finanziamento avendo le mani legate per usufruirne. Peraltro, proprio in questi giorni è polemica per il taglio da parte dell’Asl degli anestesisti all'ospedale delle Apuane. Il provvedimento, infatti, arriva in un momento di forte tensione per la sanità locale, con il punto focale della riduzione del personale medico, in particolare degli anestesisti, presso l'ospedale delle Apuane. Una scelta molto contestata sia dai cittadini, sia dai rappresentanti sindacali, ma anche da molti medici specialisti e anestesisti. Chiedo quindi se sia opportuno investire risorse significative in opere pubbliche come il palazzetto dello sport, mentre l'ospedale affronta carenze di personale che potrebbero compromettere la sicurezza e l'efficienza dei servizi sanitari. La diminuzione del numero di anestesisti in servizio, legata a un nuovo modello organizzativo dell'Azienda USL Toscana Nord Ovest, ha già suscitato preoccupazioni per le emergenze notturne e i parti complessi. Quali sono le priorità del sindaco Arrighi ? E quelle del PD? Certamente, non mettiamo in dubbio l'importanza dello sport e delle strutture ricreative, ma la salute deve venire prima di tutto, sia chiaro. La costruzione di un palazzetto non salva vite, mentre garantire un numero adeguato di anestesisti, sì. La CGIL è già in agitazione per la riorganizzazione della sanità locale ed ha criticato duramente la Regione, accusandola di mancare di una visione strategica e di dare priorità a progetti che non rispondono ai bisogni più urgenti della comunità .Il ruolo della politica è quello di decidere per il bene dei cittadini. Quindi chiedo un'immediata revisione delle priorità di spesa, proponendo di dirottare i fondi destinati al palazzetto verso l'assunzione di personale medico. La Regione Toscana, dal canto suo, ha precisato che i fondi per il palazzetto provengono da un capitolo di spesa diverso rispetto a quello destinato alla sanità e che entrambi gli ambiti possono essere gestiti contemporaneamente, ma non è credibile e questa spiegazione non placa certo le polemiche. In conclusione siamo di fronte ad una situazione delicata, perché da un lato esiste una situazione disastrosa degli impianti sportivi per cui c’è la necessità di garantire infrastrutture moderne e accessibili, ma dall’altro, l’urgenza di affrontare le criticità di un sistema sanitario che molti cittadini percepiscono come sempre più in difficoltà per la salute pubblica, rimanda a cercare di trovare un equilibrio tra queste due priorità. Per ora attendiamo risposte concrete”.
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“Sono molto rammaricata per l'evoluzione di quella che doveva essere una concreta operazione benefica. Tanto rumore per nulla, citando un altro grande artista”. Queste le parole della Consigliera Comunale del Polo Progressista e di Sinistra Daniela Bennati in merito all'asta "I mille volti di Dante" non realizzata. L'eco propagandistico che accompagnò a suo tempo l'operazione di Evam si è risolta in un nulla di fatto, anzi si è sviluppata con molte ombre che forse meriterebbero un approfondimento amministrativo e giudiziario, non solo politico. “Dalle domande che ho posto in Commissione Affari Istituzionali - continua Daniela Bennati-, sia all'attuale amministratore delegato Dott. Gelati che all'ex amministratore Sig. Porzano, è uscito un quadro contraddittorio. Opere non disponibili, artisti non rintracciabili, soldi mai consegnati come invece recitava l’etichetta delle bottiglie. Le dichiarazioni dei due amministratori sono state tra loro fortemente incoerenti, per uno le opere non erano presenti in azienda ed è stata necessaria un'azione di recupero dei quadri artista per artista, risultata comunque parziale, per l'altro al momento delle sue dimissioni le opere erano invece tutte in azienda. La notizia delle ultime ore è che non è stata fatta l’asta benefica del progetto “I mille volti di Dante” perché il suo costo sarebbe stato superiore al valore delle opere, come ha dichiarato Gelati in audizione, quindi si è proceduto a donarle alla Fondazione Monasterio. Non è però quanto riportava l’etichetta delle bottiglie Fonteviva dell’epoca e la propaganda sul sito aziendale al momento del lancio della campagna. Le opere inizialmente erano 23, come risulta da un documento che ho acquisito, ma ne sono state donate solo 18. Non c’è donazione di denaro alla fondazione Monasterio per “I mille volti di Dante” ma solo di opere di incerto valore. Risulta evidente che un’azienda municipale non può mettere in piedi una campagna di sostegno a un progetto benefico, volto a sostenere l’Ospedale del Cuore “G. Pasquinucci”, e poi pensare di risolvere la questione lasciando l'onere della potenzialmente incerta vendita a Fondazione Monasterio. Non spetta certo a noi del Polo Progressista e di Sinistra individuare risvolti non politici di tutta questa faccenda. Noi abbiamo un altro compito consegnatoci dalla legge e dai cittadini e lo eserciteremo fino in fondo; lo abbiamo già fatto sollevando la questione, ponendo domande in commissione, con un legittimo accesso agli atti e attraverso una comunicazione specifica in consiglio comunale al sindaco in qualità di socio di maggioranza di EVAM S.p.A. alla quale, naturalmente, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
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Per il cartello di associazioni ambientaliste formato da: Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese, Amici della Terra Versilia, Comitato per la chiusura della discarica ex Cava Fornace , Custodi della Ceragiola, GasVezza Le Voci Degli Alberi, lo sgombero forzato della Casa Rossa di Montignoso, occupata abusivamente per anni e con lo sfruttamento abusivo anche delle utenze, è stata una scelta sbagliata e ridicola da parte delle istituzioni. Ecco le loro dichiarazioni: “Lunedì 9 dicembre, chi è passato per l’Aurelia in località Montignoso ha potuto vedere quanto assurda sia la politica e la conoscenzaai giorni nostri. La conoscenza? Sì, c’è un profondo rapporto tra educazione e ciò che è successo! Ma torniamo ai fatti: in prossimità della Casa Cantoniera dell’ANAS, abbandonata da oltre 40 anni - era circa il 1982 quando fu lasciata a se stessa dall’Amministrazione dello Stato - c’era un via vai di mezzi della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza ed altri corpi, oltre a un numero consistente di muratori e manovali con betoniera, bozze di cemento e ruspa. L’intralcio al traffico stradale e i disagi per coloro che sin dalle prime ore del giorno dovevano andare a lavoro, a scuola o comunque spostarsi sono durati per tutto il giorno. Ora sappiamo che nel generale abbandono, nella marcescenza dell’immobile e delle sue pertinenze, invasi da topi e rovi, 12 anni fa partì l’iniziativa di un gruppo di giovani, che anche a seguito della mancata realizzazione dei mille propositi dell’Ente e di vari ministri di rivalorizzare l’edificio, si fece carico di ripulire e mantenere in ordine la resede e di provvedere più volte ad opere di manutenzione dell’immobile e della copertura, evitando così che la struttura andasse distrutta dalle intemperie e dalla totale desolazione.
Dopo alcuni interventi primari, coloro che provarono, e riuscirono, a rivalorizzare un bene di tutti, dopo alcuni anni si trovarono anche a dover ripristinare parte della copertura perché non ci piovesse e si velocizzasse il decadimento dell’immobile a seguito di un incendio doloso, rimasto di matrice ignota, e siglato dagli stessi ‘ignoti’ con svastiche ed altri simboli della destra neofascista. Dicevamo di un imponente dispiegamento di uomini e mezzi e dei disagi per gli automobilisti durante l’intera giornata, come ha anche sottolineato il sindaco di Montignoso, per una operazione di muratura delle porte di accesso al fabbricato e di sigillatura dei cancelli. Dov’è la ragione di tutto questo? Era necessario intervenire a sorpresa e proprio durante le trattative di acquisizione della struttura da parte del comune di Montignoso, murare tutti gli accessi, sequestrare alcuni strumenti musicali, e mettere i sigilli ai cancelli? Non vogliamo metterci nei panni del presidente della Provincia e sindaco di Montignoso che ha visto alle prime luci dell’alba un così ingente dispiegamento di forze sul proprio territorio per la realizzazione di ‘opere edili’. C’è da riderne, e soprattutto ridicole sono le prime comparsate sui social di esponenti politici, molte poi rimosse: per tutti Lega Massa Carrara, che ha postato una foto con la scritta “belli ciao, ciao ciao”, post che denota la mancanza totale di conoscenza della storia italiana e del nostro territorio in particolare.
C’è da riderne per esponenti politici e non che hanno avuto il coraggio di chiedere conto, con interpellanza parlamentare, dei soldi spesi in questi anni per il mantenimento in vita di una struttura, aperta alla socialità, altrimenti ormai andata in rovina per abbandono quando i loro stessi sodali ideologici quel bene hanno tentato di bruciarlo. Ci sarà da chiedere sì indietro i soldi, ma per i danni subiti dall’immobile dall’incendio doloso di qualche tempo fa e per le spese di una pesante mobilitazione di mezzi e uomini, oltre che per le ingenti spese sostenute in questi anni per la manutenzione straordinaria dell’edificio.
C'è da riderne anche vedendo come tantissimi, dalle associazioni di volontariato, dai movimenti ambientalisti, da molti schieramenti politici e da comuni cittadini, oltre da molti genitori dei più giovani frequentatori dei corsi, della sala prove, della socialità in genere vissute dentro CasaRossa, si siamo immediatamente stretti intorno a tutto ciò che CasaRossa ha rappresentato e realizzato. Molti di questi organizzazioni comitati movimenti e cittadini hanno visto nella eterogenea compagine che frequenta CasaRossa una brillante prospettiva di rinnovamento culturale, generatrice di una socialità da ricostruire stanti i molti problemi del presente e del nostro territorio: parliamo di diritto all'abitare, diritto al lavoro e alla giusta retribuzione, diritto all'istruzione e all'approfondimento di tante tematiche portate avanti negli anni in questo spazio.C'è da riderne, lo ripetiamo, quando un organismo dello Stato (che, non dimentichiamolo, siamo noi tutti cittadini) si frappone con un grande dispiego di forze nel confronto istituzionale in atto tra il sindaco di un comune e l'amministrazione di Anas. Cosa volevano dimostrare, cosa voleva rappresentare quella concentrazione di forze dell'ordine? Come Coordinamento Ambientalista ApuoVersiliese e a nome di numerose altre organizzazioni ecologiste presenti sul territorio da anni e a conoscenza delle moltissime problematiche legalitarie della nostra terra ci sentiamo profondamente colpiti. Tanti movimenti, associazioni, volontari e simpatizzanti, riunitisi già a partire dal grande convegno sull’estrattivismo del 16 dicembre 2023 a Carrara, e poi in molte altre occasioni nello scorso anno, non molleranno facilmente la presa, uniti, per affermare una prospettiva di vita migliore rispetto a quella che vorrebbero imporre queste destre, apparentemente muscolari, ma pavide nella realtà".
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È partito dalla citazione dei principi sulla sicurezza del socialista Luigi Iorio, il consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella per segnalare la mancanza della stessa in molte zone di Avenza, sottolineando come il pensiero di Iorio: “La sicurezza si deve tradurre ad esempio in un maggior numero di videocamere nelle strade, più sicurezza in particolare nelle zone vicine alle stazioni ferroviarie. Siamo sempre stati a favore dell’integrazione ma questa deve passare per il rispetto delle leggi e delle regole. Non è più pensabile assistere a continue risse o a scene di degrado che fanno sentire i cittadini poco sicuri. Dire questo non è razzismo, ma prendere coscienza della realtà” non sia alla basa delle scete dell’assessore socialista Elena Guadagni. “La criminalità ad Avenza diventa sempre più presente e gli stranieri ed extracomunitari non integrati sono sempre più numerosi – ha detto Mirabella - Sul tema il silenzio dell'amministrazione Arrighi è assordante e la voce dei nostri concittadini viene continuamente ignorata. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto due giorni fa e lo spettacolo che si sono trovati davanti, di prima mattina i viaggiatori alla stazione di Carrara - Avenza, è a dir poco inquietante. Vetri di bottiglie e vistose macchie di sangue sul pavimento dell’ingresso, il tutto completato da involucri di plastica sparsi ovunque, per i quali non ci vuole una grande immaginazione per ipotizzare a cosa fossero necessari. Un regolamento di conti tra bande malavitose? Le autorità sono intervenute? Cosa sia successo non è dato saperlo. Inaccettabile ed insostenibile quanto accaduto soprattutto per chi deve frequentare la stazione ferroviaria alle prime ore del mattino, perché la stazione è comunque un biglietto da visita per i turisti, ma anche per gli utenti, prevalentemente studenti e lavoratori pendolari che quotidianamente la frequentano. Quindi torno a chiedere l’intervento del sindaco Arrighi, visto che l’assessore Guadagni si è ingolfata con la sede dei vigili, per mettere in sicurezza i cittadini e restituire la piena fruibilità anche delle aree circostanti la stazione che sono lasciate al buio con rifiuti di ogni genere ai bordi dei marciapiedi. Nonostante le ripetute richieste, le cronache quotidiane ci raccontano di furti, aggressioni e situazioni di degrado che sembrano essersi insediate nella vita di tutti i giorni . A nulla sono servite le interrogazioni in consiglio comunale, gli articoli sulla stampa, non ultimo l’incontro con la Prefettura che ha esortato l’assessore Guadagni ad individuare rapidamente una collocazione per una sede distaccata della Polizia Municipale che pare essere diventata una fiction. I cittadini, stanchi di vedere le loro richieste ignorate, si trovano a dover affrontare una realtà che diventa ogni giorno più pericolosa per la loro incolumità e quella dei loro familiari, minori e anziani compresi. Si sentono costretti a cambiare le proprie abitudini, perché le aree pubbliche sono invase da bande di clandestini, e quindi i residenti evitano determinate strade dopo il tramonto e rinunciano a momenti di svago, timorosi di imbattersi in situazioni pericolose. Inoltre le denunce che arrivano al sottoscritto privatamente e sui social network, dove in molti esprimono il loro malcontento verso un'amministrazione Arrighi, che è assolutamente disinteressata alle loro esigenze, non si contano più. Per quanto tempo ancora dovremo tollerare questa situazione? Diversi gruppi di cittadini hanno tentato di organizzarsi per far sentire la propria voce, ma le risposte sono sempre state inesistenti. Le promesse di potenziamento della Polizia Municipale, di interventi nelle aree più a rischio e di programmi di prevenzione non sono state percepite, abbandonate tra le pagine dei progetti comunali mai realizzati. I residenti di Avenza hanno il diritto a riappropriarsi degli spazi pubblici e ricostruire il senso di sicurezza. Iniziative come eventi di quartiere, vigilanza attiva e progetti di recupero urbano possono contribuire a restituire dignità e fiducia alle persone.Vorrei sapere se il sindaco Arrighi ha una soluzione. Dovrebbe quantomeno rispondere ai reiterati appelli andati a vuoto e trasformare le parole in azioni concrete. Solo così sarà possibile ricostruire un rapporto di fiducia e garantire un futuro migliore per la comunità di Avenza. Non è soltanto una questione di una eccessiva percezione di insicurezza e degrado, come è stato recentemente detto da qualcuno su Avenza. È tempo di agire, prima che si debba fare i conti col morto”.
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