Politica
Il pasticciaccio brutto delle case popolari in via Murlungo: il Comitato Avenza si R-Esiste ripercorre le tappe di una battaglia contro una decisione amministrativa considerata assurda
“La vicenda del Murlungo passerà come emblema di questa esperienza amministrativa di Carrara, esperienza che ormai in molti auspicano arrivi al capolinea”: è quanto affermano dal comitato Avenza…

Comune di Massa sul finanziamento degli alloggi popolari: "Se Carrara non riesce a utilizzare il finanziamento regionale, Massa è pronta a subentrare"
Da settimane assistiamo a un dibattito interno al Comune di Carrara, sul quale questa amministrazione non intende intervenire sotto alcun profilo. Tuttavia, si tratta di una questione di…

Eleonora Cantoni (Lega) su Massa Città della Cultura: "I tempi sono maturi per cominciare a buttare giù il progetto"
"La mozione approvata in Consiglio comunale su Massa Città della Cultura aveva l'obbiettivo di trovare, oltre alla condivisione e al sostegno trasversale di più enti, anche quello di tutte le…

No alla candidatura di Massa a capitale della cultura: il dissenso della consigliera Dina Dell'Ertole
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla…

"Il Pd riconosce l'immobilismo della giunta Arrighi": per il consigliere Manuel è la conferma di un fallimento politico
"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione…

Consiglio Provinciale: adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile
Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento…

Il progetto Murlungo è ormai finito: la consigliera Mattei ricorda che il merito è del comitato Avenza Si R-Esiste e di chi li ha sostenuti
La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai…

Palazzo Ducale: conclusa la procedura di gara per i lavori su via Guidoni
Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata…

"Poca equità nella gestione delle politiche abitative": la critica del consigliere Bernardi al settore sociale
Gestione incompetente, opaca e spesso non conforme ai regolamenti: è questo il giudizio che il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi dà delle politiche abitative del comune di Carrara, riferendosi,…

Il comitato Ugo Pisa contesta le parole del presidente Giani sul porto
Non è piaciuto al comitato Ugo Pisa l'intervento del presidente Giani alla Festa della Cgil di Carrara: "Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronunciate durante…

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È stata depositata una mozione del consigliere comunale Andrea Tosi (Lega) per sollecitare l'emissione dell'ordinanza di demolizione dei manufatti abusivi presenti nella zona Lavello, da anni al centro di segnalazioni, esposti e verifiche. La Lega segue da tempo questa situazione, attraverso accessi agli atti, interrogazioni, sopralluoghi, incontri con uffici tecnici e enti competenti. Proprio tramite la documentazione acquisita è stato possibile accertare gravi irregolarità urbanistiche e ambientali: costruzioni abusive, assenza di allaccio alla rete fognaria, possibili scarichi non conformi, edificazioni in zone a rischio idraulico e condizioni igienico-sanitarie molto preoccupanti. Andrea Tosi, Consigliere comunale e Segretario provinciale della Lega, firmatario del documento, dichiara: "Sulla zona del Lavello lavoriamo da anni con atti concreti. Abbiamo chiesto documenti, fatto sopralluoghi, verifiche. Le criticità riscontrate non sono opinioni: sono state confermate da atti ufficiali. Ora bisogna intervenire, senza ulteriori rinvii per ripristinare una volta per tutte la legalità. I cittadini onesti lo meritano.". Sul tema si è espresso anche l'onorevole Andrea Barabotti: "Come Lega ci occupiamo da tempo con rigore e serietà della situazione del Lavello. Abbiamo anche potuto constatare la gravità della situazione in un recente sopralluogo. Il rispetto della legalità, della salute pubblica e dell'ambiente per noi viene prima di tutto. Non possiamo più accettare che ci siano cittadini di serie A e di serie B. Chi rispetta le leggi e paga le tasse deve essere tutelato, mentre chi viola le regole non può restare impunito. La legalità deve valere per tutti, senza eccezioni, per garantire rispetto e sicurezza a chi vive e lavora onestamente. Su questo saremo sempre presenti, a ogni livello istituzionale".
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Cresce la tensione nel quartiere Casone tra genitori studenti e istituzioni scolastiche. In una richiesta ufficiale presentata nelle ultime ore all’amministrazione comunale, le famiglie chiedono un incontro pubblico e trasparente con il sindaco, il dirigente scolastico, l’assessore all’istruzione alla presenza del comitato degli iscritti e il gruppo Mamme per la scuola Casone. “La richiesta nasce da una crescente insoddisfazione per la gestione delle iscrizioni scolastiche e per le politiche educative adottate nel territorio – si legge nella nota del gruppo Mamme per la scuola di Casone -. Secondo quanto dichiarato nel documento, gli incontri finora avvenuti non hanno garantito un confronto equilibrato e aperto. Da qui la necessità di un momento pubblico in cui tutte le parti siano presenti e si possa finalmente discutere senza filtri. Le famiglie chiedono chiarimenti sulla gestione delle iscrizioni, che secondo loro avrebbe favorito sistematicamente un altro istituto; sulla chiusura anticipata di alcune scuole del quartiere, che avrebbe compromesso la continuità educativa dei bambini e sulla mancanza di trasparenza e correttezza nella conduzione della vita scolastica”. Nel documento si sottolinea che il quartiere ha sempre garantito un forte sostegno elettorale alle forze politiche locali e che ora “è tempo che gli amministratori pubblici si assumano pienamente le proprie responsabilità mostrando impegno reale e concreto nella risoluzione dei problemi”.I genitori e gli studenti chiedono risposte chiare e misure immediate per affrontare le difficoltà in atto dichiarando apertamente che non saranno più accettati rinvii giustificazioni o atteggiamenti evasivi.
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Parchi pubblici nel degrado e manutenzione inesistente a Massa: la responsabilità della situazione critica, secondo Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova e membro del direttivo di Forza Italia Massa, sarebbe di una famiglia che avrebbe il monopolio totale sulla gestione dei parchi. “Prendiamo ad esempio il Monte di Pasta – spiega Benedetti - gestito da Paolo Casotti zio e socio di Giancarlo Casotti ex consigliere comunale, attuale Presidente della Casa di Riposo Ascoli in totale crisi fallimentare. Questi signori con il Circolo Benetti gestiscono a Massa tutto ciò che è gestibile, parchi, spazi nelle scuole come quella del Casone e Alteta, insomma usufruiscono di tanti contributi pubblici comunali e regionali. Il problema è che non si vedono risultati positivi e in compenso prendono e usano i soldi dei cittadini. La riprova è data dal Monte di Pasta, interessato proprio in questi giorni dalle proteste dei cittadini perché in totale stato di abbandono, sebbene sia il principale parco pubblico storico della città. Non entro nei particolari del degrado, ma aggiungo che questi signori si lamentano per i pochi contributi ricevuti - in questo caso: 4950 euro all’anno- ritenuti insufficienti per una regolare manutenzione. Nel merito, mi chiedo perché non lascino la gestione a qualcun altro. Ma nono solo. A questo punto mi chiedo con che criterio l’ amministrazione Persiani affidi gli spazi pubblici, perché è evidente che il primo requisito che emerge agli occhi di tutti è l’incapacità dei gestori”. Benedetti ha voluto collegare la considerazione politica concordata a Casotti alla presenza della figlia nel consiglio comunale di Massa a sostegno del sindaco Persiani ed ha aggiunto: “Nella gestione del Monte di Pasta era previsto un progetto di inserimento lavorativo per i detenuti del carcere, aimè scomparso e un progetto di apicoltura presentato dall’ assessore Acerbo che non è stato realizzato. Invito quindi l’amministrazione a pubblicare bandi pubblici mirati ad individuare associazioni serie e competenti per la gestione degli spazi pubblici”.
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“Quello che dovrebbe essere un luogo di memoria, gratitudine e civiltà, oggi si presenta in uno stato di totale abbandono e incuria. Piazza Donatori di Sangue, con il suo monumento dedicato a chi con gesto altruistico dona la vita, versa in condizioni vergognose” a lanciare l’allarme sulla situazione di incuria della piazza massese è Fratelli d’Italia di Massa che proseguono: “Erba alta, incuria diffusa e la presenza di transenne che deturpano ulteriormente il contesto: è questo lo spettacolo indecoroso che si offre agli occhi di cittadini e visitatori. Il monumento simbolo di un valore fondamentale come la donazione del sangue, che dovrebbe rappresentare un esempio per tutti e un ringraziamento permanente ai donatori, è invece circondato dal degrado. Come Fratelli d'Italia Massa chiediamo con forza un intervento immediato per restituire decoro e rispetto a questo luogo simbolico. È inaccettabile che un'area dedicata alla solidarietà e all'impegno civico venga lasciata in queste condizioni. Non servono grandi opere – conclude il partito -, ma semplice attenzione e senso civico: tagliare l'erba, rimuovere le transenne, ripulire l'area e valorizzare un simbolo della nostra città”.
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A distanza di un mese dalla prima segnalazione, il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Massa è tornato ad Altagnana per verificare lo stato delle frane che interessano la zona. Purtroppo, ciò che abbiamo riscontrato è una totale assenza di interventi da parte dell'amministrazione comunale.Nel corso del sopralluogo, documentato in un video diffuso sui nostri canali social, la coordinatrice Luana Mencarelli, illustra alcune delle situazioni di criticità, dove la viabilità resta compromessa e i cittadini continuano a convivere con condizioni di disagio e insicurezza.«È inaccettabile – dichiara Mencarelli – che dopo settimane di segnalazioni e richieste non sia stato messo in atto alcun provvedimento per mettere in sicurezza, ma neppure liberato semplicemente il passaggio. Non si può ignorare il grido d'allarme di un'intera comunità che vive ogni giorno l'abbandono istituzionale.»Il M5S di Massa continuerà a monitorare la situazione e a farsi portavoce delle istanze dei cittadini, chiedendo con forza un intervento immediato da parte del Comune per ripristinare la sicurezza e la vivibilità della zona.
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“Gruppo elettrogeno mostruoso fuori dall’Ospedale Civico, rumori insopportabili e zero sicurezza”: è la realtà del dispositivo posto accanto all’ex ospedale civico di Carrara per fornire corrente ai macchinari usati per i lavori di ristrutturazione, che sta creando non pochi problemi di rumori fastidiosi durante la notte per i residenti della zona. La definizione è del consigliere Massimiliano Bernardi che spiega: “Una nuova vergogna firmata ASL da giorni i residenti della zona adiacente all’ingresso dell’Ospedale Civico di Carrara, sono costretti a convivere con un rumore assordante e continuo, provocato dall’installazione di un gigantesco gruppo elettrogeno posizionato in una stradina stretta e frequentata, proprio dove transitano anche i pazienti. La macchina, di dimensioni imponenti e presumibilmente alimentata a gasolio o gas naturale (la ASL si è ben guardata dal fornire informazioni trasparenti), è delimitata solo da un nastro bianco e rosso, priva di ogni seria barriera di protezione. Una situazione pericolosa sotto ogni punto di vista: sanitario, ambientale ed urbanistico. In tutto questo caos, emerge il silenzio assordante del sindaco Arrighi, che ancora una volta si dimostra distante dalla città e dai suoi cittadini. Nulla è stato fatto per intervenire su questo disagio: ricordiamo che il comune può e deve richiedere verifiche urgenti ad ARPAT per l’inquinamento acustico e ambientale. ed eventualmente emettere ordinanze sindacali contingibili e urgenti (ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. 267/2000) per la tutela della salute pubblica. Avrebbe anche l’obbligo di informare i cittadini su tipologia, scopo e durata dell’installazione, e sulle misure di mitigazione del disagio. Invece la Arrighi che non vive in città, è indifferente di fronte a un problema che sta esasperando un intero quartiere, una bomba ambientale e acustica in pieno centro urbano. Il rumore prodotto dal gruppo elettrogeno infatti è costante, martellante, insopportabile. I cittadini lamentano disturbi del sonno, impossibilità di tenere le finestre aperte, e una crescente esasperazione. Ma non è tutto: ci si domanda quale tipo di autorizzazioni siano state ottenute per l’installazione di un macchinario del genere in pieno centro abitato. Dove sono le certificazioni antincendio? Dov’è la valutazione dell’impatto acustico e ambientale? Quali sono i piani di emergenza in caso di fuga di gas, incendio o malfunzionamento? Chi ha autorizzato questa follia? Pretendiamo di sapere nell’immediato che è il responsabile dell’ installazione del generatore, visto che il dottor Giuliano Biselli, contattato dal sottoscritto, non ne sapeva niente. Il gruppo è alimentato a gas, gasolio, o altro combustibile pericoloso? È stato effettuato uno studio di impatto acustico come previsto dalla normativa vigente (Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995)? Sono rispettati i limiti di emissione acustica previsti dal DPCM 14/11/1997? Dov'è il piano di sicurezza? È compatibile con la normativa antincendio (D.M. 03/08/2015 e norme tecniche collegate)? Un pericolo per pazienti e cittadini Che sia in funzione per eventuali emergenze elettriche o meno, la sua posizione è assolutamente inaccettabile. Il transito di pazienti, operatori sanitari e cittadini avviene in prossimità di un macchinario rumoroso, ingombrante, potenzialmente pericoloso. Non vi è alcuna segnalazione chiara di pericolo, né presidi antincendio visibili, né recinzioni adeguate. Chi controlla la ASL Toscana Nord Ovest? Siamo di fronte all’ennesimo esempio di assenza di controllo pubblico, arroganza gestionale e totale mancanza di rispetto per il territorio e i suoi abitanti. La ASL Toscana Nord Ovest continua ad agire come un’ entità intoccabile, sottraendosi sistematicamente a ogni forma di controllo, trasparenza e dialogo con la cittadinanza. È ora di dire basta!”.
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“Senza senso e senza sostanza: così il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella ha definito la nuova ordinanza emessa dal sindaco di Carrara Serena Arrighi sulla Bau-beach: “Dopo la segnalazione che ho fatto e le foto pubblicate – ha spiegato Mirabella - il sindaco Arrighi è corso ai ripari ed ha recentemente emesso una nuova ordinanza riguardante la "Bau Beach" , valida dal 15 giugno al 15 settembre . È evidente che sia stata redatta in fretta e furia , senza alcun vero intento di tutela degli animali. Un provvedimento burocratico, privo di progettualità e di rispetto per chi frequenta quella spiaggia con il proprio cane. Forse, sarebbe stato più onesto e coraggioso non farla affatto, piuttosto che simulare un servizio pubblico che nei fatti non esiste. Il comune, infatti, si è limitato a emettere un’ordinanza per dichiarare “aperta” la spiaggia ai cani dal 15 giugno al 15 settembre, ma senza effettuare alcun lavoro strutturale per migliorarne le condizioni. Nessuna fontanella, nessuna zona d’ombra, nessuna recinzione. I padroni devono portare da casa ciotola, bottiglia d’acqua, ombrellone e ovviamente il guinzaglio , su una spiaggia che resta completamente aperta e priva di controlIn molte parti della Toscana le spiagge per cani sono esempi concreti di buon senso amministrativo e attenzione al benessere animale. Ad esempio, la "Bau Beach" di San Vincenzo, offre una spiaggia libera dove i cani possono correre e giocare senza guinzaglio, un'area ombreggiata con tavolini e panchine, docce per cani e umani, un bar e un pet shop con prodotti specifici per animali. La Fuorirotta Beach Marina di Grosseto è un vero e proprio rifugio per i padroni e per i loro amici a quattro zampe Offre docce per cani, ciotole sempre piene d'acqua, lettini e ombrelloni a noleggio, c è anche un ristorante pet-friendly. L'area è recintata e immersa nella natura, garantendo sicurezza e comfort per tutti. Nella Single Fin Tuscany Dog Beach a Calambrone (Pisa) , la spiaggia è attrezzata con 22 gazebo e 80 ombrelloni suddivisi per taglia di cane. È possibile fare il bagno con i propri animali senza limiti di orario. L'area è dotata di tutti i comfort per garantire una giornata piacevole al mare. Invece qui , le denunce per lo stato vergognoso in cui versa la Bau Beach, non hanno prodotto cambiamenti in meglio ma una nuova ordinanza, che aggiunge la beffa, alla presa in giro. Questa “inaugurazione” estiva ha tutta l’aria di un annuncio propagandistico, privo di reali contenuti. Non c’è un punto d’acqua, non ci sono docce, non ci sono bagni pubblici, né una passerella o un accesso per persone con disabilità. L’area non è delimitata, nessuna segnaletica, nessun controllo: solo sabbia, caldo e abbandono. In pratica, la spiaggia è "aperta ai cani" solo per scaricare ogni responsabilità sui cittadini stessi.Perché il padrone di un cane è prima di tutto un cittadino, e come tale ha diritto a un servizio dignitoso.Ci chiediamo: è questa la cura dell’amministrazione per il turismo, per l’ambiente, per il benessere animale? Dove sono i progetti? Dove l’idea stessa di servizio pubblico?Una spiaggia non si inaugura con una firma, ma con i fatti.E la “Bau Beach” firmata Arrighi è solo l’ennesima ordinanza a costo zero, buona per un post social, ma inutile per chi la vive”.
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Nei giorni in cui presso il sito industriale di CERMEC si svolgeva l’evento organizzato dall’amministratore unico Lorenzo Porzano denominato “Rifiutati”, l’amministrazione comunale annunciava l’arrivo delle cartelle TARI con un ulteriore aumento rispetto a quello che già era avvenuto nello scorso anno. La percezione della città rispetto all’efficacia delle politiche di gestione dell’igiene urbana, della raccolta dei rifiuti e del loro smaltimento è fortemente negativa, i problemi sono ogni giorno sollevati dai cittadini e dalle cittadine, in ogni parte del nostro territorio. Non è certo nostro compito giudicare “artisticamente” quell’evento, anche se le precedenti organizzazioni artistiche del signor Porzano non hanno certo brillato di efficacia come ha ammesso lo stesso attuale amministratore di Evam Dott. Massimo Gelati in merito all’iniziativa “Mille volti di Dante”, ma ci interessa sapere se quell’evento organizzato a CERMEC abbia determinato costi per la collettività, come questi costi siano stati coperti, cioè con fonti esterne all’azienda oppure se rientrano nel bilancio di CERMEC e quindi sono pagati tramite le bollette TARI che i cittadini pagheranno nei prossimi mesi.
Di certo sappiamo che l’evento ha determinato variazioni organizzative della struttura di raccolta rifiuti: ad esempio, nei giorni dell’evento, la raccolta del multimateriale non è stata conferita direttamente in CERMEC, perchè occupato dalle mostre, ma è stata momentaneamente conferita presso la discarica di Codupino e poi spostata nei giorni successivi presso CERMEC. Pochi o tanti questi doppi passaggi hanno avuto un costo per la collettività e anche dal punto di vista ambientale sono raddoppiati i passaggi dei mezzi pesanti che hanno raddoppiato il loro impatto sul territorio in termini di inquinamento, polveri, traffico. Sarebbe corretto, dal nostro punto di vista, che fossero resi pubblici i costi di questo evento, sia quelli diretti relativi agli artisti che hanno partecipato, alle eventuali spese di promozione, alle spese di produzione delle opere, sia quelli indiretti che comunque pesano sui bilanci: dall’impegno del personale interno, al materiale utilizzato e non inviato a cessione presso i consorzi di smaltimento, dal mancato utilizzo della struttura industriale CERMEC nei giorni dell’evento ai costi sostenuti per ovviare alla disponibilità delle infrastrutture del CERMEC.Così come sarebbe corretto indicare se quei costi sono stati coperti a bilancio CERMEC, cioè con la TARI, oppure se i diversi sponsor hanno contribuito finanziariamente all’evento.In un momento storico particolarmente difficile per molte famiglie che si troveranno a pagare la TARI ulteriormente cresciuta, come Polo Progressista e di Sinistra (M5S, Rifondazione Comunista e Massa Città in Comune) riteniamo sia indispensabile un’operazione di massima trasparenza per fugare ogni dubbio. Ogni lato lasciato scuro non contribuisce certo ad aumentare la fiducia della città nelle istituzioni pubbliche.
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La variazione nella raccolta dei rifiuti che unisce la plastica all'alluminio non sarebbe stata comunicata nelle modalità e nelle tempistiche giuste, secondo il Movimento 5 Stelle di Carrara che, con, con il rappresentante del gruppo territoriale pentastellato Alessandro Diamanti ha avanzato una dura critica all'amministratore unico di Retiambiente Fabrizio Volpi: ''Abbiamo scoperto da volantini diffusi sui social dai cittadini, che dal primo giugno è cambiato il sistema di raccolta dei contenitori di alluminio e altri metalli, che, pare, andranno inseriti nel sacchetto della plastica e non più nel bidone del vetro. Solo mercoledì 11 giugno, Reti Ambiente Carrara si è finalmente degnata di utilizzare la sua pagina FB per comunicare la modifica. È evidente che si tratta di una comunicazione tardiva, per usare un eufemismo. Ma ancora più inadeguata la risposta scomposta e gravemente inopportuna dell'amministratore unico della società, Fabrizio Volpi, che non è più solo un ''dirigente di partito'', ma (purtroppo) l'amministratore unico di una società pubblica. A seguito di una richiesta di chiarimento sulla pagina FB di Reti Ambiente Carrara da parte di un cittadino, Volpi avrebbe fatto bene a rispondere chiarendo quanto accaduto, tramite i canali aziendali, invece di intervenire in prima persona con toni strafottenti, decisamente fuori luogo e che non si conciliano per nulla con il delicato incarico che gli è stato affidato dal sindaco Arrighi. Inoltre, avrebbe fatto minor danno a scusarsi prontamente e provvedere quanto prima a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione dell'azienda per comunicare tale variazione a tutti i cittadini, che ancora in gran parte non ne sono a conoscenza. Ricordiamo a Volpi che Reti Ambiente Carrara non è una sua azienda, ma una società interamente partecipata dal comune di Carrara e, pertanto di proprietà di tutti i cittadini. Inoltre, la modifica in atto non sarebbe stata preceduta dalla necessaria ordinanza da parte del comune. Insomma, un disastro su tutta la linea.
Rincara la dose l'ex presidente della commissione ambiente Giovanni Montesarchio '' Volpi si era già contraddistinto in passato per atteggiamenti singolari e inopportuni. Ricordiamo che da amministratore unico di Apuafarma Spa si rese protagonista di una gaffe clamorosa, donando ai dipendenti una strenna natalizia sponsorizzata da una nota impresa operante nel campo delle slot machine, con la quale oltretutto aveva intrattenuto rapporti di lavoro. Il tutto, in barba alla mission, allo statuto e al codice etico della società.''
Alla luce di quanto emerso – concludono i due esponenti del Movimento - l'ovvia conseguenza è la richiesta di dimissioni immediata per manifesta incompatibilità con l'incarico di amministratore unico di una delle società pubbliche più importanti e di proprietà del comune.
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