Politica
No alla candidatura di Massa a capitale della cultura: il dissenso della consigliera Dina Dell'Ertole
Durante la seduta del Consiglio Comunale di Massa del 31 luglio, la consigliera Dina Dell’Ertole, della lista “Massa è un’Altra Cosa”, ha espresso il proprio dissenso rispetto alla…

"Il Pd riconosce l'immobilismo della giunta Arrighi": per il consigliere Manuel è la conferma di un fallimento politico
"Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Carrara ammette, nero su bianco, quello che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle: tre anni di immobilismo, silenzi, disconnessione…

Consiglio Provinciale: adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile
Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio Provinciale è stata adottata la proposta del nuovo Piano Provinciale di Protezione Civile 2025, frutto di un intenso lavoro di aggiornamento…

Il progetto Murlungo è ormai finito: la consigliera Mattei ricorda che il merito è del comitato Avenza Si R-Esiste e di chi li ha sostenuti
La consigliera Maria Mattei ribadisce la sua posizione sul caso Murlungo e spiega il suo sostegno alla battaglia avviata dal comitato Avenza Si R-Esiste: "Sono certa che ormai…

Palazzo Ducale: conclusa la procedura di gara per i lavori su via Guidoni
Inizieranno entro il mese di settembre 2025 i lavori del primo lotto dell'intervento previsto sul lato di via Guidoni del Palazzo Ducale di Massa con una durata…

"Poca equità nella gestione delle politiche abitative": la critica del consigliere Bernardi al settore sociale
Gestione incompetente, opaca e spesso non conforme ai regolamenti: è questo il giudizio che il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi dà delle politiche abitative del comune di Carrara, riferendosi,…

Il comitato Ugo Pisa contesta le parole del presidente Giani sul porto
Non è piaciuto al comitato Ugo Pisa l'intervento del presidente Giani alla Festa della Cgil di Carrara: "Le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, pronunciate durante…

Il presidente Giani non viene mai a Massa, mi piacerebbe un confronto con lui: il commento del sindaco Persiani
Massa dimenticata dal presidente Giani: il sindaco Francesco Persiani commenta le dichiarazione del governatore della Toscana fatte alla festa della Cgil: "Prendendo le mosse dalle recenti dichiarazioni del…

Associazione Arci 31 Settembre: Villa Massoni diventi un bene comune della città
L’Associazione Arci 31 Settembre si appella all’intera città per un impegno collettivo nella creazione di un percorso che abbia come obiettivo finale la trasformazione di Villa Massoni in…

Emergenza erosione: il commento di Orietta Colacicco dei Paladini Apuoversiliesi
Orietta Colacicco Presidente dei Paladini Apuoversiliesi, l’associazione che da 26 anni si batte contro l’erosione della spiaggia sulla costa apuoversiliese erosione sulla costa apuana e versiliese ha dichiarato:…

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Il collegio docenti dell’istituto Barsanti di Massa, nella seduta del 17 giugno il Collegio dei Docenti dell’IIS “E. Barsanti” di Massa ha deliberato ad ampia maggioranza la sottoscrizione di una mozione e una raccolta firme per Gaza. La sottoscrizione, firmata anche dalla dirigente scolastica, professoressa Addolorata Langella, ha lo scopo di sollecitare le vie della diplomazia affinchè aprano la strada nella difficile congiuntura, che coinvolge l’area sud orientale del Mediterraneo, e diano speranza a quelle popolazioni ed a chi assiste impotente. Ecco il testo della mozione: “Come docenti sentiamo l’urgenza di prendere parola sulla situazione a Gaza. Il dramma della popolazione palestinese non può infatti lasciare indifferente il mondo della scuola. I numeri del massacro sono impressionanti (fonte: Medici Senza Frontiere): più di 53 mila morti, tra cui 15 mila bambine e bambini, e oltre 122 mila feriti; l'89 per cento delle scuole è stato distrutto o seriamente danneggiato, insieme ad altre infrastrutture tra cui gli ospedali e Israele ha per settimane bloccato l'accesso agli aiuti (inclusi cibo, acqua, medicinali) all’interno della Striscia. Un'intera popolazione rischia di morire di fame, sete, malattie. Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per decenni. Come docenti, sentiamo il dovere di esprimerci contro il genocidio in Palestina, perché il nostro ruolo di educatori ed educatrici ci impone di difendere i diritti umani, promuovere la giustizia e coltivare nei nostri studenti una coscienza critica e solidale. Pensiamo quindi che il mondo della scuola debba prendere posizione ed esprimere il proprio sdegno per il massacro della popolazione palestinese. E poiché l'indignazione di per sé non basta, è necessario chiedere con forza al governo, per prima cosa, un'azione decisa di politica estera per la fine dei bombardamenti su Gaza, la distribuzione immediata di aiuti umanitari e il ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia. Occorrono azioni concrete, tra cui l'interruzione di ogni collaborazione, la cessazione della vendita di armi e la revoca del memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore militare con lo stato di Israele. I bambini e le bambine palestinesi sono nostri alunni, sono nostri figli. E la scuola ha il preciso compito di occuparsi del presente: non si può rimanere inerti davanti all’orrore di questi mesi. Condanniamo quindi il genocidio che lo stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiediamo che tutto questo abbia fine adesso. Inviamo il seguente documento alla stampa per diffondere la nostra presa di posizione alla cittadinanza tutta”.
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La variazione recente nella raccolta dei rifiuti a Carrara che ha visto il cambio nel conferimento dell'alluminio da unire, adesso alla plastica ha suscitato un'analisi da parte del consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella: "Una scatoletta di tonno, si sa, vale pochi centesimi. Ma quando ne passano migliaia al giorno sotto il silenzioso occhio della raccolta differenziata, iniziano a valere molto di più. E se a Carrara i cittadini non sanno più se buttarla nel vetro o nella plastica, la vera domanda è: chi ci ha guadagnato – o ci sta guadagnando – da questa confusione? Dal caso scoppiato su Facebook, che ha acceso il dibattito sulla gestione della raccolta differenziata, emerge un aspetto che merita attenzione. In molti comuni italiani, infatti, le modalità di conferimento sono ben chiare e consolidate. A Massa, ad esempio, l’Asmiu gestisce da anni la raccolta differenziata seguendo il criterio che l’alluminio viene raccolto insieme alla plastica. Una prassi efficiente, trasparente e che garantisce anche un ritorno economico per la collettività. A Carrara invece da una scatoletta di tonno si arriva fino agli uffici di Nausicaa, al direttore e alle stanze della politica locale. Un affare silenzioso, durato anni, fatto di soldi pubblici persi, materiali pregiati regalati e cittadini tenuti all’oscuro. Sulla pessima gestione della raccolta differenziata: l’alluminio veniva incredibilmente conferito alla CoReVe, il Consorzio per il Recupero del Vetro, e con l’alluminio anche un altro metallo pregiato: l’acciaio. Una scelta che denota una grave superficialità da parte sia dell’amministrazione precedente, sia da parte di quella della Arrighi, incapaci di distinguere tra materiali e competenze. Questo errore pare non abbia avuto solo implicazioni ambientali, ma anche una perdita economica concreta: l’alluminio, infatti, ha un valore di mercato medio di circa 700 euro a tonnellata e, avendolo regalato negli anni al Consorzio del vetro, si è rinunciato a incassi potenzialmente significativi, con un evidente danno erariale per le casse pubbliche. Praticamente un vizio di sistema. Tutto nasce da un dettaglio che dovrebbe far indignare: l’alluminio, uno dei materiali più richiesti e preziosi della raccolta differenziata, veniva raccolto insieme al vetro… e poi regalato.aPer anni – almeno dal 2017 – sotto l’egida dei 5 stelle e la partecipata comunale Nausicaa - la scatoletta di tonno, veniva raccolta assieme al vetro. Durante il conferimento alla ditta che smaltiva il vetro, veniva scorporato l’alluminio, senza pagare la tassa sul quel materiale, ma anche senza valorizzarlo economicamente, cedendolo gratuitamente a soggetti esterni, verosimilmente privati. Dal 1° gennaio 2025 la gestione dei rifiuti a Carrara è passata da Nausicaa S.p.A., partecipata storica della città, alla nuova Sol RetiAmbiente-Carrara, espressione del Partito Democratico. RetiAmbiente sulla questione ha la colpa grave di non aver avvisato i cittadini che c ‘era stato un cambio di conferimento sperimentale e che, le scatolette in alluminio (come quelle del tonno o dei legumi) non andavano più conferite con il vetro, ma con la plastica. Inoltre l’amministratore Unico Fabrizio Volpi, non ha atteso l’ordinanza del sindaco Arrighi (pare che non sia stata ancora firmata) prevista dalla normativa dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Viene da chiedersi se Volpi e Arrighi non comunichino tra loro.Peraltro è noto a tutti che servono le ordinanze "per regolamentare specifiche situazioni legate alla gestione dei rifiuti", quindi cosa è successo? Un’operazione sulla quale nessuno aveva mai vigilato, ne’ corretto la prassi, apparentemente tollerata, tanto che si potrebbe configurare un danno erariale di almeno 100 mila euro l’anno che moltiplicato per i cinque anni dell’gmministrazione precedente più i tre anni di quella attuale sarebbe costato alla comunità più di 800 mila euro. Con i soldi persi si sarebbero potuti assumere operatori ecologici per garantire turni e sostituzioni ed ottenere un servizio più efficiente, mentre il comparto risulta essere in difficoltà cronica. Tutto questo è l’effetto di una politica assente, priva di controllo e incapace di valorizzare il patrimonio ambientale e materiale della città. Ad attaccare Volpi sull’argomento sono stati in diversi, ma perché nessuno della giunta precedente e di quella attuale ha mai messo in discussione quel sistema opaco di gestione? La politica del “tanto non se ne accorge nessuno”? In conclusione quello che emerge è un quadro desolante. Un comune che compra e vende sedi, palazzine e terreni non si accorge o forse finge di non accorgersi che per anni un materiale prezioso come l’alluminio usciva dalla filiera pubblica senza un euro di compenso. E oggi? Uno scandalo ignorato. Ma la vera domanda è: chi ha permesso tutto questo? Se non fosse stato un semplice errore? E se fosse un sistema fatto di opacità, convenienze e silenzi colpevoli? In ogni caso il danno, oggi, lo paghiamo tutti”.
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L’aveva annunciato alcuni giorni fa e ha dato seguito alle sue parole: Stefano Benedetti, presidente dell’associazione Massa Città Nuova ha segnalato alla Procura della Repubblica, ad A.N.A.C. Autorità Nazionale Anti Corruzione, alla Corte dei Conti della Regione Toscana, alla Guardia di finanza di Massa e alla procura di Torino il sospetto conflitto di interessi e spreco di denaro pubblico che sarebbe avvenuto all’interno di Asmiu, la partecipata del comune di Massa per la raccolta dei rifiuti, e che coinvolge l’amministratore unico Sabrina Borghetti. La vicenda al centro della segnalazione presenta più nodi, secondo Benedetti, a partire dalla nomina della stessa Borghetti, avvenuta per decreto sindacale firmato dal sindaco di Massa Francesco Persiani per il periodo 2023-2026 e proseguita con un generale malcontento da parte dei cittadini massesi per il servizio di smaltimento rifiuti che ha causato moltissime segnalazioni, spesso raccolte dallo stesso Benedetti che spiega: “Sono venuto a conoscenza di una situazione gestionale al quanto originale, dalla quale emerge un comportamento professionale e amministrativo che merita di essere accertato e valutato, proprio per allontanare o meno qualsiasi dubbio di favoritismo di conflittualità . Tutto ciò perché tale situazione, riguarda una azienda pubblica importante e strategica per il territorio, i cui servizi vengono assolti grazie ai pagamenti dei cittadini ( T.A.R.I. ), i quali, appunto, chiedono la massima trasparenza della gestione e un comportamento di spirito comunitario da parte degli amministratori, evitando assolutamente situazioni di conflittualità con il privato, al di là che si tratti di ipotesi di reati, oppure, semplicemente, di opportunità o meno politica”. La notizia a cui fa riferimento Benedetti, e da lui scoperta per caso, proprio a seguito delle verifiche determinate dalle lamentele per il servizio, è quella che Asmiu avrebbe effettuato un affidamento diretto per la fornitura di ricambi per i mezzi aziendali alla ditta di cui è socio il padre dell’amministratore unico Borghetti. Ecco nel dettaglio ciò che segnala Benedetti: “In data 4 febbraio 2025 , l’ Asmiu ha aggiudicato alla Ditta F.lli Boghetti Snc di Boghetti Riccardo e Mauro, avente sede in via Aurelia Ovest 153/155 a Massa per “ Affidamento diretto” la fornitura di ricambi per materiale di riparazione di mezzi aziendali, per un importo complessivo di 35 mila euro. Fin qua, nulla di sospetto, però, successivamente, ho avuto modo di verificare che il Presidente di Asmiu Sabrina Boghetti, in carica tuttora dal 2023, è figlia di uno dei soci dell’Azienda che ha ottenuto l’affidamento diretto della cospicua fornitura di pezzi di ricambio. Controllando la documentazione in modo più attento, mi sono accorto di una cosa molto curiosa che non aiuta assolutamente a placare i sospetti, poiché i tempi tra bando , offerta e assegnazione , sembrano essere troppo stretti per avere il tempo di verificare prezzi e qualità dei pezzi forniti, tenendo conto che gli acquisti delle aziende pubbliche all’esterno, devono essere ben monitorati per poter ottenere prezzi più convenienti , soprattutto se si tratta di importi impegnativi come questo :
Data invio offerta. : 4 febbraio ore 12:42:10
Data accettazione. : 4 febbraio ore 12:46:37
Data aggiudicazione. : 4 febbraio
Mi chiedo se i Responsabili dell’ Anticorruzione ( RPCT) aziendale, i dipendenti Giovanni Aliboni e il vice Roberto Tognoni , abbiano verificato la regolarità o meno di questa pratica e in caso positivo, sarebbe interessante leggere i verbali in questione e le conclusioni circa l’eventuale conflitto di interesse. Per quanto sopra, chiedo in qualità di cittadino e Presidente dell’ Associazione Massa Città nuova, l’avvio di una indagine per accertare o meno l’esistenza di comportamenti che non hanno rispettato la vigente normativa, pur restando sempre viva la questione dell’opportunità, che però a quel punto, non riguarderebbe organi istituzionali giudiziari e di controllo, ma solamente il sindaco Persani che ha decretato la nomina politica ad di Sabrina Boghetti”.
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Il consigliere comunale PD Nicola Marchetti segnala, allarmato, un trend che sta creando problemi e apprensione in molti concittadini, soprattutto a quelli più fragili.“Nelle ultime settimane - dichiara Marchetti - una moltitudine di concittadini mi ha segnalato una situazione davvero spiacevole. Col progressivo pensionamento dei medici di famiglia più anziani, i nuovi dottori preferiscono concentrare la propria attività negli ambulatori di Carrara città, Avenza e Marina di Carrara, lasciando sguarniti gli studi di alcune zone che non sono davvero periferiche per la nostra città, come ad esempio Fossola e Bonascola. Una situazione che, oltre a rendere complicato il raggiungimento degli ambulatori da parte dei più anziani e da noi disabili, crea pure pressione e affollamento nei plessi più frequentati”. “Su questo argomento è mia intenzione presentare al prossimo consiglio comunale una mozione affinché si riesca ad aprire un dialogo con la dirigenza Asl per garantire una presenza costante dei medici di famiglia in tutti gli ambulatori esistenti nel nostro territorio comunale. Si tratta di un tema sentito da tutti, ma che crea effetti devastanti nelle persone più fragili. La mozione verrà presentata come un invito al nostro sindaco, Serena Arrighi, affinché sia la portavoce di questo appello presso l’Asl per individuare una procedura atta a sensibilizzare i nuovi medici di famiglia e trovare una soluzione. Immagino di non essere l’unico consigliere ad essere stato contattato, ma ritengo come membro di maggioranza che sia mio dovere cercare di stimolare una soluzione pratica ad un problema come questo perché il servizio che fa il medico di base resta fondamentale: sulla sua figura si base da sempre il modello sanitario nazionale e quello toscano in particolare”.
Bilancio EVAM approvato dal consiglio comunale di Massa: i dubbi del Polo progressista e di sinistra
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Il Polo progressista e di sinistra commenta l'approvazione del bilancio di EVAM:"L’approvazione del bilancio di EVAM avvenuta il 28 Maggio scorso ci ha preoccupato. Già da tempo abbiamo provato a sollevare il problema della tenuta dei conti della società, da tempo abbiamo provato a portare all’attenzione dell’amministrazione e del consiglio comunale la correttezza e la sostenibilità di alcune azioni intraprese dall’azienda nel recente passato, ma non abbiamo avuto alcun riscontro, solo un silenzio assordante. Oggi ci troviamo di fronte documenti tecnici che invece confermano i nostri dubbi che avevamo provato a mettere sul piatto della discussione. Il Revisore contabile evidenzia come gli indici di sostenibilità finanziaria siano sotto i valori minimi, evidenzia il notevole incremento subito dai debiti tributari a breve e come siano necessari continui “monitoraggi sugli andamenti economico finanziari” che possano far emergere “dubbi e/o incertezze in ordine alla continuità aziendale”: il tutto con una premessa, cioè che tutto questo sia stato “già declinato nella precedente relazione di bilancio chiuso alla data del 31 dicembre 2023”. Quindi la situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda non nasce oggi, ma ha radici negli anni passati e non c’è stato evidentemente alcun miglioramento. Anche il collegio sindacale ricorda che nel corso del 2024 ha “sollecitato il CDA ad attivarsi verso l’Assemblea dei soci per gli opportuni provvedimenti” avendo “riscontrato il permanere della situazione di forte tensione finanziaria”.La stessa Banca Etica, che ha una importante linea di finanziamento con EVAM, ha ridotto l’affidamento in essere a seguito della “valutazione svolta in occasione della revisione periodica, sui principali indicatori patrimoniali, economici e finanziari presenti e prospettici.”. Banca Etica ha informato di questa situazione gli organi di controllo in ottemperanza ad un obbligo derivante dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII), codice che si pone, attraverso la trasparenza, di prevenire e gestire le crisi aziendali. All’inizio di Febbraio 2025, il 14 per essere precisi, i soci, cioè l’amministrazione comunale, è stata informata “del permanere della crisi finanziaria e del rischio di un suo aggravamento in mancanza di adeguate contromisure”.
Di tutto questo il consiglio comunale non è mai stato informato. Anzi ogni volta che abbiamo provato a sollevare il problema siamo stati “aggrediti” verbalmente e minacciate, neppure troppo velatamente, azioni contro di noi.Chiaramente la trasparenza non fa parte del lessico di questa amministrazione che, in tutta evidenza, ha approvato il bilancio del 2023 ed era al corrente della situazione di difficoltà già dall’ottobre 2023, come segnala il Revisore contabile in ottemperanza agli obblighi di legge, senza mai portare a conoscenza il consiglio comunale della situazione economico-finanziaria di EVAM. Oggi approva il bilancio 2024, con un utile finale di 689 euro, con una situazione che non è migliorata, anzi peggiorata alla luce delle prese di posizioni di Banca Etica, con ulteriori moniti degli organi di controllo che non lasciano dubbi sulla situazione di tensione dei conti di bilancio.Non possiamo che essere preoccupati di tutto questo, per la continuità aziendale e per la tenuta occupazionale conseguente. A pensare male di fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva qualcuno, e non vorremmo che tutto questo facesse parte di un disegno preciso per “svendere” EVAM, metterla nelle mani di qualche grande operatore del settore: perdere in questo modo un’ azienda pubblica che, a detta dell’amministratore delegato, ha “una qualità di prodotto non paragonabile” a quella dei competitors, sarebbe uno smacco per tutta la città oltre che una minaccia concreta sulla gestione delle sorgenti di acqua del nostro territorio.
Un’ultima nota. Ci è molto dispiaciuto leggere nella nota integrativa di bilancio questo passaggio in relazione alle situazioni internazionali che avrebbero influenzato i conti di EVAM:” a causa dei forti shock causati prima di tutto dalla nascita del conflitto in Ucraina, con le relative sanzioni alla Russia, e poi dallo scoppio del tumulto il Medio Oriente”. Definire “tumulto” il genocidio in atto in Palestina che ha determinato la morte di 55’000 persone, tra cui migliaia di bambini e bambine, non dovrebbe essere accettabile da nessuna amministrazione che invece, quel documento, ha approvato senza battere ciglio".
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Gravissima situazione di Viale della Repubblica, secondo il consigliere di Massa è un'altra cosa Ivo Zaccagna che segnala come la strada sia stata lasciata completamente al buio da settimane. "Nonostante le segnalazioni inviate, ad oggi nulla è stato fatto per ripristinare l’illuminazione pubblica in una delle arterie più trafficate e frequentate del nostro territorio.Questa non è solo una questione di decoro urbano, ma riguarda in primis la sicurezza dei cittadini.Nella notte tra ieri e oggi sono stati segnalati anche episodi di furti in zona via Stradella, che confermano purtroppo quanto da tempo stiamo denunciando: la mancanza di luce favorisce un clima di insicurezza e rende le persone vulnerabili, specialmente nelle ore serali.Ricordo che lungo Viale della Repubblica e nelle aree limitrofe sono presenti impianti sportivi, frequentati quotidianamente da giovani, bambini e famiglie, oltre a diverse aziende operative anche in orari notturni.È inaccettabile che un’area così viva e importante per il tessuto economico e sociale della città venga trascurata in questo modo. È per queste ragioni che torno a chiedere con urgenza e fermezza il ripristino immediato dell’illuminazione pubblica in Viale della Repubblica, per garantire la sicurezza stradale e personale di chi transita e lavora nella zona; un incremento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, specialmente nelle ore serali e notturne, per contrastare episodi criminosi e prevenire ulteriori atti illeciti e una programmazione seria e puntuale della manutenzione urbana, affinché simili situazioni non si verifichino più e la città possa contare su servizi affidabili e continuativi.Non possiamo più permettere che le segnalazioni dei cittadini restino lettera morta.Chi amministra ha il dovere di ascoltare e agire, garantendo a tutte e tutti condizioni di sicurezza, vivibilità e decoro.Il silenzio delle istituzioni non può essere la risposta a chi chiede solo di vivere in una città più sicura, curata e accogliente".
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Hanno definito "ipocrita" il cartello che riporta lo skyline delle Apuane viste dalla passeggiata sul molo ed hanno invitato a boicottare il cartello e la cerimonia di inaugurazione che si è tenuta nella mattinata di sabato 21 giugno alla presenza del sindaco di Carrara Serena Arrighi e del principale fauutore dell'installazione, il professor Riccardo Canesi. L'ipocrisia, per il gruppo Apuane Libere starebbe nel fatto che proprio dal porto di Marina di Carrara salpano le navi cariche di marmo e nel fatto che molti soggetti istituzionali si sarebbero piegati a "questa ennesima narrazione tossica sovvenzionata da chi giornalmente commercia con le montagne sopra Carrara". "Alcuni soci dell’organizzazione di volontariato Apuane Libere spiegano i contestatori - hanno assistito inorriditi all’inaugurazione di un farsesco cartello in alluminio con lo skyline delle Alpi Apuane rappresentato schematicamente senza la distruzione dovuta alle cave.L’istallazione, promossa ipocritamente da alcune sezioni di ben note associazioni riconosciute a livello nazionale in combutta con l’avida amministrazione comunale di Carrara e con qualche personaggio in cerca di poltrona, è stata posta sul nuovo molo di Marina di Carrara, pretendendo di elencare le stesse montagne che ogni giorno vengono divorate da escavazioni intensive: insomma un bel cartello da guardare mentre le Apuane reali spariscono, progettato artatamente in una cornice turistica dentro cui incastonare l’ipocrisia ambientale che ormai si è fatta sistema. Il cartellone – continuano dall’associazione ambientalista – se da una parte promette di offrire al cittadino e al forestiero uno sguardo informato sul profilo montano e sulle poche cime rimaste ancora integre, dall’altra si dimentica di palesare che quel profilo cambi a vista d’occhio, con versanti interi che crollano e spariscono per riempire container e navi di sassi di ogni pezzatura (a Marina di Massa ne sanno ancora qualcosa). Così, mentre sotto i nostri piedi fluiscono detriti e marmettola abbandonati giornalmente nel torrente Carrione e nelle falde acquifere della zona, sopra di noi si celebra la montagna con un’immagine statica, muta e rassicurante e se qualcuno intervenendo ha detto che lo scopo è sensibilizzare, il rischio è che si tratti solo di una cartolina commemorativa per un paesaggio che non c’è già più è altissimo e se soltanto si soffrisse meno di ipocrisia, si dovrebbe perlomeno aggiornarlo una volta al mese. L’estrattivismo è l’eterna finzione che vuole consolare mentre devasta, rassicurare mentre consuma, un disegno educato che cerca di coprire il rumore assordante delle ruspe, una rappresentazione che sottrae realtà alla realtà, per addomesticarla, per renderla vendibile. Ma la montagna vera non sta più nel cartello: sta nei cumuli di polvere ai piedi delle gru, nei container stipati, nel silenzio che segue la distruzione". "Stupisce e amareggia – spiega Gianluca Briccolani presidente di Apuane Libere - che a questa operazione di puro greewashing, abbiano aderito associazioni storicamente legate alla tutela ambientale come la sezione di Carrara del Club Alpino Italiano ed Italia Nostra: ma davvero qualcuno di loro crede ancora che basti un pannello bicolore per far finta di vedere ciò che invece non si vuole affrontare davvero, ossia la sistematica distruzione delle Apuane. Boicottare questa ennesima marchetta fatta dai baroni del marmo che hanno aperto le proprie bisacce per questo assurdo progetto, è l’unico gesto coerente e possibile che una persona amante dell’ambiente montano può fare di fronte a questa vergognosa messinscena. Perché non basta una verniciata di verde sopra ai siti estrattivi ad edulcorare un’economia di rapina che è tutto fuorché sostenibile e circolare; ed anche per chi dice di amare l’ambiente, sono finiti i tempi dei tesseramenti occulti e delle complicità silenziose con il sistema del marmo che ha fatto del nostro territorio una miniera a cielo aperto, senza limiti e senza futuro. Finché Carrara continuerà a considerare l’economia del marmo un’eccezione intoccabile, anche i diritti fondamentali – alla salute, al paesaggio, all’ambiente – saranno considerati secondari, negoziabili, sacrificabili. È ora di ribaltare la prospettiva: non servono più immagini da cartolina, ma azioni concrete per fermare la devastazione come quei monitoraggi che facciamo noi al monte al posto degli enti preposti ai controlli. Questo pannello – conclude Briccolani - non servirà di certo a salvare le nostre amate Apuane dalla distruzione, ma diventerà l’epitaffio di chi non ha voluto deliberatamente salvarle"
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Il comitato Dai monti al mare con Avenza si R-esiste torna a parlare dei problemi di sicurezza di Avenza: "Avenza da mesi è sotto l’assedio notturno della cosiddetta ‘banda del tombino’.l nome rievoca le famigerate bande di decenni fa, pare quasi roba da romanzo ‘noir’, peccato che di nero ci sia solo l’umore dei commercianti lesi nelle loro tasche e nella loro dignità di contribuenti, e anche quello dei cittadini. Nulla si può forse contro i bombaroli dei bancomat, certamente più organizzati, ma comunque consapevoli che Carrara sia la terra di nessuno. Di chi è la colpa? Si dirà del sistema, delle leggi, della carenza del personale delle forze dell’ordine. Il solito scaricabarile alle spalle di chi ogni volta si prende il colpo allo stomaco e lo deve accettare impotente in attesa del prossimo. A noi non interessa se la colpa è del governo, troppo lontano per sentire il soffocato grido dei gementi carrarini, a noi interessa l’evidente lassismo e disinteresse di chi ci amministra che avrebbe dovuto da tempo attivarsi per limitare i danni dilaganti. Come? Lo abbiamo suggerito più volte e l’attivazione postuma delle telecamere di stamani fa capire che, come tempismo, siamo al ridicolo. Da sempre il primo cittadino e chi di competenza fa sopralluoghi e mostra solidarietà alla comunità ferita, ne faremo a meno in futuro preso atto della protratta noncuranza finora mostrata. I cittadini stanchi non si arrendono, non abbiamo solo vetrine rotte, di rotto c’è ormai ogni legame di fiducia e di attesa. Ma chi vi credete di prendere in giro? Telecamere messe il 29 maggio e guarda caso attivate oggi? Pensate che la gente dimentichi. Se l’umore ribolle, il Comitato Si R-Esiste si ribella.E ci sentirete".
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