Politica
No alla candidatura di Massa a capitale della cultura: il dissenso della consigliera Dina Dell'Ertole
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla…

"Il Pd riconosce l'immobilismo della giunta Arrighi": per il consigliere Manuel è la conferma di un fallimento politico
"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione…

Consiglio Provinciale: adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile
Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento…

Il progetto Murlungo è ormai finito: la consigliera Mattei ricorda che il merito è del comitato Avenza Si R-Esiste e di chi li ha sostenuti
La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai…

Palazzo Ducale: conclusa la procedura di gara per i lavori su via Guidoni
Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata…

"Poca equità nella gestione delle politiche abitative": la critica del consigliere Bernardi al settore sociale
Gestione incompetente, opaca e spesso non conforme ai regolamenti: è questo il giudizio che il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi dà delle politiche abitative del comune di Carrara, riferendosi,…

Il comitato Ugo Pisa contesta le parole del presidente Giani sul porto
Non è piaciuto al comitato Ugo Pisa l'intervento del presidente Giani alla Festa della Cgil di Carrara: "Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronunciate durante…

Il presidente Giani non viene mai a Massa, mi piacerebbe un confronto con lui: il commento del sindaco Persiani
Massa dimenticata dal presidente Giani: il sindaco Francesco Persiani commenta le dichiarazione del governatore della Toscana fatte alla festa della Cgil: "Prendendo le mosse dalle recenti dichiarazioni del…

Associazione Arci 31 Settembre: Villa Massoni diventi un bene comune della città
L’Associazione Arci 31 Settembre si appella all’intera città per un impegno collettivo nella creazione di un percorso che abbia come obiettivo finale la trasformazione di Villa Massoni in…

Emergenza erosione: il commento di Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi
Orietta Colacicco Presidente dei Paladini Apuoversiliesi, l’associazione che da 26 anni si batte contro l’erosione della spiaggia sulla costa apuoversiliese erosione sulla costa apuana e versiliese ha dichiarato:…

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Parlano di un servizio raccolta rifiuti poco efficiente e della necessità di rimuovere dal suo incarico l’avvocato Sabrina Borghetti, attuale presidente di Asmiu, la partecipata del comune di Massa che si occupa dei rifiuti. Le critiche arrivno da Stefano Benedetti e da Piergiuseppe Cagetti di Forza Italia che spiegano: “La città è sporca, il servizio di raccolta non funziona e come diremo più avanti l’ Asmiu ha generato una disparità di trattamento tra i cittadini, come non si era mai vista in precedenza. Si tratta dei bidoni per la raccolta differenziata che insistono all’esterno dei condomini sparsi per la città, quindi, facilmente raggiungibili anche da persone estranee all’ambiente interessato. Portiamo l’esempio di via Meucci a Camponelli, ma vi sono molti altri condomini sparsi per il territorio nella stessa situazione , dove tanti cittadini che frequentano la zona e il centro commerciale, ognuno per i suoi motivi, arrivano con sacchetti pieni di rifiuti mescolati che vengono quotidianamente scaricati nei cassonetti. Il problema si presenta quando l’operatore Asmiu è obbligato dall’azienda a non ritirare i sacchetti misti, cioè, quelli che contengono rifiuti di materiale diverso. A questo punto il cassonetto in oggetto viene “abbandonato” in loco per almeno sette /dieci giorni, fino a che l’ amministratore del condominio non chiama Asmiu che sopraggiunge trovando, ovviamente, ancora più rifiuti accumulati, per provvedere successivamente all’ addebito dei residenti con sanzione e costo del conferimento al Cermec. Questo sistema, soprattutto nel periodo estivo, causa una condizione di invivibilità generata dall’odore dei rifiuti che rimangono al sole per giorni e giorni, in una inaccettabile situazione igienica. Perchè dovrebbero pagarne la conseguenza sanzionatoria, i residenti, se tutti i cittadini hanno accesso ai bidoni in modo indiscriminato e non esiste assolutamente un sistema di video sorveglianza? Chi paga al contrario per le isole interrate come quella che insiste sotto il comune di Massa ? Anche in quei bidoni vengo conferiti sacchetti misti. Per quanto sopra, crediamo sia necessario migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti , eliminando i bidoni condominiali e puntando su soluzioni tracciabili e condivise dai cittadini. Le isole ecologiche devono essere funzionanti e funzionali , non abbandonate a se stesse come ormai accade in tutta la città. E soprattutto le sanzioni devono colpire chi conferisce i rifiuti “illegalmente “ o in modo scorretto , non chi rispetta le regole. Chiediamo anche al sindaco Persiani la rimozione della presidente Boghetti, per dimostrata incapacità gestionale, chiediamo un’ indagine interna con commissione consiliare per cercare eventuali casi di illegalità o inopportunità che ci vengono riferiti da dipendenti Asmiu riferiti a forniture acquistate presso l’azienda del padre della presidente. Questa situazione sarà segnalata alla Procura della Repubblica di Massa con la richiesta di avviare una indagine per accertarne la regolarità o meno. Per concludere, informiamo che in questi giorni, sarà inoltrato anche un esposto alla Corte dei Conti Regionale su varie questioni che a nostro avviso hanno prodotto un danno erariale come i bandi pubblicati per l’assunzione di capi servizio , in considerazione del fatto che già all’interno dell’azienda vi sono diversi dipendenti di questo livello”.
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“L’abbattimento di un pino all’interno del complesso sportivo "La Caravella" – avvenuto in piena stagione di nidificazione, in violazione delle normative ISPRA e LIPU – è solo l’ultimo episodio di una gestione miope del patrimonio arboreo cittadino. Questo caso, tuttavia, offre lo spunto per una riflessione più ampia sul progetto di riqualificazione dell’area, finanziato con fondi PNRR, che rivela, a nostro avviso, criticità ambientali, tecniche e amministrative di grave entità”: parte così l’analisi di Associazione Arca sul progetto della Caravella di Marina di Carrara che ritiene sia un percorso carente di cultura del verde. “Nonostante la retorica della sostenibilità, nonostante il miglioramento degli impianti sportivi e alcuni aspetti estetici, il progetto dimostra una preoccupante assenza di attenzione per il valore ecosistemico del verde esistente. Gli alberi maturi vengono abbattuti senza analisi VTA, senza valutazioni strumentali puntuali, senza un bilancio dei benefici perduti (assorbimento di anidride carbonica, ombreggiatura, regolazione idrica), senza garanzie di sostituzione graduale, come previsto dalle linee guida nazionali ed europee. La loro perdita avrà effetti misurabili sul microclima urbano e sulla salute pubblica. Val la pena ricordare che ogni pino adulto assorbe in media circa 20 chili di anidride carbonica all’anno.
La relazione agronomica allegata al progetto generalizza lo stato di "senescenza" della pineta senza analisi individuali delle piante; senza indicazioni specifiche su quali, quante e in che condizioni; gnora il principio di gradualità, optando per un abbattimento in blocco, in un’unica soluzione, definito più economico (per chi?, per cosa?), ma certamente dannoso per l’ecosistema, in contrasto con la buona pratica della sostituzione graduale; non fornisce un bilancio ecosistemico tra alberi eliminati e nuovi impianti, lasciando un vuoto di anni, se non decenni, nei servizi ambientali. La cementificazione è mascherata da sostenibilità: sposta il cemento invece di ridurlo. Il progetto infatti vanta una riduzione delle superfici impermeabili, ma si tratta di un artificio, di un’illusione contabile: si demolisce cemento in disuso in alcune aree, mentre si costruisce su suolo verde in altre (pista skate, tribune, percorsi); il saldo numerico appare invariato, ma la pressione edilizia si sposta su zone prima naturali, peggiorando la qualità del suolo. Una vera decementificazione richiederebbe la restituzione di aree alla permeabilità naturale, non un mero rimpallo di superfici. Inoltre vi sono rischi di non conformità con il PNRR. I fondi europei impongono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), trasparenza e coerenza con la transizione ecologica. Tuttavia l’abbattimento indiscriminato non è giustificato da urgenze documentate; manca una valutazione paesaggistica chiara (come richiesto dal D.Lgs. 42/2004) e, a quanto appare, il coinvolgimento della Soprintendenza; le tempistiche del PNRR non possono giustificare scelte ambientali affrettate. Rinnoviamo il nostro richiamo ad un cambio di paradigma, perché il verde urbano non è un ornamento, ma un bene comune essenziale per la salute, il clima e la vivibilità. È tempo di mettere il verde al centro delle politiche urbane, non in fondo alla lista. Chiediamo alle istituzioni la revisione tecnica del progetto, con perizie agronomiche puntuali e un piano di sostituzione graduale; la verifica della legittimità degli abbattimenti, incluso il rispetto delle norme sulla nidificazione; il bilancio ecosistemico trasparente, con garanzie sulla compensazione ambientale e il coinvolgimento civico nelle scelte, nel solco della trasparenza promessa dal PNRR.
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Un traliccio per antenna 5g sarà installato a breve vicino al campo sportivo di Codena. La notizia ha dato lo spunto al consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella per fare una serie di osservazioni: “I residenti di Codena che hanno scoperto l’imminente installazione dell’antenna 5g sono insorti. La politica ambientale della giunta Arrighi sembra non abbia mantenuto alta l’attenzione sul piano delle antenne del territorio per tutelare i cittadini dall’inquinamento delle onde elettromagnetiche e le possibili conseguenze sull’uomo a seguito di questo tipo di nuove installazioni. Sia chiaro che queste posizioni non sono assolutamente contro la nuova tecnologia, ma contro una politica poco trasparente che non tiene conto né della salvaguardia della salute e neppure dell’impatto negativo dal punto di vista paesaggistico. Con la salute non si scherza e sono già 24 le antenne di telefonia mobile nel nostro comune, come previste tra l’altro nel Regolamento deliberato dall’amministrazione precedente nel 2009 e rivisitato ed integrato nel 2013, di cui il sindaco Arrighi sembra non conoscerne l’esistenza, visto che nelle linee programmatiche lo propone come nuovo. L’imponente struttura che sorgerà a Codena, sembra calata dall’alto senza alcuna informazione alla cittadinanza. Gli abitanti lo hanno scoperto casualmente, quando il Comune ha chiesto alla Pro Loco le chiavi del campo. Nessun avviso pubblico, nessuna partecipazione, solo scelte opache. Ora Codena è sul piede di guerra e il sottoscritto sosterrà questa battaglia. Domani peraltro è previsto un incontro pubblico sulle antenne, ma molti parlano già di una manovra tardiva, se non addirittura “riparatoria”. I cittadini chiedono chiarezza e denunciano un’amministrazione sorda e distante. Tre anni di inazione: Arrighi e Lorenzini assenti, accusati di non aver mai aggiornato il piano comunale delle antenne, fermo al 2013. Una totale assenza di visione urbanistica e ambientale, in contraddizione con le promesse elettorali di sostenibilità e transizione ecologica. In tre anni, nessun confronto con la cittadinanza, nessun tavolo tecnico, nessuna linea guida. Eppure, in Commissione, Lorenzini aveva accennato ai fondi del PNRR, che avrebbero potuto incentivare l’installazione di antenne anche nei paesi a monte. Ma anche in quel caso, nessun piano, nessuno studio, solo parole vaghe e atteggiamento superficiale. Nessun dubbio sulla situazione “Salute e 5G”. Anche quando è scientifico che, l’installazione di antenne soprattutto in aree residenziali, solleva forti preoccupazioni anche sul piano della salute. Numerosi studi indipendenti segnalano effetti biologici potenzialmente dannosi legati all’esposizione prolungata a onde elettromagnetiche ad alta frequenza, in particolare per il 5G. Molti comuni italiani e europei tra l’altro, anche molto più importanti del paese di Codena, hanno sospeso o limitato le installazioni, chiedendo verifiche serie sugli impatti sanitari. Qui, invece, non solo non si pone il problema, ma lo si evita completamente. Dito puntato anche sulla Commissione Ambiente che su questo tema, come su altri scottanti dossier ambientali, non ha mai preso una posizione chiara né sollecitato la giunta ad agire. Codena è solo l’ultimo di una serie di casi ignorati: la marmettola, l’inquinamento da cave, i residui industriali, la gestione dei rifiuti e delle acque. Nel frattempo, mentre i cittadini alzano la voce, la politica sembra guardare altrove. Ma la montagna, questa volta, potrebbe non restare in silenzio. Invece è assolutamente urgente adeguare quello esistente alle nuove tecnologie che negli ultimi anni hanno avuto evoluzioni epocali”.
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“L’ennesimo incidente stradale all’incrocio fra via Europa e l’Aurelia, avvenuto domenica notte, dovrebbe indurre a una seria riflessione sul mantenimento del semaforo lampeggiante dalle 23 alle 7 di mattina. C’è la fondata possibilità che qualcuno prima o poi si faccia veramente male e di fronte al susseguirsi degli incidenti notturni a quel semaforo serve un cambiamento immediato” dichiara la consigliera Bennati. “Tra l’alto chi abita nel quartiere subisce una brusca interruzione del sonno e del riposo, pericolosa per la salute, dovuta alla violenza degli incidenti. Il Sindaco ha il dovere di garantire la salute e l'incolumità delle persone sia quelle che abitano in quella zona, sia quelle che transitano lungo le strade alla luce dell’Atto di Indirizzo politico in tema di viabilità e traffico del Settembre 2024” rimarca Bennati.
Il Polo Progressista e di Sinistra deve constatare come il dato degli incidenti notturni, all’incrocio fra via Europa e l’Aurelia, sia in totale contrasto con l’Atto di Indirizzo politico della Giunta Persiani finalizzato a ridurre gli incidenti aumentando la sicurezza stradale. E’ inaccettabile che l’amministrazione comunale non provveda ad aggiornare il Piano urbano della mobilità sostenibile incaricando dei professionisti riconosciuti dal Ministero delle Infrastrutture. Affrontare il tema della mobilità cittadina in maniera professionale potrebbe aiutare a trovare soluzioni e correzioni dell’attuale assetto in grado di ridurre il numero di incidenti che tra l’altro comportano per la cittadinanza massese la crescita dei premi assicurativi. Quanto accade in via Europa è la punta di un iceberg frutto dell’assenza di ascolto delle istanze che provengono dalla città; il sindaco Persiani può continuare a fare della facile ironia in Consiglio comunale, ma la vita quotidiana delle persone e i loro bisogni continuano a non trovare ascolto da parte sua.
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La sindaca di Carrara Serena Arrighi commenta così la notizia dell'emendamento presentato al Decreto Infrastrutture dal parlamentare della Lega Andrea Barabotti con il quale si propone il passaggio dello scalo apuano dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, e quindi con La Spezia, a quella del Mar Tirreno Settentrionale, della quale fanno parte Livorno e Piombino."Il porto di Marina di Carrara è una infrastruttura vitale per tutta la nostra provincia – dice Arrighi -. Dalla sua crescita e dal suo sviluppo passano la crescita e lo sviluppo non solo di Carrara, ma di tutto il nostro territorio. Consapevoli di questa importanza da tempo come amministrazione ribadiamo come la priorità ad oggi sia una: quella di arrivare in tempi brevi all'approvazione del nuovo piano regolatore portuale, documento fondamentale per consentire al porto di proseguire quel percorso virtuoso ormai avviato da tempo che oggi si scontra con i limiti di uno strumento urbanistico vecchio addirittura di 44 anni. Per questo motivo se l'onorevole Andrea Barabotti vuole fare qualcosa di concreto per il nostro territorio solleciti il ministero a sbloccare finalmente l'iter per l'approvazione del piano regolatore lasciando poi che sia il territorio a decidere quale strada dovrà prendere l'Autorità di sistema portuale. Se il porto di Marina di Carrara debba restare assieme a La Spezia o unirsi a Livorno e Piombino credo sia un argomento troppo importante per anche solo pensare di poterlo risolvere con un emendamento. Una decisione di questa portata per il futuro del nostro territorio deve essere frutto di un percorso di condivisione che non può fare a meno che coinvolgere il territorio stesso, a partire ovviamente dalle istituzioni che lo rappresentano".
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Area della Zecca, a Massa nel degrado: il monumento dei donatori è soffocato dalle erbacce: la denuncia arriva dal consigliere comunale Daniele Tarantino che evidenzia lo stato di incuria e chiede interventi immediati per un luogo che dovrebbe essere “simbolo di memoria e gratitudine, e che oggi è ridotto a uno scenario desolante. Succede a “La Zecca”, storica località del territorio comunale, dove il monumento dei Donatori, dedicato a chi, con generosità, ha scelto di donare sé stesso al prossimo, è completamente coperto da erbacce e vegetazione incolta. Tarantino parla apertamente di “vergognoso abbandono” da parte dell’amministrazione. "Quello che dovrebbe essere un luogo di rispetto e riflessione – afferma – è oggi irriconoscibile. E lancia un appello affinché “si intervenga immediatamente non solo con un’azione di pulizia straordinaria, ma soprattutto con un piano di manutenzione continuativa della frazione. La situazione, documentata da cittadini e volontari, ha suscitato indignazione anche sui social, dove le immagini della zona invasa dalle sterpaglie stanno circolando da giorni. Un paradosso inaccettabile in un comune che si professa attento al verde pubblico e al decoro urbano”. Daniele Tarantino annuncia infine che presenterà nuovamente, una richiesta formale in consiglio comunale insieme a Giovanna Santi e a tutti i colleghi del Partito Democratico, affinché il sito venga immediatamente bonificato e inserito tra le aree da curare regolarmente. "Restituire dignità a La Zecca – conclude – non è solo una questione di manutenzione: è una questione di civiltà".
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In grave ritardo per il finanziamento PNRR il cantiere della scuola Buonarroti di Marina: a riferirlo è il consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che spiega: “Circolano notizie su una riunione che si sarebbe tenuta in prefettura sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati col PNRR e che la maglia nera sarebbe proprio il cantiere della Scuola Buonarroti di Marina di Carrara. Il prefetto infatti avrebbe convocato una cabina di regia per fare il punto sui progetti PNRR a livello provinciale, incontro necessario, visti i ritardi evidenti e le troppe incertezze di alcuni cantieri. L'obiettivo era chiaro: verificare l'aderenza ai cronoprogrammi e affrontare le criticità che stanno mettendo a rischio milioni di euro destinati al territorio. A quanto pare, il cantiere della scuola Buonarroti si sarebbe guadagnato il poco invidiabile primato di peggiore della provincia. Una maglia nera che ricadrebbe direttamente sull'assessore Lorenzini, sebbene professionista del settore, nello specifico di questo progetto che sta procedendo con incertezza. È da tempo che segnaliamo pubblicamente la situazione di questo cantiere, rimasto fermo per mesi senza spiegazioni credibili. Peraltro dagli atti pubblicati dal dirigente Nicola Festa arriva un segnale inquietante: l’affidamento diretto di consulenza legale richiesto formalmente dal RUP, che è stato affidato alla “Jus Società tra avvocati a.r.l” , con sede in Firenze, per l’importo onnicomprensivo di € 26.264,16 (pare che ci siano anche avvocati di Carrara). Certo che questo aiuto è previsto ai sensi dell'articolo 15, comma 6 del Codice degli Appalti, infatti essendo il RUP responsabile della corretta gestione dell'appalto può comportare rischi legali, soprattutto in caso di errori od omissioni ed il supporto legale può aiutare a ridurre questi rischi. L'appalto per la demolizione e ricostruzione della scuola Buonarroti se loera aggiudicato il Consorzio Italiano Costruzioni Manutenzioni e Servizi Società Cooperativa, con sede legale in Bologna per circa 6 milioni e 500 mila euro. Il cantiere era rimasto fermo più volte e a quanto pare il RUP in data 28/03/2025, esponeva la necessità di individuare un legale per una consulenza legale finalizzata a utile a supportarlo nelle attività di sua competenza ed elencata una serie di attività. Tra cui l’esame della documentazione contrattuale e degli atti inerenti l'appalto forniti dall'Amministrazione, le criticità già in atto e quelle potenziali desumibili allo stato degli atti. Il supporto al RUP nelle attività di risk assessment e la disamina di ogni atto/documento/provvedimento che eventualmente potrebbero avviare contenziosi. Una scelta che, letta nel contesto attuale, segnala una crescente preoccupazione per l’andamento rallentato dei lavori e lascia intuire la volontà di cautelarsi rispetto a eventuali responsabilità future. Un segnale, questo, che conferma le criticità già emerse nella fase attuativa dell’intervento. Di fronte a una scadenza vincolante come quella del 31 marzo 2026, infatti continuare a minimizzare o eludere la realtà significa mancare di rispetto a cittadini, famiglie e alla comunità scolastica tutta. L’assessore Lorenzini al riguardo preferisce una narrazione rassicurante, che però non regge più. Se esiste anche solo rischio che la scuola non sia funzionale entro i termini previsti, che non sia pronta, sarebbe doveroso, già ora, informare dirigenti, docenti e genitori. Continuare a tacere non sarebbe solo irresponsabile: sarebbe ingannevole”.
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È stata depositata una mozione del consigliere comunale Andrea Tosi (Lega) per sollecitare l'emissione dell'ordinanza di demolizione dei manufatti abusivi presenti nella zona Lavello, da anni al centro di segnalazioni, esposti e verifiche. La Lega segue da tempo questa situazione, attraverso accessi agli atti, interrogazioni, sopralluoghi, incontri con uffici tecnici e enti competenti. Proprio tramite la documentazione acquisita è stato possibile accertare gravi irregolarità urbanistiche e ambientali: costruzioni abusive, assenza di allaccio alla rete fognaria, possibili scarichi non conformi, edificazioni in zone a rischio idraulico e condizioni igienico-sanitarie molto preoccupanti. Andrea Tosi, Consigliere comunale e Segretario provinciale della Lega, firmatario del documento, dichiara: "Sulla zona del Lavello lavoriamo da anni con atti concreti. Abbiamo chiesto documenti, fatto sopralluoghi, verifiche. Le criticità riscontrate non sono opinioni: sono state confermate da atti ufficiali. Ora bisogna intervenire, senza ulteriori rinvii per ripristinare una volta per tutte la legalità. I cittadini onesti lo meritano.". Sul tema si è espresso anche l'onorevole Andrea Barabotti: "Come Lega ci occupiamo da tempo con rigore e serietà della situazione del Lavello. Abbiamo anche potuto constatare la gravità della situazione in un recente sopralluogo. Il rispetto della legalità, della salute pubblica e dell'ambiente per noi viene prima di tutto. Non possiamo più accettare che ci siano cittadini di serie A e di serie B. Chi rispetta le leggi e paga le tasse deve essere tutelato, mentre chi viola le regole non può restare impunito. La legalità deve valere per tutti, senza eccezioni, per garantire rispetto e sicurezza a chi vive e lavora onestamente. Su questo saremo sempre presenti, a ogni livello istituzionale".
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Cresce la tensione nel quartiere Casone tra genitori studenti e istituzioni scolastiche. In una richiesta ufficiale presentata nelle ultime ore all’amministrazione comunale, le famiglie chiedono un incontro pubblico e trasparente con il sindaco, il dirigente scolastico, l’assessore all’istruzione alla presenza del comitato degli iscritti e il gruppo Mamme per la scuola Casone. “La richiesta nasce da una crescente insoddisfazione per la gestione delle iscrizioni scolastiche e per le politiche educative adottate nel territorio – si legge nella nota del gruppo Mamme per la scuola di Casone -. Secondo quanto dichiarato nel documento, gli incontri finora avvenuti non hanno garantito un confronto equilibrato e aperto. Da qui la necessità di un momento pubblico in cui tutte le parti siano presenti e si possa finalmente discutere senza filtri. Le famiglie chiedono chiarimenti sulla gestione delle iscrizioni, che secondo loro avrebbe favorito sistematicamente un altro istituto; sulla chiusura anticipata di alcune scuole del quartiere, che avrebbe compromesso la continuità educativa dei bambini e sulla mancanza di trasparenza e correttezza nella conduzione della vita scolastica”. Nel documento si sottolinea che il quartiere ha sempre garantito un forte sostegno elettorale alle forze politiche locali e che ora “è tempo che gli amministratori pubblici si assumano pienamente le proprie responsabilità mostrando impegno reale e concreto nella risoluzione dei problemi”.I genitori e gli studenti chiedono risposte chiare e misure immediate per affrontare le difficoltà in atto dichiarando apertamente che non saranno più accettati rinvii giustificazioni o atteggiamenti evasivi.
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Parchi pubblici nel degrado e manutenzione inesistente a Massa: la responsabilità della situazione critica, secondo Stefano Benedetti, presidente di Massa Città Nuova e membro del direttivo di Forza Italia Massa, sarebbe di una famiglia che avrebbe il monopolio totale sulla gestione dei parchi. “Prendiamo ad esempio il Monte di Pasta – spiega Benedetti - gestito da Paolo Casotti zio e socio di Giancarlo Casotti ex consigliere comunale, attuale Presidente della Casa di Riposo Ascoli in totale crisi fallimentare. Questi signori con il Circolo Benetti gestiscono a Massa tutto ciò che è gestibile, parchi, spazi nelle scuole come quella del Casone e Alteta, insomma usufruiscono di tanti contributi pubblici comunali e regionali. Il problema è che non si vedono risultati positivi e in compenso prendono e usano i soldi dei cittadini. La riprova è data dal Monte di Pasta, interessato proprio in questi giorni dalle proteste dei cittadini perché in totale stato di abbandono, sebbene sia il principale parco pubblico storico della città. Non entro nei particolari del degrado, ma aggiungo che questi signori si lamentano per i pochi contributi ricevuti - in questo caso: 4950 euro all’anno- ritenuti insufficienti per una regolare manutenzione. Nel merito, mi chiedo perché non lascino la gestione a qualcun altro. Ma nono solo. A questo punto mi chiedo con che criterio l’ amministrazione Persiani affidi gli spazi pubblici, perché è evidente che il primo requisito che emerge agli occhi di tutti è l’incapacità dei gestori”. Benedetti ha voluto collegare la considerazione politica concordata a Casotti alla presenza della figlia nel consiglio comunale di Massa a sostegno del sindaco Persiani ed ha aggiunto: “Nella gestione del Monte di Pasta era previsto un progetto di inserimento lavorativo per i detenuti del carcere, aimè scomparso e un progetto di apicoltura presentato dall’ assessore Acerbo che non è stato realizzato. Invito quindi l’amministrazione a pubblicare bandi pubblici mirati ad individuare associazioni serie e competenti per la gestione degli spazi pubblici”.
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