Politica
Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

No al biodigestore al Cermec: la posizione di Italia Nostra Massa Montignoso
La storia del biodigestore raccontata da Bruno Giampaoli di Italia Nostra Massa Montignoso:"Lavello e Alteta, due antichi luoghi bellissimi del nostro territorio deturpati dalle industrie chimiche tanto che anche…

Apuane: ecosistema o polo di sfruttamento produttivo? I dubbi del Cai di Massa
Le osservazioni ai piani attuativi dei bacini estrattivi che come Club Alpino Italiano abbiamo inoltrato all'amministrazione di Massa ben 4 anni fa hanno avuto un ben preciso obiettivo:…

Svastiche e scritte minatorie sui muri del liceo scientifico Fermi di Massa: la solidarietà dei Giovani Democratici Massa Carrara
I Giovani Democratici di Massa denunciano gravi minacce rivolte agli studenti, in particolare a quelli del Liceo Fermi di Massa. "Come movimento giovanile riteniamo fondamentale esprimere la nostra solidarietà…

"Sul futuro di Cermec le mie preoccupazioni sono le stesse dei sindacati: garanzie per il futuro e no all'ingresso di privati" : il sindaco Arrighi replica ai sindacati
Il sindaco di Carrara Serena Arrighi torna a parlare del futuro di Cermec e del progetto per la costruzione di un nuovo impianto. "Le preoccupazioni che esprimono oggi le segreterie…

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Si aggiunge a quella espressa ieri dal sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, la solidarietà odierna di Domenico Piedimonte, coordinatore comunale di Forza Italia Massa, a Rita Galeazzi.
“Con grande imbarazzo prendo le distanze dal “modus operandi” del nostro coordinatore regionale. Dopo mesi di pressanti ed infruttuose richieste di dimissioni reiterate da Massimo Mallegni alla nostra stimata coordinatrice provinciale Rita Galeazzi, il commissario regionale ha ottenuto un “provvedimento temporaneo” di commissariamento”.
Ma, come spiega Piedimonte, “Il commissariamento della Galeazzi è da statuto (art. 58) a firma del solo responsabile nazionale organizzazioni, quindi un provvedimento temporaneo che non è ancora stato accolto dal comitato nazionale di presidenza e che mi auguro venga respinto”.
Quindi, aggiunge il coordinatore massese: “Fino a tale pronuncia, ritengo questo atto di commissariamento illegittimo in quanto privo di qualsiasi motivazione e pertanto inefficace”.
Piedimonte spiega inoltre che lo statuto di FI prevede il provvedimento temporaneo solo nei casi gravi ed urgenti, “Ma – afferma - che la coordinatrice provinciale Galeazzi non abbia commesso nulla di grave che ne richiedesse un urgente commissariamento è noto a chiunque, com’è semmai noto il contrario e cioè che abbia sempre ben lavorato nell’interesse di FI. Basti pensare che sotto la guida di Rita Galeazzi, nelle ultime regionali Forza Italia ha raggiunto in provincia il 10% dei voti contro il 4% della media Toscana e che nelle ultimissime amministrative ha eletto alla grande, col 71% dei consensi, l’unico sindaco di FI candidato in provincia, Jacopo Ferri a Pontremoli”.
“Già lo scorso mese – incalza Piedimonte - ho ritenuto doveroso portare all'attenzione del collegio dei probiviri nazionali alcune singolari interpretazioni statutarie perpetrate e che non rispondono peraltro allo spirito del nuovo statuto di Forza Italia attraverso il quale il presidente Silvio Berlusconi tenta di rilanciare Forza Italia partendo dai tanti militanti del territorio da lui stesso definiti “Missionari delle Libertà”.
“Unico modo questo – commenta il coordinatore - per radicare il partito sul territorio e riportarlo ad esser il primo partito di centro destra. A più riprese, io e tanti altri colleghi di varie province abbiamo cercato di far capire al coordinatore regionale l’importanza di rispettare i tempi di mandato previsti dal nuovo congresso provinciale per organizzare le attività di partito ed avvicinare nuovi amici”.
“Invece – accusa- Mallegni ha ritenuto, in maniera più o meno formale, di azzerare negli ultimi mesi ben cinque coordinamenti provinciali eletti nel 2019”.
“Questa politica nei confronti degli organi eletti sta però portando Forza Italia a perdere e disperdere un grande capitale umano. Qualità e professionalità – dice Piedimonte - che sono un segno distintivo della classe dirigente di Forza Italia. A Massa ne abbiamo avuto dimostrazione anche quando il gruppo consigliare di Forza Italia ha visto la fuoriuscita del caro amico e consigliere laborioso Antonio Cofrancesco”.
Una grande perdita di risorse umane e di amici della comunità toscana di Forza Italia, secondo Piedimonte, che sta svuotando il partito e sta disorientando militanti ed elettori “i quali, anche nella nostra piccola realtà, non capiscono il perché di tanta insistenza da parte del coordinatore regionale nel favorire personaggi che fino a quattro anni fa concorrevano alla carica di coordinatori provinciali del PD. Persone di sinistra che non conoscono il nostro percorso locale ed il nostro cammino comunitario, alle quali si vorrebbero consegnare le chiavi di Forza Italia. A discapito della nostra grande comunità territoriale”.
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"Una sentenza devastante quella del Consiglio di Stato, che non lascia nemmeno uno spiraglio di possibilità e getta nell'angoscia e nell'incertezza migliaia di lavoratori e famiglie che vedono a rischio anni di duro lavoro e investimenti. In nome della libera concorrenza ci si accanisce su un settore che dà lavoro a migliaia di persone dei vari territori regionali e non a multinazionali, e si rischia di annientare un tessuto economico e sociale fatto di piccole e piccolissime imprese. Dal 2023 si scatenerà l'assalto alle spiagge della Toscana, forte il timore che le nostre spiagge finiscano a fondi di speculazione e aziende straniere" dichiarano il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Francesco Torselli, ed il vice-capogruppo Vittorio Fantozzi, vicepresidente della Commissione Sviluppo economico.
"La Regione Toscana deve difendere un mercato ed una tradizione che affondano le radici nel passato e nel presente. Si innesca una corsa contro il tempo per riordinare il settore, la Regione deve sollecitare il Governo a inserire meccanismi che non penalizzino gli operatori, magari prevedendo criteri premiali nei bandi per gli imprenditori che hanno realizzato investimenti. 60 anni di storia non possono essere cancellati da una sentenza e non possono essere rottamati dalle spinte di burocrati europei. Dalla Versilia alla Maremma i nostri stabilimenti balneari rappresentano un fiore all'occhiello e costituiscono un grande volano per il turismo regionale. Basta con la Toscana terra di conquista per gli stranieri!" si appellano Torselli e Fantozzi.
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Il partito repubblicano di Massa torna a parlare della situazione dell'erosione del litorale massese, in un comunicato dove si ricorda, a premessa, l'esistenza di un Progetto Regionale 2000, realizzato dall'università di Bari e approvato da tutti i livelli istituzionali: "Nell'ultimo dibattito pubblico in materia di erosione - riferisce il partito - tenuto non molto tempo fa alla Villa Rinchiostra, l'ing. Andrea Bontempi, tecnico del Comune di Massa ha curato e svolto un'ampia relazione che ha fornito ai presenti elementi conoscitivi e tecnici precisi epuntuali, la cui oggettività e validità resta confermata dagli studi più recenti".
"Vogliamo ribadire - continua - che dopo il convegno della Rinchiostra, le conclusioni ed il progetto sono stati fattipropri dai tecnici regionali. In particolare, il progetto proponeva la messa in opera di una serie di scogliere,realizzate con massi di pietra e poste ortogonalmente alla linea di costa, a partire da levante - a confineMontignoso - fino alla foce del Frigido. La posa avrebbe dovuto avere inizio da levante in modo da mettereprioritariamente in sicurezza il tratto di Poveromo, ancora esente (o quasi) dal processo erosivo".
Secondo i repubblicani, il progetto originario è stato stravolto dai tecnici regionali: "Questo-continua - ed anche altro, è avvenuto, probabilmente, in fase di esecuzione, forse su sollecitazione in fase di approvazione, da parte dei responsabilipolitici, venendo meno agli impegni presi con le associazioni sindacali e di categoria del territorio.Infatti, i lavori di contenimento sono stati iniziati a ponente, presso la foce del fiume Frigido, con unaspesa ingente che ha pregiudicato la messa in sicurezza del Levante (Poveromo) per l'assenza di fondi sufficienti".
Il partito conclude, sottolineando di non rimandare più interventi urgenti specie per l'area di levante, con altre riunioni e altri studi e richiama l'amministrazione a realizzare il progetto esistente per il bene dei cittadini e del territorio.
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Dal 24 novembre inizia la stagione teatrale 2021/2022 al Garibaldi, che nasce dalla collaborazione fra l'amministrazione comunale e la fondazione toscana spettacolo onlus. Il consigliere comunale Massimiliano Bernardi spiega però cosa ci sia dietro a questo: "L'esperienza amministrativa dell'assessore, Andrea Raggi, si commenta da sola: è una delle più squallide dei grillini alla guida di Carrara. Dal momento che il Teatro Animosi rimane chiuso e la stagione teatrale verrà fatta al Garibaldi ci piacerebbe leggere, per questa nuova disdicevole chiusura, le motivazioni da parte dell'amministrazione grillina".
Roma dava il via libera alla riapertura completa di teatri, cinema e musei, anche il teatro Animosi sarebbe dovuto tornare ad avere la propria stagione teatrale, ma così non è stato. "Quello che sappiamo degli Animosi - continua Massimiliano Bernardi - è che da mesi i fenomeni a 5 Stelle hanno iniziato i lavori di manutenzione straordinaria del ridotto del Teatro per restituire a questo spazio il giusto decoro. Era 21 novembre del 2019 quando il primo cittadino grillino dichiarava "Sono felice di poter dare a tutti i cittadini una bellissima notizia: il Teatro degli Animosi è di nuovo agibile e le porte potranno tornare a spalancarsi al pubblico."
Conclude il consigliere comunale: "Tra le tante eredità scomode che ci siamo ritrovati al momento del nostro insediamento, questa è stata una delle più pesanti. A mio avviso, decidere in questo momento delle riaperture e delle capienze massime e di realizzare la stagione teatrale al Garibaldi, dopo tutto quello che avevano detto, rappresenta una vergogna pubblica dell'amministrazione 5 Stelle."
R. C.
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"Rimaniamo sconcertati dalla sentenza del Consiglio di Stato che, stabilendo di disapplicare una legge votata dal Parlamento italiano e dichiarando la cessazione delle attuali concessioni demaniali marittime al 31 dicembre 2023 con la loro successiva e immediata messa a bando, di fatto decreta la morte del turismo balneare italiano. Come volevasi dimostrare l'incapacità e l'assenza di volontà del governo Draghi e prima ancora dei governi Conte nell'affrontare seriamente una tematica così importante, ha lasciato il futuro di migliaia di aziende in mano a sentenze della magistratura amministrativa e a diktat provenienti da Bruxelles, nonostante la presenza di una legge nazionale che dispone diversamente".
"Fratelli d'Italia non consentira' che la tipicità delle nostre aziende balneari e l'indotto che queste oggi generano nel settore del turismo, vengano messe a rischio da assurde normative Europee" lo dichiarano in una nota Riccardo Zucconi, deputato e capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Attività' produttive, commercio e turismo, Marco Guidi segretario provinciale di Fratelli d'Italia Massa Carrara e Alessandro Amorese capogruppo in consiglio comunale a Massa.
"Quella di ieri - avvertono - è una sentenza sconcertante anche perché si discosta da consolidati orientamenti giurisprudenziali e costituzionali a tutela della proprietà aziendale, del lavoro e della certezza del diritto.
"Esprimiamo profonda solidarietà nei confronti di tutti quegli imprenditori, lavoratori e operatori del settore che con fatica negli anni hanno costruito le loro aziende e ora si ritrovano gettate nell'angoscia più totale per la prospettiva di perdere il lavoro e i loro averi. Fratelli d'Italia non indietreggerà di un centimetro nella difesa di questo comparto, una battaglia moralmente giusta che porteremo avanti fino alla fine; Il governo batta un colpo e venga a riferire subito in Parlamento per garantire un futuro a migliaia di aziende italiane", concludono.
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Ieri sera, dopo la conclusione dell'incontro che la componente di centro destra e il candidato sindaco Simone Caffaz hanno tenuto alla sala Gestri, un gruppo composto da trenta persone ha attaccato alcuni esponenti forzisti in pieno centro storico: si tratta di Gianni Musetti, Davide Ramagini e Serena Giannini.
Unanime la solidarietà nei confronti dei tre esponenti a partire dallo stesso candidato sindaco Simone Caffaz che immediatamente ha divulgato una nota stampa, sottolineando la gravità del fatto e puntando il dito sullo stato di degrado sociale in cui versa la città: "La cosa più grave - scrive - è che non si tratta un gesto isolato ma di una prassi ricorrente nella nostra città, derivata dalla diffusione dell'odio politico: oltre all'aggressione di ieri sera, negli ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti assalti alle sedi della Lega e quotidianamente tale atteggiamento si scatena sui social dove qualche ben conosciuto personaggio è protagonista di veri e proprio linciaggi mediatici verso persone che hanno la sola colpa di essere suoi avversari politici. Noi affronteremo la prossima campagna elettorale con sobrietà, propositività, toni bassi e senza attacchi personali e chiediamo alle forze politiche avversarie analoghi comportamenti".
Dello stesso avviso Riccardo Bruschi, di Forza Italia: "I fatti accaduti ieri sera sono violenti e gravissimi - dice - perchè oltre alle lesioni personali vogliono anche perseguire chi ha opinioni politiche diverse dalle proprie, andando a ledere anche la liberta di pensiero. Questo é inaccettabile, ma purtroppo a Carrara e l'ennesimo episodio di malamovida, figlia del degrado in cui purtroppo versa la citta di Carrara e che noi vogliamo combattere. Ringraziamo le forze dell ordine, esse stesse aggredite, intervenute a sedare il tafferuglio evitando il peggio".
Infine, solidarietà anche da parte di Lorenzo Baruzzo di Fratelli d'italia, che pur non essendo nel gruppo promotore di Caffaz, esprime vicinanza nei confronti delle vittime dell'attacco, denunciando a loro volta la grave situazione di mancanza di sicurezza e di rispetto delle altrui opinioni politiche.
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È cominciato "Incroci", il ciclo di incontri organizzati dalla coalizione che candida Simone Caffaz a sindaco di Carrara alle elezioni amministrative della primavera 2022 al fine di coinvolgere esperti delle varie tematiche, tecnici non necessariamente provenienti dall'area politica a sostegno di Caffaz e semplici cittadini alla stesura del programma che sarà poi sottoposto al giudizio dell'elettorato.
Tema del primo incontro, tenutosi nella sala "Leo Gestri" della biblioteca comunale di Piazza Gramsci, gremita per quanto consentono le norme anticovid, è stato "Crisi demografica e urbanistica; connessioni e proposte". A moderare e ad introdurre Stefano Tavarini, coordinatore del programma per quanto riguarda l'urbanistica che ha invitato gli intervenuti ad esporre problematiche e a proporre soluzioni.
Una analisi dei flussi demografici del Comune di Carrara è stata fatta nel suo intervento dallo stesso candidato sindaco Simone Caffaz che ha sottolineato come la popolazione a livello numerico negli ultimi 60 anni (il riferimento è il censimento del 1961), mentre nei comuni limitrofi di Massa e Sarzana è cresciuta, in quello di Carrara è rimasta invariata, e senza stranieri ed immigrati sarebbe ai livelli del censimento del 1921 (vale a dire un secolo fa), e all'interno del Comune, si è spostata dai paesi a monte e dal centro storico verso le frazioni a valle. I due fenomeni negativi sono dovuti, sostiene Caffaz, a politiche urbanistiche sbagliate, in qualche caso speculative e in qualche altro nocive per la: equilibrio idrogeologico, le cui scelte relative all'edilizia pubblica ha inciso solo per il 25%. Per correggere e favorire il ripopolamento in tutto il territorio comunale, da cui le persone negli ultimi 60 anni sono letteralmente scappate, serviranno scelte coraggiose e lungimiranti.
Dopo un breve intervento del commissario provinciale della Lega Nicola Pieruccini, ha preso la parola l'esponente di Alternativa per Carrara (una delle 4 liste civiche che insieme a Lega, Forza Italia, Cambiamo, Nuovo Psi e Pli sostengono Simone Caffaz) Massimiliano Bernardi da cui è arrivato un durissimo attacco all'immobilismo della Amministrazione 5 stelle del Comune di Carrara sul Poc, Piano Operativo Comunale già pronto nel 2017 secondo Bernardi e da oltre 4 anni e mezzo in attesa di essere approvato, vittima dell'ostruzionismo pentastellato teso ad impedire qualunque licenza residenziale privata.
Ad intervenire nel dibattito poi Riccardo Bruschi, coordinatore per Forza Italia che ha posto anch'egli l'accento sulla perdita dei servizi, in particolare sulla scelta di costruire il Noa a Marina di Massa e non a Carrara dove sarebbe stato in posizione baricentrica, auspicando una politica che ridistribuisca coinvolgendo anche il centro cittadino uffici e scuole che nel corso degli anni sono stati trasferiti nella migliore delle ipotesi nelle frazioni a valle se non nel Comune di Massa.
È stata poi la volta di Gianni Ilari, ex consigliere comunale ed ex membro della commissione urbanistica secondo il quale il centro città in generale ed il commercio in particolare è penalizzato in maniera folle dai parcheggi a pagamento nonché da una viabilità unidirezionale. Ilari ha anche sottolineato come non ci siano più spazi di incontro per i giovani né all'aperto né al chiuso chiedendo di inserire nel programma il recupero di quanto è stato abbandonato dalle amministrazioni di sinistra e da ultimo 5 stelle.
Molto apprezzato anche il contributo al dibattito di Pierangelo Tozzi presidente provinciale della Consulta per persone con disabilità che ha sottolineato come le città che prevedono strutture dedicate ed eliminazione delle barriere sono più vive e più frequentate ed ha sollecitato ad inserire nel programma interventi in questo senso garantendo la sua disponibilità a fornire suggerimenti.
È stata poi la volta dell'ingegner Fabio Telara, a sua volta molto polemico sia sulla viabilità sia sulla difficoltà di trovare parcheggio nel centro città, due criticità su cui è necessario intervenire per un rilancio che non rimanga solo nelle intenzioni prevedendo servizi di trasporto di breve tratta per portare l'utente/cliente/lavoratore a destinazione. Anche per Telara, che si è poi soffermato brevemente sul Politeama, è indispensabile inoltre recuperare spazi per i più giovani.
Ultimo ad intervenire Gianni Musetti di Forza Italia, anch'egli molto critico sulle scelte delle amministrazioni di sinistra degli ultimi 60 anni. Per Musetti tra le varie priorità anche quella di includere e rendere fruibile avvicinandolo tramite servizio di trasporto pubblico il parco della Padula adesso isolato dal tessuto cittadino.
A conclusione dei lavori sono intervenuti per i saluti Stefano Tavarini che, oltre a ringraziare pubblico ed autori degli interventi i cui spunti e consigli verranno tenuti in considerazione, ha preannunciato futuri incontri sull'urbanistica a Bonascola, Avenza e Marina e ha sollecitato quanti volessero segnalare problematiche e proporre soluzioni a farlo attraverso la email
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Il sindacato Usb Massa annuncia, in una nota stampa, il suo sostegno e la sua adesione alla manifestazione del 12 novembre, a fianco dei lavoratori Sanac e invitano tutti coloro che sono sensibili alla causa ad aderire: a rischio sono 350 posti di lavoro, di cui 110 nella sede massese.
Estremamente contrariati per gli sviluppi della vertenza, il sindacato pone l'accento sulla necessità di dare l'avvio ad un piano industriale mirato per la zona: "E' evidente- scrive - che Arcelor Mittal non è la soluzione per Massa, non è la soluzione per Taranto, non é la soluzione per Genova, non è la soluzione per l'acciaio".
"C'è bisogno di un piano straordinario - prosegue - di un intervento pubblico in economia, in questo caso in un settore strategico come quello dell'acciaio, c'è bisogno che si torni a parlare di nazionalizzazione. Oggi in Italia contiamo oltre centocinquanta tavoli di crisi aperti al Ministero dello Sviluppo Economico che continuano a non trovare risposta da parte del governo".
"Pensiamo - conclude - allora sia giunto il momento di dare seguito all'importante esperienza di lotta messa in campo dai compagni del collettivo di fabbrica della GKN di Campi Bisenzio e insorgere! Perchè la Sanac non può e non deve essere la nuova Eaton!".
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I Cobas intervengono contro il nuovo regolamento che attribuisce l'insegnamento dell'educazione civica a docenti di religione cattolica. Per questo motivo molti alunni perderebbero una parte delle ore perché non si avvalgono dell'insegnamento di religione cattolica e quindi si terrebbe un comportamento discriminatorio nei loro confronti.I Cobas tracciano le varie decisioni prese riguardanti l'insegnamento dell'educazione civica:"A decorrere dal 1° settembre dell'a.s. 2020/21, con la Legge n. 92 del 20 agosto 2019, si è istituita la trasversalità dell'insegnamento dell'educazione civica, che tra l'altro prescrive: "Le istituzioni scolastiche prevedono nel curriculum di istituto l'insegnamento trasversale dell'educazione civica, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l'orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell'ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti."
"Nelle scuole del primo ciclo, l'insegnamento trasversale dell'educazione civica è affidato, a docenti sulla base del curriculum. Nelle scuole del secondo ciclo, l'insegnamento è affidato ai docenti abilitati all'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.
"L'insegnamento trasversale dell'educazione civica è oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal decreto legislativo. L'insegnamento di educazione civica si configura quindi come una materia obbligatoria a tutti gli effetti, il cui voto concorre alla media dei voti nel corso dello scrutinio finale."
Per questi motivi l'insegnamento della disciplina deve essere uguale per tutti gli alunni, ma questo non viene fatto dal momento che chi non segue l'insegnamento della religione cattolica, perderà di conseguenza le ore di educazione civica. Questo porterà a una valutazione diversa dal resto della classe, in quanto non può essere considerata la quota di tale insegnamento, svolta dall'insegnante di religione cattolica, in loro assenza.
I Cobas evidenziano: "Si mette in atto una discriminazione nei confronti degli alunni che perderanno le ore della materia. Alla luce di quanto detto si segnala a codesta Amministrazione Scolastica che affidare moduli di insegnamento dell'Educazione Civica al/alla docente di Religione Cattolica comporterebbe l'emergere di situazioni discriminatorie, come sopra riportato. Si avverte la SV che le scriventi associazioni saranno al fianco delle famiglie e degli studenti che si impegneranno per ottenere la cessazione dell'eventuale comportamento discriminatorio illegittimo e per il risarcimento del danno nelle sedi opportune."
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Ancora un'audizione alla Camera per trovare una soluzione per i lavoratori della Sanac. Ieri, 3 novembre, è stata la volta del governo, rappresentato dal viceministro Alessandra Todde.
L'incontro voluto dall'onorevole Martina Nardi (Pd), presidente della commissione attività produttive, ha permesso di fare ulteriore chiarezza su tutta la vicenda. "La situazione della Sanac - ha spiegato la Nardi resta complessa, ma il governo ha nuovamente confermato la volontà di fare la propria parte" . Una cosa pero' non è piaciuta all'onorevole Nardi ed è per questo che ha voluto farla presente alla viceministra.
"Ho fatto presente ad Alessandra Todde che ritengo incomprensibile e in qualche modo inaccettabile che, Acciaierie D'Italia si sia detto non interessato a partecipare all'audizione. Inaccettabile perché Acciaierie D'Italia è una società partecipata di Invitalia e lo sarà ancora di più da qui a maggio e quindi quando chiamata dalla camera dei deputati, dovrebbe intervenire".
L'onorevole massese sta seguendo la vertenza dall'inizio ed è per questo che ha deciso attraverso queste audizioni di incontrare tutti i protagonisti. "Sulla situazione di Sanac non ci arrendiamo - prosegue Nardi - vogliamo risposte concrete da dare a queste famiglie". La viceministro Todde ha assicurato tutto il suo impegno. "Continueremo a monitorare la vicenda di Sanac - ha spiegato Alessandra Todde - anche ricercando soluzioni che possano garantire a Sanac una continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori coinvolti". Questa è la paura più grande, la possibilità di una riduzione delle attività che potrebbe subire una consistente riduzione già dalla prossima settimana. "Anche in questo caso - ha concluso la Nardi - noi faremo la nostra parte. La politica deve usare tutti gli strumenti a sua disposizione per dare certezze a questi operai".
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