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Entrata in Retiambiente esaltata da Arrighi e Orlandi, poco apprezzata da opposzione e anche dal Pd: per il consigliere 5 Stelle Martinelli è un tentativo puerile di cercare consensi
Il consigliere dei 5 Stelle, Matteo Martinelli torna ad attaccare la giunta Arrighi sull'entrata in Retiambiente: "Ci troviamo di fronte all'ennesimo puerile tentativo del sindaco…

Requisiti modificati e verbali vuoti: il consigliere Caffaz spiega come è stato organizzato il bando del comune per direttore del teatro Animosi
A pensar male si fa peccato...ma poi si trovano i documenti che confermano che si aveva ragione. E' esattamente quanto è accaduto al consigliere dell'opposizione del comune di…

Le Rsu del Cermec bollano come non vere le denunce fatte da Menconi della Cgil
Le Rsu del Cermec rappresentate da Chiara Pirozzo della Cisl, Maurizio Bertieri della Uil e Gianluca Della Tomasina di Fiadel prendono le distanze dalle dichiarazioni sul…

Partono a Carrara i restauri della statua di Beatrice d'Este, della statua della Sirena e a Codena del monumento ai caduti
Il monumento a Beatrice D'Este di piazza Alberica, la statua della Sirena di via Carriona e, non ultimo, il monumento ai caduti di piazza Rosselli a…

A Carrara continuano i cantieri e i disagi: prorogata fino a marzo la garatuità dei parcheggi del centro
Per ridurre i disagi a residenti, commercianti e visitatori a seguito dei numerosi cantieri attualmente in corso in tutta la città l'amministrazione comunale ha deciso di prorogare…

Retiambiente Spa: opportuno rinviare l’Assemblea di Cermec per garantire piena validità delle deliberazioni
Retiambiente Spa, nel ringraziare i Comuni di Massa e Carrara per il coinvolgimento nel percorso di rinnovo dell’organo amministrativo di Cermec, informa di aver svolto…

Solo carbone, dalla Befana, per il comune di Massa: il bilancio di Rifondazione Comunista Massa
Il bilancio di fine anno del Circolo della montagna Rifondazione Comunista Massa: "Come da tradizione, anche quest'anno è arrivato il momento dei bilanci: bilancio che non…

"Il Pd non vuole ammettere la sconfitta elettorale della Provincia": il commento del consigliere Mirabella
Il consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella commenta la polemica scatenata dal Pd Massa Carrara in seguito all'elezione del nuovo presidente della Provincia: "Questa non è…

Farneticante, egoreferenziale, un uomo solo al comando che manovra i suoi seguaci: il presidente Pd Massa Carrara Nicola Abruzzese replica al presidente della Provincia Valettini
Massa-Carrara, 28 dicembre 2025 – "Ora basta!": il sindaco di Aulla Roberto Valettini ha imparato velocemente il modus operandi dell'uomo solo al comando e guida, fa…

Luca Nicolini della segreteria del Pd Massa Carrara è il nuovo tesoriere regionale del Pd Toscana
Massa-Carrara, 27 dicembre 2025 – Luca Nicolini, componente della segreteria provinciale del Partito Democratico di Massa-Carrara, è stato nominato nuovo Tesoriere regionale del PD Toscana.La nomina è…

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Arriva da Michele Folloni Segretario Generale CISL Toscana Nord e da Luca Mannini Segretario FIT-CISL Massa Carrara Toscana Nord l'analisi dei risultati dell'incontor tra sindacati, associazioni, amministrazioni locali e Cermec: "Ieri si è svolto l’incontro richiesto da CGIL, CISL e UIL Provinciali, tenutosi presso il CERMEC alla presenza delle Segreterie delle OO.SS di categoria con Reti Ambiente, la Proprietà e le Amministrazioni Comunali di Massa e Carrara. L’incontro aveva l’obiettivo di ottenere chiarezza sul futuro del Biodigestore, che non rappresenta un mero intervento infrastrutturale, ma un tassello essenziale per chiudere in modo moderno, efficace e sostenibile il ciclo dei rifiuti nella nostra provincia, con ricadute economiche e sociali significative. Tale impianto sarebbe stato in grado di generare occupazione diretta e indiretta, rafforzare la filiera dell’economia circolare e garantire maggiore autonomia al territorio nella gestione dei propri rifiuti.La, ormai molto probabile, mancata realizzazione del Biodigestore era sostanzialmente già stata annunciata lo scorso anno, a metà marzo, dall’allora assessore regionale all’Ambiente, Monia Monni, in occasione di un incontro sul nostro territorio dichiarò che il fabbisogno di biodigestori in Toscana era da ritenersi saturo. La FIT-CISL allora esternò le proprie considerazioni nei giorni successivi.Proprio ieri, il presidente di Reti Ambiente, Fortini, ha confermato ufficialmente che il Biodigestore non è più ritenuta una opera strategica e funzionale in quanto gli altri impianti presenti in regione risultano sufficienti al fabbisogno. In alternativa sembra si vada verso la realizzazione di un impianto dedicato alla selezione e al riciclo di matrici secche provenienti dalla raccolta differenziata di carta, cartone, multimateriale, sfalci, potature, imballaggi, vetro, ecc., nonché un hub di trasferenza, escludendo completamente i rifiuti organici. Nei fatti, ieri abbiamo assistito all’epilogo del “funerale” organizzato negli ultimi anni dalla Regione Toscana, da ATO Toscana Costa e da Reti Ambiente nei confronti del biodigestore. Una scelta che, come CISL e FIT-CISL, non possiamo accettare, considerando che il Biodigestore è stato oggetto di approfondimenti tecnici, valutazioni ambientali, lunghe procedure autorizzative e molteplici confronti istituzionali. Inoltre, ha già comportato per le casse pubbliche un investimento di tempo, impegno progettuale e risorse oltre un milione di euro a carico dello stesso CERMEC e dunque dei cittadini di Massa e Carrara.Ancora meno comprensibile è la necessità di “ripartire da zero” con un progetto completamente nuovo, come se tutto il lavoro svolto finora potesse essere archiviato con leggerezza. Si tratta di una scelta grave, ingiustificata, inefficiente e dannosa per la nostra provincia, che lascia spazio ad un impianto privato – quello di ALBE – una società partecipata al 50% da Alia Multiutility e al 50% da Belvedere, nata con lo scopo di trattare i rifiuti fiorentini. Infatti, il Biodigestore di Montespertoli, prima di aumentarne le capacità di trattamento, non riusciva a soddisfarne il fabbisogno. Ora che l’impianto di Montespertoli ha aumentato la capacità di trattamento, si sacrifica il futuro impianto di Massa per consentire al rifiuto destinato a quest’ultimo di migrare sul nuovo impianto di ALBE. Ancora una volta la Regione, che sostanzialmente rappresenta la cabina di regia, sta considerando il nostro territorio periferico, debole e sacrificabile rispetto ad altre aree ritenute più centrali, per quale motivo? Lo abbiamo ribadito con chiarezza: gli enti locali di Massa e Carrara sono stati poco incisivi nel difendere il progetto, ma il cuore del problema risiede a Firenze, dove una pianificazione regionale ha scelto di dare maggiori opportunità ad altri territori – come Montespertoli, Pontedera e Peccioli – destinando lì risorse e impianti strategici.Importante è anche il capitolo bonifiche: sembra che il valore di conferimento di CERMEC sia già stato decurtato delle spese di bonifica, spese che Reti Ambiente non intende sostenere, ritenendo che debbano rimanere a carico dei Comuni e, quindi, ancora una volta, dei cittadini dei Comuni di Massa e Carrara. Oltre al danno, anche la beffa.L’amarezza è grande anche perché è evidente che alcune forze politiche riconducibili alla Regione, nonostante le apparenze, stanno cercando di distogliere l’attenzione dalla mancata realizzazione del Biodigestore e dalle responsabilità connesse, attaccando l’attuale amministratore di CERMEC, attribuendogli responsabilità che nel caso specifico non ha, come confermato dallo stesso Fortini nella riunione di ieri, approfittando di un episodio avvenuto in azienda e ancora non del tutto chiaro. Come CISL e FIT-CISL chiediamo a tutte le forze politiche del territorio di prendere posizione a difesa del Biodigestore, in quanto riteniamo che questo non stia accadendo, ad esempio la priorità del comune di Carrara, ad un mese dalla cessione delle quote a Reti Ambiente, infatti sembra essere quella di cambiare governance, piuttosto che impegnarsi nel creare un fronte comune per la realizzazione del Biodigestore.Abbiamo tre consiglieri neo-eletti, e, nonostante il Presidente della Regione Giani abbia nuovamente scelto di non nominare un assessore del nostro territorio in grado di rappresentarlo adeguatamente, chiediamo che intervengano a difesa di CERMEC e del nostro territorio.Nel contempo, ci auguriamo che la Regione Toscana inizi a considerare la Provincia di Massa-Carrara per quello che merita, non come una provincia “minore”, ma come parte integrante e rilevante della Regione Toscana".
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Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, non ha certo bisogno delle ultime vicende CERMEC per maturare un giudizio su chi oggi sta governando la partecipata, considerati anche i risultati ottenuti in altre esperienze di amministrazione di società pubbliche. Abbiamo più volte provato a segnalare le criticità riscontrate, attraverso atti trasparenti e pubblici, con richieste di chiarimento sull'operato del Sig. Porzano in commissione Affari Istituzionali. Quello che sta accadendo oggi in CERMEC non ci meraviglia, la cosa che ci preoccupa, e non poco, è che le scelte gestionali della partecipata vengono poi pagate dai cittadini di Massa e di Carrara.Una società immobiliare di Carrara a fine 2022 acquisì, all’asta fallimentare Erre Erre, un capannone dentro l'area CERMEC con un' offerta di 1.510.000 euro. Le cronache giornalistiche riportavano come ASMIU, amministrata a quel tempo dal Sig. Fornari, avesse avanzato un’offerta di solo 1,5 milioni di euro. Pur perdendo l’asta si sarebbe però potuto ricomprare il capannone entro 90 giorni offrendo solo il 10% in più ovvero 1.661.000 mila euro, cosa che né ASMIU né Nausicaa hanno mai fatto. Lo scorso 30 Luglio l’amministratore unico di CERMEC Porzano ha stipulato con quella stessa società immobiliare, riconducibile a due noti imprenditori del lapideo di Carrara, un contratto di affitto di 12 anni per quello stesso capannone, al canone annuo di 288.000 euro più IVA.Da dicembre prossimo quindi CERMEC inizierà a pagare un affitto mensile e nonostante il capannone, al momento, non sia utilizzabile perché manca l'impianto antincendio. I lavori per realizzarlo, tra l'altro, saranno tutti a carico di CERMEC che garantirà alla società immobiliare un incasso in 12 anni di oltre 4,2 milioni di euro. Tutto questo si sarebbe potuto evitare se fra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 il Sindaco Persiani e la Sindaca di Carrara Arrighi avessero operato per l’acquisizione del capannone offrendo solo 161.000 euro in più , così da aumentare il valore di conferimento in Retiambiente delle aziende comunali. Le ragioni politiche e gestionali per cui, oggi, CERMEC e le amministrazioni pubbliche sue azioniste debbano spendere 288.000 euro annui quando solo tre anni fa potevano evitarlo, andranno indagate a fondo. Quello che appare certo è il guadagno per la società immobiliare degli imprenditori del marmo carrarini da un lato e dall’altro la gigantesca perdita per CERMEC, per le collettività di Massa e Carrara anche alla luce delle tensioni sul valore di conferimento in Retiambiente. Quei 288.000 euro annui saranno coperti con la TARI che ognuno di noi dovrà pagare per un servizio che non è ancora neppure usufruibile. Ci meraviglia come, alla luce delle ripetute criticità gestionali, la sindaca di Carrara socia di maggioranza, non abbia provveduto a revocare l’incarico al Sig. Porzano già dallo scorso Luglio affidando l’azienda a un vero manager di settore.
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Bruno Giampaoli, presidente di Italia Nostra Massa Montignoso ha contestato pubblicamente l’affermazione del presidente del Consorzio di Bonifica, Dino Sodini, relativa all’impossibilità di intervento sulle bombe d’acqua meteo. La frase messa sotto accusa da Giampoli è: “Poco possiamo fare per le bombe d'acqua, perché se in una bottiglia da un litro proviamo a versarne due, è chiaro che il liquido fuoriesca” e secondo il presidente di Italia Nostra conterrebbe un concetto completamente sbagliato: “Se la bottiglia da un litro è piena di sassi e parzialmente tappata, non solo non vi entrerà un litro ma neppure mezzo. – ha detto Giampaoli - Lo sanno perfettamente i merli che hanno imparato a riempire di sassolini le bottiglie di latte in modo che il liquido si rialzi fino alla portata di becco. È esattamente quello che succede nei fossi pieni di occlusioni e di tombature abusive o inadeguate e nel Frigido e nel Carrione pericolosamente strapieni di detriti.Non si possono dimenticare tutte le responsabilità dei comuni e soprattutto della Regione che ha tollerato con il suo organo tecnico, il Genio Civile, innumerevoli abusi sui corsi d'acqua e continua a mettere a rischio il territorio rifiutandosi di operare sul Frigido e sul Carrione mediante un dragaggio controllato e programmato ai sensi dell'art.48 della legge regionale Toscana che recita: “ l' estrazione di materiale litoide dai corsi d'acqua e dai laghi è autorizzata dalla competente autorità idraulica al solo fine di ridurre il rischio idraulico ”.”. Giampaoli ha anche chiesto al Consorzio informazioni sui cinque milioni di euro stanziati a suo tempo per il recupero del reticolo idraulico minore di Ronchi Poveromo e che cosa intende fare per il riordino delle idrovore del nostro litorale ed ha suggerito una programmazione condivisa da Regione, comuni di Massa, Carrara e Montignoso per un piano credibile di riassetto idraulico.
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Il parco che non c’è questo lo slogan che campeggiava insieme all’immagine del Presidente del Parco delle Apuane Andrea Tagliasacchi, sui cartelli esposti dalle varie organizzazioni ambientaliste in occasione del flash mob tenutosi martedì 25 pomeriggio a Massa davanti alla sede del parco delle Apuane. Mentre gli attivisti delle associazioni Apuane Libere, Italia Nostra, Amici della Terra, e dei comitati Le Voci Degli Alberi, Ugo Pisa, Custodi della Ceragiola, no alla Cava Fornace distribuivano ai passanti bottigliette riempite di “Acqua Purissima della Valle di Arnetola – Batteriologicamente immonda” le dichiarazioni nei confronti del parco ed in particolare del Presidente Tagliasacchi sono state estremamente critiche.“Giovedì scorso a Castelnuovo in Garfagnana abbiano consegnato a nome di decine di organizzazioni ambientaliste al presidente del parco una lettera aperta in cui contestiamo il suo operato che riteniamo assolutamente accondiscendente nei confronti dell’estrattivismo, totalmente inadempiente all’impegno che invece il parco dovrebbe assolvere nella tutela del territorio – afferma Marco Mangeruca del Coordinamento Ambientalista Apuoversiliese - questo sistema non è più tollerabile: le nostre montagne e la nostra salute hanno bisogno di un modello diverso di rappresentanza all'interno di questi organismi per questo contestiamo totalmente l'operato del presidente Tagliasacchi. Noi gli abbiamo offerto rispetto e collaborazione, ma non ha mai risposto alle nostre istanze: è giunto il momento che sia lui stesso a dimostrare rispetto per il compito istituzionale al quale è stato chiamato.”
“Il parco, in occasione del Pabe delle Gobbie a Seravezza ha deciso di rinunciare al proprio ruolo non esprimendo la valutazione d’incidenza ma limitandosi ad una call della quale non si sa chi abbia partecipato né un verbale - tuona Rosario Brillante del CIPIT – e per il Pabe di Massa ha approvato praticamente tutto. Questa è un’ulteriore dimostrazione della posizione di assoluta sudditanza nei confronti di chi il parco lo vuole distruggere. Un Presidente del Parco che non si batte per l’approvazione del fondamentale strumento di previsione urbanistica rappresentato dal Piano Integrato è destinato a diventare il becchino del Parco. Chiediamo ufficialmente che venga istituita la Consulta delle associazioni e dei movimenti ecologisti, civici e ambientalisti che intendono salvare le Apuane dalla distruzione totale avviata con questa Presidenza, votata a privilegiare interessi privati.”
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Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova e membro del direttivo di Forza Italia Massa ha presentato al prefetto e alla Corte dei Conti un esposto in cui chiede le dimissioni del presidente della casa di riposo Ascoli di Massa, Giancarlo Casotti. “È notizia ormai pubblica che il consiglio comunale ha deliberato un atto di indirizzo con il quale si impegna ad acquistare il giardino della Casa di Riposo G. Ascoli per la realizzazione di alloggi per emergenza abitativa – spiega Benedetti nel suo esposto - Detto ciò, è necessario fare un po’ di chiarezza in merito alla struttura pubblica che in questi anni è riuscita ad accumulare milioni di euro di debiti. Al di là di un ragionamento politico che dovrebbe, a mio avviso, respingere assolutamente una scelta del genere e cioè quella di privare gli anziani ospiti della casa di riposo di una importante area esterna, indispensabile a loro, per poter arrivare al termine della propria vita in modo dignitoso, sorge anche una questione legata alla legalità della deliberazione in oggetto. Per comprenderlo meglio è necessario citare la parte finale della relazione del Presidente dottor Giancarlo Casotti sulla Gestione di Casa Ascoli, allegata al bilancio chiuso il 31 dicembre 2024. La conclusione della relazione è abbastanza drastica e preoccupante, perché anticipa palesemente una situazione fallimentare, difficilmente recuperabile: “l’azienda si trova ad un bivio: da un lato la possibilità, se accompagnata dal supporto delle istituzioni territoriali e degli attori finanziari, di completare con successo il risanamento ; dall’ altro in assenza di sviluppi positivi, l’ obbligo di attivare le procedure previste dalla vigente normativa per le asp che non sono in grado di assicurare la propria continuità “…“il consiglio di amministrazione rinnova pertanto l’ invito alle istituzioni ,agli enti coinvolti e al sistema bancario affinchè si addivenga nel 2025 alla definizione di un assetto stabile che consenta a Casa Ascoli di proseguire la propria attività nell’ interesse esclusivo della collettivitá “. All’epoca eravamo al 31 dicembre 2024 e dopo un anno la situazione non è assolutamente cambiata, anzi, i debiti sono lievitati ulteriormente e le banche non sono mai intervenute per avviare un percorso di risanamento aziendale. Oggi, a fronte di una grave situazione debitoria, si tratta di più di 6 milioni di euro e a seguito dell’ allarme lanciato dal presidente Casotti, il comune decide di acquistare il terreno esterno alla proprietá con il rischio che le istituzioni che controllano l’andamento amministrativo, contestino il reato di “Distrazione di Beni” di azienda in palese dissesto finanziario, il che significa semplicemente, “distrarre” i beni dell’azienda a scopi diversi di quelli aziendali, danneggiando di conseguenza i creditori. Riconoscendo al Presidente Giancarlo Casotti una legittima onestà intellettuale e sicuramente un grande impegno profuso verso il risanamento dell’azienda dissestata completamente dalle dirigenze passate, credo che a questo punto siano indispensabili le sue dimissioni, perché potrebbe essere travolto da uno scandalo e con lui il Partito di Forza Italia di cui ad oggi fa parte”.
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"Negli ultimi mesi RetiAmbiente Carrara è al centro di un crescente malcontento, che arriva da residenti, commercianti, esercenti e interi condomìni" è l'attacco dell'anili del servizio raccolta rifiuti a Carrara fatto dal consigliere della Lista Ferri, Filippo Mirabella che prosegue: "Episodi puntuali e ripetuti mostrano un sistema di controlli che più che migliorare la gestione dei rifiuti sembra colpire indiscriminatamente chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una situazione che non può essere ignorata, soprattutto alla luce del ruolo rivestito dall’amministratore unico, Fabrizio Volpi, nominato dal Partito Democratico, che continua a difendere protocolli di controllo che nella realtà producono risultati discutibili e, spesso, palesemente ingiusti. Il nodo dei controlli si basa sulla figura dell’ispettore Matteo Lombardi, già noto ai cittadini per un concorso interno molto contestato, perché già prima dei risultati si conosceva il nome del vincitore. Lombardi svolge sopralluoghi, apre cassonetti, controlla i sacchetti e – quando ritiene di aver individuato un’irregolarità – emette verbali e multe. Se un ispettore può fare le multe, e se queste vengono elevate sulla base di ciò che trova nei cassonetti pubblici o condominiali, è inevitabile chiedersi: a chi stanno davvero dando la colpa? E su quali basi e su quali verifiche ? La protesta che si alza in tutta la città ha come fulcro la zona Stadio con il paradosso delle multe agli innocenti. Le segnalazioni provenienti da alcuni commercianti ed esercenti della zona Stadio sono particolarmente gravi. Quando la Carrarese gioca in casa, infatti decine di tifosi ospiti arrivano senza un servizio adeguato di bagni, cestini o contenitori dedicati. E cosi i rifiuti vengono abbandonati dove capita: nelle aiuole, oppure dentro i primi cassonetti disponibili. Per non parlare dei bisogni corporei. A questo punto i controlli di RetiAmbiente – invece di tener conto del contesto – puntano il dito contro i commercianti e gli esercenti della zona, come se quei rifiuti fossero stati prodotti da loro stessi. Verbali, multe, richiami formali. Tutto contro persone che non hanno alcuna responsabilità: i rifiuti sono dei tifosi ospiti, non dei negozianti. Questo non è controllo:è accanimento. Se esiste un protocollo di Reteambiente Carrara su questo sarebbe sicuramente da rivedere immediatamente e se non esistesse sarebbe da fare. Non si può accettare che un sistema pubblico colpisca chi non è responsabile.Non si può accettare che un ispettore – per quanto zelante – possa trasformare una situazione di disservizio in un pretesto per identificare “colpevoli facili”. La realtà è semplice: il protocollo di controllo di RetiAmbiente se c è è inadeguato, iniquo e controproducente. Soprattutto perché non considera ciò che accade attorno allo Stadio, né altre situazioni in cui i cassonetti vengono usati da chiunque, di passaggio. Prima di multare i cittadini onesti, si devono garantire:servizi igienici funzionanti durante le partite, contenitori aggiuntivi, controlli preventivi, telecamere nei punti critici e verifiche che identifichino i veri responsabili. Nonostante accada tutto questo c’è un silenzio assordante del comune. Sorprende infatti ed indigna, l’assenza totale di intervento da parte del comune.Il sindaco Serena Arrighi e l’assessore all’Ambiente Carlo Orlandi che avrebbero il dovere istituzionale di difendere i cittadini, verificare i fatti e pretendere trasparenza da RetiAmbiente –scelgono invece il silenzio. Un silenzio che pesa come un macigno, perché mentre commercianti e famiglie vengono colpiti da verbali ingiusti, il comune non solo non interviene, ma non chiede spiegazioni, non apre verifiche, non tutela chi subisce un danno evidente. Arrighi e Orlandi tacciono. E in questa scelta, voluta o per inerzia, assumono una responsabilità politica precisa: abbandonare i cittadini proprio quando si aspettano protezione e chiarezza. È inaccettabile che un sindaco e un assessore delle Partecipate si voltino dall’altra parte mentre un sistema di controlli così discutibile continua a funzionare senza correttivi. E una responsabilità politica forte ed è legittimo chiedersi perché l’amministratore unico Volpi, nominato dal PD, difenda un sistema così poco efficace? Forse RetiAmbiente preferisce colpire chi è facilmente raggiungibile, invece di affrontare i problemi veri.Questa non è una politica dei rifiuti:è una politica della rassegnazione. La città chiede trasparenza, equità, buon senso. E chiede che chi fa controlli e sanzioni lo faccia con metodo, con responsabilità e con logica.Non è accettabile un sistema che multa i cittadini onesti e lascia irrisolti i problemi veri. È ora che RetiAmbiente, il comune e chi li dirige rispondano alle domande – tutte – dei cittadini di Carrara".
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"Credo che occorra fare chiarezza sull’incidente stradale accaduto in via Oliveti e che purtroppo è costato la vita a una giovane donna. E’ necessario che gli amministratori locali conoscano la reale dinamica dei fatti per prendere davvero sul serio il tema della sicurezza stradale. Lo dobbiamo fare per impedire che fatti del genere continuino ad accadere sulle nostre strade smettendola di limitarci al cordoglio del momento. Dall’inizio del mio mandato ogni settimana, con il mio gruppo, ci occupiamo di sicurezza stradale in tutte le sue forme. I dati ci dicono che le donne morte in questi anni sulle nostre strade circolavano sempre con le due ruote" dichiara la consigliera Bennati. “Purtroppo sembra ci sia una totale sottovalutazione del tema della sicurezza stradale da parte dell’amministrazione comunale, al punto che ho dovuto scrivere al Prefetto Aprea per chiedere, ad esempio, un intervento risolutivo sui ricorrenti scontri stradali notturni in via Europa. Interessarsi del problema di sicurezza stradale non è un insulto politico personale, come viene travisato dal sindaco, è impegno per la tutela della salute delle persone” sottolinea Bennati.Il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, in questi anni ha cercato di portare il tema della sicurezza stradale a essere una priorità dell’amministrazione comunale. Non ci siamo riusciti e lo confermano i dati degli scontri stradali e della mortalità che sono in aumento nel nostro Comune. Sul tema della mobilità e della sicurezza stradale urge un'attenzione diretta e specifica. L’azione amministrativa sembra invece essere limitata alle multe per divieto di sosta di auto e ciclomotori, legate tra l'altro alla scomparsa di centinaia di stalli sosta; il tutto mentre i camion sembrano godere di un’immunità speciale e di un’assenza di controlli specifici nelle strade comunali. A cascata non si interviene sulla risoluzione dei problemi e delle criticità stradali, con il servizio comunale competente per la mobilità che sembra sordo e cieco di fronte alla segnalazioni. La giurisprudenza prevalente condanna amministratori e dipendenti pubblici quando accadono incidenti sulle strade su cui non hanno fatto tutto quello che era necessario fare. Figuriamoci se allertati di evidenti criticità e problematiche!
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Il Comune di Massa, nel rispetto della vigente normativa, ha avviato il procedimento per dotarsi di un “Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)" lo strumento cioè di pianificazione urbanistica atto ad individuare, rilevare e programmare gli interventi necessari a garantire a tutti i cittadini l'accessibilità, la fruibilità e la sicurezza delle infrastrutture, degli edifici pubblici e degli spazi urbani di competenza comunale . Il PEBA guida la Pubblica Amministrazione nell'attuazione di interventi progressivi, concreti e misurabili, basati sull’individuazione di ambiti e casi prioritari, in grado di produrre nel più breve tempo possibile effetti significativi in termini di accessibilità e fruibilità degli spazi pubblici . Gli uffici della Pianificazione territoriale, insieme al Raggruppamento temporaneo di professionisti composto dall'architetto Lucas Frediani (capogruppo mandatario) e dall'architetto Teklé Lulghenneti, incaricati con determinazione dirigenziale n. 2311 del 18/10/2024, hanno predisposto in collaborazione con la Consulta comunale delle persone con Disabilità una proposta di Piano che, coi relativi allegati, è stata resa nota con la pubblicazione nell' apposita sezione del sito comunale 'Amministrazione Trasparente' . Tutti i soggetti interessati possono prenderne visione ed inviare eventuali contributi volti al suo perfezionamento entro il prossimo 9 dicembre 2025 .Successivamente la proposta di Piano sarà trasmessa al Consiglio comunale per l’approvazione. Per l'invio dei contributi/osservazioni, su carta libera e specificando nell'oggetto “Contributo al Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)”, si invita a preferire una delle seguenti modalità:
- via PEC all'indirizzo: comune.massa@
- consegna A MANO al Protocollo del Comune ( fa fede numero e data di protocollo di accettazione).
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Quasi 1,4 milioni di euro: è quanto sarà investito per la messa in sicurezza idrogeologica delle strade di Fantiscritti e Miseglia grazie a due progetti dell'articolo 21. La giunta ha appena approvato i documenti di indirizzo alla progettazione presentati, rispettivamente, dalle società concessionarie delle cave 87 'Galleria Fantiscritti', 88 'Verdichiara' e 92 'Fantiscritti B' e dalle concessionarie della cave 75 'Ciresuola A' e 103 'Calocara B'. Al momento della firma della proroga delle rispettive concessioni le diverse società si sono impegnate a realizzare progetti di interesse generale per la collettività. Tutto ciò è disciplinato dall'articolo 21 del regolamento comunale degli marmiferi, una norma che, per l'appunto, prevede la possibilità per i concessionari di cava di ottenere incrementi temporali alla propria concessione all'escavazione a fronte di investimenti sul territorio."Altri due progetti legati all'articolo 21 sono ora pronti a partire e nei prossimi mesi altri se ne aggiungeranno – sottolinea il sindaco Serena Arrighi -. Si tratta di una procedura completamente nuova che, con il grande lavoro degli uffici, che ringrazio, abbiamo ormai affinato e adesso siamo quindi pronti a far partire tanti cantieri che restituiranno alla città scuole, impianti sportivi, strade più sicure e numerosi servizi. Questi due in particolare permetteranno la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico con importanti ricadute per chi vive e lavora nei paesi a monte". Secondo i progetti presentati, le ditte concessionarie delle cave 87 'Galleria Fantiscritti', 88 'Verdichiara' e 92 'Fantiscritti B' si sono dunque impegnate a un investimento da poco più di 610mila finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico e geomorfologico della zona di Fantiscritti e poggio di Fantiscritti e in particolare alle realizzazione di opere idrauliche e di stabilizzazione connesse alla viabilità. Si tratta di un intervento complesso che si prevede richiederà circa un anno di lavori. Nel dettaglio è prevista anzitutto la costruzione di una doppia vasca di regolazione in località poggio di Fantiscritti. A valle, invece, saranno predisposti dei cordoli lungo la strada per evitare la dispersione incontrollata delle acque. Gli ultimi due interventi riguarderanno infine l'alleggerimento del ravaneto di destra, subito dopo il poggio di Fantiscritti, e il consolidamento del tornante più esterno. Le concessionarie della cave 75 'Ciresuola A' e 103 'Calocara B' andranno invece a realizzare un intervento da circa 760mila euro sulla strada sopra il paese di Miseglia. Anche in questo caso la durata prevista dei lavori è di circa 12 mesi durante i quali saranno ripristinati il manto stradale, le barriere e il sistema di cunette lungo tutto il tratto a monte del paese, dalla galleria fino alla zona di Torano. Nello stesso tratto verrà consolidato un tratto di 15 metri con una nuova paratia mentre all'interno della galleria verrà rifatto il manto stradale e vi saranno realizzate delle canalette per il drenaggio e l'allontanamento delle acque meteoriche. Entrambi i progetti sono già stati valutati da una apposita commissione comunale, la giunta ha invece ora approvato il Dip presentato dalle aziende. Adesso il prossimo passo sarà la comunicazione formale da parte degli uffici ai concessionari dell'approvazione del Dip e di conseguenza questi ultimi potranno procedere con la fase esecutiva dei lavori che dovrà essere anticipata dalla firma di una convenzione ad agire."Questi progetti – aggiunge l'assessore ai Progetti speciali Moreno Lorenzini - si vanno ad aggiungere a quelli già approvati dalla giunta nell'ambito dell'articolo 21. Tra questi il primo a partire, e ora già quasi terminato almeno per quanto riguarda il primo lotto, è quello dello stadio dei Marmi dove si è realizzato, tra l'altro, la nuova curva Nord. Poche settimane fa è invece stato approvato il Dip per l'ampliamento del liceo delle scienze umane 'Montessori' di Marina, mentre per quanto riguarda l'ammodernamento del campo scuola di via Bassagrande ora il prossimo passo sarà quello della convenzione ad agire e poi potranno partire i lavori. Ancora più avanti è invece il progetto che riguarda le sedi dell'Accademia di Monterosso e della Padula, in questo caso siamo ormai già nella fase di rilascio del titolo edilizio".
- Una richiesta d'aiuto ogni quattro giorni: in continuo aumento le denunce al centro antiviolenza di Carrara
- "Carousel Christmas Carrara 2025": la proposta del comune per il Natale di Carrara
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- "La montagna chiede rispetto": l'appello del Comitato Tra la gente
- Oltre 120 nuovi alberi piantumati lungo il viale XX Settembre da Nausicaa s.p.a.


