Politica
Piano parcheggi per Marina di Carrara che tenga conto delle esigenze dei residenti: la richiesta di Associazione Arca
Marina di Carrara, città di mare e meta turistica estiva, vive ogni anno un incremento esponenziale di presenze durante i mesi caldi. Se per i visitatori questa è…

"Massa e Ospedale del Cuore sono un esempio importante dell'impegno umanitario dell'Italia": l'onorevole Bergamini di Forza Italia visita i bambini palestinesi curati a Massa
L'onorevole Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia, ha visitato nella mattinata di giovedì 14 agosto 2025 l'ospedale del cuore di Massa, OPA. Bergamini,…

Privilegiati, beneficiati dalla politica e responsabili del degrado di Massa: Brunetti e Rivieri di Indipendenza si scagliano contro Persiani e Forza Italia
Durissimo attacco all’amministrazione massese del sindaco Francesco Persiani e a Forza Italia Toscana arriva dai responsabili comunali e provinciali di Indipendenza, Gian Luca Brunetti e Mauro Rivieri, peraltro…

"Giravolta del Pd sui beni estimati": il consigliere Martinelli ripercorre la vicenda in consiglio regionale
Si riaccende la polemica sui beni estimati. Il consigliere comunale di Carrara Matteo Martinelli interviene per ricostruire i passaggi della vicenda durante il periodo in cui consigliere regionale…

"Piscina di Carrara, probabile buco nell'acqua": la critica di Giuseppe Bergitto segretario comunale di Forza Italia Carrara
Giuseppe Bergitto, segretario Forza Italia Carrara, relaziona sul caso dei lavori ancora non ultimati alla piscina di Carrara centro: "L’annosa vicenda della piscina di Carrara centro da un…

Caldo torrido e fontane spente a Massa: la segnalazione di Italia Nostra Massa Montignoso
Fontane a secco a Massa, Italia Nostra Massa Montignoso torna a rivolgersi al sindaco: "Abbiamo più volte denunciato la cattiva manutenzione delle nostre fontane pubbliche e solo…

Il Polo P&S: in via Pisa la riparazione stradale è durata meno di 24 ore
“Questa mattina mentre andavo al lavoro percorrendo via Pisa ho dovuto constatare come la riparazione stradale effettuata ieri mattina sia durata meno di ventiquattro ore e così ho…

Amministrazioni accusate di abusivismo che restano in silenzio: Rifondazione Comunista Massa chiama in causa Massa e Montignoso sull'aeroporto del Cinquale
Ancora dubbi sull'aeroporto del Cinquale da parte di Rifondazione Comunista Massa: "Che il progetto vincitore della gara del Comune di Massa per la gestione dell'Aeroporto del Cinquale non…

"Il Consorzio torni a essere trasparente e super partes”: l'appello di Maria Teresa Baldini
«Difendiamo il territorio» – dichiara Maria Teresa Baldini, consigliera del Consorzio di Bonifica Toscana Nord – «perché la gestione di un ente così strategico deve basarsi su trasparenza,…

IMM paziente tenuto in vita artificialmente: l'analisi del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
CarraraFiere un paziente ormai morituro: è questa l'analisi fatta dal segretario comunale di Forza Italia Carrara Giuseppe Bergitto che spiega: "IMM è una delle principali aziende partecipate del…

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Italia Nstra Massa Montignoso ha rivolto un appello al sindaco Persiani"Abbiamo notato con vero piacere la volontà di rendere la città un salotto illuminato da centinaia di lampade colorate e di varie immagini natalizie che rendono bene l’atmosfera di festa. Ed è anche per questo che come cittadini e Associazione Culturale Nazionale Le scriviamo, non solo per congratularci con Lei ma anche e soprattutto per far notare una probabile madornale svista forse dovuta ai tecnici elettricisti incaricati della costosissima luminaria i quali molto indaffarati nei lavori si sono dimenticati completamente di dare un poco di luce anche al nostro quartiere del portone che purtroppo per ora sembrerebbe destinato al buio e alla trascuratezza.Tutti possono notare che la luminaria termina sotto le logge dell’ex seminari alla confluenza di Via Cavour per poi riattivarsi dopo l’arco del Salvatore. Per questo vergognoso comportamento siamo costretti ancora una volta a ricordare a tutti l’importanza di questo quartiere della città che in tutte le mappe e documenti storici risulta tra la più antichi e pregiati in quanto vantava l’inserimento di ben due colossali porta. La prima porta era detta del Pino in quanto vi era un esemplare mastodontico che cinque persone non riuscivano ad abbracciare ma che purtroppo fu abbattuto nel ‘600 durante un forte temporale. La seconda, posta di rimpetto alla prima, fu costruita in bugnato enfatizzando l’aspetto di un grande portale in quanto monta al sommo l’immagine di un Gesù Cristo Pantocratore in marmo bianco e solo per questo fatto che tutto il complesso meriterebbe una congrua rivalutazione. Speriamo che questa sia stata solo una trascuratezza rimediabile e non sia una specifica volontà politica.
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“Avenza sta diventando sempre più invivibile ed insicura e l’assessore Elena Guadagni, non ha rispettato il volere dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza che rappresenta il Governo a livello locale”. Lo sostiene il consigliere dell’opposizione Filippo Mirabella che aggiunge: “In particolare ha fatto orecchie da mercante alle raccomandazioni fatte dal Vicario del Prefetto, Coordinatore della Prefettura U. T. G. dottor Andrea Leo durante la riunione da me richiesta al Prefetto stesso, in merito alla sede della Polizia Municipale. L'assessore ha dichiarato pubblicamente che: “non esiste al momento un locale idoneo per ricevere il comando della Polizia Municipale ma che, in compenso, è stata incrementata la presenza delle pattuglie sul territorio, ritenuta più efficace” . Voglio anche ricordare che il sindaco Serena Arrighi, continua a trasgredire ai principi della Legge n°125 / 2008 che ha modificato l’art. 54 TUEL al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Questa modifica dà la possibilità al sindaco di adottare provvedimenti amministrativi “non contingibili ed urgenti” per prevenire i pericoli del territorio. La legge infatti identifica cinque settori, nei quali il sindaco deve intervenire al fine di tutelare i cittadini, tra cui le situazioni urbane di degrado che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, dallo spaccio degli stupefacenti ai fenomeni di violenza legati all’abuso di alcool; l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili che possono favorire le situazioni di rischio; oltre alle situazioni che costituiscono intralcio alla viabilità o che alterano il decoro urbano, quali l’abusivismo commerciale o l’illecita occupazione di suolo pubblico. Una legge del 2008 che sembra studiata apposta per Avenza ma che, durante i molti mesi in cui i cittadini di Avenza hanno chiesto a gran voce il diritto alla sicurezza, nessuna ordinanza diciamo “ordinaria “ è stata emessa dall’amministrazione. Peraltro, dopo aver presentato numerose interrogazioni, finalmente nella seduta del 18 giugno 2024 il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il ripristino del Presidio della Polizia Municipale, ma dato il silenzio assordante proveniente da Piazza 2 Giugno, ho ritenuto opportuno richiedere un incontro con il Prefetto di Massa Carrara, che ringrazio per la disponibilità e che mi ha fatto ricevere il 29 ottobre dal Vice Prefetto Andrea Leo insieme all’assessore Guadagni e al Comandante della Polizia Municipale Paola Micheletti. Al fine di calmierare l’attuale situazione in continua escalation, avevo suggerito una maggiore presenza “ visibile” per le vie di Avenza anche con operatori di Polizia appiedati per tenere un contatto diretto con gli esercenti e con i residenti. Ma soprattutto avevo sollecitato l’assessore ad adempiere all’impegno assunto in consiglio comunale per il ripristino del presidio della Polizia Municipale. Nonostante il temporeggiare della Guadagni sulle difficoltà ad individuare una sede, il Vice Prefetto Leo è stato perentorio ed ha concluso l’incontro chiedendo all’assessore di impegnarsi nel trovare locali idonei il prima possibile. Siamo a dicembre e sono trascorsi sei mesi dall’approvazione della mozione consigliare e quasi due mesi dalle indicazioni del Vice Prefetto, e l’assessore Guadagni ha dichiarato nell’ultima seduta del consiglio comunale e poi alla stampa, che non esiste al momento un locale idoneo per ricevere la sede di Polizia Municipale. A questo punto chiedo: che rispetto ha l’assessore Guadagni delle Istituzioni? Soprattutto la invito a rendere pubblica la mappatura esatta e dettagliata dei sopralluoghi effettuati da lei stessa e dai tecnici dell’amministrazione al fine di valutare i locali idonei ad ospitare la sede di Polizia Municipale. Avenza attende al più presto che divenga operativa la decisione dal Vicario del Prefetto e pretende che il sindaco Arrighi faccia il suo dovere ed intervenga con provvedimenti ordinatori sui tre punti sostanziali precedentemente elencati per la tutela dei cittadini. Fatti non parole”.
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Sta per concludersi il progetto di ricostruzione del Polo Educativo per l’Infanzia di Via Silvio Pellico a Villette, un sistema integrato Zerosei che accoglierà la Scuola dell’Infanzia Statale Villette A e l’Asilo Nido Comunale Girotondo. Dopo due anni e mezzo di permanenza temporanea presso il primo piano della Scuola Primaria Collodi di Rinchiostra, la Scuola dell’Infanzia tornerà nella storica sede di Via Silvio Pellico entro i prossimi due o tre mesi.Questa struttura è stata per oltre vent’anni un simbolo di continuità educativa tra i due ordini scolastici, un progetto che continuerà a garantire un percorso armonico di crescita per i bambini e le famiglie della comunità.Come da Nota Ministeriale n. 47577 del 26 novembre 2024, le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia per l’anno scolastico 2025/2026 saranno aperte dall’8 al 31 gennaio 2025. Potranno iscriversi i bambini che compiono tre anni entro il 31 dicembre 2025 e quelli che li compiono entro il 30 aprile 2026. Le iscrizioni si effettueranno presso la Segreteria dell’Istituto Comprensivo Massa 3, in Via Casamicciola n. 10. Per informazioni, è possibile contattare il numero 0585-240162 o visitare il sito www.istitutocomprensivomassa3.gov.it.
Il progetto di rinnovamento del Polo Educativo prevede spazi moderni, progettati con criteri di efficienza energetica, luminosità e comfort, e il ripristino del servizio di refezione con cucina e personale mensa interno al plesso. Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia Villette A presenteranno l’offerta formativa e i nuovi ambienti durante gli open day previsti per il 10, 15 e 23 gennaio 2025 (presumibilmente ancora presso la sede temporanea di Rinchiostra). Per informazioni e appuntamenti, si consiglia di contattare il numero della scuola dell’infanzia 0585-252085 o gli uffici di segreteria al numero 0585-240162.
Le insegnanti di Villette A desiderano esprimere un sentito ringraziamento alle colleghe della Scuola Primaria Collodi di Rinchiostra per la positiva esperienza di condivisione degli spazi durante il periodo di transizione.“Abbiamo visitato la nuova scuola di Villette A - ha detto il sindaco Persiani - ormai pronta a riaccogliere i bambini della materna e del nido, e siamo davvero entusiasti di inaugurare, a gennaio, le strutture completamente rinnovate del Polo Educativo per l’Infanzia di Via Silvio Pellico.Le nuove strutture sono state ripensate e modernizzate con attenzione al comfort, alla sicurezza e alla sostenibilità. Non si tratta solo di un edificio, ma di un luogo dedicato alla crescita e al benessere dei nostri bambini, pensato per supportare le famiglie e gli insegnanti in un percorso educativo d’eccellenza. Continueremo a lavorare affinché queste realtà diventino un punto di riferimento per tutta la comunità di Villette.”
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La consigliera Daniela Bennati e il Polo Progressista e di Sinistra (M5S e UP) chiedono al sindaco Persiani e all’assessora Rossetti di smentire le voci di un’operazione urbanistica misto pubblico/privata che dovrebbe coinvolgere il campo comunale di via Casola a Marina di Massa. Si sarebbe tenuto un incontro ufficiale in Comune con un imprenditore del nord che avrebbe illustrato la sua intenzione di realizzare uno sviluppo immobiliare con la costruzione di residenze e parcheggi. L’amministrazione comunale verrebbe coinvolta trasformando il campo da calcio in parcheggi pubblici.Siamo convinti che il campo comunale di via Casola debba mantenere l’attuale destinazione sportiva e che anzi dovrebbe essere la stessa amminstrazione a comprare le aree private. La creazione di un polo sportivo comunale più ampio dovrebbe essere una priorità politica vista la carenze di aree sportive moderne per le associazioni del nostro territorio. La crisi climatica dovrebbe imporre quel minimo di difesa del suolo soprattutto lungo un litorale dove ormai le mareggiate entrano sul viale a mare con una certa frequenza.
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Finalmente:dopo anni di attese, proteste e richieste, l'amministrazione comunale ha deciso di illuminare Avenza con il bagliore scintillante del suo portafoglio. Ma non fatevi illusioni: non ci troviamo di fronte a un budget da capogiro. Di oltre due milioni di euro stanziati, ben 100 mila euro sono destinati al nostro piccolo angolo di mondo. Una cifra che fa tremare i polsi... dal ridere. Vediamo come verranno investiti questi soldi. 50 mila euro per la messa in sicurezza della famosa casa bombardata. Sì, proprio quella che da decenni campeggia come un monumento alla burocrazia e all'abbandono, le cui transenne occupano da tempo immemore il marciapiede impedendo il passaggio ai pedoni. Ci chiediamo: saranno inclusi nel prezzo anche i lavori di riqualificazione proposti dalla Pro Loco o dobbiamo accontentarci di una spruzzatina di calce e qualche tavola inchiodata qua e là? Gli altri 50 mila euro vanno alla progettazione delle opere per la Sala Amendola. Per chi non lo sapesse, “progettazione” significa che quei soldi non vedranno mai un mattone, ma serviranno per pagare disegni, consulenze per i progettisti. Un investimento che, come dire, appare “modesto” solo per chi non ha idea di come si disegnino linee rette.
Tra le spese spicciole troviamo poi manutenzioni straordinarie per strade e marciapiedi. E qui, cari passanti di via Giovan Pietro, non trattenete il fiato: i due parapedonali alla “centrale” mancanti da due anni resteranno esattamente lì... nella nostra immaginazione. Un capolavoro degno di una commedia alla Totò: tolti da una parte, messi da un’altra, ma il totale non cambia. Sempre due ne mancano. Avenza R-Esiste, ma i parapedonali no. Passando alle note positive, possiamo gioire per i lavori ripartiti presso il capannone dell’ex CAT. La Protezione Civile potrà forse ritrovare casa, e magari, chissà, il progetto originario verrà completato. O no? Perché tra incarichi esterni, interventi d’urgenza per l’occupazione abusiva e il solito balletto di fondi che si spostano ma non aumentano, il rischio di un "ridimensionamento creativo" è sempre dietro l’angolo.
E veniamo al caso del palazzo dell’ex CAT, il fiore all’occhiello della lungimiranza amministrativa. L’immobile, in condizioni pietose e pericolante, è stato messo in vendita... al prezzo di un appartamento! Sì, avete capito bene: il comune ha deciso di offrire questo pezzo di storia cadente a un costo che farebbe gola a qualsiasi speculatore immobiliare. Tra i potenziali acquirenti, c’è il proprietario dell’altra parte del palazzo, che in passato ha manifestato l’intenzione di acquistare la porzione comunale. Peccato che alla prima asta non si sia presentato nessuno. Si sarà pentito? Oppure starà aspettando un ribasso? Per ora, il mistero resta. Nel frattempo, la porzione di sua competenza non è esattamente un esempio di ordine e decoro: transenne sono state posizionate sul marciapiede adiacente, proprio all’altezza della fermata dell’autobus, per interdire l’area ai pedoni e ai passeggeri che attendono il mezzo pubblico. Certo, sarebbe un buon sistema di sicurezza, se qualcuno lo rispettasse. Invece, nell’indifferenza generale, il divieto viene sistematicamente ignorato, mettendo seriamente a rischio l’incolumità fisica delle persone. Insomma, il marciapiede è un campo minato e la fermata dell’autobus una roulette russa. Conclusione? Caro comune, grazie per averci dedicato “qualche spicciolo”. Forse non ci ricopriranno d’oro, ma di polvere e cemento sì. D’altronde, Avenza R-Esiste lo sa bene: qui si fanno le nozze con i fichi secchi e spesso i fichi neanche arrivano.
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Il 27 novembre, il consiglio comunale di Carrara ha celebrato la Festa della Toscana, commemorando l’abolizione della pena di morte del 1786 e sottolineando l’importanza dei principi di diritti, equità, giustizia e pace. Tuttavia, la realtà quotidiana della città, guidata dal sindaco Arrighi, sembra smentire tragicamente tali valori. Dal mare ai monti, il territorio evidenzia contraddizioni profonde, che mettono a nudo uno scollamento tra le parole e i fatti. Emblematica è la storia di Marco, un senzatetto che spesso trovava rifugio sotto il portico del distretto sanitario di Via Giovan Pietro. Marco, insieme al suo cane, viveva grazie alla generosità di alcuni cittadini, ma era anche una presenza costante nei corridoi della struttura, dove talvolta dormiva, persino durante gli orari di apertura degli ambulatori. I suoi effetti personali erano visibili nel corridoio che conduce al parcheggio riservato ai dipendenti del distretto. Eppure, nonostante questa presenza evidente, né la ASL né i servizi sociali sono intervenuti per offrirgli un supporto adeguato. La sua morte, avvenuta poco dopo quella di Tudor, un altro senzatetto deceduto in un’area abbandonata dell’ex Cat, di proprietà comunale, getta un’ombra cupa sulle celebrazioni dei principi di giustizia e solidarietà. Durante il consiglio comunale del 28 novembre, il consigliere Caffaz ha posto interrogativi sul caso di Marco. Il vicesindaco e assessore al sociale, Roberta Crudeli, ha dichiarato che Marco era stato avvicinato e aveva rifiutato l’aiuto delle istituzioni. Tuttavia, questa risposta appare inaccettabile. La vulnerabilità, l’indigenza e la malattia spesso impediscono alle persone di chiedere aiuto in modo esplicito. È proprio in questi casi che le istituzioni devono agire con maggiore determinazione, andando oltre le apparenze per individuare e supportare chi vive in condizioni di estrema difficoltà. Queste morti, segnate da un’evidente indifferenza istituzionale, svuotano di significato le dichiarazioni sui principi di giustizia e solidarietà. Mentre si celebrano la pace e i diritti, chi vive ai margini della società continua a morire nell’abbandono. Tali vicende non sono un caso isolato. Ad Avenza e in altre aree del territorio, numerosi "invisibili" sopravvivono in condizioni disumane, trovando riparo lungo le strade o in edifici abbandonati privi di servizi essenziali. Alla Grotta è persino sorta una baraccopoli. Di fronte a questa realtà, è inaccettabile che un consigliere comunale della lista Arrighi abbia liquidato il fenomeno come una "scelta di vita di persone libere". Una tale affermazione banalizza e sminuisce un problema complesso che richiederebbe invece attenzione e soluzioni concrete. Le celebrazioni dei principi di giustizia e solidarietà non possono limitarsi a parole e gesti simbolici. La politica ha il dovere morale di tradurre quei valori in azioni concrete, capaci di restituire dignità a chi l’ha perduta. In una società sempre più frammentata, ogni amministratore ha la responsabilità di non distogliere lo sguardo di fronte alla sofferenza. L’indifferenza non è solo complice dell’ingiustizia: è essa stessa una forma di ingiustizia. Carrara ha ancora l’opportunità di dimostrare che i principi celebrati durante la Festa della Toscana non appartengono solo alla storia, ma possono vivere nel presente. Agire subito è l’unico modo per evitare che altre vite si perdano nell'abbandono.
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Non c'è niente da dire e, a pensarci bene, nemmeno da fare. Alla Lega o, almeno, in qualcuno dei suoi dirigenti-militanti, la presenza e l'ingresso di Roberto Vannacci non sono graditi al punto che non mancano polemiche e attacchi gratuiti privi di spessore, ma, soprattutto, di senso. Alle ultime elezioni in terra umbra il generale autore del libro best seller Il mondo al contrario ed europarlamentare della Lega, ha appoggiato, ovviamente e in maniera lampante, la candidata Donatella Tesei, politica ed ex senatrice del partito di Matteo Salvini. Lo ha fatto senza indugio, da par suo, dicendolo chiaramente non soltanto alle conferenze stampa e agli incontri, ma anche in un video ad hoc dove solo i sordi o i malpensanti fanno finta di non capire. Ciònonostante una decina di giorni fa poco più o poco meno, un rappresentante leghista del Veneto, Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico del Veneto ed esponente storico del partito di Via Bellerio, fisico possente ancor più che potente, soprannonimato, bulldog, se ne è uscito come i dolori criticando ironicamente, ma concretamente Vannacci accusandolo di aver remato contro la candidata della Lega e di avere, invece, parteggiato per Marco Rizzo e il suo partito Democrazia Sovrana e Popolare. A dimostrazione di ciò, Marcato pubblica un post in cui Vannacci aveva dichiarato che se avesse avuto tempo sarebbe volentieri andato ad ascoltare il 9 novembre il dibattito su Morire per la Nato? organizzato a Perugia dal comitato guidato da Fabio Filomeni (Se potessi andrei ad assistere con grande interesse a questo evento con Fabio Filomeni e Marco Rizzo. Spero serva anche a schiarire le idee a chi prossimamente si recherà alle urne in Umbria. La vostra Decima può fare la differenza!)
Come abbia potuto Marcato prendere e comprendere fischi per fiaschi lo sa solamente lui visto che Vannacci aveva anche aggiunto in calce alla locandina dell'evento di augurarsi che chi ci fosse andato avrebbe sicuramente potuto schiarirsi le idee e avrebbe votato di conseguenza piazzando la decima al posto giusto.
Marcato non ha esitato a sparare addosso al generale, sport divenuto, negli ultimi tempi, diffuso, ma inutile.
Ancora una volta - spiega Vannacci - c'è chi si diverte a seminare zizzania tirando in ballo cose prive di corrispondenza con la realtà. E' evidente che a qualcuno dà molto fastidio che io militi nel partito della Lega, ma se ne devono fare una ragione. Io e Rizzo, anche se ci siamo confrontati più volte, navighiamo su due oceani opposti e non potrei certamente sponsorizzarlo alle elezioni politiche o di altro genere mentre ho sicuramente dato consenso e appoggio a Donatella Tesei e basterebbe ascoltare il mio video per prenderne atto. Purtroppo c'è chi fa finta di non vedere e vede solo quello che gli pare, ma noi andiamo avanti lo stesso.
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Il consigliere della lista civica Massimiliano Bernardi torna sulle criticità della casa di riposo comunale Regina Elena: “Nella relazione di bilancio 24/26 dell'Azienda Speciale Regina Elena si legge che, entrambi i dati di occupazione continuano a porre con forza il tema del forte squilibrio tra un’offerta di posti letto per anziani non autosufficienti e la forte domanda dei cittadini che non trova risposta nella capienza del fondo sanitario della Regione Toscana e che , tutto questo, chiaramente, crea un forte squilibrio tra costi e ricavi che è proseguito nel corso del 2024. Vorrei ricordare che il direttore Antonio Sconosciuto nel dicembre 2023, si era presentato in consiglio comunale con la richiesta di coprire una voragine di 650 mila euro e che quindi questi soldi non sono bastati a sanare la situazione, visto che oggi è la RSA e di nuovo in rosso per 300 mila euro e per circa un milione di euro in due anni. Nel prosieguo del documento si evidenzia che, gli ospiti privati hanno una presenza media di 10,6 e gli autosufficienti sono il 5,4. I dati non sono chiari: non si comprende la differenziazione tra i ricoveri di “privati” e quelli degli“autosufficienti”. Nel 2023, continua la relazione, la struttura ha lavorato con un tasso di occupazione elevato e una presenza media di 75,82 ospiti di cui due ospiti in stato vegetativo. A fronte del documento che il direttore aveva presentato in commissione, a seguito della mia denuncia, sono stati cancellati i “due stati cognitivi” che, se aggiunti, avrebbero fatto superare il numero massimo di 80 ospiti, e, da regolamento regionale, una casa di riposo non può registrare più di 80 ospiti. Quindi chiedo al vicesindaco Roberta Crudeli di attivare un sopralluogo da parte della commissione vigilanza e controllo dell’Asl per verificare il numero degli ospiti e di fornire una relazione dettagliata entro 30 giorni sui controlli effettuati da parte della commissione dell’Asl su tutte le strutture del territorio. Infatti, una volta autorizzata, la struttura è sottoposta a vigilanza da parte del comune attraverso la commissione multidisciplinare. L’attività di vigilanza è disciplinata dal comune e si svolge, con cadenza almeno annuale, per verificare la permanenza dei requisiti, attività di ispezione e controllo sulle strutture (art. 23 l.r. 41/2005) . Tornando al budget del 2023: prevedeva l’adeguamento delle tariffe per ospiti “privati quindi autosufficienti” al valore della tariffa convenzionata. Un ordine del giorno del consiglio comunale presentato dal PD, aveva poi sollecitato l’amministrazione a dare avvio alla nuova tariffazione prevedendo forme di sostegno (50 mila euro) per gli ospiti privati nel sostenere il nuovo significativo aumento della retta cui sarebbero andati incontro. Dopodiché nel documento, il direttore scrive che, l’attività delle commissioni consiliari non hanno, ad oggi, ancora definito il regolamento, per cui le rette dal 1° gennaio 2024 sono di fatto rimaste invariate, con significativi riflessi sul lato dei ricavi dell’azienda. Durante la commissione Bilancio molti intervenuti avevano ribadito che la bozza di regolamento era stata presentata in commissione nei primi mesi del 2024 per poi essere sparita nel nulla. Pressato dalle domande, alla fine il direttore Sconosciuto aveva fatto il nome della dirigente del Sociale nonché vicesegretaria Generale che avrebbe dovuto predisporre il Regolamento, ma che non lo aveva fatto . Ciò detto, nel pubblico impiego, durante la fase di gestione del rapporto di lavoro, tenendo conto delle attitudini e capacità professionali, avviene l'attribuzione dell'incarico della funzione dirigenziale, a norma del decreto 165/2001 art.19. Per quanto riguarda il mancato raggiungimento degli obiettivi del dirigente a cui è attribuito un incarico, il cui status non è legato alle mansioni, porta a tre sbocchi graduati a seconda della gravità del caso: l'impossibilità di rinnovo dell'incarico, la revoca dello stesso, il recesso dal rapporto di lavoro in particolare il decreto 165/2001 art 21 , comma 2, come modificato dalla Legge 145/2002, prevede tre previsioni sanzionatorie: le prime due rientranti nel mancato raggiungimento degli obiettivi o nella mancata osservanza delle direttive ricevute, “situazioni queste che certamente incrinano la fiducia nelle capacità manageriali del dirigente, che porta a sanzioni attinenti all’ incarico dirigenziale. Per il fatto che il mancato Regolamento abbia portato, come sostiene il direttore Sconosciuto, un buco di 200 mila euro si ricorda anche che ogni danneggiamento, spreco, impoverimento della “cosa pubblica” comporta un danno che viene definito “danno erariale” e quando si gestisce la “cosa pubblica”, e si provoca un danno, questo danno apre un procedimento amministrativo, ma anche penale. Ci sono, infatti, dei reati che possono essere commessi solo dai dirigenti pubblici, in virtù della carica da loro rivestita. L’elemento soggettivo di tale illecito amministrativo o penale è la “colpa grave”. La colpa grave presuppone un grado di imperizia o negligenza superiore alla normalità che non è considerata accettabile dall’ordinamento giuridico quando essa è imputabile a un dipendente pubblico che amministra il bene comune nell’interesse altrui. In conclusione chiedo che venga corretta la parte in cui, nel documento presentato, viene data la colpa alla commissione per non aver licenziato il Regolamento che avrebbe portato alla perdita di 200 mila euro , in quanto è un’affermazione falsa. Che venga aperta un’ indagine interna al fine di verificare chi sia il responsabile o i responsabili del mancato Regolamento che ha portato ad un buco di bilancio di 200 mila euro . Nell’indagine devono essere inclusi anche chi avrebbe avuto l’obbligo del controllo, ma anche lo stesso direttore Antonio Sconosciuto ed i vertici politici del CDA . Chiedo in ultimo che venga convocata sull'argomento la Commissione controllo e garanzia perché, sulla situazione che si è creata all’Azienda Speciale Regina Elena il menefreghismo ed il pressapochismo di tutti i personaggi coinvolti è allarmante”.
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Due città lontane, Carrara e Milano, si trovano ad affrontare situazioni che, a prima vista, sembrano diverse, ma hanno in comune problemi di sicurezza e un clima di divisione sociale. Da una parte ci sono cittadini che chiedono interventi concreti per migliorare la loro vita quotidiana, dall'altra istituzioni che, spesso, rispondono con accuse o retorica, senza risolvere nulla. Ad Avenza, una tranquilla richiesta di maggiore sicurezza si è trasformata in un vero e proprio scontro tra cittadini e istituzioni. Alcuni residenti, stanchi di convivere con furti, risse e degrado, hanno chiesto il ritorno di un presidio della Polizia Municipale. Ma durante l’inaugurazione di un pseudo sportello per la comunità dominicana, la sindaca Serena Arrighi ha bollato queste richieste come razziste. Risultato? Una comunità già fragile si è spaccata ancora di più. Michela e Adelmo, due cittadini del quartiere, si sono sentiti offesi dalle parole della sindaca e hanno deciso di portare la questione in tribunale. Michela spiega che per lei la sicurezza è una questione universale, non di colore della pelle, mentre Adelmo, con un passato nella sinistra, si sente tradito da una politica che non riconosce più. Secondo Avenza R-Esiste, il problema vero è l’uso di accuse come quella di razzismo per zittire chi solleva questioni legittime. Questo modo di fare non solo non aiuta a risolvere i problemi, ma impedisce un confronto costruttivo. A Milano, nel quartiere Corvetto, il disagio sociale è sfociato in violenza. Dopo la morte di Ramy Elgaml durante un inseguimento con i carabinieri, il quartiere è diventato teatro di scontri tra giovani, per lo più immigrati o figli di immigrati, e forze dell’ordine. Bottiglie lanciate, incendi e tensioni hanno trasformato le strade in un campo di battaglia. Ma la rabbia non nasce dal nulla. Corvetto è uno dei tanti quartieri delle grandi città italiane dove degrado, disuguaglianza, tensioni etniche, e marginalizzazione creano un terreno fertile per lo scontro. Qui i sogni di integrazione si scontrano con la dura realtà di una vita difficile, tra precarietà e abbandono. Che sia ad Avenza o al Corvetto, il tema di fondo è lo stesso: le persone vogliono sentirsi al sicuro, vivere in quartieri decorosi e avere opportunità per il futuro. Avenza chiede più presenza delle forze dell’ordine, ma anche la riqualificazione di spazi abbandonati come il Centro Culturale Amendola e l’ex mercato coperto. Al Corvetto, invece, la richiesta di sicurezza è legata a un bisogno di giustizia sociale, per dare ai giovani una prospettiva diversa dalla rabbia e dalla violenza. Un problema trasversale, però, è l’uso del moralismo per silenziare i “nemici” e chi chiede aiuto. Ad Avenza si parla di razzismo, a Milano di violenza giovanile, ma in entrambi i casi manca la volontà di ascoltare davvero. Le accuse e le etichette non fanno altro che alimentare divisioni, trasformando ogni dibattito in uno scontro tra fazioni. Le soluzioni non possono limitarsi a più polizia o retorica vuota. Serve un approccio che unisca sicurezza immediata e interventi strutturali: riqualificazione degli spazi, lotta alla povertà e creazione di opportunità per i giovani. Solo così si può sperare di ridurre il divario tra cittadini e istituzioni e affrontare il disagio sociale alla radice. Avenza R-Esiste lo ribadisce chiaramente: non basta parlare di giustizia e diritti, bisogna agire concretamente. Se chi governa non ascolterà le richieste dei cittadini, il rischio è quello di una frattura sempre più profonda e difficile da sanare.
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