Politica
Massa Carrara referendum flop: il quorum non c'è, neanche in Toscana, Giani e la Sinistra in difficoltà
"Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento: il quorum non è stato raggiunto a livello nazionale, e nemmeno in Toscana, storicamente considerata una "roccaforte rossa". Questo dato…

Raccolta rifiuti a Massa: servizio deficitario, i cittadini pagano per gli errori altrui secondo il presidente di Massa Futura Antonio Cofrancesco
“Non possiamo più tollerare una situazione in cui a pagare le conseguenze di un servizio inefficiente siano sempre i cittadini, che ogni anno versano cifre importanti per la…

Problema erosione: Italia Nostra Massa Montignoso chiede chiarimenti al presidente della Provincia Gianni Lorenzetti
L’associazione Italia Nostra Massa Montignoso si è rivolta al presidente della Provinci di Massa Carrara Gianni Lorenzetti per chiedere chiarimenti in merito al problema dell’erosione della costa: “Ci…

Flop referendum, nella provincia di Massa Carrara affluenza inferiore alla media regionale: l'analisi del consigliere Andrea Tosi
Il consigliere comunale della Lega di Carrara Andrea Tosi ha fatto una valutazione dell'andamento delle votazioni del referendum dell'8 e 9 giugno: "Il clamoroso flop del…

Il comune di Carrara pubblica avviso per proposte di vendita di immobili per realizzare il nuovo Palazzetto dello Sport
Il comune di Carrara ha pubblicato un avviso per promuovere la formulazione al comune della proposta di vendita di un immobile da acquistare per realizzare un Palazzetto…

Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
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Tante persone hanno partecipato mercoledì sera a Bedizzano alla 12esima tappa di 'Fuori dal Comune', l'iniziativa di ascolto e confronto dell'amministrazione con la cittadinanza. Nella sala dell'oratorio don Guido il sindaco Serena Arrighi assieme agli assessori Roberta Crudeli, Gea Dazzi, Elena Guadagni, Moreno Lorenzini e Carlo Orlandi e al presidente di Nausicaa Antonio Valenti hanno illustrato idee e progetti per il paese e ascoltato osservazioni, suggerimenti e lamentale da parte degli abitanti del paese.
Tante le segnalazioni che sono state raccolte dall'amministrazione e che hanno riguardato numerosi temi diversi tra questi ad accendere di più gli animi è stato probabilmente il recupero della palestra ormai abbandonata da anni.
“Essere qui – ricorda Arrighi – è per noi molto importante perché non solo ci dà l'opportunità di confrontarci con residenti e commercianti, ma ci consente di andare a colmare anche il vuoto lasciato dalla mancanza di un organo intermedio come le vecchie circoscrizioni o i consigli dei cittadini. Bedizzano è, come tutti i nostri paesi a monte, un posto unico e speciale perché conserva anzitutto un forte spirito di comunità e una sua precisa identità. Noi crediamo che sia proprio da qui che debba ripartire la rinascita dei paesi e per questo come amministrazione incentiviamo la nascita di pro loco e associazioni perché, oltre a essere per noi interlocutori importantissimi, sanno sicuramente intercettare meglio di tutti problemi e necessità della comunità. Qui la pro loco è nata da poco, ma è molto attiva e siamo convinti sia una risorsa importantissima per Bedizzano. Come amministrazione, invece, questa estate abbiamo deciso di prevedere due rassegne che, a rotazione, hanno animato ogni località: lo spettacolo teatrale 'Marmocchio' della compagnia teatrale 'A ufo' e la rassegna di band giovanili 'Borghi in frac' che ha esordito proprio qui a Bedizzano lo scorso 20 luglio. Si tratta, per il momento solo di un primo passo, ma la nostra intenzione è quella di fare crescere queste rassegne sempre di più e, anno dopo anno, coinvolgere sempre di più i paesi. Sul fronte degli interventi a Bedizzano sono previsti importanti lavori finanziati con i fondi dell'articolo 21 e inseriti in quello che è il progetto più ampio chiamato itinerario Michelangelo e che prevede una serie di cantieri in tutti i paesi a monte. Nello specifico questi lavori mettono assieme diverse opere, ma l'intervento sicuramente più atteso riguarderà il recupero del parco del Vignale e della palestra. Quest'ultima dovrà tornare a essere un centro nevralgico della vita del paese e per questo sarà una nostra priorità assicurarsi che questi lavori vengano fatti il prima possibile. Per la loro natura, tuttavia, gli investimenti previsti dall'articolo 21 hanno da rispettare tempi e scadenze ben precise. In attesa che questi possano partire, dunque, cercheremo di intervenire per risolvere quelli che sono i problemi più urgenti che ci sono stati segnalati dai cittadini e che riguardano viabilità, pulizia e decoro”.
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“Incontriamo i paesi montani”: è partito il pulmino virtuale “Pd on the road” con i gruppi consiliari del partito democratico e Mac (Massa è un’altra cosa) nel loro percorso mirato a dare continuità agli obiettivi prefissati durante la campagna elettorale, essere presenti nella varie frazioni dell’entroterra massese e nelle periferie: ”Solo ascoltando i cittadini possiamo capire i bisogni di un quartiere e riportare alla gente la fiducia che negli ultimi anni è venuta meno nei confronti della politica”.
Borghi dunque, un patrimonio da tutelare e valorizzare ma che, privi di investimenti, rischiano di diventare luoghi dormitorio. E’ iniziato con Forno il tour “Pd on the road” con l’obiettivo di redigere un report finale da sottoporre all’attenzione degli amministratori di turno per avviare poi una progettualità mirata a favorire investimenti per la tutela, il recupero e la valorizzazione del diffuso patrimonio di arte, cultura, architettura e paesaggio e riportare in vita queste perle abbandonate, nonché creare ricchezza e dare possibilità di lavoro ai giovani. Forno, con i suoi 800 abitanti, rimane nel tempo il paese più popoloso dell’entroterra massese e la percezione di abbandono si è respirata subito quando i gruppi consiliari del partito democratico e Mac (Massa è un’altra cosa) sono arrivati: non esiste un luogo dove incontrarsi. E hanno riparato in una saletta del bar Alpi i cui titolari, dopo la chiusura della bottega di alimentari, cercano di far sopravvivere mettendo gli spazi a disposizione. Come per altri luoghi, la crisi dello spopolamento ha investito duramente la società e in particolare i paesi dell’entroterra: crisi delle nascite, emigrazione giovanile e, nel nostro caso, forte declino dei servizi pubblici vitali.
Al tavolo erano presenti il segretario Pd, Enzo Romolo Ricci, i consiglieri Stefano Alberti, Giovanna Santi, Daniele Tarantino, Ivo Zaccagna e Dina Dell’Ertole, i quali hanno preso nota della realtà che vive Forno. Come ha ricordato Alberto Grossi, a Forno ci sono più macchine che persone. Macchine che servono per andare via, lasciare il paese e tornare a sera, trasformandolo in un dormitorio. Le botteghe storiche hanno chiuso i battenti perché manca la vita, la quotidianità. La Casa socialista, unica in Italia a raccontare la storia e l’evoluzione di una comunità fin dalla posa della prima pietra nei primi anni del Novecento, è in condizioni pietose. La sala della Lega dei cavatori e lizzatori, al primo piano, da anni è inagibile per un angolo di tetto ceduto. L’acqua filtra già al piano terra dove resiste un circolo. Vani sono stati gli sos, anche dalle pagine del nostro giornale: in quella sala, che è stata l’anima di una comunità, si respira solo aria di muffa. E poi la ex Filanda, museo di se stessa, abbandonata al declino totale con emorragia di pezzi significativi del museo di archeologia industriale, in balia delle infiltrazioni d’acqua e agli atti vandalici. E la pulizia del paese affidata ai residenti che se ne prendono cura. Cassonetti rotti, divario digitale, abbandono del territorio, pochi investimenti e pochi sevizi inducono a lasciare il paese: per “riabitare” i borghi serve attenzione quotidiana. Forno vanta la sorgente più importante della Toscana e tanti sarebbero i motivi di visita se inserito in circuiti di promozione turistica. Forno ha “monumenti” arborei abbandonati ai rovi: le selve di castagno che, se rivalutate, da problema potrebbero trasformarsi in risorsa. I presenti hanno elogiato l’iniziativa dei gruppi di minoranza che hanno deciso di conoscere meglio i borghi montani e di ascoltare i residenti con una visione strategica da portare ai tavoli istituzionali. “Una politica credibile ha bisogno di risorse e investimenti, e non di propaganda – conclude il Pd - . Sfideremo l’amministrazione comunale a uscire dalla demagogia e mettere a terra proposte e investimenti”. Prossimo incontro sarà a Resceto.
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Il sindaco Serena Arrighi assieme al vicesindaco Roberta Crudeli hanno avuto una riunione con l'assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, la direttrice generale di Asl Toscana Nord Maria Letizia Casani e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Nicola Del Vecchio, Riccardo Bigini e Franco Borghini per discutere della situazione del centro polispecialistico 'Achille Sicari'.
Al termine della riunione è stata deciso che, come previsto anche dall'accordo di contrattazione sociale siglato poche settimane fa tra Comune di Carrara e organizzazione sindacali, il tavolo di riunirà ogni 15 giorni a partire dal prossimo 23 agosto per monitorare lo stato di avanzamento del piano di riorganizzazione dei servizi sanitari in tutta l'area di Monterosso redatto dall'Asl.
“Alcuni giorni fa – spiega la sindaca Serena Arrighi – ho scritto una lettera dettagliata all'azienda sanitaria in cui chiedevo risposte certe riguardo documenti, cronoprogrammi e motivazioni sulle scelte che si vogliono prendere sulla sanità cittadina oltre, anzitutto, a un piano definitivo per la gestione dell'emergenza. A queste domande sono state date delle prime risposte da parte dell'azienda che riteniamo siano improntate alla tutela dei pazienti, dei lavoratori e, non ultimo, del territorio. E' su questa base che andrà avanti il confronto nelle prossime settimane, nel frattempo abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte di Asl che, come da noi richiesto, nessun trasferimento di servizi, a cominciare dal dh oncologico, sarà programmato in tempi stretti. Ci sono state precise rassicurazioni poi che, anche in questo momento di emergenza, tutto il centro polispecialistico 'Sicari' continuerà a vivere e a funzionare quotidianamente con l'azienda che ci ha garantito la permanenza su Carrara di tutta la chirurgia ambulatoriale: ben 8mila interventi l'anno per oculistica e dermatologia, senza contare tutte le visite pre e post operatorie. Da parte dell'assessore regionale Bezzini, invece, abbiamo registrato un'ulteriore garanzia sullo spostamento a Fossone delle cure intermedie che quindi resteranno non solo in città, ma anche assolutamente pubbliche. Fin da subito poi ci aspettiamo da parte di Asl una accelerata per quanto riguarda la ristrutturazione della palazzina H e l'allestimento dei nuovi ambulatori mobili, solo quando tutti questi saranno allestiti e funzionanti allora si potrà procedere con la concreta riorganizzazione dei servizi e procedere agli spostamenti necessari”.
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La carta-spesa “Dedicata a te”, pensata dal governo Meloni e indirizzata a tutte quelle famiglie in difficoltà con l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, sta facendo discutere sia a livello locale che nazionale.
La tessera, che per tutti i richiedenti avrà un valore di 382,50 euro, era già balzata agli onori della cronaca per i numerosi prodotti “non acquistabili” (come la marmellata, l’aceto balsamico o i prodotti surgelati), ma a Massa la questione è divenuta estremamente più specifica, coinvolgendo l’assessore Francesco Mangiaracina e una possibile violazione dei dati personali dei cittadini intenzionati a richiedere questo tipo di sussidio.
Questa, almeno, è l’accusa che il Polo progressista di sinistra (Pps) ha lanciato nei confronti del membro della giunta Persiani, reo, sempre secondo il Pps, di attuare modalità di consegna della tessera che costringono i richiedenti a presentarsi di persona al comune.
Il Polo, che ha voluto esprimere la sua indignazione con un comunicato, chiarisce come la condotta di Mangiaracina violi sia il codice che il regolamento sulla protezione dei dati personali, arrivando a chiedere al primo cittadino massese di ritirare le deleghe allo stesso assessore.
“Siamo, dunque davanti non solo a un sistema che umilia le persone povere – chiosa il Pps –costrette a fare la fila davanti all’ufficio ben individuabile quando potevano ricevere quel tipo di comunicazione in modo riservato presso la propria abitazione come previsto dalle procedure dell’apposita legge, ma anche a una palese violazione delle prescrizioni normative. Una scelta molto grave di cui l’assessore in prima persona ne ha la piena responsabilità. Non di meno è responsabile il titolare del trattamento che è il comune di Massa, rappresentato dal sindaco protempore in qualità di legale rappresentante del titolare. Il Polo progressista e di sinistra ritiene vi siano tutte le condizioni politiche e normative affinché il sindaco ritiri le deleghe all’assessore Mangiaracina, dimostratosi inadeguato in un ruolo così delicato”.
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Sono ben 37 i milioni che il governo ha messo a disposizione per la messa in sicurezza antisismica e antincendio delle scuole e, in generale, delle strutture pubbliche.
I comuni che hanno presentato una candidatura per ottenere il finanziamento sono stati numerosi, ma tra questi sembra non figurare Carrara, o quantomeno non è presente nella graduatoria degli enti che vedranno effettivamente arrivare i soldi necessari per ammodernare e rendere più sicuri gli edifici pubblici.
La notizia è stata data dal capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Massimo Manuel, che attraverso una nota ufficiale ha accusato di “negligenza” la giunta guidata da Serena Arrighi e in particolar modo l’assessore Elena Guadagni, rea di “non aver partecipato o non essere stata in grado di portarsi a casa il finanziamento”.
Per Manuel la questione è estremamente grave, non solo per lo stato in cui versano le scuole carrarine, ma anche per quello che sarebbe l’ennesimo caso in cui l’amministrazione non fornisce informazioni sugli interventi attuati sul territorio del comune apuano.
“Sin dal suo insediamento – afferma Manuel – l’assessore Guadagni non ha mai informato i consiglieri di minoranza su quali siano stati gli interventi per ripristinare e riportare alla normalità la situazione delle infrastrutture scolastiche attraverso interventi mirati e un dialogo continuo con i dirigenti scolastici, in particolar modo per gli asili nido […] chiediamo alla sindaca di attivare un capillare lavoro di analisi su tutte le strutture comunali, per consentire di avviare un cronoprogramma diviso per fasi per poi mettere a norma gli istituti scolastici interessati tramite interventi necessari e importanti che mireranno a risolvere le vulnerabilità sismiche e anti incendio”.
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“Razionalità, concretezza e, soprattutto, rispetto per Carrara e i carrarini – l'appello della sindaca Serena Arrighi e della vicesindaca Roberta Crudeli -. Si fermi subito il preventivato trasferimento a Massa della chemioterapia e si mettano subito nero su bianco impegni e progetti. Oggi abbiamo discusso a lungo con i vertici di Asl e Regione per chiedere una volta per tutte un approccio serio e professionale all'intera vicenda del Monoblocco. In queste settimane abbiamo ascoltato una serie di proposte presentate e poi ritirate senza non solo nessun tipo di impegno scritto e formale, ma senza nessuna spiegazione razionale e concreta di cosa abbia di volta in volta portato alle singole decisioni. Già la settimana scorsa ho scritto alla direzione dell'Azienda sanitaria, e per conoscenza alla Regione, chiedendo documenti, cronoprogrammi e motivazioni sulle scelte che si vogliono prendere riguardo la sanità cittadina. Di fronte a tutto ciò abbiamo ricevuto documentazione che riteniamo ancora non esaustiva. Ad oggi l'unica cosa certa per l'Asl sembra essere il trasferimento entro fine settembre della chemioterapia al Noa. Una scelta che avrebbe un grande impatto sui pazienti anzitutto, ma anche sull'intera città e rispetto alla quale ad oggi non c'è stata ancora fornita spiegazione tecnica del perché l'azienda voglia procedere in tal senso. Per questo motivo chiedo anzitutto che si blocchino fin da subito le procedure di trasferimento al Noa della chemioterapia e poi si affronti finalmente in maniera condivisa ed esaustiva l'intera riorganizzazione dei servizi al Monoblocco alla luce dei verbali dei vigili del fuoco”.
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“Nel territorio apuoversiliese aleggiano strane voci, sinceramente preoccupanti, sulla questione della discarica di Cava Fornace” a lanciare l’allarme è il Comitato volontario dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace.
“Una comunicazione abbastanza tesa sul cambio di classificazione di “ex Cava Viti” e sulle eventuali autorizzazioni come discarica di rifiuti speciali, la numero 24350 del 19 settembre 2007, fu inviata dal Ministero dell’Ambiente alla Regione Toscana, e più precisamente all’assessorato alla difesa del suolo e alla tutela dell’ambiente, alla provincia di Massa Carrara, che in quel momento era responsabile del procedimento autorizzativo, all’Arpat e ai comuni di Montignoso e Pietrasanta. In questa lettera si legge che già nel giugno 2003, la Regione Toscana e il Ministero dell’Ambiente avevano convenuto oltre che sul fatto che le criticità ambientali dell’area di Cava fornace non consentissero l’estensione di codici rifiuto, anche sull’opportunità di procedere al recupero del sito con forme di rinaturalizzazione e riqualificazione ambientale. Il dicastero dell’Ambiente confermava anche nel 2007 tutte le vulnerabilità e le criticità di quell’area e richiedeva con urgenza informazione sull’iter autorizzativo”.
“Noi non sappiamo se le informazioni richieste siano mai giunte al Ministero, e non sappiamo come si possa aver ignorato le gravi preoccupazioni espresse dalla massima autorità in termini di sicurezza e tutela ambientale, ma purtroppo sappiamo sulla nostra pelle che le autorizzazioni furono sciaguratamente concesse sia dalla provincia di Massa Carrara sia da quella di Lucca, in barba al Ministero e a un territorio che già allora non voleva la discarica in quel posto. Il diniego del Ministero risulterebbe ancora valido a tutti gli effetti e la Regione, che già dal 2003 concordava con Roma sull’incompatibilità della discarica in quell’area, ora che è ente preposto a decidere del futuro di Cava Fornace e dell’intero nostro territorio, in termini ambientali, prospettive turistiche ed economiche, dovrebbe soltanto rispettare queste pesanti prescrizioni”.
“Ci chiediamo con grande preoccupazione come i tecnici e l’assessora Monni, che lo scorso settembre ci hanno detto di conoscere poco della discarica e dell’area in cui sorge, potessero non essere a conoscenza del parere ministeriale e di quanto da 20 anni la regione sa delle criticità ambientali dell’area in cui sorge la discarica e delle sue prossimità. Ci chiediamo come possa il sindaco di Montignoso Lorenzetti, in audizione proprio al Ministero dell’Ambiente, definire la discarica una risorsa. Ci chiediamo come possano Lorenzetti e il Pd di Massa parlare di Cava Fornace come sito sacrificale per risolvere il problema marmettola. Il Ministero continua a ribadire criticità ambientali che rendono quel sito particolarmente vulnerabile e qui non si ascolta”.
“In conferenza dei servizi, i comuni di Montignoso e Pietrasanta proprio alla luce delle parole del Ministero e a tutela dei propri cittadini e del proprio territorio devono esprimere parere negativo al progetto di Programma Ambiente Apuane spa per il completamento oltre quota +43 slm della discarica per rifiuti speciali. Sarebbe inconcepibile e colpevole continuare ad ignorare tutto questo, segnando irreversibilmente il nostro futuro, perché Cava fornace non è un buco da riempire ma, visto il rischio idrogeologico, la presenza di fonti d’acqua, la prossimità all’area protetta del lago di porta, la vicinanza dei centri abitati di Renella e Montiscendi è un’area da rinaturalizzare e riqualificare, così come da 20 anni chiede il Ministero. Ma davvero si può far finta di niente? Cosa deve accadere per prendere coscienza? Un evento climatico straordinario (purtroppo non così remoto nella possibilità di verificarsi, dati i cambiamenti in atto), che inquini irreparabilmente il territorio, la vita dei residenti e azzeri il turismo locale?”.
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Attraverso un comunicato Massimiliano Bernardi di Lista Civica invoca chiarimenti in merito alla possibile perdita di fondi Pnrr per Carrara.
"Il quotidiano la Repubblica - afferma Bernardi - sostiene che saltano quasi 8 milioni per la scuola media Buonarroti per Marina di Carrara pensati per la ristrutturazione e la realizzazione di auditorium e palestra.
Il presidente Eugenio Giani urla che alla Toscana mancherà un miliardo. Il sindaco di Massa Francesco Persiani lancia un grido di allarme e il presidente della provincia Gianni Lorenzetti dichiara che in merito al pagamento degli acconti sulle infrastrutture scolastiche del PNRR per il Galilei e Marconi di Carrara (importo di circa 2 milioni) non è arrivato niente.
Chiedo all'assessore - continua Bernardi - se i definanziamenti che hanno tagliato riguardano anche noi. Visti questi chiari di luna ritengo urgente conoscere le azioni che l'amministrazione intende mettere in campo o che ha già attivato per garantire continuità e certezze ai progetti in essere in quanto tutte queste sicurezze pare che non ci sarebbero , visto che già dalla variazione di bilancio dell' ultimo Consiglio comunale sono stati aumentati di 650.000 euro i lavori per la rotatoria di Bonascola, siamo preoccupati in quanto il grosso dei finanziamenti del PNRR.
Nel DUP - aggiunge - si legge che sia la scuola Buonarroti che la Taliercio hanno avuto bisogno di circa un milione in più dal bilancio comunale rispetto a quello finanziato dal PNRR. A questo punto non possiamo credere che sei così tutto chiaro, qualcosa non torna e siccome le opere del PNRR sono preziose per la città , le dobbiamo portare in fondo, per cui è lecito chiedere se l'amministrazione Arrighi sia stata graziata dalla rimodulazione d ministro Fitto oppure se abbia ricevuto indicazioni dal ministero sui progetti non più finanziati. Chiediamo - conclude - una commissione urgente".
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Oltre al comitato dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace, anche il coordinamento ambientalista apuoversiliese ha accolto con soddisfazione la richiesta, fatta dai comuni di Montignoso, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Seravezza, per l’istituzione di un’inchiesta pubblica che possa chiarire in modo definitivo il futuro della discarica a cavallo tra le province di Lucca e Massa-Carrara.
Infatti, attraverso una nota ufficiale, il coordinamento, che raggruppa venti associazioni e comitati ecologisti locali, ha rimarcato come siano ormai numerosi i pareri negativi sul mantenimento di Cava Fornace come discarica o addirittura un suo prossimo ampliamento fino a 98 metri sul livello del mare (doppiando l’attuale “quota” ferma a 43 metri), confidando che la politica, sia locale che regionale, decida di concludere un capitolo che ha rischiato di inficiare in modo permanente l’habitat e l’ecosistema del territorio apuano.
“Siamo consapevoli – si legge nel comunicato – che il percorso sarà ancora lungo, ma la recente presa di posizione delle amministrazioni locali, anche a seguito della richiesta avanzata dai residenti e dalle molte associazioni ambientaliste ed ecologiste e comitati civici, ha finalmente dimostrato agli occhi dei cittadini e delle altre istituzioni coinvolte nel procedimento una chiara volontà dalla quale non si potrà tornare indietro. Siamo soddisfatti e ci aspettiamo che con la medesima determinazione questa posizione venga ribadita in conferenza dei servizi in modo che l’inchiesta pubblica non si consumi in un rito ma porti alla conclusione della nefasta decisione assunta in passato al fine della tutela di quell’area e della salute delle popolazioni limitrofe”.
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Sabato sera gli assessori al sociale e alla polizia municipale Roberta Crudeli e Elena Guadagni hanno partecipato in piazza Ingolstadt a Marina al gazebo del progetto Notte di qualità. Si tratta di un'iniziativa che, oltre al settore Sociale del Comune, coinvolge l'Asl, e in particolare il Serd delle Apuane, la prefettura e operatori del Ctca Toscana e della cooperativa Arnera. Specialisti e volontari guidati dal direttore della Medicina delle Farmacodipendenze dell'Azienda sanitaria Mauro Varese hanno presidiato la piazza simbolo della movida marinella distribuendo volantini e dando informazioni a ragazze e ragazzi sull'abuso di alcool e sostanze.
“Sono stati davvero tantissimi i giovani che si sono rivolti agli operatori per chiedere informazioni e sottoporsi gratuitamente al test dell'etilometro – racconta Crudeli -. Una grande partecipazione che testimonia una volta di più l'importanza di iniziative di formazione e informazione come queste attraverso le quali riusciamo a raggiungere tante ragazze e tanti ragazzi e a sensibilizzarli sui rischi che si corrono con alcool e droghe. Per noi è il secondo anno consecutivo che partecipiamo a questo progetto, un'iniziativa che andrebbe sicuramente ripetuta più spesso”.
“Questo fine settimana – prosegue Guadagni – nelle strade della movida si è svolta un'ampia operazione per il controllo del territorio e anche per la verifica del rispetto delle ordinanze su chiusura dei locali e consumo di alcolici a cui ha partecipato anche la polizia locale. I riscontri che abbiamo avuto, grazie anche alla collaborazione con le altre forze dell'ordine, sono stati positivi. Siamo consapevoli, d'altronde, che quello della percezione di sicurezza sia un tema particolarmente sentito dalla cittadinanza, per questo da parte nostra siamo sempre disponibili a contribuire nel controllo del territorio affiancando le forze dell'ordine anche in quelle zone che, soprattutto nell'ultimo periodo, appaiono affrontare maggiori criticità come il centro storico. Purtroppo qui nell'ultimo fine settimana si è verificato un brutto episodio di cronaca con il ferimento di un uomo con un coltello al termine di un diverbio. Anche grazie alla videosorveglianza comunale l'aggressore è comunque subito stato fermato dalla polizia”.
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