Politica
Scarsa manutenzione e degrado nei parchi pubblici massesi: Stefano Benedetti accusa Paolo Casotti e chiede nuovi bandi per riassegnarne la gestione e chiede
Parchi pubblici nel degrado e manutenzione inesistente a Massa: la responsabilità della situazione critica, secondo Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova e membro del direttivo di Forza…

Piazza Donatori di Sangue nel degrado: Fratelli d'Italia Massa chiede intervento immediato
“Quello che dovrebbe essere un luogo di memoria, gratitudine e civiltà, oggi si presenta in uno stato di totale abbandono e incuria. Piazza Donatori di Sangue, con il…

Frane ad Altagnana, ancora nessun intervento: la segnalazione del Movimento 5 Stelle Massa
A distanza di un mese dalla prima segnalazione, il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa è tornato ad Altagnana per verificare lo stato delle frane che…

Il fallimento delle bibliocabine a Massa, da simbolo di cultura a monumento del degrado: la critica di Fratelli d'Italia
Le cosiddette "Bibliocabine", nate qualche anno fa come progetto di promozione della lettura e della cultura diffusa, si stanno rivelando oggi un clamoroso fallimento. Nella nostra città,…

Rumori assordanti dal gruppo elettrogeno vicino all'ex Civico di Carrara: la critica e i dubbi del consigliere Bernardi
“Gruppo elettrogeno mostruoso fuori dall’Ospedale Civico, rumori insopportabili e zero sicurezza”: è la realtà del dispositivo posto accanto all’ex ospedale civico di Carrara per fornire corrente ai macchinari…

Apre la Bau beach di Marina ma senza alcun servizio per gli utenti: una beffa secondo il consigliere Mirabella
“Senza senso e senza sostanza: così il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella ha definito la nuova ordinanza emessa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sulla Bau-beach: “Dopo…

Polo progressista e di sinistra Massa: evento rifiutati e aumento TARI
Nei giorni in cui presso il sito industriale di CERMEC si svolgeva l’evento organizzato dall’amministratore unico Lorenzo Porzano denominato “Rifiutati”, l’amministrazione comunale annunciava l’arrivo delle cartelle TARI con…

Comunicazioni tardive e risposte social strafottenti: il Movimento 5 Stelle Carrara critica la gestione della variazione nella raccolta dei rifiuti di RetiAmbiente e del suo amministratore Fabrizio Volpi
La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara…

Parte a Romagnano "SiCURAmente", il progetto di sicurezza e inclusione del comune di Massa
L'amministrazione comunale di Massa presenta "siCURAmente" il progetto di sicurezza partecipata ed inclusione sociale rivolto al quartiere di Romagnano e che è risultato tra i primi cinque progetti…

Corse saltate e continui disservizi nel trasporto pubblico locale: la segnalazione del consigliere Bernardi
Autobus fermi e cittadini di Colonnata in attesa: l'ennesimo disservizio estivo nel trasporto pubblico: la segnalazione arriva dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che spiega: “Alcuni giorni fa, alle…

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Il consiglio comunale di Carrara è stato convocato in seduta telematica per martedì 3 novembre, alle ore 18.30, con le modalità e nei termini di cui agli articoli 47 e 48 del vigente Regolamento e ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto.
L’ultimo Dpcm dello scorso 24 ottobre, per quanto riguarda la Pubblica amministrazione, raccomanda di tenere tutte le riunioni a distanza: per una scelta di responsabilità, come spiega il Presidente del Consiglio comunale Michele Palma, è stato deciso, quindi, di tornare a svolgere tutte le riunioni, sia del Consiglio che delle Commissioni, in videoconferenza, al fine di salvaguardare innanzitutto la salute, ma anche la continuità dell’attività politico-istituzionale e le prerogative dei Consiglieri comunali.
La presenza dei Consiglieri alla seduta verrà accertata in video dal Segretario ed eventuali votazioni saranno assicurate per appello nominale e voto palese. Quando tecnicamente possibile, la registrazione della seduta di Consiglio in video conferenza sarà successivamente pubblicata sui canali dell’Ente, assicurando la possibilità di visione da parte dei cittadini.
Il primo Consiglio comunale in seduta telematica si era svolto lo scorso 30 aprile, durante la prima fase emergenziale legata al Covid-19, così come stabilito nel decreto del Presidente Palma, avente a oggetto “misure urgenti per lo svolgimento delle sedute del Consiglio e delle Commissioni in videoconferenza”.
Appena è stato possibile, i lavori sono poi ripresi con la presenza dei partecipanti in aula, lo scorso 12 giugno, quando il Consiglio comunale è stato convocato in adunanza straordinaria e urgente per parlare dei lavori di rifacimento del Ponte ad Avenza. La successiva convocazione è avvenuta il 16 giugno per celebrare la Festa di Carrara e dei Carraresi e poi di seguito le altre: naturalmente, al fine di evitare assembramenti, nell’ambito delle misure adottate per l’emergenza Covid-19, non è stata mai prevista la partecipazione del pubblico.
Adesso questo nuovo stop alle convocazioni in presenza, causato dal progressivo aumento dei contagi, al fine di salvaguardare la salute dei Consiglieri, senza però interrompere l’attività amministrativa, continuando a operare e prendere decisioni anche senza la presenza fisica in aula e nel pieno rispetto delle disposizioni di sicurezza anti- Covid.
Durante questi difficili mesi di emergenza sanitaria la macchina comunale ha dimostrato di sapersi adeguare ai nuovi scenari, garantendo la propria operatività per assicurare l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini. Anche il Consiglio comunale ha dato prova della stessa capacità di adattamento alle nuove modalità di lavoro e per questo a tutti i Consiglieri va il ringraziamento del Presidente Palma.
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Venne istituita nel 1919, esattamente a un anno di distanza dalla pubblicazione dell’armistizio di Villa Giusti con il quale venne sancita, di fatto, la fine della prima guerra mondiale e, in buona sostanza, la vittoria dell’esercito italiano. Da 1919, quindi, il 4 novembre divenne per tutto il paese: la Festa della Vittoria, festa nazionale con uffici e scuole chiuse e lo rimase per moltissimi anni. Fu l’unica festa celebrata prima, durante e dopo il ventennio fascista e una delle festività nazionali più amate dagli italiani, complice forse il comodo ponte lungo di inizio novembre che regalava. Per decenni fu il giorno in cui i reduci della prima guerra mondiale – i molti Cavalieri di Vittorio Veneto, protagonisiti della battaglia finale con cui l’esercito italiano vendicò la disfatta di Caporetto di un anno prima e costrinse gli austriaci alla resa – si ritrovavano in pranzi sociali offerti loro dallo stato. E sebbene quel pranzo fosse un risarcimento colpevolmente misero per ciò che avevano patito nelle trincee sul Carso e sulle Dolomiti, specialmente a fronte della presa in giro di una polizza d’indennizzo garantita a tutti i soldati tornati a casa dal fronte, pagata però senza tenere conto di oltre cinquant’anni di inflazione, il 4 novembre era, per tutti gli “ ex ragazzi” che avevano vinto la guerra, la sola giornata in cui vedevano un minimo di senso e riconoscimento per l’impresa che avevano compiuto. Per i pochi di loro ancora in vita la scelta fatta nel 1977 di trasformare il 4 novembre in festa delle Forze Armate fu un autentico dispiacere. Per le generazioni successive il ricordo della “ vittoria”, anche per colpa di questa decisione dello stato, divenne sempre più labile fino a scomparire del tutto. E per quanto sia vero che le guerre non siano mai un evento da commemorare, è altrettanto vero che non si dovrebbero mai dimenticare le persone che quelle guerre sono state costrette a combatterle, specialmente quando il loro sacrificio ha portato benefici alle generazioni venute dopo di loro. Carrara fu una delle città italiane che diede il più alto numero di soldati alla prima guerra: l’esperienza dei cavatori nel costruire sentieri nella roccia li rese particolarmente preziosi per l’esercito stanziato sulle montagne del Trentino e del Friuli. Ed anche il tributo in vite umane, per la ancor più piccola Carrara di cent’anni fa, fu molto grande: oltre mille ragazzi non fecero ritorno. Un ‘intera generazione di carrarini cancellata, alla quale, tuttavia, da decenni, ormai, non viene reso alcun tributo neppure nell’unico giorno “ in parte” a loro dedicato.
A far presente questa mancanza “ morale” è stato il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Lorenzo Baruzzo che si è rivolto al sindaco Francesco De Pasquale per chiedere una commemorazione ufficiale con deposizione di una corona davanti al monumento degli Alpini che si trova in piazza Don Dario Fazzi a Fossone: “Il prossimo 4 novembre – ha scritto Baruzzo - si celebrerà il centounesimo anniversario della “ Giornata dell’Unita’ Nazionale e delle Forze Armate” che fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale contro l’invasore austro ungarico, evento bellico considerato completamento del processo di unificazione risorgimentale e difesa dei confini nazionali. In relazione a ciò, la invitiamo pertanto a voler commemorare , a nome della cittadinanza tutta, degnamente tale anniversario, con la deposizione di una corona di fiori a Fossone, presso il monumento agli Alpini, che rappresentano le Forze Armate e che sono stati e sono un baluardo a difesa dell’unità nazionale e della democrazia, contribuendo con un enorme sacrificio di sangue alla vittoria nella prima guerra mondiale.
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La statua era alta sette metri e poggiava su un basamento di mezzo metro. Ricavata da un blocco di marmo unico, di dimensioni decisamente notevoli – pesava 52 tonellate - che venne estratto e portato a valle dalle cave di Carrara nel 1932, mediante la stessa tecnica usata tre anni prima per portare al piano prima e poi al mare fino a Roma, il monolite: il più grande blocco mai uscito dalle Apuane – 19 metri metri di lunghezza per 300 tonnellate. Anche lo scultore che l’aveva realizzata veniva dalla città dalle montagne di marmo: era Arturo Dazzi, l’autore del famoso cavallino conservato in Accademia e, in copia, ine una delle due vasche di Piazza Farini. L’opera, infine, che raffigurava un giovane atleta ritto in tutta la possanza del suo fisico venne chiamata “ Era Fascista” dallo stesso Mussolini in quanto sintesi perfetta dei valori fascisti di vigore, forza e prestanza fisica. La sua destinazione era la fontana costruita nello stesso periodo nella piazza delle Vittorie a Brescia ma quando, lì, venne collocata, la reazione della gente affibbiò subito alla statua il soprannome con il quale è sempre rimasta indicata: “ Il bigio”. Della memoria di questa opera di Dazzi si è quasi totalmente persa la memoria nella città di Brescia, dove comunque, sbeffeggiata e mal digerita in quanto espressione del regime fascista, restò esposta per tredici anni. A Carrara, dalle cui montagne fu estratta e dalle cui maestranze fu lavorata, forse nemmeno venne costruita una memoria e veramente in pochi possono dire di conoscere l’esistenza e la storia di questa opera.
A ripescare dagli oblii della storia e della mente la storia del Bigio di Brescia è stato Riccardo Bruschi coordinatore comunale di Forza Italia che ha raccontato: “Negli anni del Ventennio, l’abilità di scultore di Arturo Dazzi, nel fondere le linee moderne con la tradizione neoclassica lo portarono ad essere molto apprezzato ed a collaborare in numerosi progetti dell'architetto Piacentini, trai quali, anche la nuova Piazza delle Vittorie a Brescia, per la quale realizzò un colosso in marmo di Carrara. All'opera, inaugurata il 1° novembre 1932, venne dato il nome di “Era fascista”, ma i bresciani lo ribattezzarono il “Bigio”, forse per il tipo di marmo utilizzato.La statua nel 1945 fu rimossa, ma per fortuna non distrutta, nonostante diversi atti vandalici anche con dinamite, che dovette subire fin dai giorni dopo la Liberazione e più di recente quando ormai era nel magazzino del comune di Brescia. Nel corso degli anni, tra tentativi di vendita ed ipotesi di ricollocazione, l'opera di Arturo Dazzi ha sempre animato e diviso l'opinione dei bresciani, fino ad oggi, quando l'amministrazione bresciana ha annunciato che il “Bigio” verrà posizionato nella galleria del nuovo museo del novecento in costruzione, scatenando una dura reazione dell'ANPI, e procrastinando ancora il momento di una esposizione pubblica della statua. Bruschi ha voluto sottolineare che la statua, da anni giace distesa sotto una misera tettoia in un deposito comunale di Brescia, bisognosa di urgenti ed consistenti opere di restauro.
“Si tratta di un vero e proprio oltraggio all'artista e al duro lavoro delle maestranze che lo hanno cavato dalle Apuane. – ha detto Bruschi - E' per questo, che il coordinamento di Forza Italia Carrara, chiede all'assessore Federica Forti d'intraprendere formalmente un'azione per poter riportare “a casa” il colosso di marmo, così da poterlo restaurare con le nostre eccellenze locali, ed esporlo nei nostri musei od a decoro urbano, con orgoglio e senza pregiudizio, per il suo valore artistico ed il duro lavoro compiuto nel realizzarlo che esso rappresenta.”.
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Sono scesi in piazza accanto alle categorie più colpite dall’ultimo DPCM, Lucian Martisca, coordinatore di Forza Italia Giovani,ma la sintesi della manifestazione che ne ha tratto non è molto rincuorante: “Poche certezze e tanta confusione, questo è stato l’esito della manifestazione di ieri a Marina di Carrara, dove i cittadini e commercianti hanno avuto un confronto faccia a faccia col sindaco di Carrara . – ha fatto sapere Martisca – con la chiusura alle 18, i commercianti hanno subito un grave danno, costretti anche a dover lasciare a casa diversi dipendenti, molti dei quali sono giovani.” Martisca ha ricordato che due titolari di bar di Marina, Giacomo Timbro e Gianmaria Menconi, avevano dichiarato pochi giorni fa :“Tutti uniti per farci sentire, abbiamo sempre rispettato le regole e meritiamo rispetto”.
“Le risposte del sindaco sono state molto vaghe – ha continuato Martisca – perché ha dichiarato solidarietà ai commercianti ma non si è spinto oltre e non ha saputo rispondere sulla possibilità per i bar di restare aperti fino alle 22 in caso di boom di contagi, scaricando responsabilità sulla Asl. Noi di Forza Italia saremo sempre dalla parte di chi lavora e di chi fa lavorare i nostri cittadini, sosterremo fino alla fine gli imprenditori locali, perchè sono l’unica certezza sul nostro territorio e il motore dell’economia locale. Pertanto invitiamo il sindaco non a esprimere solidarietà per i ristoratori e proprietari di palestre e altre attività in grande difficoltà, ma ad agire per il bene di quest’ultimi e condividere la battaglia che stanno portando avanti. Il nostro partito è vicino a chi ha sempre seguito le regole, si è sempre adattato a tutto e non merita di essere penalizzato ulteriormente, attrezzandosi sempre a proprie spese per combattere questa crisi economica. Abbiamo bisogno di aiuti concreti, non di promesse.”.
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Una pagina facebook a pagamento, cioè una pagina promozionale che, in base a quanto si paga, garantisce un bombardamento mediatico sui social su ciò che in essa viene presentato, che pubblicizza il lavoro di Andrea Raggi come assessore ai lavori pubblici del comune di Carrara.
La scoperta di tale pagina ha fatto fare un balzo sulla sedia al consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che non ha mancato di dare la sua opinione sulla cosa. Visto il baratro in cui sono piombati i consensi – ha detto Bernardi - da qualche mese a questa parte, nella galassia dell’amministrazione grillina, si vive solo grazie a Facebook. L’altro giorno mi è apparso su Facebook un sorridente Andrea Raggi, in maglietta gialla e occhiale nero, che sponsorizzava se stesso alla modica cifra di due euro giornalieri. La notifica , a pagamento, riguardava il Bando delle periferie e segnalava lavori ultimati in Via Dante a Marina est. Nessun giornalista, nessun commentatore, nessun contraddittorio: solo il nostro grillino con la sua versione dei fatti e con le foto postate del prima e del dopo.”.
Bernardi ha fatto notare che il merito di questi progetti ed il loro cospicuo finanziamento va all'amministrazione di “quelli di prima“ che era stata capace di ottenere 18 milioni di euro per quel bando, e ha anche messo in evidenza come il messaggio di Andrea Raggi sia apparso a lui stesso e a molti, bugiardo, inopportuno e sconveniente. A riprova dell’aver usurpato falsi meriti, secondo Bernardi, ci sarebbe la sostanziale perdita di tempo prodotta da Raggi a seguito di infelici decisioni politiche sui progetti del Bando per cui molti progetti finanziati non saranno realizzati.
“Ritengo inutile e strumentale la propaganda a pagamento di Andrea Raggi - ha continuato Bernardi - che ha voluto prendersi un ulteriore falso merito per aver realizzato un marciapiede di circa 700 metri in un solo lato della Via Dante, avendo a disposizione di un milione e 63 mila euro per il rifacimento delle strade di Marina Est , senza contare che da un verifica in loco si è appurato che non solo non è stato ancora stato realizzato l’ impianto di videosorveglianza previsto nel progetto, ma neanche la rivisitazione dell’illuminazione mediante l’installazione di illuminanti per l’utilizzo di lampadine a basso consumo energetico. La foto dello stato di via Dante oggi con i buchi e il selciato pericoloso tra un pezzo di marciapiede e l’altro di marciapiede nuovo la dice tutta su come sono stati spesi i soldi.”
Bernardi ha poi lanciato una frecciata a Raggi: “ Invece di sprecare tempo sui social per cercare di rimediare ai noti fallimenti del suo mandato da assessore, avrebbe l'obbligo istituzionale di utilizzare il suo tempo a lavorare per il bene della città.” Ed ha fatto notare come anche nella pagina del sindaco De Pasquale ci sia, oltre alla vuota propaganda ufficiale pagata dai cittadini, un sottobosco di pagine animate dallo Staff digitale del Sindaco nelle quali in maniera più o meno subdola i grillini avrebbero cercato di imbrogliare i cittadini con le loro false comunicazioni.
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La notizia del no del ministero dei Lavori Pubblici alla costruzione delle rampe di collegamento con l’autostrada A15 nei pressi di Albiano per bypassare il grande disagio causato dal crollo del ponte nella scorsa primavera, è stata accolta con grande disappunto dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia che non ha esitato a definire la scelta come l’ennesima beffa ai danni dei cittadini della Lunigiana e di tutta la provincia di Massa Carrara.
“Si sono persi sei mesi - hanno detto Marco Guidi e Umberto Zangani, presidente e vicepresidente provinciale di FdI - per accantonare un progetto forse inutile e costoso invece di privilegiare la ricostruzione del ponte o una diversa viabilità che alleviasse l’isolamento di Albiano Magra; a nulla è valsa la nomina di un commissario straordinario che non ha fatto nulla di concreto. Inutile pure la passerella del ministro De Micheli ad Aulla, in piena campagna elettorale e con sventolio di bandiere del PD nella sala del consiglio comunale di Aulla. Anche in questo caso tante promesse e nessun fatto.” Per Guidi e Zangani sarebbe la riprova dell’assoluto disinteresse della sinistra di governo alle esigenze dei lunigianesi e dei cittadini di tutta la provincia. “ FDI ne prende amaramente atto – hanno continuato i due leader apuani - se si fosse operato con più decisione e meno propaganda oggi i lavori per la ricostruzione del ponte di Albiano avrebbero dovuto essere almeno cantierati: non si tratta di costruire il Ponte di Verrazzano ma un ponte sul fiume Magra. Saremmo curiosi di sapere quanto tempo impiegarono i nostri bisnonni agli inizi del secolo scorso a costruirlo. Il confronto certamente non renderebbe onore agli attuali reggitori della nostra regione e della nostra nazione. In tutto ciò FDI si attiverà in tutte le sedi per esercitare ogni possibile pressione politica affinché chi deve agire finalmente si desti da un torpore troppo lungo e dannoso per la collettività.”.
Vi. Te.
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La proposta dell’onorevole Martina Nardi, massese, del Pd, di bloccare i lavori di messa in sicurezza idraulica del fiume Frigido non è piaciuta all’assessore Marco Guidi, di Fratelli d’Italia che ha colto l’occasione per rimarcare quella che, a suo parere sarebbe una scarsa conoscenza del proprio territorio di origine e della propria regione da parte della Nardi.
“Forse, l'onorevole Nardi non sa che proprio l'amministrazione del sindaco Persiani, ha chiesto alla Regione di verificare alcune criticità nel progetto originario – ha spiegato Guidi - A seguito di suddette richieste, riguardanti il dragaggio del letto del Frigido e l'utilizzo delle golene, gli uffici della regione Toscana hanno rivisto in parte il progetto originario, riducendo anche l'altezza del muro. Inoltre, durante questi mesi, il sindaco e l'amministrazione attraverso l’assessorato ai lavori pubblici da me diretto, hanno fatto numerose riunioni, sempre con regione Toscana per avere un progetto che migliorasse l' impatto estetico dell'argine: progetto che la Regione Toscana aveva commissionato nei mesi precedenti a professionisti esterni e che a metà del prossimo mese, verrà portato in conferenza dei servizi. Tutti elementi che l'onorevole Nardi, visto quanto scrive, sembra ignorare come, sembra non sapere che l'intervento di messa sicurezza del Frigido è atteso da anni da molti cittadini e comitati civici che vivono vicino al fiume e che, devono fare i conti con le preoccupazioni per l'approssimarsi della stagione delle piogge. E' dunque grazie, all'intervento dell'amministrazione Persiani se il progetto iniziale, è stato modificato. Martina Nardi se ne faccia una ragione: per l'amministrazione Persiani la difesa del territorio dal rischio idrogeologico e la tutela dei cittadini è e sarà sempre una priorità.”.
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Le amministrazioni comunali dovrebbero essere al di sopra delle parti e non dovrebbero usare due pesi e due misure per quanto riguarda i genocidi e le tragedie umanitarie della storia. Con questa premessa, il presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, ha rilanciato la sua critica nei confronti sia della Provincia, sia, in particolare dell’amministrazione carrarese, per l’intenzione di realizzare a Carrara un monumento in ricordo dei partigiani sovietici. Benedetti ha infatti lanciato una frecciata a De Pasquale ricordando come, dopo mesi dall’atto vandalico – secondo Benedetti compiuto da un “ simpatico comunista” – che ha distrutto la lapide affissa all’ex campo profughi di Marina di Carrara in memoria proprio dei profughi istriani, lì ospitati alla fine della seconda guerra mondiale, perseguitati dal regime comunista di Tito, non abbia ancora provveduto a farla risistemare sebbene si fosse impegnato pubblicamente a farlo.
“ Non mi meraviglio del sindaco di Carrara – ha detto Benedetti – che non ha fatto sistemare la lapide tanto che si rischia di averla ancora così per la prossima giornata della memoria delle foibe a febbraio ma che, invece ha sostenuto la proposta del monumento ai partigiani russi che Provincia e comune vogliono fortemente realizzare a Carrara in tempo di covid.” Benedetti ha ricordato che la delibera relativa al monumento sarà discussa oggi in consiglio provinciale e si è augurato fortemente che venga respinta. Inoltre ha sollecitato il sindaco di Carrara affinchè provveda alla sostituzione delle lastre rotte e chieda scusa all’ Associazione dei profughi della Dalmazia e dell’Istria per non averlo fatto fino ad oggi.
Vinicia Tesconi
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Ha fatto un sopralluogo a seguito delle molte segnalazioni arrivate dai cittadini e ieri mattina, Sonia Castellini, coordinatore provinciale di Azzurro Donna e vicecoordinatore comunale di Forza Italia, ha potuto verificare coi suoi occhi che quanto lamentato era assolutamente vero: la biglietteria della stazione ferroviaria di Massa è chiusa, a quanto pare da giorni, e non si prevede neppure una data certa per la riapertura del servizio perché l’unico cartello esposto rimanda tutto a una non meglio definita “ nuova comunicazione”.
Ma i disagi per l’utenza, a quanto riferito dalla Castellini, non terminano qui: la sala d’aspetto è chiusa al pubblico che può quindi attendere i treni solo sulle banchine all’aperto. Per l’acquisto dei biglietti l’unica possibilità sono le macchinette o l’edicola che chiude alle 19 e il bar che, ovviamente, chiude alle 18. Castellini ha fatto notare: “Le informazioni circa gli orari e gli eventuali cambi nelle stazioni sono peculiarità del personale di Trenitalia e, al momento, non sono disponibili . Inoltre i meno giovani non sono in grado di utilizzare le biglietterie automatiche senza scordare l'aspetto sicurezza dalla presenza del personale ferroviario che è comunque un controllo; ho potuto constatare che alle 10.30 del mattino mi trovavo davanti persone dall'aspetto poco raccomandabile ed io stessa avrei avuto un certo timore nel maneggiare soldi al fine di acquistare un biglietto alla biglietteria automatica.”.
Sonia Castellini ha relazionato sulla situazione all’onorevole Deborah Bergamini, vicepresidente della IX^ commissione trasporti alla Camera dei Deputati ed ha riferito: “L’onorevole Bergamini è sempre pronta a valorizzare le istanze di Forza Italia provenienti dal territorio in cui è stata eletta, ha garantito di informarsi sulla situazione presso Trenitalia ed eventualmente valutare la possibilità di presentare un'interrogazione parlamentare. Questo per aiutarci a capire i motivi di tali disagi per la nostra comunità visto che la stazione vicina di Carrara è attiva con il personale.”.
Castellini ha assicurato anche la disponibilità del coordinamento comunale di Forza Italia a risolvere al più presto la situazione.
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"Di quale incorreggibile aberrazione mi sarei macchiato?" questa la domanda ironica con cui il sindaco e presidente della provincia Gianni Lorenzetti replica al presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti.
Al centro del botta e risposta, la scelta di Lorenzetti di portare all'attenzione del prossimo consiglio provinciale la proposta dell'ambasciata russa di collocare a Carrara un monumento celebrativo del contributo di partigiani russi alla lotta di Liberazione e, nello specifico, di aiuto alle popolazioni apuane attestate sulla Linea Gotica. Scelta che ha spinto Benedetti a chiedere addirittura le dimissioni di Lorenzetti.
"Poche parole - quelle che Lorenzetti rivolge a Benedetti - "per ringraziare colui che dall'alto del suo scranno, e confondendo una volta di più il suo ruolo istituzionale con la carica di vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, ha voluto riservare sulla stampa locale un'attenzione degna delle migliori cause alla mia modesta figura, arrivando infine a richiederne le dimissioni".
Lorenzetti si concede una risposta soltanto scivolata a quello che definisce un lirismo confuso di Benedetti sulla storia nazionale, che mescola la resistenza apuana alla tragedia delle foibe: "E' davvero difficile star dietro al suo ragionamento che, al solito, ha un solo obiettivo: conquistare due righe di pubblicità in calce alla pagina di un giornale - dice Lorenzetti - Ne volete una riprova? Andate a leggere come conclude la sua intemerata: con la proposta di "una serie di iniziative in ricordo di tutti gli ebrei trucidati nel mondo e di tutte le vittime dei partigiani di qualsiasi nazionalità siano stati".
La confusione di Benedetti è totale, secondo il presidente della provincia: "Qui, a parte il fatto che gli ebrei sono stati vittime di un genocidio immaginato e ordinato da quell'omuncolo con i baffetti in alleanza con quello dalla mascella volitiva che da sempre è il faro illuminante (si fa per dire) del nostro Benedetti, non possiamo che alzare le mani".
Secondo Lorenzetti, l'exploit di Stefano Benedetti non sarebbe altro che "un'ulteriore riprova di come non si debba ricoprire un incarico istituzionale" e chiude quindi veloce la sua replica: "Alziamo le mani e ci arrendiamo perché, davvero, non si riesce più a seguire la logica (ammesso che ci sia) e a distinguere la linea di confine fra l'ottusità e la mala fede".
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