Politica
Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

"Solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine accusate di razzismo dal Consiglio Europeo": la posizione di Amorese, Guidi e Tenerani di FdI
"Le recenti dichiarazioni del Consiglio Europeo sulle forze dell'ordine italiane accusate di razzismo sono ingiuste e non riflettono la realtà, per questo vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà -…

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Anche Fratelli d’Italia Carrara non ha apprezzato le esternazioni di Domenico Raimondi, il curatore della – ha detto il consigliere FdI Massimiliano Manuel _White Carrara 2024: : “Fatelo tacere, non è pagato per fare polemiche e propaganda: il curatore dovrebbe essere un professionista chiamato a prestare la propria opera intellettuale, ad occuparsi dell’organizzazione di un’esposizione artistica o di un evento culturale, nel caso di Domenico Raimondi invece sembra avere anche un ruolo politico, tanto da chiedersi se, per caso sia stato nominato portavoce dell’amministrazione. Il fatto che a Lucca sia stato portavoce della lista “Lucca è un grande noi” forse ha provocato rigurgiti. Un artista può avere anche un ruolo politico: Maurizio Cattelan con le sue opere ha sempre contrastato l'ideologia della finanza internazionale, ma nel caso di Raimondi è tutta politica spicciola locale. Nonostante la White Carrara 2024 sia stata apprezzata di più della edizione veramente scadente del 2023, le esternazioni da parte del curatore sui danneggiamenti, considerando che è proprio lui il primo responsabile della sicurezza delle opere esposte, hanno dell’incredibile. Sulla scia del “ vogliamoci tutti bene , non è successo niente” ha stravolto il significato dell’ azione provocatoria volta ad alterare l'opera EXAGON dell'artista Eugenio Biselli, commissionata alla ditta Franchi Umberto Marmi, nella quale sono stati posizionati teschi negli spazi esagonali della libreria in marmo posta davanti all’Accademia. Forse qualcuno aveva voluto ricordare i morti in cava e la manifestazione davanti ai cancelli della ditta Franchi dopo la trasmissione televisiva, nella quale erano presenti tutti gli esponenti della sinistra con a compreso il sindaco Arrighi e Nicola Del Vecchio della CGIL. Tornando al pensiero di Raimondi su questioni di pubblico interesse, in merito alla rottura dei bracci del cavatappi Anna G che riproduce in marmo il cavatappi di Alessi, posto in piazza Alberica, non possiamo che rimanere basiti nel leggere che secondo il curatore, era stato “ frutto curiosità e disattenzione e non di atti vandalici” . Tale è stata la smania di apparire, che il politico-curatore si è persino sostituito all’assessore alla cultura Gea Dazzi che invece, nell’ultimo Consiglio comunale, aveva dichiarato che in merito al secondo braccio staccato, era stato un atto vandalico e che l’autore era già stato identificato. Inevitabili domandarsi se Raimondi è condizionato dalla politica oppure ha lui stesso interessi politici. Vien da pensare che possano esserci state ingerenze da parte della politica per spostare l’attenzione su altri problemi. È normale che controllori e controllati che utilizzano denaro pubblico, su un tema così complesso come la sicurezza di opere esposte di proprietà di terzi, non abbiano garantito la sicurezza nei diversi spazi espositivi ? E sindaco e assessore perché tacciono?
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Il Corpo dei Carabinieri Reali, fondato nel 1814 nel Regno di Sardegna, continuò ad usare la marsina turchina, bleu notte, dalle caratteristiche falde a coda, quando la riforma di Carlo Alberto istituì la tunica, giubba lunga a 1 o 2 petti, per l’Armata Sarda. Solo loro e le Guardie del Corpo del Re indossavano quella montura.
In seguito, con l’evoluzione delle uniformi e del colore, questo capo rimase in uso fino ai giorni nostri, specie per parate e cerimonie, ma anche per servizi d’onore. Pennacchio, lucerna, bandoliera con giberna in cuoio, spalline metalliche, il colore nero e le finiture rosse del tessuto, gli alamari, son diventati in un certo senso iconici, affiorando in quadri, films, fotografie antiche e più recenti.
Se l’ufficiale utilizzava per la cerimonia di nozze l’uniforme da cerimonia o da sera, quella a doppio petto coi gradi al polso, carabinieri e sottufficiali preferivano la Grande Uniforme Speciale, con quella marsina così evocativa, e progressivamente anche molti ufficiali hanno seguito questa costumanza. Per l’importanza conferita a questa simbolica uniforme, per poterla indossare in quella magica occasione, era prevista l’autorizzazione del Comando Generale dell’Arma, vincolata a informazioni dei comandi dell’Arma competenti che attestassero che la cerimonia fosse di buon gusto e non si verificassero situazioni imbarazzanti per il decoro dell’Istituzione.
Colpiva assistere a uno di questi eventi, che riportavano al grande De Sica, ai suoi “Pane, amore e…”, ad un’Italia che non c’è più. Un comandante, quando un militare presentava richiesta, non poteva che gioire per il suo senso d’attaccamento.
I tempi son cambiati, e ora questa tradizione è stata vietata.
Troppo facile osservare che una pur risibile percentuale di matrimoni – peraltro non validi giuridicamente in Italia e pubblicizzati con video divenuti virali – abbia spinto le superiori autorità a impartire tali disposizioni. Inutile anche negarlo. Non si può escludere che fossero quelle celebrazioni le reali destinatarie del provvedimento.
Eppure vi son motivi che, per un certo verso, sono ineccepibili. Se l’indossare la G.U.S. deve costituire motivo di critiche anche violente, provocando strumentalizzazioni e polemiche, se mantenere una tradizione deve condurre a questo risultato, meglio interromperla. Si dovrà affrontare solo la prima gazzarra, immediatamente infatti montata, e poi non se ne parlerà più.
Il divieto generale permette di non incappare nella disparità di trattamento. Oltretutto in tali frangenti indossarla non costituì mai diritto: ricordo dovesse essere chiesta l’autorizzazione.
E non è stato vietato, né può esserlo – fatte salve determinazioni coinvolgenti tutte le Forze Armate – indossare al matrimonio l’uniforme da cerimonia o da sera, oggi acquistabile anche da truppa e sottufficiali. Per cui avremo comunque video virali, del resto già circolanti, con queste monture, e le conseguenti solite critiche di chi, forse, potrebbe un pochino pensare ai fatti propri, o comprendere che non sia il caso di mettersi in mezzo alla strada che permette ad un altro essere umano di vivere la propria felicità, senza arrecargli fastidio.
Qualcuno potrebbe a questo punto obiettare: “Ma se i video e i commenti ci saranno, allora cui prodest?”
Rispondo che forse potrebbe anche essere giusto preservare da polemiche vuote, talora pretestuose, il simbolo – per tanti sacro – di quel “piccolo mondo antico”, e relegarlo alle stampe d’epoca di un tempo che è trascorso, superato da un’evoluzione.
L’Arma, checché se ne dica, non è mai stata immutabile. Sopravvive da oltre due secoli proprio perché s’è saputa adeguare allo scorrere del tempo.
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Degrado preoccupante è quello ravvisato dal coordinamento comunale di Fratelli d’Italia in merito a Piazza Menconi, a Marina: “La piazza ha già la “sfortuna” di trovarsi tra il cantiere abbandonato della ex scuola Giromini ed il rudere di cemento armato dell’ex Meditereaneo, in più il degrado che la colpisce è in aumento. Nonostante le denunce che si sono accumulate negli anni, questa situazione ha portato una zona bellissima come il centro della Marina storica a un livello di insicurezza e delinquenza apparentemente senza fine. Purtroppo, le amministrazioni di sinistra che si sono succedute negli anni, hanno sempre fatto orecchie da mercante, come sta facendo quella attuale targata Pd. La situazione è sempre più critica: i commercianti si lamentano, i marciapiedi sono martoriati, ci sono cantieri aperti, le strade sono impraticabili, alcuni edifici sono pericolanti, i servizi pubblici sono inefficienti e mancano completamente le strutture sportive. Basta girare l’angolo su via Garibaldi per rendersi conto del degrado: nell’ordine troviamo un chiosco diroccato e transennato ed un edificio che sta crollando a pezzi, per non parlare della fontana della Piazza ormai desolatamente in disuso: niente più acqua, niente più luci e piena di rifiuti e la pavimentazione in marmo della piazza annerita dallo sporcizia. Se a tutto questo aggiungiamo il bivacco di vari personaggi, prevalentemente extracomunitari, che stazionano in Piazza Menconi, come raccontato da molti residenti e commercianti, molte volte ubriachi e pericolosi che ingaggiano risse quasi ogni giorno urinano su portoni e serrande, importunano i passanti e lasciano i giardini in condizioni indecorose per la sporcizia, possiamo tranquillamente dire che è una vera e propria vergogna”. Secondo Fratelli d’Italia ci sarebbe un concorso di colpa nell’immobilismo dell’attuale amministrazione che non avrebbe una visione strategica e non promuoverebbe progetti che possano portare a Marina imprenditori, servizi e turisti. In più, sempre secondo il partito della Meloni, la situazione sarebbe aggravata dal continuo sbarco di migranti nel , sui quali è assolutamente condivisa la linea del governo che punta alla riduzione drastica dei clandestini che, spesso, finiscono per delinquere. “Continuare nell’indifferenza e non assumersi responsabilità – hanno concluso da Fratelli d’Italia - non aiuta a ridurre lo stato di degrado: ne è prova la zona a mare che sta morendo ed avrebbe bisogno di interventi mirati e finalizzati alla ripartenza di un turismo di qualità. Fratelli d’Italia si fa interprete di questa volontà di cambiamento così richiesta dalla maggioranza dei cittadini, continuando a presidiare il territorio e a verificare lo stato dei luoghi ed a proporre interventi mirati al miglioramento per tutta la collettività”.
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Il Movimento 5 Stelle di Massa esprime la propria profonda delusione per la recente risposta del Sindaco Persiani alla nostra Interrogazione riguardo la "riapertura delle fontanelle pubbliche EVAM". Il sindaco ha dichiarato in pratica che a breve non verrà restituita ai cittadini e le cittadine la possibilità, e il diritto, di prelevare acqua sorgiva perché il costo è troppo elevato.Secondo Persiani, che ha esposto un progetto dettagliato e caratterizzato da molti elementi di complessità, i lavori necessari ammontano a circa 130.000 euro, di cui 80.000 euro l'anno per la disinfezione dell'acqua di un serbatoio dedicato. Quest'ultima stima esorbitante ci lascia perplessi se confrontata con quella che ci viene addebitata ogni anno dall'impianto del Cartaro che deve filtrare acqua fortemente inquinata da marmettola per rendere potabile quella dell'acquedotto comunale. Il sindaco ha descritto un progetto che prevederebbe una serie di filtri, progetto che sembrerebbe datato nella concezione, ma sicuramente non l'unica possibilità e probabilmente neppure la migliore soluzione, non tenendo conto di alternative da valutare. Esistono infatti anche trattamenti ecologici che non alterano il gusto e le caratteristiche dell'acqua, senza pericolo di sovra-dosaggio e ad azione veloce. Sistemi che eliminano la quasi totalità dei batteri e dei virus, inclusi quelli che resistono persino al cloro, con basso consumo di energia elettrica e poca manutenzione richiesta. C'è forse altro da eliminare? È puerile il richiamo del sindaco al fatto che i cittadini abbiano altre fontanelle a disposizione (sono quasi tutte chiuse) e che possano bere l'acqua del rubinetto, per cui non ritiene indispensabile la riapertura della fontanella EVAM. Forse non gli è chiara la differenza di proprietà fisico/chimiche tra acqua sorgiva e acqua di acquedotto? Se non ce ne fossero non si capirebbe l'esigenza di imbottigliarla e venderla. In conclusione, le risposte del sindaco non ci convincono riguardo alle spese di gestione e alle risorse da impiegare, che a nostro avviso dovrebbero essere prelevate dal bilancio comunale per rispondere ad esigenze e diritti della comunità visto che non si è pensato di inserirlo come obbligo nel rinnovo della convenzione con EVAM. Considerati i soldi spesi per la realizzazione della contestata "fontana nera" e per il tentativo di camuffarla (si sono superati i 200 mila euro), la spesa per restituire la fontanella ai cittadini sarebbe una scelta di gran lunga più importante, benefica e condivisa: 534 persone ne hanno sottoscritto la richiesta.
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Il consiglio comunale ha approvato la delibera con la quale si fissano gli obiettivi del nuovo piano dell’arenile e si dà il via al procedimento della valutazione ambientale strategica per la formazione del piano. Il piano dell’arenile e dei viale a mare è lo strumento urbanistico chiamato a disciplinare una vasta fascia di territorio che a Marina di Carrara comprende non solo le spiagge che vanno dal porto fino al confine con la Liguria, ma anche i viali a mare, le pinete e la zona umida della Fossa Maestra. La redazione del nuovo piano si rende necessaria dato che il vecchio documento è stato dichiarato decaduto con l’approvazione, nel 2022, del Piano operativo comunale, bloccando di fatto qualsiasi nuovo intervento. Il nuovo piano dovrà inoltre andare a coordinarsi e a interagire con gli interventi già programmati o in fase di realizzazione sul litorale, come i vari lotti del waterfront, il rifacimento della Caravella o la ciclovia Tirrenia. Il documento che dovrà essere redatto e approvato nei prossimi mesi dovrà inoltre perseguire anche i cinque obiettivi che sono stati indicati nella delibera approvata dal consiglio:
• tutelare i valori ambientali e gli elementi patrimoniali della costa;
• rendere maggiormente fruibili e accessibili gli spazi, le attività e i servizi del litorale e del viale Vespucci;
• accrescere la percezione del mare e degli elementi che caratterizzano il paesaggio;
• migliorare la dotazione di spiagge e di servizi turistici per la balneazione e per la destagionalizzazione valorizzando i caratteri identitari e percettivi del territorio;
• riqualificare il patrimonio edilizio esistente salvaguardando i caratteri tradizionali degli insediamenti costieri.
“Con l’approvazione di questa delibera – spiega l’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini – parte un importante percorso che ci condurrà a gettare le fondamenta della Marina di domani. Negli ultimi due anni il nostro litorale ha già cominciato a cambiare volto grazie a interventi importanti come la nuova passeggiata lungo la diga foranea, la riqualificazione di viale Colombo e il nuovo ingresso del porto, il cantiere della Caravella, il restyling di parco Puccinelli, la realizzazione della ciclovia Tirrenica o la ripiantumazione della pineta davanti a Imm-CarraraFiere. A tutti questi lavori dobbiamo poi aggiungere il concorso di idee che partirà a breve per andare a riprogettare tutta quella vasta area di Marina che da via Rinchiosa arriva fino al mare e che prosegue poi fino alla rotonda Paradiso. Tutti questi cambiamenti hanno bisogno di uno strumento urbanistico che sia efficiente e adeguato al futuro che stiamo costruendo. In quest’ottica il nuovo piano dell’arenile è fondamentale per diversi motivi. Anzitutto permetterà a chi, come per esempio gli imprenditori balneari, abbia la volontà di investire sul nostro litorale di uscire da un’impasse che si è venuta a creare con la decadenza del vecchio documento e di farlo con regole certe e chiare, cosa questa fondamentale anche nella prospettiva di arrivare presto a bandire le gare per le concessioni balneari. Per la nostra amministrazione il nuovo piano dell’arenile rappresenta poi un passaggio obbligato verso uno degli obiettivi che ci si diamo dati, vale a dire quello di lavorare per spostare la movida verso la zona a mare. Grazie a questo strumento sarà possibile prevedere, per esempio, l’apertura di locali nella zona degli stabilimenti balneari o ancora la pedonalizzazione di una parte di strada il tutto per favorire uno sviluppo organico e in chiave turistica di Marina”.
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Il Circolo del PD di Avenza pare abbia trovato la formula magica, dopo 60 anni di mala gestione della cosa pubblica, per contrastare lo scadimento del territorio avenzino dice che si può arginare fino ad eliminarlo, solo con la messa in pratica di azioni volte alla riqualificazione sociale e culturale. Il Circolo PD predetto, infatti, si era sentito attaccato in questi giorni dalle “esternazioni “ da parte dei partiti di opposizione e si era sentito in dovere di far pervenire alcune considerazioni. La politica fatta di narrazione però si scontra con i fatti e cade nell’ illusione di continuare a confondere i cittadini. A fronte di tutto ciò rispondo con i fatti e propongo al PD di replicare un progetto culturale denominato “Via dell'arte” che Tiziano Lera ha pensato di realizzare a Pietrasanta. Un progetto per ridisegnare un tratto di via Francigena (circa cinque chilometri) che si snoda fra il comune di Montignoso e il comune di Pietrasanta arricchendolo, nelle varie nicchie posizionate lungo il percorso, di sculture monumentali. Ma anche di far riproporre per esempio, dall’assessore alla Cultura in quota PD Gea Dazzi, un simposio di scultura simile a quello realizzato ad Avenza nel Settembre 2019 denominato “Tracce sulla Francigena”, che aveva coinvolto anche gli studenti dell’Accademia. Si trattava di un progetto nato a Montignoso, e subito sposato anche dal comune di Carrara nell’ottica di rilancio del tracciato della Via Francigena, che nel nostro comune, come è noto, passa per Avenza. Il Simposio “Tracce sulla Francigena” era stato possibile anche grazie al lavoro sinergico tra Pro Loco di Avenza e con il Parroco Don Marino Navalesi, imperdibile opportunità di promozione turistica anche per i blocchi di marmo generosamente offerti agli scultori dall’azienda Furrer . Tutto ciò si chiama saper fare, ridare fiducia e restituire il quartiere ai residenti, attraverso le cose che cambiano veramente e non con le annunciazioni vuote di contenuti . Siamo quindi fiduciosi che questo salto di qualità si possa attuare, in quanto il Pd non ha futuro se non favorisce un cambiamento che lo affianchi, lasciando perdere la demagogia ed il risentimento, perché il treno corre e non si può perdere tempo stando fermi in stazione.
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"Carrara merita così tanta bellezza" ha detto della sua mostra il curatore di White Carrara Domenico Raimondi. Sull'iniziativa in sé diremo qualche parola tra qualche giorno, ma è persino superfluo evidenziare che i toni usati dal politico-curatore lucchese superano abbondantemente i confini del ridicolo. Così come il resto dell'intervento sui danneggiamenti alle statue, per lui frutto di "curiosità e disattenzione" e "non di atti vandalici". Tale è stata la smania di apparire, che il politico-curatore si è sostituito al sindaco e al commissario di polizia. Non capisco i motivi per cui si è sentito in dovere di esprimersi in luogo delle forze dell'ordine e, forse, per capirlo, servirebbe Freud, ma sul perché è intervenuto al posto del sindaco è invece chiarissimo ed è stato enunciato dall'assessore alla cultura ieri sera in consiglio comunale in risposta alla mia interrogazione: "Noi vogliamo parlare solo di cose belle". A parte che, se così fosse, dovrebbero tacere all'infinito, ma è la strategia comunitiva in sè ad essere incredibilmente assurda. Erano le dittature novecentesche a parlare solo di cose belle, vincevano persino le guerre il giorno prima di capitolare, volevano costruire i "Reich" millenari. Questa strategia comunicativa poteva funzionare negli anni '30 del secolo scorso, quando c'era la censura, le veline (quelle dell' agenzia Stefani e non quelle di Striscia la Notizia) e il Minculpop. Non certo oggi, nell'epoca di Internet, social e intelligenza artificiale, quando le bugie hanno le gambe corte e il naso lungo.
La bellezza che Carrara merita, e non gli viene data, parte invece dalla capacità di proteggere e tutelare le statue che vengono esposte con un allestimento e un servizio di vigilanza adeguati, che invece mancano per stessa ammissione dell'amministrazione comunale.Tutti abbiamo, ad esempio, visto le foto di adulti che giocavano a calcio in piazza Alberica in mezzo alle esposizioni di White Carrara senza che nessuno intervenisse. Va bene che Raimondi, che immagino tifi per la Lucchese, dopo la promozione della Carrarese in serie B, ha cambiato il logo della manifestazione colorandolo di giallo-azzurro, ma accettare che piazza Alberica venga trasformata nello stadio dei marmi mi sembra un tantino troppo. Come troppo mi sembrano le sue improvvide dichiarazioni sul fatto che i danneggiamenti non siano derivati da atti vandalici, non fosse altro perché così preclude a priori la possibilità di ottenere un risarcimento da parte delle compagnie che sono state pagate per assicurare quelle opere. Come detto della mostra in sè troveremo occasione per parlare, ma ciò che oggi appare evidente è che l'organizzazione è quantomeno latitante nell'allestimento e nella sicurezza e non certo per colpa dei dipendenti del Comune, di Nausicaa e di Imm che, al contrario, si sono prodigati con passione e senso del dovere.
Bel mè Marble week, mi viene da dire. E forse se i politici carraresi, invece di andare a cercare affini politici lucchesi, avessero chiamato chi quella manifestazione l'ha ideata e dedicata al design con enorme successo, forse stasera non staremmo parlando di queste cose.
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Non ci stanno, i ragazzi della consulta Giovani del comune di Carrara, a essere tacciati di poca accortezza e di non saper fare politica dal consigliere grillino Matteo Martinelli, che ha criticato apertamente un progetto informativo sulle elezioni europee, portato nelle scuole dalla consulta perchè, a suo dire, non avrebbe compreso il movimento 5 Stelle. Pronta ed affilata è arrivata la spiegazione e la replica dei giovani che, non solo hanno chiarito nel merito delle accuse che sono state loro rivolte, ma hanno anche dimostrato di poter tranquillamente competere con il modo di fare politica di molti adulti. Ecco la replica della Consulta giovani a Martinelli: "
“Avanti i giovani, servono più giovani come voi, siete il futuro". Queste sono alcune delle frasi che si sentono da sempre in merito ai giovani che provano a fare e fanno politica. Tutti questi bei complimenti e incoraggiamenti, tuttavia, finiscono nel momento in cui i giovani diventano realtà e presente e non più una categoria eterea e platonica. Questo, purtroppo, è ciò che succede da quando la consulta si è insediata: attacchi da qualsiasi parte, reiterati nel tempo, con una cadenza quasi mensile. I giovani fanno comodo quando consegnano volantini o fanno presenza, non quando fanno rumore e purtroppo non è una novità, ma una vecchissima abitudine. Infatti ad oggi, giugno 2024, dopo quasi un anno di consulta, pochissimi consiglieri comunali hanno partecipato alle sedute o hanno collaborato con noi. Anche questo fa riflettere.
L'ennesimo attacco alla consulta è stato mosso dal consigliere Matteo Martinelli che il 17 giugno, durante il consiglio comunale, ha ritenuto opportuno criticare il power point creato da Zoe Stroobant, per il progetto "consulta nelle scuole". Martinelli ha parlato di un "errore di gioventù" che avrebbe dovuto essere corretto dal delegato Diamanti e ha esortato la consulta a fare eventi politici, ma con "tagli più generali" usando un tono tristemente paternalistico che è culminato nel definirci dei "ragazzini poco accorti" nonostante alcuni di noi facciano politica da anni. Il progetto presentato da Zoe stroobant durante una seduta della consulta, prevedeva una serie di incontri nelle scuole della città per parlare di Europa e elezioni europee. Il voto ormai c'è stato, ma nei mesi precedenti nessun altro si è degnato di parlare dell'Europa ai giovani, tranne la consulta. Durante questi incontri abbiamo cercato di avvicinare i giovani alla politica: abbiamo cercato di sensibilizzarli a un voto informato e consapevole. Gli incontri sono stati molto partecipati dai ragazzi che hanno fatto domande, ma il viaggio è ancora lungo, e purtroppo molto tortuoso visto come si comportano i politici adulti verso noi giovani. L’accusa che ci è stata mossa è stata quella di non aver inserito il programma del movimento 5 stelle nel power point, ma quando lo abbiamo realizzato il programma dei 5 Stelle non era ancora stato divulgato. Una volta reso pubblico lo abbiamo inserito negli incontri, ma solo in maniera orale. Ci rendiamo conto, tuttavia, che quando non ci si interessa a questi eventi, questo non si può sapere. Inoltre il giorno incriminato in cui abbiamo fatto l'incontro al liceo classico, e lo diciamo giusto per onestà intellettuale, non abbiamo avuto il tempo di presentare tutti i programmi, ma abbiamo esortato i ragazzi a leggerseli comunque autonomamente. Il secondo punto che ci teniamo a sottolineare è che durante questi incontri, abbiamo messo il focus sui gruppi presenti nel parlamento europeo nella scorsa legislatura, dove il m5s, come scritto nella fatidica slide, era tra i non affiliati. Il nostro obiettivo era spiegare l'organizzazione dell'Unione europea e i programmi elettorali per poi spronare i ragazzi a fare ulteriori ricerche. L'accusa di aver usato questo evento informativo come strumento di propaganda politica, unito all'invito ad attenersi a temi più generali, in questo caso è ancor più grave perché conferma il disinteresse più totale e il mancato rispetto verso chi, in quella consulta, si impegna e lavora non per un proprio tornaconto personale ma per amore della propria città.
La critica voleva forse essere costruttiva? Decisamente no, il power point gira da mesi, Martinelli avrebbe potuto farci notare in altre sedi "la mancata precisione", avremmo spiegato tutto a lui, e invece no, ha usato questa scusa, platealmente strumentale, per muovere un'accusa ancor più grave alla consulta, quella di essere partiticamente indirizzata. Perché ovviamente quando dei giovani riescono a ottenere dei risultati e fare qualcosa per la città, devono per forza avere qualcuno che li sostiene "dall'alto", ecco forse spiegato come mai il bando per la scorsa consulta, quello della giunta de Pasquale, richiedeva la non adesione, incostituzionale, di partiti e/o sindacati. Invece oggi c'è una consulta formata da ragazzi e ragazze che, nonostante tutto questo, vogliono impegnarsi dentro e fuori dalla consulta, perché è vero, certi membri sono anche iscritti a dei partiti, ma in primis non sono in consulta come rappresentanti di quei partiti, e in più se fosse vero che la consulta é politicamente indirizzata, allora l'indirizzo sarebbe un campo così largo che prenderebbe tutto il ventaglio partitico italiano, di fatto cancellando qualsiasi interesse particolare e rendendo illogica l'accusa. Ci dispiace dover ricordare a Martinelli che non ci sono interessi partitici in consulta, ci sono solo dei giovani che vogliono essere il presente di questa città. Siamo molto amareggiati da tutto ciò, ma questo sottolinea solo quanto sia importante la consulta oggi più che mai. Ci aspettiamo delle scuse dal consigliere Martinelli e che venga a una nostra riunione, insieme al resto della cittadinanza. Avrà modo di vedere che nonostante le persone come lei, noi giovani, insieme anche a colui che ha reso possibile la creazione di un bando giusto e partecipato, ossia il delegato Davide Diamanti, politica la sappiamo fare".
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La consigliera 5 Stelle Luana Mencarelli critica la gestione dell'amministrazione Persiani in merito alla promozione turistica del territorio massese:"Ecco che ci risiamo: la chiusura al traffico di via Alta Tambura è un'altra dimostrazione di come questa amministrazione affronti qualsiasi tema riguardi la città. Si continua a parcellizzare la visione del territorio e ovviamente le soluzioni creano danni collaterali.n questo caso alla montagna massese. È inutile affidare il marketing turistico a società specializzate, parlare di destagionalizzazione, valorizzazione del territorio e quant'altro se non si ha una visione e soluzioni d'insieme perché tutto risulta inefficace. Il problema della montagna parte dalla vallata con un problema cronico di parcheggio in tutti i paesi da Canevara a Forno, da Casette a Guadine, fino alla Valle del Renara eppure dove sono i progetti o le proposte per aggredire questa criticità? Senza soluzioni adeguate non si può certo parlare di rilancio di queste frazioni destinandole all'abbandono con tutte le conseguenze relative. La "miope" ordinanza mira a prevenire i soliti problemi estivi in quel tratto della montagna, legati al traffico selvaggio sulla Via Alta Tambura che raggiunge le pozze del torrente Renara, ostacolando persino l'intervento dei mezzi di soccorso. Questo provvedimento forse risolverà il problema, ma limita l'accesso alla zona anche per i visitatori, l'accesso alla sentieristica, ostacola la valorizzazione, lo sviluppo montano e la libera fruizione del fiume, bene di tutti e tutte, danneggiando quindi economicamente le attività che vi operano durante l'estate, e "recintando" i residenti che vengono addirittura costretti a dichiarare chi li visita, violando la loro privacy. Sicuramente non è un buon viatico e ne pagheremo in termini di cura, manutenzione e potenziali investimenti. Per assurdo si lamenta che i frequentatori del fiume "inquinano" con i loro rifiuti "corporei", ma nulla è stato ancora fatto per fornire sistemi di fognatura ai paesi di Guadine, Gronda e Redicesi.C'è poi la delicata condizione dei nostri versanti montani con le ricorrenti frane, ma si legge di interventi dal centro alla Marina non indispensabili, che hanno creato tra l'altro molto dissenso cittadino, ma nulla che possa ricondursi al rilancio delle nostre aree montane. Eppure le amministrazioni Persiani hanno avuto a disposizione risorse e riempito i cassetti di fondi come mai nessuna prima. Avrebbero potuto ascoltare le frequenti sollecitazioni: le proposte sono state avanzate e molte potrebbero arrivare, basterebbe la capacità di metterle a terra, di dare priorità con meno egocentrismo e una visione globale che in 6 anni non si è vista ed evitare gli interventi a spot, magari in emergenza".
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Dopo grandi reticenze il Circolo del PD con una nota esce allo scoperto: "Avenza e zone limitrofe vivono uno scadimento. Riportare dignità e riqualificare il territorio è ciò che occorre per tornare a vivere in un paese tranquillo e accogliente". Dichiarazioni forti e chiare che rispetto a situazioni precedenti ammettono lo stato di avanzamento del degrado urbano e sociale che investe il territorio. Poiché raramente e non tutti ammettono di aver avuto torto e sbagliato, facciamo per una volta i complimenti a tanta sincerità. I cittadini, stupiti dalla presa d'atto, si chiedono dove fossero stati, negli ultimi anni, questi illuminati osservatori che, dopo un lungo periodo di ostinato silenzio, in una botta sola, ammettono le loro colpe e riescono a somministrare all' ammalorato paese diagnosi e cura. Dalla Terra di Mezzo, dove i brutti affari trovano casa, escono con colpevole ritardo belle parole, peccato che ai discorsi non seguano, per ora, i fatti. Nel comunicato si citano soprattutto interventi di rigenerazione urbana che non riguardano Avenza: Caravella (pista di pattinaggio, Skate Park), Club Scherma Apuano e rifacimenti di campi da calcio di non ben definite squadre minori. Forse il Circolo del Pd confonde Marina con Avenza o magari, a nostra insaputa, chi impera da sotto le Apuane ha, ipso facto, deciso di attuare la proposta che prevede il ripristino del comune di Avenza (e della sua Marina).
Il problema della sicurezza? Per il Pd l'unico modo per arginare il degrado non è aumentare la vigilanza, ma mettere in pratica azioni volte alla riqualificazione sociale e culturale della cittadina. Siamo d'accordo; peccato che nel programmare il cartellone estivo degli eventi, come al solito, l'amministrazione comunale ad Avenza non ha previsto nulla, niente spettacoli e niente cultura. Tuttavia, in tema di "vigilanza", l'amministrazione comunale sconfessa nei fatti la linea del Pd locale, visto che in questi giorni il comune ha deliberato una spesa di quasi settantamila euro per un nuovo sistema di videosorveglianza denominato Lungomare Sicuro. Questa è la triste realtà, altro che cultura e socialità!
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