Politica
Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

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"L'amministrazione Persiani, con ostinazione - inizia così la nota di Stefano Alberti, consigliere gruppo partito democratico del comune di Massa - persegue l'approvazione definitiva della variante "Sogegross", con la quale vuole destinare a commerciale il lotto 1 dell' area ex Dalmine, comparto produttivo quasi del tutto industrializzato e con una forte presenza di aziende, altamente qualificate, nel settore della nautica. Fin dall'avvio del procedimento e ora anche nelle motivazioni espresse nelle osservazioni, tanti soggetti ed enti istituzionali, si sono detti contrari alla variante. Sorda ed indifferente alle critiche ricevute nonchè ai tanti NO, che l'atto di variante ha sollevato, l'amministrazione comunale stessa, non manifesta alcun ripensamento".
" Non è bastato il NO del Consorzio Zona Industriale Apuana - ha continuato lo stesso Alberti - che giudica la variante in contrasto con le finalità fondative della Z.I.A.( Zona Industriale Apuana) e del Consorzio Z.I.A.; o la contrarietà dell'amministrazione provinciale di Massa Carrara che nelle osservazioni presentate evidenzia la non coerenza e i probabili profili di incompatibilità con gli obiettivi operativi degli "insediamenti prevalentemente produttivi" del P.T.C.( art.33); e neppure col rispetto e la dovuta attenzione, è stato recepito il parere è la netta presa di posizione della Regione Toscana che, nelle osservazioni presentate, rileva elementi sostanziali di incoerenza con il PIT - PPR, il Piano Strutturale del Comune di Massa (art.123 e art.85) e dello stesso Regolamento Urbanistico. Ad oggi, è stata ignorata dall'amministrazione anche l'opposizione degli operatori economici delle attività produttive, del commercio e sindacati del settore commerciale locale, tutti preoccupati per le conseguenze che questa variante potrà produrre in diversi settori, rendendo il loro futuro più incerto e insicuro. Ma, contro tanti e qualificati pareri, con una evidente forzatura e arroganza di giudizio, l'amministrazione Persiani vorrebbe imporci l'idea che quando si parla di attività produttive in zona industriale si deve pensare non solo alla manifattura, all'industria e all'artigianato, ma anche al commerciale. E intanto con una ordinaria variante semplificata, senza la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), senza uno studio di impatto della stessa sul tessuto commerciale cittadino e del comprensorio apuano, si stravolgono vincoli, prescrizioni, indirizzi del Piano di indirizzo Territoriale-PPR, del Piano Strutturale, e del Regolamento urbanistico".
Ma allora - ha concluso Alberti stesso - "Considerato che la variante al RU si rende necessaria esclusivamente per consentire, nel solo lotto 1 dell' ACO.2.01, l' insediamento di una attività di commercio all'ingrosso...(come - scritto nel testo della delibera di variante), è bene porsi qualche interrogativo : risponde al principio del rispetto della libera concorrenza insediare in un'area industriale un colosso commerciale con una variante "ad personam " (?); e ancora: se questa amministrazione vuole aprire al commerciale in zona industriale perché non lo fa cambiando gli strumenti urbanistici senza forzature a favore di singoli soggetti?"Nel mese di maggio il gruppo consiliare del Pd ha promosso un partecipato incontro pubblico sul tema. Oggi più che mai, serve unire il fronte di chi sostiene le ragioni del NO alla variante Sogegross, promuovere un dibattito aperto in città per la difesa e lo sviluppo delle attività produttive in zona industriale e contrastare una scelta dal dubbio scopo e per niente fine a sé stessa.
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La consigliera Daniela Bennati e il Polo Progressista e di Sinistra ( M5S e UP) chiedono un maggiore impegno all’amministrazione comunale per contrastare il degrado nel quartiere di Romagnano. La situazione attuale è quella di una zona della città dimenticata dall’azione amministrativa come abbiamo potuto constatare con un sopralluogo. Manca la cura quali la pulizia dei tombini, la visibilità dei cartelli stradali, la cura dei cigli delle strade, la mancanza di illuminazione pubblica intorno alla scuola, un verde privato che invade lo spazio pubblico, la totale mancanza di sicurezza stradale e un parco pubblico con lo sgambatoio per cani lasciati nella totale incuria. Le segnalazioni degli abitanti del quartiere sono tante e molte risultano inevase da troppi anni. Il sindaco Persiani deve farsi carico di ascoltare le richieste che riguardano la vita quotidiana degli abitanti della città e non solo dei grandi portatori di interessi che magari chiedono varianti. Invece di spendere 25.000 euro per rifare una rotonda in via Carducci, il Sindaco Persiani avrebbe potuto destinarli per installare, ad esempio, un semaforo lampeggiante con chiamata pedonale, all’incrocio fra via Romagnano e via Valgimigli per garantire sicurezza stradale alle famiglie o altro richiesto dal quartiere.
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"Al palazzetto di Avenza - spiega l'assessore allo Sport del Comune di Carrara Lara Benfatto - sono ancora in corso importanti lavori di ammodernamento e adeguamento. Grazie a un investimento da quasi 300mila euro da parte dell'amministrazione comunale l'impianto di via Giovan Pietro sta conoscendo un importante restyling che ne permetterà la completa apertura a pubblico e sportivi. In questo momento si sta intervenendo su tutto il blocco spogliatoi, migliorandone la distribuzione interna e superando alcune criticità. Si tratta di una completa ristrutturazione che interessa anche la parte impiantistica, il riscaldamento e poi ancora quella idrico-sanitario, l' impianto elettrico, l'impianto di rilevazione allarme incendi e l'impianto Evac. Altri interventi vengono poi effettuati per superare alcune criticità sulle aree esterne, sulle gradinate delle tribune e, in generale, per migliorarne l'accessibilità. La fine delle lavorazioni è prevista nelle prossime settimane, nel frattempo però, visto l'avanzamento dei lavori, è stata data la possibilità alle società di tornare ad allenarsi nel tardo pomeriggio, limitando l'accesso alle aree escluse dal cantiere per questioni di sicurezza. Va da sé, dunque, che nell'area vi sia al momento ancora materiale da smaltire o funzionale al proseguimento delle lavorazioni, tutto materiale che, ovviamente, sarà portato via una volta chiuso il lavoro. E' però bene sottolineare come questi interventi attualmente in corso siano solo i primi a essere stati programmati per il completo recupero dell'impianto. Quello delle infiltrazioni nel tetto, per esempio, è un problema che, come chiunque frequenta il palazzetto sa bene, si presenta da anni e per il quale è nostra intenzione intervenire in maniera definitiva. I nostri tecnici avevano già in programma un'ispezione della copertura per verificarne le condizioni capire l'entità del problema e programmare così gli interventi necessari".
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"L’amministrazione Persiani, con ostinazione, persegue l’approvazione definitiva della variante "Sogegross" con la quale vuole destinare a commerciale il lotto 1 dell' area ex Dalmine, comparto produttivo quasi del tutto industrializzato e con una forte presenza di aziende, altamente qualificate, nel settore della nautica". A dirlo è il consigliere del Pd Stefano Alberti che spiega: "Fin dall'avvio del procedimento e ora anche nelle motivazioni espresse nelle osservazioni, tanti soggetti e enti istituzionali si sono detti contrari alla variante. Sorda alle critiche ricevute e ai tanti NO che l'atto di variante ha sollevato, l'amministrazione comunale non manifesta alcun ripensamento. Non è bastato il NO del Consorzio Zona Industriale Apuana che giudica la variante in contrasto con le finalità fondative della Z.I.A.( Zona Industriale Apuana) e del Consorzio Z.I.A.; o la contrarietà dell'amministrazione provinciale di Massa Carrara che nelle osservazioni presentate evidenzia la non coerenza e i probabili profili di incompatibilità con gli obiettivi operativi degli "insediamenti prevalentemente produttivi" del P.T.C.( art.33); e neppure col rispetto e la dovuta attenzione, è stato recepito il parere è la netta presa di posizione della Regione Toscana che, nelle osservazioni presentate, rileva elementi sostanziali di incoerenza con il PIT - PPR, il Piano Strutturale del Comune di Massa (art.123 e art.85) e dello stesso Regolamento Urbanistico. Ad oggi, è stata ignorata dall'amministrazione anche l’opposizione degli operatori economici delle attività produttive, del commercio e sindacati del settore commerciale locale, tutti preoccupati per le conseguenze che questa variante potrà produrre in diversi settori, rendendo il loro futuro più incerto e insicuro. Ma, contro tanti e qualificati pareri, con una evidente forzatura e arroganza di giudizio, l'amministrazione Persiani vorrebbe imporci l'idea che quando si parla di attività produttive in zona industriale si deve pensare non solo alla manifattura, all'industria e all'artigianato, ma anche al commerciale. E intanto con una ordinaria variante semplificata, senza la procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), senza uno studio di impatto della stessa sul tessuto commerciale cittadino e del comprensorio apuano, si stravolgono vincoli, prescrizioni, indirizzi del Piano di indirizzo Territoriale-PPR, del Piano Strutturale, e del Regolamento urbanistico. Ma allora, “Considerato che la variante al RU si rende necessaria esclusivamente per consentire, nel solo lotto 1 dell' ACO.2.01, l' insediamento di una attività di commercio all'ingrosso...".(come - scritto nel testo della delibera di variante), è bene porsi qualche interrogativo: risponde al principio del rispetto della libera concorrenza insediare in un'area industriale un colosso commerciale con una variante “ad personam "; e ancora: se questa amministrazione vuole aprire al commerciale in zona industriale perché non lo fa cambiando gli strumenti urbanistici senza forzature a favore di singoli soggetti? Nel mese di maggio il gruppo consiliare del Pd ha promosso un partecipato incontro pubblico sul tema. Oggi più che mai, serve unire il fronte di chi sostiene le ragioni del NO alla variante Sogegross, promuovere un dibattito aperto in città per la difesa e lo sviluppo delle attività produttive in zona industriale e contrastare una scelta dal dubbio scopo e per niente fine a sé stessa".
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Sulla diatriba amministrazione e imprenditori del marmo riguardo il tavolo di confronto bloccato dal sindaco Arrighi si esprime, anche, Pd carrarese, ovviamente a sostegno del sindaco: “Ci fa piacere il ritorno delle associazioni datoriali rispetto alle questioni legate alla disciplina del rinnovo delle concessioni; a differenza loro noi avevamo visto grande confusione nel campo delle imprese. Più soggetti che rappresentano interessi diversi ma alla fine un'unica conclusione: le imprese che ricorrono costantemente sulla disciplina che la legge chiede di adempiere. La prima regola di serietà è un tavolo di confronto che tale rimanga e in quel tavolo si trovino le soluzioni. Ricorrere nei tribunali significa che non si crede al tavolo di confronto. Nelle trattative finché c'è un tavolo non si fanno ricorsi. Ancor di più ci stupisce che non si capisca un dato semplice ma incontrovertibile: che evitare di arrivare al 50 per cento della lavorazione in loco compresi gli informi contravviene la norma su cui si basa la firma delle concessioni. Noi fino a oggi abbiamo voluto con forza lavorare su una soluzione che preservasse le imprese del territorio e la continuità delle loro attività. È evidente che questa è una strada stretta per tutti, per la pubblica amministrazione come per le imprese. Dalle associazioni datoriali ci saremmo aspettati la saggezza di chi chiede alle imprese il tempo per trovare soluzioni condivise, e non la supina accettazione dei ricorsi per poi ribaltare le responsabilità su altri. Pensiamo che questo atteggiamento porterà inevitabilmente a mettere in discussione il valore del rinnovo delle concessioni. Non trasformare il 50 per cento del materiale escavato significa non rispettare una legge regionale; la convenzione è in essere se si adempiono gli obblighi imposti dalla legge. Invece se manca il presupposto alla base dell'allungamento del periodo transitorio (sette anni scaduti nel 2023) e quindi della stipula delle concessioni, risulta evidente che non c'è concessione. Noi infatti siamo attenti al valore dell'impresa locale, che sembra però troppo spesso dimenticare che esiste una comunità locale che aspetta i risultati della firma delle concessioni come la ricaduta occupazionale della filiera corta e i progetti dell'art. 21, e non le basta leggere i fatturati e gli utili delle aziende che aumentano ogni anno mentre la ricaduta sul territorio diminuisce. Bene ha fatto il sindacondaca a interrompere un tavolo che le imprese aderenti alle associazioni hanno nei fatti disconosciuto. Noi siamo pronti a sostenere la ripresa fin da subito su presupposti di lealtà e rispetto delle regole elementari, guardando per prima cosa all'interesse della comunità e subito dopo a quello delle imprese locali”.
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"È con orgoglio che commentiamo oggi la notizia della pubblicazione della nuova graduatoria definitiva Erp, avvenuta nei tempi previsti, rispettando così gli obbiettivi prefissati" lo ha dichiarato Eleonora Cantoni Segretario Lega Massa che ha aggiunto: "Un risultato che dimostra la forte attenzione che il sindaco, l'assessore al sociale in quota Lega Franceco Mangiaracina e tutta l'amministrazione rivolgono, ogni giorno, verso il contrasto delle povertà, nella premura di aiutare chi è maggiormente in difficoltà economica: lo dimostra anche l'intensa collaborazione con Erp provinciale che ci ha permesso e ci permetterà di avere sempre più alloggi popolari disponibili da assegnare, in modo da far scorrere il più possibile la graduatoria. Da oggi dunque l'aspettativa di avere una casa per le numerose famiglie in difficoltà economica che hanno fatto affidamento su una residenza pubblica popolare, potrà essere presto concreta.
Siamo soddisfatti anche del fatto che i parametri in base alla quale è stata redatta la graduatoria sono legati alla residenza, alla situazione economica e patrimoniale, all'assenza di proprietà immobiliari o di condanne penali: requisiti che hanno permesso di ristabilire con maggiore equità le priorità nelle assegnazioni. In tale perimetro normativo l'amministrazione ha potuto assegnare punteggi maggiori a chi risiede da più anni nel comune. Più case ai massesi dunque: la Lega ha mantenuto la promessa."
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Al VI° Congresso di Meritocrazia Italia, il palco ha visto confrontarsi due protagonisti di quella politica italiana che non teme di andare controcorrente: il Generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, e Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare. Entrambi noti per la loro sfida aperta ai dogmi del pensiero dominante, hanno saputo dare vita a un confronto inedito e autentico che ha risvegliato il pubblico e riacceso un tema ormai incandescente: il politicamente corretto, dipinto senza mezzi termini come una minaccia alla libertà di pensiero e all’autenticità del dibattito politico.L'evento, intitolato "Diversamente Europei" e inserito nel congresso in corso dal 17 al 19 ottobre, ha mostrato un’insolita sintonia tra due figure che, a un primo sguardo, non potrebbero sembrare più distanti. Eppure, le parole di Vannacci e Rizzo hanno risuonato in perfetta armonia tra le mura di un teatro gremito, confermando una convergenza intellettuale che non è stata frutto di una scelta strategica, ma un chiaro atto di sfida alle convenzioni. Un messaggio forte e chiaro: il sistema culturale che predica il politicamente corretto non è solo soffocante, ma apertamente manipolatore. Il cuore della discussione è stato proprio questo, il politicamente corretto, descritto da entrambi come una gabbia di regole non scritte che schiaccia ogni vero confronto e distorce la realtà dei fatti. Per Vannacci, si tratta di una nuova forma di dogma, tanto pericolosa quanto subdola, che riformula il discorso pubblico in nome di una falsa inclusività. Secondo lui, le minoranze sono elevate a un ruolo intoccabile e sacralizzato, mentre la maggioranza e i valori che hanno costruito la società vengono silenziati. Il Generale non ha avuto timori a definire questo fenomeno come una sorta di nuovo Marxismo, dove le minoranze prendono il posto del vecchio proletariato, mentre le voci critiche sono ridotte al silenzio in nome di un consenso fittizio. Non ha risparmiato i toni duri, e il pubblico lo ha ricambiato con applausi fragorosi, una chiara dimostrazione che, anche lì dentro, il messaggio era passato.
Dall’altro lato, Marco Rizzo non è stato da meno. La sua critica al politicamente corretto, sferrata con decisione, ha evidenziato come questa nuova ortodossia non sia altro che un’arma nelle mani di chi vuole disinnescare ogni forma di dissenso. Per Rizzo, questa tendenza, lungi dal promuovere la vera inclusività, mira a neutralizzare le istanze di chi vuole cambiare davvero le cose, facendo passare per intolleranti coloro che osano sfidare le direttive imposte dall'alto. Le sue parole hanno ricevuto la stessa accoglienza calorosa, segno che anche qui, sul fronte opposto della politica, si avverte lo stesso disagio. Insomma, ad alternarsi sono state due voci, due storie diverse, ma una stessa denuncia: la libertà di pensiero non è negoziabile.Il dialogo tra Vannacci e Rizzo ha incarnato una sfida aperta alle regole non scritte del dibattito pubblico. In un’epoca in cui la politica sembra dividersi in fazioni sempre più rigide e ostili, vedere due leader così diversi unirsi su uno stesso palco è stato come assistere a una provocazione, un atto di disobbedienza all'egemonia del pensiero unico. Qualcuno potrà considerarlo un’aberrazione, ma forse la vera anomalia è proprio l’omogeneità che soffoca il dibattito odierno. Vannacci e Rizzo hanno dimostrato che poli opposti possono convergere e in quel punto di incontro si sprigiona una forza capace di rimettere in discussione tutto ciò che sembrava già deciso. Certo, non mancheranno le reazioni. Anzi, è quasi garantito che l'universo antisovranista e le correnti più legate al liberalismo globalista vedranno in questa convergenza un’alleanza intellettuale scomoda e potenzialmente pericolosa. Si leveranno accuse di incoerenza, si sottolineerà come un ex comunista e un generale di destra possano sembrare la "strana coppia" per eccellenza. Ma è proprio qui che risiede la potenza dell’evento: non si tratta di cercare la coerenza nei vecchi schemi, ma di rompere quegli schemi, di mostrare che è possibile affrontare temi scomodi e complessi senza paura di etichette o di sanzioni morali. Il Congresso di Meritocrazia Italia, sotto la guida di Walter Mauriello, si è proposto come baluardo contro l’appiattimento culturale. Mauriello aveva già tracciato questa linea: meritocrazia, competenza e un dialogo franco e senza pregiudizi. E il confronto tra Vannacci e Rizzo ha incarnato esattamente questo spirito, dimostrando che è possibile parlare di sovranità e identità senza dover per forza cedere al politically correct. Non una semplice discussione tra leader politici, ma un atto di rivolta contro una narrazione che molti percepiscono come soffocante e preconfezionata.L’incontro ha aperto spazi di libertà per idee che faticano a trovare posto nel dibattito pubblico tradizionale. Entrambi i protagonisti, con le loro posizioni forti e la volontà di sfidare il conformismo, hanno aperto uno spiraglio per una politica che non ha paura di rompere gli schemi e di ascoltare la pancia del Paese. In un panorama politico spesso sterile e polarizzato, l'evento di Roma potrebbe dunque rappresentare l'inizio di una fase nuova dove la difesa della sovranità, delle tradizioni e della libertà di pensiero tornano al centro della scena. Un nuovo corso, in cui la politica ritrova l’audacia di dire le cose come stanno, senza filtri. Perché, alla fine, è proprio questo che ha reso Vannacci un fenomeno editoriale ed elettorale: la capacità di infrangere i tabù, di dire a voce alta quello che in molti pensano sottovoce. E se questa è la direzione, forse non sarà solo lui a raccogliere i frutti.
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La decisione di far saltare il tavolo di confronto con gli industriali del marmo presa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sarebbe, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi un “comportamento isterico e arrogante” della prima cittadina. “ Il dialogo - ha puntualizzato Bernardi - è un colloquio tra più persone e, nel linguaggio politico è confronto d'idee, opinioni o programmi allo scopo di raggiungere un'intesa. Arrighi fin dal suo insediamento sembra non aver capito che il confronto è un punto cardine del saper amministrare ed ha agito sempre come se fosse ad interpretare una scena drammatica, assumendo atteggiamenti di superiorità, parlando come se pensasse ad alta voce senza ascoltare le proposte degli altri. Ciò detto dal comunicato del sindaco esce fuori che : “Ogni singola decisione è stata spiegata nei minimi dettagli e sono stati ascoltati tutti i suggerimenti e i punti di vista” ma non recepiti e rimandati pedissequamente tutti al mittente. È vero che in risposta nelle scorse settimane sono arrivati al comune ben 14 ricorsi, presentati da 32 diverse società contro il regolamento della tracciabilità; ricorsi che si vanno ad aggiungere alla lunga serie già pendente su qualsiasi atto esca da Palazzo Civico”. Bernardi ipotizza un peggioramento nella questione dei ricorsi, che non faranno che aumentare e sostiene che il sindaco sia andato un po’ a cercare questa situazione: “Anche se ribadisce il suo intento di continuare a lavorare con ancora più determinazione per il bene di Carrara e dei carrarini – ha aggiunto Bernardi - i fatti dimostrano altro. Vorrei inoltre ricordare all’Arrighi che non è per niente fuorviante tornare a riproporre il tema degli informi nel conteggio del 50 per cento. Sostenendo apertamente questo, ha dimostrato che il suo dialogo è sempre stato un monologo chiuso, con gli industriali del marmo, ma aperto con l’amico Nicola De Vecchio della CGIL che detta la linea politica del marmo. Falso e tendenzioso inoltre sostenere di essere convinti che una modifica di questo genere sarebbe per sua stessa natura trasversale e non tutelerebbe quindi i soggetti più fragili, perché mantenendo i principi del Regolamento de quo, i piccoli imprenditori andrebbero a sparire e prenderebbe campo quel sistema oligopolistico ambito da molti”.
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Tombini e caditoie ostruiti da foglie non rimosse che, regolarmente, causano allagamenti: questa la situazione di Marina a seguito di ogni temporale, riferita dal consigliere di FdI Massimiliano Manuel che ha chiesto all’amministrazione Arrighi, notizie della realizzazione del fantomatico “fognone” che avrebbe dovuto drenare le acque piovane dal centro abitato di Marina e, in parte di Avenza, mediante una vasca in cemento armato che avrebbero ospitato le pompe dell' idrovora. “La progettazione – ha spiegato Manuel – puntava a dare risposte oltre che ad Avenza, soprattutto a Marina est, spesso teatro di allagamenti a causa dell' insufficienza del sistema fognario delle acque bianche dovuto alla scarsa pendenza del territorio. Ad ottobre 2023 presentai una interrogazione in Consiglio comunale su questa tematica riguardo alla quale l’ assessore alle Opere Pubbliche Elena Guadagni sottolineò che l’amministrazione avrebbe realizzato il progetto appena reperite le risorse. A dare un ‘occhiata al Piano degli Investimenti 2024/26 si legge che per la “realizzazione della nuova condotta bianca Viale XX Settembre tratto via Marco Polo sbocco a mare” nel 2024 sono stati stanziati 500 mila euro e 2 milioni e 500 mila nel 2025 e nel 2026. Quindi i soldi c ‘erano e ci sono, mentre manca la volontà politica e non se ne capiscono le ragioni. Si potrebbe ipotizzare che l’assessore Guadagni non ritenga questo intervento né urgente e neppure utile. La realtà è che ancora una volta il sistema idraulico cittadino non ha retto l’impatto della pioggia, che non è riuscita a defluire nei tombini trasformando le vie in torrenti da guadare. Risulta anche evidente che non sia stato fatto nulla per la manutenzione delle caditoie nonostante le ripetute richieste dei cittadini all’assessore competente. L’intera rete delle caditoie stradali, e cioè quella che raccoglie le acque meteoriche, non è mai stata oggetto di una pulizia preventiva e programmata, condizione questa che si è protratta negli anni, presumibilmente a causa di una mancata identificazione della necessità di applicare anche sulle caditoie un servizio di pulizia periodico, così come avviene per lo spazzamento stradale. Anche se i vertici di Nausicaa lo negherebbero, gli affidamenti per la pulizia di tombini e caditoie sono state gestite in maniera cosiddetta a “chiamata” per rispondere alle richieste di cittadini che segnalavano episodicamente un malfunzionamento delle stesse. Vista la situazione, la pulizia andrebbe effettuata con una certa periodicità, proprio per evitare e ridurre al minimo i disagi dovuti all’allagamento durante le piogge intense. Fratelli D’Italia ha chiesto ripetutamente di affrontare il problema, in primis per appurare anche le responsabilità e necessariamente per risolvere una criticità che, da troppo tempo, affligge Avenza e Marina di Carrara. A questo punto l’amministrazione Arrighi è obbligata, per la sicurezza dei residenti, a garantire la praticabilità di tutte le strade, cosa che negli ultimi anni non è avvenuta. Cambiano le amministrazioni, ma restano i problemi, sotto questo punto di vista se la priorità nel finanziare i progetti va di pari passo con la sicurezza del territorio e dei cittadini, per quale motivo il sistema fognario dai monti al mare non funziona?”.
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