Politica
"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

Astensione incomprensibile: Benedetti critica la posizione dei consiglieri FdI sulla variante Area ex Universal Bench
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova, Stefano Benedetti ha definito ingiustificabile l'astensione del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, nel consiglio comunale di Massa del 3 giugno, nel quale…

"Solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine accusate di razzismo dal Consiglio Europeo": la posizione di Amorese, Guidi e Tenerani di FdI
"Le recenti dichiarazioni del Consiglio Europeo sulle forze dell'ordine italiane accusate di razzismo sono ingiuste e non riflettono la realtà, per questo vogliamo esprimere vicinanza e solidarietà -…

Ripristino dei fondi per la viabilità provinciale annunciato dal governo Meloni: il plauso di Guidi e Tenerani di FdI
"E' un bene la piena disponibilità del ministero per le infrastrutture del governo Meloni nel ripristinare i fondi per la viabilità delle provincie, compresa la Provincia di Massa-Carrara,…

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Forse Roberto Vannacci non conosce il film o forse, più semplicemente, non rammenta la frase che ne ha fatto da bandiera per tutti questi anni: in un mondo così freddo c'è bisogno di amici che ti riscaldino. Era The Big Chill, in italiano Il grande freddo, pellicola cult dei primi anni Ottanta diretta da uno strepitoso Lawrence Kasdan. Ebbene, questa sera, domenica 9 giugno ultimo giorno di voto per le elezioni europee che decideranno chi dovrà andare a Bruxelles a rappresentare i singoli Paesi, nell'ampio giardino di una 'viareggina' nel cuore della ex Perla della Versilia a due passi dal Piazzone, il celeberrimo mercato rionale descritto magistralmente da Mario Tobino nel suo libro autobiografico Il figlio del farmacista, va in onda un appuntamento alquanto singolare. Non fa freddo, ma piove come aveva previsto il meteo con un'allerta gialla che, tuttavia, non fa certo paura a questo gruppo di amici che non si arrendono mai. In testa c'è lui, che è anche il padrone di casa, quel Roberto Vannacci generale di divisione la cui vita, da un anno a questa parte, è cambiata così radicalmente che siamo tutti qui a raccontarcelo se non sorpresi, certamente compiaciuti. Un appuntamento enogastronomico che era stato annunciato da tempo a pochi intimi a coloro, cioè, che sin dall'inizio ci avevano creduto e non tanto o non solo nel futuro politico di un generale bistrattato che si è preso la sua rivincita, quanto nella possibilità che le sue righe e le sue parole potessero imprimere una accelerazione negli animi sopiti di centinaia di migliaia di italiani.
Non fa freddo, è vero, ma il calore degli amici lo si percepisce eccome e non è una questione di identità ossia sentirsi diversi da quello che si è realmente, no, anzi: qui tutti sono e percepiscono di essere quel che sono e vogliono essere senza nemmeno sognarsi lontanamente di poter essere o divenire qualcosa di totalmente differente. Lo aveva detto Vannacci, ci vedremo a casa mia in pochi, ma buoni e intellettualmente onesti. E ha mantenuto la promessa. C'è Massimiliano Simoni, che per seguire Vannacci ha dato un calcio nel sedere a Fratelli d'Italia e anche ai cugini vicini e lontani di un partito che lo ha deluso come non mai. C'è anche sua moglie Barbara la cui ironia è tanta roba. Poi c'è l'amico dell'adolescenza, quel Norberto De Angelis nato a Piacenza e residente a Parma, ex campione di football americano che durante un servizio di volontariato in Tanzania ha subito un incidente domestico che lo ha inchiodato su una sedia a rotelle, ma lui non solo non ha mollato, ma ha rilanciato e tra tutti i presenti, è tra i più vivaci, simpatici, attivi. Con Vannacci si frequentavano a Marina di Ravenna dove ne combinavano di cotte e, perché no?, anche di crude. Poi, quando la famiglia Vannacci si trasferì a Parigi, lo andava a trovare in vacanza e Parigi diventava terra di scorribande post adolescenziali.
Ci sono Gianmarco Medusei, consigliere regionale della Lega, spezzino, poi Cristiano Romani, direttamente da Arezzo, anche lui uns eguace di ferro che non ha mai mancato un appuntamento e da sempre impegnato sul fronte culturale oltreché politico. Quindi il tenente colonnello Fabio Filomeni, presidente nazionale dei comitati Il mondo al contrario, l'imprenditore viareggino Alessandro Sforzi e signora. Poi c'è, squisita, la padrona di casa, Camelia, che con la sua pacatezza riesce a trasmettere una sensazione di calma della quale beneficia tutto l'ambiente.
C'è anche una cara persona, un collega tra i più preparati e professionalmente onesti, Marco Gasperetti de Il Corriere della Sera accompagnato dalla moglie, entrambi labronici di scoglio con la signora simpatizzante di Vannacci e lui cauto osservatore. Bella gente niente da dire e con gasperetti un'amicizia, la nostra con lui, che dura da quasi trent'anni.
Vannacci era stato chiaro: tutto self-service, se bastano le sedie bene altrimenti tutti per terra come ai tempi del girotondo che, ormai, non fa più nessuno. In programma, oltre ai tanti stuzzichini e agli aperitivi, una grigliata di carne da mandare in crisi di astinenza vegani e vegetariani di lungo corso, ma c'è poco da dire. Le bistecche alla fiorentina che il generale trasporta nel vassoio unitamente a salsicce, rosticciana e petti di pollo, sono cose alle quali è impossibile rinunciare. A proposito, Vannacci è assolutamente definitivo: al bando le good manners di stampo inglese e avanti come ai tempi in cui la natura dettava le condizioni di utilizzo. La carne cotta sulla brace ardente si mangia afferrandola con le mani: Nicky Vendola - da che pulpito ndr - ha detto che sono un troglodita. E allora lo sarò fino in fondo e mangiamo pure la carne con le mani. Alla sinistra non far sapere quanto è buona la ciccia presa con le mani e agganciata con i denti. Fa tanto richiamo ancestrale, chissà, però, se i paladini del Nuovo Mondo saranno d'accordo o se, invece, grideranno al rischio contagio e obbligo di mascherina.
Ci siamo sicuramente dimenticati qualcuno degli ospiti e chiediamo venia, ma non eravamo più delle dita di tre mani. Uomini e donne tutti, indistintamente, maggiorenni e in grado di saper dosare vocaboli rifilandoli senza pietà alcuna a destinatari più o meno antipatici.
Siamo tutti qui e tutti insieme vogliam vedere Roberto Vannacci show... Già, l'attesa scorre lieta, non c'è fretta, le salsicce sono da urlo e il generale racconta di come, quando era in missione al fronte, tutto quello che mangiava aveva, stranamente, o stesso sapore. Roberto Vannacci è uomo di poche seghe: lui gli insetti non ha problemi a mangiarne e, probabilmente, nelle condizioni estreme di un incursore, non è escluso che abbia provveduto in tal senso, ma è sempre ben vivo e vegeto e come ama dire nei suoi incontri, mangia ora perché non sai se più tardi potrai farlo e stesso discorso per il buon dormire. Già, dopo notti pressoché insonni a preparare la sua personale campagna elettorale, ha finalmente dormito come un leone il sonno dei giusti.
Suona il campanello. E' una giornalista che scrive per un quotidiano cartaceo del nord che non si comportato in maniera troppo corretta con il Nostro. Eppure, con una gentilezza degna di miglior sorte, Roberto Vannacci la accoglie, la fa accomodare e per una buona mezz'ora gli astanti se la devono sorbire. Menomale che è anche educata e simpatica altrimenti sai che roba...
Alla fine c'è anche spazio per uno scatto a Vannacci appoggiato al mega schermo della Tv proprio mentre l'immagine si sofferma su Aldo Cazzullo, uno dei giornalisti che hanno fatto la sua fortuna un anno fa quando, per la prima volta, scrissero del libro Il mondo al contrario. Beh, stasera avrebbe potuto esserci anche lui a casa Vannacci magari con il collega di Repubblica per difendere il quale, ultimamente, si è addirittura scomodato il Cdr del giornale criticando aspramente Roberto Vannacci colpevole, dicono, di averlo messo alla berlina. Mah...
Manca poco al verdetto finale, ma la stanchezza prevale e il saluto è d'obbligo. Non prima, però, di una considerazione politica che anche il Vittorio nazionale, Sgarbi, ha manifestato: se Vannacci si fosse candidato con Fratelli d'Italia - pensate un po' che cazzata ha fatto il ministro Crosetto quando, appena uscita la polemica, disse che quelle riportare erano solamente le farneticazioni di un generale costringendo il governo e la Meloni a non sputtanare il proprio ministro non laureato e a lasciare che il furbo Salvini si gettasse sul candidato Vannacci - ora avrebbe sfondato il 30 per cento e la Lega sarebbe alla frutta. Invece...
Comunque sia è stata una bella serata, gradevole, in compagnia di persone che condividono un minimo comune denominatore: la voglia di non cedere ai diktat delle minoranze. Azz... prima di lasciare il convivio, ecco due notizie una meglio dell'altra: la disfatta di Macron e le dimissioni del capo di governo del Belgio. Chissà come ha goduto sua maestà Putin.
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A Carrara, la politica - quella cosa che dovrebbe servire a preservare l'unicità di una città policentrica e nel contempo a svilupparne le differenti vocazioni - vive nell'attimo dei social network e nel soffio di una partita di calcio. Il continuo rincorrere le emergenze, i like e i click, non favorisce la programmazione, ma, piuttosto, denota l'incapacità, di chi amministra, di proiettarsi nel futuro. Gli oltre 18 mila euro spesi dal comune, senza batter ciglio, per il noleggio del maxi schermo e per la predisposizione del piano di sicurezza all'interno dello Stadio dei Marmi in occasione delle partite della Carrarese con Benevento e Vicenza, sono uno smacco per chi, in tempi non sospetti, aveva richiesto dei contributi per realizzare eventi culturali sul territorio, senza però ottenerli. Il motivo di tale diniego è sempre il solito: non ci sono soldi! Poi i “bagaroni”, forse improvvisamente cresciuti sotto l'albero degli zecchini d'oro, spuntano fuori e vengono impegnati per eventi estemporanei e non programmati. Dal campo di calcio, al campo dei miracoli il cammino è corto, mentre il naso, di chi diceva “i bagaroni non ci sono", si è allungato parecchio. Inoltre la scelta di posizionare il maxi schermo (maxi?) all'interno dello stadio (con capienza ridotta a soli mille spettatori), anziché in una delle piazze cittadine, ha scontentato moltissimi tifosi e non ha prodotto nessun ritorno economico per le attività commerciali.
L'approccio alla politica, da parte della giunta Arrighi, è dunque privo di filosofia e affronta le varie tematiche senza un comune denominatore, come se stesse amministrando un condominio anziché una comunità; come esempi di ciò si possono citare alcuni casi recenti: variante urbanistica ex sede Nausicaa (da servizio pubblico a industriale) e conseguente trasferimento della multiservizi alla IMM, variante urbanistica ex Palazzo CAT (da servizio pubblico a privato), scuola nei container al Campo dei Pini e cartellone eventi estivi 2024.
Inoltre, il perenne e continuo depauperamento del patrimonio culturale immateriale e di beni pubblici (vedi i lasciti Finelli e Crudeli), sta causando la perdita di tutti i valori storici-culturali del nostro territorio che, spogliato quasi del tutto della propria identità, sta diventando un insieme di "non luoghi" proprio come la politica che, privata delle diverse ideologie e della sua naturale funzione, è oramai diventata un nonsense. A Carrara manca una visione olistica del territorio e il degrado della politica va di pari passo con quello urbano e sociale, il primo è la causa, il secondo è l'effetto.
Intanto, il cittadino (convitato di pietra) assiste da bordo campo ad una partita dall'esito scontato.
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Il circolo PD Carrara centro ha esaminato la sentenza di primo grado relativa ai crolli del Politeama. Dedicato al grande maestro Giuseppe Verdi, il Politeama, secondo per capienza in Toscana solo all’omonima sala fiorentina, è uno dei più alti esempi di architettura teatrale del suo genere, oltre a rappresentare il luogo identitario degli amanti, carraresi e non solo, dell’opera lirica. La sentenza, aprendo a possibili procedure di intervento, perché la cittadinanza si riappropri del teatro e restituendo il bene alla disponibilità dei proprietari, permetterà l’apertura di una nuova fase che consentirà l’avvio del recupero totale di questo edificio, come auspicato anche dal nostro sindaco Serena Arrighi. Una fase nella quale l’amministrazione dovrà e potrà essere protagonista, anche se la struttura è in gran parte proprietà privata, in forza dell’interesse collettivo che questo edificio riveste. Ci aspettiamo che sia messa in campo tutta l’autorità di cui l’amministrazione dispone, per far osservare le ordinanze già esecutive, invitare tutti gli interessati a discutere le proposte, a suo tempo avanzate, insieme ad altre che potranno essere presentate, per conferire l’intero bene al comune con modi e forme da stabilire, attivare la completa riqualificazione e proporre all’attuale proprietà della sola parte teatrale, di farsi parte diligente per evitare che si creino ulteriori danni da abbandono a quelli già constatabili alle coperture e ai relativi interni. La strada da percorrere è ancora lunga, ma ci sono le premesse per riqualificare questo magnifico edificio, che fa parte integrante dell’identità della nostra città e della memoria di molti cittadini che ricordano con piacere le importanti opere liriche che vi venivano rappresentate.
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Non ci vuol molto a portare una bandiera sulle guglie del Duomo di Milano, basta infilarsela in uno zainetto, o in qualcos’altro, e pagare il biglietto dell’ascensore come un qualsiasi turista in vena di contemplazione panoramica. Il 18 marzo 1848 un gruppo di patrioti, con l’inizio delle celebri 5 giornate, vi issò il tricolore, per cui non è la prima volta che alla “bela Madunina” si affianca un vessillo che nulla ha a che fare con il principale edificio religioso cristiano-cattolico del capoluogo lombardo.Stona che nessuno ne parli, salvo qualche quotidiano di destra? Neanche per sogno. È nella logica delle cose che certi fatti vengano evidenziati da una parte e taciuti dall’altra, e che la libertà di stampa sia assicurata dalla pluralità di fonti. Del resto stiamo ancora fiduciosi ad attendere che i tanti piccoli e grandi teppisti stranieri, disoccupati e criminali, lasciati liberi di far ciò che loro aggrada, versino i contributi per le nostre pensioni, come disse acuto presidente dell’INPS.Ciò che lascia smarriti è la capacità con la quale sia stata rimossa la memoria. All’aeroporto di Roma-Fiumicino il 17 dicembre 1973, un gruppo di terroristi palestinesi, sbarcati da aereo arrivato da Madrid e armati di mitra e bombe a mano, presero in ostaggio 6 agenti di polizia. Aggredirono poi sulla pista il volo Pan Am 110 per Teheran, con scalo a Beirut, pronto al decollo, uccidendo 30 passeggeri lanciando in carlinga due granate al fosforo. Poi il commando salì a bordo di un Boeing 737 della Lufthansa in partenza per Atene. Qui i dirottatori chiesero alle autorità di liberare 2 terroristi palestinesi detenuti, accusati di essere gli autori dell'attentato all'aeroporto di Atene del 5 agosto 1973. Le trattative proseguirono per mezza giornata, durante la quale i dirottatori uccisero un ostaggio italiano, l'addetto al trasporto bagagli Domenico Ippoliti. In totale 34 morti e almeno 15 feriti. Il 27 dicembre 1985 altro attacco dei terroristi palestinesi di Abu Nidal, sempre a Fiumicino, scatenato con raffiche selvagge esplose in mezzo alla folla dei passeggeri, concluso con 13 morti e 76 feriti. Mi chiedo perché – come viene ricordata giornalmente la mattanza di Gaza – si sia steso un velo sul fatto che qui in Italia, sinora, gli attentati li abbiano effettuati i palestinesi. Gli ebrei a noi non hanno fatto alcunchè. Avrò l’orizzonte limitato, ma ancora mi preoccupo di ciò che mi accade vicino, un po’ meno di quel che accade dall’altra parte del Mediterraneo.Per carità, non intendo stimolare l’odio contro la Palestina, ma come sempre, se si ha cognizione di tutto, e non solo di ciò che i “cattivi maestri” dispensano con dovizia e malafede, si può valutare meglio le cose, prima di infilarsi una bandiera nello zainetto, o da qualche altra parte, salire sull’ascensore del Duomo di Milano ed emulare i patrioti italiani del ’48. Quelli, almeno, volevano un’Italia unita, questi non vogliono neppure un’Italia.
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Confermata la mobilitazione delle imprese di trasporto del bacino marmifero. La mobilitazione sarà sostenuta dalle sigle di rappresentanza delle imprese del settore: ASSOTIR, CNA TRASPORTO MERCI Massa Carrara, CONFARTIGIANATO IMPRESE Massa Carrara Lunigiana. Si è tenuta infatti una prima riunione di coordinamento fra le tre associazioni dove sono state individuate le linee della piattaforma rivendicativa del trasporto. "L'obiettivo primario – si legge in una nota congiunta ASSOTIR, CNA TRASPORTO MERCI Massa Carrara, CONFARTIGIANATO IMPRESE Massa Carrara Lunigiana è di mettere in sicurezza il lavoro delle imprese e degli autisti. Per questo accogliamo positivamente la proposta dell'amministrazione comunale di Carrara lanciata dal sindaco Serena Arrighi, di convocare un tavolo di confronto sui temi più rilevanti per il trasporto. Ci dichiariamo quindi disponibili fin da subito ad avviare un percorso che metta al centro il nostro obiettivo primario di una migliore sicurezza per chi svolge i servizi di autotrasporto.Questo obiettivo primario passa necessariamente attraverso il conseguimento di indispensabili miglioramenti sui due temi fondamentali:
1 migliorare la viabilità e le condizioni materiali a partire dagli standard di sicurezza dalle strade del monte fino al piano, le strade sono il principale ambiente di lavoro delle aziende di autotrasporto;
2 migliorare la condizioni di lavoro e di mercato attraverso una più equa distribuzione delle risorse generate dalla filiera del marmo".
"La premessa indispensabile – continua la nota - è che da parte di tutti deve maturare la consapevolezza che il trasporto su gomma è l'unica ed esclusiva modalità con cui il marmo può essere movimentato dalle cave, agli stabilimenti di lavorazione ed ai depositi ubicati nel comprensorio del lapideo.
Tutto il materiale che esce dalle cave si sposta su gomma: blocchi, scaglie, scogliere, terre. Eppure i mezzi pesanti, che sono indispensabili per svolgere questo tipo di lavoro molto specializzato per cui servono mezzi che costano cifre ingenti (150-200 mila euro ed anche oltre), per cui sono necessari autisti esperti e formati, non sono considerati come parte fondamentale della filiera, bensì solo come un peso o ben che vada come un accessorio, in sostanza l'anello debole della filiera. Ma del trasporto non si può fare a meno e quindi occorre intervenire a tutti i livelli per rendere praticabile e sostenibile questo lavoro. Il trasporto si deve svolgere secondo condizioni di sicurezza operativa e di sicurezza economica che oggi non ci sono, a causa delle pessime condizioni delle strade e delle pessime condizioni di mercato per le tariffe troppo basse.
La mobilitazione delle imprese di trasporto parte da questo. È necessario ottenere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e un maggiore coinvolgimento e responsabilità da parte della committenza attraverso un tavolo di confronto che metta al centro il valore del lavoro e della sostenibilità complessiva del Distretto del Marmo, che è la maggiore ricchezza del territorio apuano. La Strada dei Marmi ha evitato il passaggio dei veicoli pesanti attraverso le zone più densamente urbanizzate, ma occorre inderogabilmente prevederne un programma di manutenzione corrispondente all'usura alla quale è sottoposta (sono trascorsi 12 anni dalla sua inaugurazione); stesso discorso vale per tutta la restante parte delle strade e delle gallerie del monte.
La nostra mobilitazione – conclude la nota di ASSOTIR, CNA TRASPORTO MERCI Massa Carrara e CONFARTIGIANATO IMPRESE Massa Carrara Lunigiana
- si propone di spostare il baricentro della attività del Distretto verso una maggiore equità e sostenibilità e nei prossimi giorni ne comunicheremo le modalità di prosecuzione.
Resta inteso che se non avremo riscontro a quanto richiesto, per quanto riguarda le manutenzioni stradali, ci riterremo liberi di adottare tutte le misure a protezione delle nostre imprese comprese le vie legali".
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi spiega la sua posizione sulla Rsa di Fossone: "Gli accordi presi sono chiari: le cure intermedie dal Monoblocco dovranno essere trasferite a di Fossone. Non abbiamo intenzione di avallare altre soluzioni, l'Asl rispetti gli impegni presi da mesi. Fin da quando si è istituito il tavolo per le strutture sanitarie di costa come comune di Carrara abbiamo sempre collaborato in maniera costruttiva con tutti i soggetti coinvolti portando sempre il nostro contributo e ponendo le giuste attenzioni sulle necessità della nostra comunità. Durante tutte le numerose riunioni avute nel corso di questi mesi abbiamo sempre chiesto che ci venissero date precise indicazioni sui lavori alla struttura di Fossone e da parte di Asl c'è sempre stata data indicazione di una situazione ben diversa di quella che abbiamo visto durante il sopralluogo di pochi giorni fa. Di fronte a quanto abbiamo potuto osservare sul posto sono ora difficili da comprendere e giustificare le rassicurazioni fornite dall'azienda sanitaria per mesi nel corso di tavoli tecnici che servivano proprio ad evitare confusioni e ritardi e durante i quali, lo ricordo, si sono sempre sminuiti i problemi della struttura di Fossone a semplici ritardi legati alle forniture. Ora non abbiamo più intenzione di tollerare ritardi e problemi organizzativi, da parte nostra, lo ribadisco, l'unica strada percorribile è il trasferimento delle cure intermedie a Fossone anche a tutela del personale che oggi vi lavora. E' quindi indispensabile che l'Asl si occupi immediatamente di tutti gli adempimenti necessari per accelerare i cantieri e, non ultimo, che intervenga per implementare i propri uffici tecnici anche alla luce dei numerosi progetti che dovrà seguire nei prossimi anni".
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“Sulla RSA Fossone avevamo ragione noi” lo dichiarano dal comitato comunale di Fratelli d’Italia ed aggiungono: “Era il 16 ottobre 2022 quando Fratelli d'Italia tramite l'onorevole Alessandro Amorese e il capogruppo Massimiliano Manuel denunciavano che a Fossone,sede delle future cure intermedie conseguenti alla dismissione del monoblocco, i lavori di adeguamento di quella che in origine doveva essere una nuova RSA , erano tristemente fermi. Ebbene dopo ben otto mesi cosa è cambiato? Nonostante le varie rassicurazioni e promesse dell'Asl e dell'amministrazione , continui slittamenti sui tempi di fine lavori e nonostante che nelle varie cabine di regia il sindaco Arrighi rassicurava la città sul rispetto dei tempi si prende atto che la sanità carrarese continua ad essere abbandonata dalla regione del presidente Giani. Un disastro tristemente annunciato , un affronto ad una intera città che fratelli d Italia non può più accettare. Nella giornata del 6 giugno, l'onorevole Alessandro Amorese insieme al capogruppo carrarese , hanno nuovamente voluto vedere di persona lo stato di abbandono dell'area. "Ai vertici ASL diciamo che è inaccettabile questo rinvio continuo dell'apertura della struttura ,tutta questa presa in giro implica preoccupanti ripercussioni per i degenti che necessitano di cure intermedie, che, anche nei casi più gravi, come ischemie e comi, vengono abbandonati alle cure dei parenti o dirottati nelle RSA per mancanza di posti nelle strutture sanitarie. Sul punto, ci risulta che due casi gravi siano "parcheggiati" vergognosamente presso Regina Elena di Carrara, dopo l'abbandono alle cure domiciliari da parte della ASL per mancanza di posti. Sollecitiamo dunque il sindaco Arrighi ,presidente della conferenza zonale, a dare urgenti risposte su tale situazione". I due esponenti Meloniani chiedono anche come l'amministrazione comunale ha intenzione di agire in merito alla criticità viaria , i trasporti pubblici e come sopperire alla mancanza dei parcheggi di quella zona. Questa problematica sarà oggetto di interrogazione anche al prossimo consiglio comunale per il quale si richiede la presenza dei vertici asl per un aggiornamento dettagliato .
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"Il governo Meloni si è impegnato con costanza per i nostri territori colpiti dall'alluvione che ha travolto la nostra regione i primi di novembre del 2023, tra cui quelli di Massa-Carrara e della Lunigiana. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato da Alfonso Urso, attraverso la sottoscrizione di un Accordo di programma con la Regione Toscana, ha stanziato 50 mln per la riqualificazione produttiva di quei tanti territori che hanno subito ingenti danni, di cui fanno parte i comuni di Bagnone, Carrara, Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana Nardi, Massa, Montignoso, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana e Zeri. In particolare, l'Accordo sottoscritto dal MIMIT e dalla Regione Toscana, regolamenta lo svolgimento delle attività di riconversione e riqualificazione produttiva dei territori per i quali era stato deliberato lo stato di emergenza nazionale in seguito agli eventi alluvionali, e un Comitato Tecnico composto da tre membri, due in rappresentanza del MInistero delle Imprese e del Made in Italy ed uno in rappresentanza della Regione Toscana, si occuperà di monitorare gli interventi finanziati con 50 milioni di euro attraverso il supporto di Invitalia. L'esecutivo, in particolare il MIMIT, dimostra ancora una volta attenzione per Massa-Carrara e per la Lunigiana, attraverso la decisa volontà di non lasciare indietro nessuno, non avendo dimenticato il dramma che ha colpito in novembre anche tanti nostri comuni e mantenendo così gli impegni con cittadini e imprese". Lo scrive, in una nota, il deputato apuano di Fratelli d'Italia Alessandro Amorese.
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Un architetto destinato a seguire il PNRR e tre assistenti sociali hanno lasciato l’incarico che avevano nel comune di Carrara. Per il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi si tratterebbe di una vera e propria fuga di dipendenti dovuta a gravi situazioni interne al palazzo. “È chiaro che i motivi che spingono i lavoratori del comune a cercare altre realtà lavorative possono essere molteplici, ma sicuramente, una ragione può essere ascritta al clima di costante tensione instaurato dal sindaco Serena Arrighi a cui si aggiungono anche gli incarichi ed il mondo delle posizioni organizzative, zoccolo duro del comune che richiederebbe maggiore serenità per i dipendenti. Il sindaco ha l’obbligo di informare, in maniera trasparente, i cittadini sulle motivazioni di queste scelte da parte dei lavoratori, perché non è accettabile che tutto prosegua come se nulla fosse accaduto. Inoltre sarebbe indispensabile l'assunzione di nuove unità per garantire i diritti primari della cittadinanza, oggi molto compromessi dalla situazione deficitaria in termini di personale in cui versa l'Ente. L’amministrazione è nulla se non è sostenuta dall'obbligo di fornire i servizi essenziali alla comunità”. Bernardi ha ricordato che: “Nell’arco di poco più di un anno hanno dato le dimissioni due segretari comunali, il dottor Nardi ed il dottor Grimaldi e che la capo gabinetto della Arrighi, amica d’infanzia e persona di massima fiducia, ha preferito al posto molto remunerativo in segreteria del sindaco, tornare a lavorare in Provincia, lasciando strascichi e polemiche a non finire dovuti al clima di malessere che si respira nel nostro comune. C’è poi la notizia che una prima udienza di mobbing, da parte di un dipendente per la terza riorganizzazione del personale, sia già andata a buon fine e che, anche qualche altro mal di pancia stia venendo fuori. D’altro canto prendiamo atto che le tre assistenti sociali che hanno lasciato il loro posto di lavoro per fornire la loro professionalità ad altre comunità, sono persone preparate e professionalizzate per cui siamo anche molto preoccupati per questo depauperamento di professionalità. L’ultimo eclatante abbandono in ordine di tempo è stato quello da parte di un architetto per cui era stato persino modificato il Piano integrato di Attività e Organizzazione (P.I.A.O.) 2024-2026 contenente il fabbisogno di personale . Per cercare di far prima l’assunzione a sostegno del PNRR, era stato infatti previsto l’esperimento della procedura di mobilità volontaria esterna, mediante specifico avviso per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato. Con la determinazione n. 2227 del 13/05/2024, il dirigente Germiniasi aveva già disposto di procedere all’assunzione del vincitore della selezione a decorrere dal 1 giugno 2024, ma in data il 31 maggio 2024, il professionista ha comunicato di voler rinunciare al trasferimento presso il comune di Carrara. Ciò detto, al cospetto di una situazione così deficitaria, i pochi dipendenti rimasti ( ricordiamo che manca circa un centinaio dalla pianta organica) non riescono a lavorare con tranquillità e il rischio concreto è quello di una paralisi gestionale ed amministrativa, per cui è necessario cambiare passo e puntare sulla trasparenza ed il buon senso. Aggiungiamo anche che, se i dipendenti vanno via, vengono persi riferimenti importanti per i cittadini, per i professionisti, per gli altri enti e per tutti i collaboratori del comune. Si perdono anche memoria storica ed esperienza ed il forte turn over specialmente nel delicatissimo settore sociale, ovviamente, si ripercuote anche sull’utenza. In ultimo è ovvio domandare anche se sia stato valutato il benessere organizzativo dei lavoratori che in questi ultimi due anni hanno lasciato il posto di lavoro, sia per valutare la situazione lavorativa che per capirne le cause. La fuga dal comune è un problema che andrebbe preso seriamente dal sindaco Arrighi per il fatto che la macchina comunale sta diventando meno efficiente e meno vicina ai bisogni dei cittadini, per cui cercheremo con tutte le forze necessarie al fine di far fronte a questa deriva pericolosa su cui l’amministrazione sembra avere poco interesse.”
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“Abbiamo accolto con grande favore l’iniziativa della Proloco di Avenza che lunedì scorso ha organizzato un incontro pubblico sui problemi di Avenza a partire dallo stato di grave degrado in cui versa il Centro Culturale Amendola” – hanno dichiarato il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella e la consigliera Maria Mattei che hanno aggiunto: “Abbiamo partecipato con grande interesse e spirito di collaborazione, perché condividiamo le preoccupazioni della Proloco e dei cittadini di Avenza che hanno denunciato come l’amministrazione comunale, a due anni dall’insediamento e nonostante le promesse fatte in campagna elettorale e in numerosi incontri pubblici, non abbia ancora fatto nulla per migliorare la situazione di desolazione e degrado in cui versa una frazione che per storia e popolazione è centrale per l’intero territorio”. Lunedì sera, come prevedibile, i temi affrontati hanno scaldato gli animi dei cittadini intervenuti che hanno incalzato i rappresentanti della giunta comunale a dare risposte alle gravi problematiche sollevate dal consigliere Filippo Mirabella con diverse interrogazioni e comunicati stampa, mentre lo stesso Presidente della Proloco, in apertura, ha fatto riferimento al tema ambientale e delle bonifiche dai veleni della ex Zona Industriale Apuana, oggi Sito di Interesse Nazionale e Regionale che la consigliera Maria Mattei ha posto più volte all’attenzione del consiglio comunale. “Abbiamo ascoltato con grande attenzione i cittadini e raccolto le loro preoccupazioni che condividiamo totalmente hanno aggiunto Mirabella e Mattei - tuttavia, dobbiamo sottolineare con forza come la richiesta esplicitamente rivolta dagli organizzatori ai consiglieri presenti di non intervenire durante il dibattito, ci abbia lasciati profondamente amareggiati. Tale richiesta desta più di una perplessità visto che abbiamo ricevuto dalla ProLoco Avenza un invito formale a partecipare in qualità di Consiglieri Comunali, invito spedito al nostro indirizzo istituzionale di posta elettronica. Crediamo, per tanto, che un nostro intervento durante la serata fosse non solo naturale, ma doveroso. Di certo non cambieranno i nostri rapporti con tutte le persone interessate al futuro di Avenza e con le loro associazioni e insieme continueremo a lavorare sui temi sollevati dai cittadini e dalle cittadine presenti all’iniziativa che auspichiamo possa avere continuità con iniziative analoghe che riconoscano, però, a tutti la facoltà di intervenire ed esporre le proprie idee”.
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