Politica
Convegno Fit-Cisl: “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro” a Massa l'11 giugno
Mercoledì 11 giugno alle ore 15, 30, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, si terrà il convegno “Trasporto Pubblico Locale tra presente e futuro”,…

Parcheggi a pagamento all'ospedale delle Apuane: necessario rivedere la convenzione secondo il consigliere Manuel
"È arrivato il momento di rivedere la convenzione che impone il pagamento del parcheggio all' Ospedale delle Apuane": lo ha dichiarato il consigliere di FdI massimiliano Manuel che…

Laurea non richiesta, indirizzo mail sbagliato: i dubbi del consigliere Caffaz sul bando per il direttore del teatro Animosi
La scorsa settimana avevo evidenziato l'inopportunità (e probabilmente anche l'illegittimità) del fatto che, tra i requisiti richiesti nel bando per il direttore del teatro Animosi, non vi fosse…

"Tanto tuonò che piovve o del darwinismo economico": Pierlio Baratta spiega la sua visione della crisi del marmo
La versione di Giancarlo Tonini, imprenditore del marmo, ex presidente di IMM ed ex membro dei Saggi di Confindustria su ciò che ha determinato la crisi del marmo,…

Bau bau beach di Marina di Carrara nel degrado: l critica del consigliere Mirabella
“Bau Beach” abbandonata e lasciata nell'incuria e senza una fontanella per l’acqua: la segnalazione arriva dal consigliere della Lista Ferri Filippo Mirabella che chiama in causa l’assessore al…
Cento bambini esclusi dalle graduatorie dei centri estivi comunali di Massa: la critica di Fratelli d'Italia Massa
Oltre cento bambini sono rimasti esclusi dalle graduatorie per i centri estivi comunali, generando forte preoccupazione tra le famiglie. A denunciarlo è Fratelli d'Italia, che…

Errori grossolani nelle assegnazioni delle case popolari secondo il consigliere Bernardi che chiede maggiori controlli
La gestione della graduatoria per le case popolari del comune di Carrara sarebbe un disastro annunciato, secondo il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che parla di sbagli sistematici e …

Referendum popolari di domenica 8 e lunedì 9 giugno: le informazioni per il voto
Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini sono chiamati al voto su cinque referendum abrogativi. Queste le denominazioni dei quesiti: Contratto di lavoro a tutele crescenti - Disciplina dei licenziamenti illegittimi: abrogazione. Piccole imprese…

Il Polo P&S: una vittoria politica la nascita del cinema comunale al Teatro dei Servi
“Sono molto felice che Massa tornerà ad avere un cinema comunale in centro città. Come Polo Progressista e di Sinistra (M5S e Unione popolare) abbiamo svolto in Consiglio…

Vegetazione incontrollata a Codupino: Benedetti sostiene la protesta dei residenti preoccupati per la mancanza di visibilità sulla strada
Manca la manutenzione ordinaria in via Pontestrada a Codupino, che è invasa dalle erbacce e da una vegetazione che ostacola anche la visibilità. La segnalazione, di cui…

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Il ritorno dell’ex-Ilva di Taranto sotto il controllo pubblico sembra sempre più un miraggio: il governo Meloni sembra aver infatti reintrodotto lo scudo legale, e lasciato mano libera alla multinazionale, ancora in controllo dell’azienda, ArcelorMittal. Una decisione che ha fatto infuriare parecchi, a Roma e non solo, tra cui la quasi totalità della sinistra extraparlamentare, come il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo e il segretario della sezione Massese Nicola Cavazzuti.
Attraverso una nota ufficiale, i due politici di sinistra hanno lanciato un durissimo attacco al governo presieduto da Giorgia Meloni, accusandola di essere “sovranista” solo nei confronti dei migranti poveri che molto spesso muoiono nel Mediterraneo, genuflettendosi invece di fronte alle grandi multinazionali che già hanno smantellato settori economici strategici nazionali.
“Il governo Meloni, invece di assumere il controllo e ripubblicizzare l'ex-Ilva, decide di riempire di soldi la multinazionale ArcelorMittal e di reintrodurre lo scudo legale. Bene hanno fatto Fiom e Usb a Taranto a indire immediatamente uno sciopero per reclamare la ripubblicizzazione. Il governo Meloni è sovranista solo verso i poveri cristi che annegano nel Mediterraneo. Davanti a una multinazionale straniera che sta, tra l'altro, facendo morire la filiera dell'indotto ex-Ilva, il governo si genuflette nonostante le palesi inadempienze. Come sanno i lavoratori della Sanac, che Arcelor Mittal ha mandato in crisi rivolgendosi a fornitori stranieri per acquistare a prezzi più alti materiali di qualità inferiore. Ricordiamo – sottolineano Acerbo e Cavazzuti – che a settembre era stato recepito in parlamento l'ordine del giorno, preparato da Rifondazione Comunista e presentato da deputate di Manifesta-Unione Popolare, che vincolava l'erogazione del finanziamento all'acquisizione del controllo pubblico. La ripubblicizzazione è l'unica strada per la bonifica ambientale e la salvaguardia dell'occupazione nel settore siderurgico. Se i soldi sono pubblici lo sia anche il controllo”.
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La città di Carrara potrebbe andare incontro, nei prossimi mesi, ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguardo il settore della sicurezza urbana.
Il piano di videosorveglianza e illuminazione promosso dalla giunta Arrighi sempre procedere a gonfie vele, trovando incredibilmente tutto il consiglio in accordo con una disposizione di questo tipo.
Calma piatta e buona lena, dunque, ma Fratelli d’Italia, che approva in pieno il piano dell’amministrazione, ha voluto fare una precisazione attraverso un breve comunicato ufficiale.
Il partito di destra ha infatti chiesto delucidazioni sul parcheggio San Martino, per capire se, vista la sua posizione, possa rientrare all’interno delle aree che verranno interessate dall’installazione di telecamere.
In caso contrario, FdI preme affinché il parcheggio possa far parte del piano di messa in sicurezza, poiché considerata una zona con un possibile alto rischio di reati durante le ore notturne.
“Nell'illustrare le linee programmatiche dell'amministrazione comunale di Carrara, l'assessore alla sicurezza urbana Elena Guadagni riferì di un importante piano di videosorveglianza per la città. Con riferimento a ciò, il coordinamento carrarese di Fratelli d'Italia, che da sempre auspica una copertura capillare della città con telecamere e potenziamento dell’illuminazione quali deterrenti contro i reati, spera che tra le zone individuate dall'amministrazione comunale via sia anche il parcheggio di San Martino, ove quotidianamente sono parcheggiate centinaia di autovetture che potrebbero essere prese di mira da malintenzionati. Nel caso in cui la zona enunciata non rientrasse nel piano, Fratelli d'Italia Carrara suggerisce all'amministrazione comunale di Carrara di procedere anche in tal senso. Fratelli d'Italia Carrara chiede pertanto un contributo all'amministrazione comunale per la sicurezza della città, e da parte propria interverrà tramite i propri rappresentanti in parlamento (Onorevole Alessandro Amorese) e al Governo, affinché vengano potenziate le risorse "ministeriali” sul territorio, cosa di cui il governo Meloni, molto attento alla sicurezza dei cittadini ed alla legalità, ha già cominciato ad occuparsi”.
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Se non ci saranno interventi decisi, si rischia una vera e propria ecatombe per la flora mediterranea che contraddistingue le coste della Toscana settentrionale.
Una particolare specie di cocciniglia, proveniente dal Mediterraneo orientale, sta infatti infettando e uccidendo una buona parte dei pini marittimi della zona, nel silenzio più totale di cittadini e istituzioni provinciali, regionali e nazionali.
La possibilità di un collasso dell’ecosistema autoctono della zona si fa sempre più probabile, e il WWF prova a smuovere le acque appellandosi alla popolazione e agli enti amministrativi attraverso una nota ufficiale.
Stando al decreto ministeriale 22 novembre 1996, i privati cittadini e le istituzioni devono attuare programmi e progetti di prevenzioni per salvaguardare i pini marittimi: un modus operandi senza il quale si rischiano fino a cinque anni di carcere.
Le leggi per la protezione delle piante esistono, ma per WWF il disinteresse è totale: i pini marittimi continuano a morire, e l’associazione ambientalista potrebbe partire con alcuni esposti per dare visibilità a un fenomeno di cui non sembra davvero fregare niente a nessuno.
“In pericolo il patrimonio boschivo della nostra macchia mediterranea a causa della malattia e la morte di migliaia di pini marittimi del nostro territorio, attaccati dal Matsu coccus feyataudi comunemente chiamato cocciniglia della corteccia del pino marittimo. Questa cocciniglia è originaria del Mediterraneo orientale, dove non causa danni particolari alla sua pianta ospite. A partire dal 1950 – spiega l’associazione ambientalista – la specie si è però diffusa prima nella Francia sudorientale per propagarsi poi in Liguria ed in Toscana, e qui ha trovato condizioni climatiche ed ambientali ottimali per l’avvio di infestazioni a carattere epidemico particolarmente dannose per il pino marittimo. Questi insetti hanno dimensioni ridotte (2-3 millimetri di lunghezza), ma sono molto dannosi perché le neanidi attaccano la parte viva della corteccia, succhiando la linfa vegetale causando un generale indebolimento della pianta e la successiva morte. Basta osservare le pinete litorali e della collina del nostro territorio e si osserveranno pini già morti e altri infestati a migliaia, e nessuno sembra prendersene cura nella più assoluta noncuranza nonostante il tutto sia stato inserito quale lotta obbligatoria su tutto il territorio della repubblica italiana dal decreto ministeriale 22 novembre 1996, per l’elevato potenziale distruttivo della malattia dei pini marittimi. Tale Decreto – rimarca il WWF – prevede tutta una serie di attività di prevenzione con vari procedure da applicare sul territorio infestato dal parassita, che ripetiamo essere obbligatorio sia su aree private che demaniali con eventuale denuncia all’autorità giudiziaria a norma dell’articolo 500 del Codice penale, che prevede la reclusione da uno a cinque anni per chi cagiona senza prendere provvedimenti la diffusione della malattia alle piante. Con chi partiamo a denunciare, visto che tutti sono in questo momento colpevoli, dallo stesso stato italiano ai privati cittadini? Se per la malattia delle palme si è mosso di tutto e di più con piante che peraltro non sono neanche facenti parte del nostro territorio e della nostra cultura e di cui si dovrebbe proibire la continua piantumazione, peraltro, anche in zone vincolate e nessuno controlla, per i pini marittimi tutto tace e uno dopo l’altro tra non molti anni la morte certa di tutte queste piante sarà un fatto compiuto e noi saremo complici colpevoli per mancanza di amore per la nostra casa comune, il pianeta Terra”.
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Hanno davvero poche interpretazioni le parole con cui Antonio Cofrancesco, consigliere comunale del gruppo misto di maggioranza, ha commentato il caso di aggressione all’interno del carcere di Massa.
Un detenuto, già protagonista di più atti violenti durante la sua permanenza in varie carceri toscane, ha aggredito brutalmente un ispettore e un assistente capo della polizia penitenziaria, ed entrambi hanno riportato ferite non di poco conto.
Una violenza che si poteva evitare? Per Cofrancesco la risposta è affermativa: il provveditorato dell’amministrazione penitenziaria di Firenze ha infatti reinserito nel carcere apuano un soggetto già in precedenza allontanato proprio per i suoi comportamenti violenti, mettendo a rischio l’incolumità degli altri carcerati e di chi lavora all’interno dell’istituto.
Una situazione in cui il consigliere vuole vedere con più chiarezza, affermando, attraverso un comunicato ufficiale, di segnalare l’evento all’onorevole Alessandro Amorese, così da portare la spinosa questione fino alla scrivania del ministro della giustizia a Roma.
“Ennesima aggressione ai danni della polizia penitenziaria nel carcere di Massa, fallimento del provveditorato regionale della Toscana. Facciamo un po' di chiarezza su quanto accaduto. L’aggressore, un detenuto arrestato qualche anno fa a Massa, dopo l'arresto fu associato al carcere cittadino, durante la permanenza si rese protagonista di vari episodi di disordini all'interno della casa di reclusione, molti di questi anche di grave entità (aggressioni contro agenti e detenuti), e fu allontanato in altro istituto della Toscana per opportunità. Dalle notizie in mio possesso – continua il consigliere Cofrancesco – in tutti gli istituti dove il detenuto ha varcato la soglie si è reso protagonista di episodi gravissimi. Gli uffici del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria di Firenze, sottovalutando i pregressi e quanto aveva posto in atto il recluso nella precedente permanenza nella casa di reclusione di Massa, disconoscendo anche, che, l'istituto massese è considerato a trattamento avanzato, grazie alle tante attività lavorative e trattamenti in atto, lo riassegna nuovamente nel carcere cittadino. Dopo poco accade l'irreparabile: il detenuto cerca di aggredire la comandante del reparto, in soccorso arrivano un ispettore e un assistente capo; entrambi vengono aggrediti e picchiati, minuti di pura violenza. Chiedo che si faccia piena luce, facendomi carico di portare all'attenzione dell'onorevole Alessandro Amorese chiedendo di intervenire presso il ministero della giustizia per avviare un percorso ispettivo e accertare eventuali responsabilità. È inaccettabile che per errori simili a pagarne le conseguenze di una mala gestione degli istituti penitenziari siano proprio i poliziotti penitenziari cui è demandato il compito di assicurare l'ordine e la sicurezza”.
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La Sindaca Arrighi sono sei mesi che governa questa città ma non riesce a dare un’impronta e a prendere la strada della discontinuità . Il tema delle società partecipate è fondamentale e ha ricadute economiche finanziarie sul bilancio del Comune e sulla qualità dei servizi. Penso che sia una delle strade per dare una svolta alla città. Da qui parte la soluzione per ridurre le tasse ai cittadini, per istituire un fondo povertà capiente per introdurre misure in aiuto alle famiglie in difficoltà, e per migliorare i servizi, per trovare risorse per incentivare il commercio, per investire in cultura e turismo e nel settore scolastico per quanto di competenza. Vanno trovate insomma risorse per sviluppare e penso che quelle destinate alle societa‘ partecipate debbano essere razionalizzate e verificate. Ho chiesto una svolta, una visione diversa , la Sindaca ha scelto la strada del non cambiamento , del silenzio in consiglio comunale su temi strategici per il futuro della città . Non penso sia un comportamento giusto dal punto di vista istituzionale e politico. Si è parlato di Fiera Marmo Macchine e di fatto la maggioranza e la Sindaca hanno confermato il piano di risanamento proposto dall’amministratrice straordinaria che prevede la vendita della palazzina, se necessario, anche ai privati. Questo hanno votato e noi non ci stiamo. La Regione Toscana non ha mantenuto gli impegni con il Comune di Carrara e non ha investito risorse nel bilancio regionale sulla Fiera di Carrara . La Sindaca deve protestare e pretendere rispetto dalla Regione. Troppo facile fare foto e post con il Presidente Giani , noi chiediamo meno foto e piu risorse. C’è poi il tema Nausicaa una realtà importante per la città che svolge servizi significativi che necessita però di un tagliando, di verifiche e di rilancio. Tra i tanti temi sollevati ho chiesto di capire meglio la spese di tre milioni di euro destinati allo Spazzamento (una somma importante di fronte all’organizzazione attuale del servizio ) , una verifica dettagliata sulle squadre utilizzate e sulle strade e sui giorni in cui viene svolto e di garantire al servizio scolastico cucine e strutture sicure per gli utenti e i lavoratori , di aggiornare anche i contratti di lavoro per esempio per le cuoche. Nessuna risposta ! Assurdo che nessuno si sia assunto la responsabilità di dire che le nostre cucine siano collaudate, certificate e sicure. Unica risposta dell’Assessora Dazzi : li stiamo verificando, lo faremo sapere in seguito: intanto però hanno rinnovato il servizio. Rimane poi ancora tutto da chiarire il tema Cermec , chi farà e pagherà la bonifica, quanto saranno valutate le quote del Comune con l’entrata in Reti Ambiente. Insomma era l’occasione per fare chiarezza e sviluppare idee concrete e da recepire in atti amministrativi. Noi abbiamo provato a stimolare il dibattito ma di fronte a questa maggioranza e All’ atteggiamento della Sindaca è difficile costruire un dialogo serio. Chiusura su tutto dalle cucine sicure allo Spazzamento, alla vendita della palazzina , al miglioramento dei servizi . Continueremo però a segnalare tutto ciò che non va nell’interesse della città e dei Carrarini
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La sezione comunale della Lega Massa esprime soddisfazione per la notizia del finanziamento di 43 milioni per la Variante Aurelia e l'avvio delle procedure di appalto dei lavori: "Finalmente, dopo anni di immobilismo vedrà la luce la realizzazione della Variante Aurelia: un'opera che la città attende da decenni e la cui realizzazione non può più essere rimandata. Necessaria per snellire il traffico fornendo un'alternativa per la circolazione e permettendo di migliorare l'attrattività del territorio anche in chiave turistica, dato che sarà possibile efficientare il tratto di via Francigena che transita su via Aurelia. Confidiamo nella concreta azione della Lega al Governo e siamo felici che con il Ministro Salvini questo importante obiettivo è raggiunto."
"Grazie alla spinta decisiva di Matteo Salvini al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la città di Massa potrà contare sulla realizzazione dell'attesissima Variante Aurelia nel tratto Canalmagro-Stazione. Gli appalti, per un totale di oltre 43 milioni di euro, partiranno già a partire dal nuovo anno". Lo dichiarano i deputati della Lega Andrea Barabotti ed Elisa Montemagni.
"Nel lontano 2008 - ricorda Andrea Barabotti - la realizzazione della variante Aurelia era già all'interno del programma della Lega per le elezioni amministrative. Vedere questo progetto avviato dal nostro ministro, con il deciso sostegno dell'amministrazione comunale, guidata da Francesco Persiani e sostenuta dalla Lega, è una doppia soddisfazione. Per la Massa del futuro sarà un intervento rivoluzionario, una boccata d'ossigeno per la nostra viabilità cittadina e per il benessere dell'intera comunità. Il lavoro di squadra premia sempre".
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La giunta Arrighi risponda in modo concreto all’appello della Pugilistica Carrarese, una realtà sportiva che ha una storia importante, ricca di risultati, di campioni, appassionati e di persone che portano in palestra i valori dello sport. Un‘associazione inserita anche nel contesto della città , un punto di riferimento per tanti ragazzi che si sente abbandonato. Mancano strutture, non c’è’ un piano serio per ridare agibilità agli impianti e garantire l’ apertura al Pubblico e piena accessibilità (vedi il palazzetto di Avenza, la palestra Dogali) per non parlare della piscina di Marina di Carrara riaperta con tanto di annunci dell’Assessora Benfatto e poi chiusa per problemi tecnici , e altri aspetti ancora da approfondire e da chiarire. Al momento dell’apertura esisteva per esempio un piano antincendio , un regolamento della piscina, il collaudo della caldaia , un piano di autocontrollo? Domande alle quali l’assessora Benfatto deve ancora rispondere. La tribuna dello stadio dei Marmi ancora inagibile e i lavori tanto annunciati dall’assessore Lorenzini non sono ancora concretamente iniziati. Gli spazi delle palestre non sono sufficienti e sono stati distribuiti in modo non efficiente ci sono squadre con tanti atleti con poche ore a disposizione, e associazioni con pochi atleti e tante ore. Manca un’organizzazione e un programma serio. La giunta Arrighi non è stata in grado di dare risposte concrete. Ci sono state audizioni in commissione ma non si è risolto niente. E l’esempio della piscina di Marina Di Carrara è indicativo di una politica fatta solo di annunci, di approssimazione, di una narrazione lontana dalla realtà, basta leggere il cartello affisso in piscina. “la piscina rimarrà chiusa per interventi straordinari…. “ e tutti si chiedono e perché non li avete fatti prima di riaprirla ? Si torni alla politica del fare e della concretezza.
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Il Polo progressista e di sinistra, formato da Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Massa città in Comune, continua a criticare il progetto, fortemente voluto dalla giunta persiani, per la costruzione di un ospedale di comunità nei pressi della stazione di Massa.
Per il Polo l’idea di creare una struttura sanitaria in un’area già altamente trafficata e con un numero esiguo di parcheggi darebbe la mazzata finale su tutta la viabilità della zona, senza dimenticare il maggior numero di emissioni che verrebbero rilasciate nell’aria.
Un’idea sbagliata sin dall’inizio, dunque, e che troverebbe la soluzione giusta nella riqualificazione, ad un prezzo addirittura inferiore, del vecchio ospedale, ubicato in una zona strategica e in grado di gestire i possibili numerosi afflussi causati da un’eventuale chiusura temporanea del Noa, al momento oggetto d’inchiesta da parte della procura di Milano riguardo al rivestimento vitreo delle pareti.
“La chiusura delle Cure Intermedie al vecchio ospedale riporta drammaticamente al centro del dibattito il futuro dell'immobile e dell'intera area contigua. Proprio recentemente avevamo commentato la creazione del polo sanitario alla stazione di Massa, una scelta priva di logica portata avanti dall'attuale giunta Persiani/Guidi. Le gravi criticità del traffico che gravano su via Carducci e zone limitrofe verrebbero ulteriormente accentuate dalla presenza del distretto e dell'ospedale di comunità attiguo; criticabile anche il fatto di mettere una struttura sanitaria al centro di una zona altamente trafficata. Ad oggi, la scelta alternativa migliore rimane la struttura del vecchio ospedale che, ricordiamo, con una somma decisamente inferiore poteva essere ristrutturato per ospitare il nuovo polo sanitario. I vantaggi sono evidenti: luogo più salubre, parcheggi, recupero edilizio, evitare il degrado a cui è destinata l'area. Come Polo crediamo che potrebbe rappresentare un punto di appoggio nel caso in cui si verificassero dei problemi al Noa, i cui rivestimenti sono oggetto di un'inchiesta da parte della procura di Milano. Per tutto questo chiediamo che sul tema della sanità ci siano più attenzioni da parte di tutti gli enti coinvolti”.
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Donatella Bianchi scenderà in politica, candidata per il Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Regione Lazio, nelle regionali del febbraio 2023. La conduttrice di Linea Blu è stata scelta dal Movimento 5 Stelle (come ha annunciato ieri Giuseppe Conte), ma ha suscitato l'ira del Pd, che la vorrebbe fuori dalla Rai.
"Donatella Incarna perfettamente i valori del Movimento. Rappresenta al meglio il nostro programma politico, sociale, ambientale ed è un nome condiviso con altre forze politiche, sociali e civiche, con le quali stiamo condividendo il percorso, a partire da Coordinamento 2050″ ...
Ha dichiarato il "Number One" dei 5 Stelle, Giuseppe Conte. La Bianchi sfiderà il candidato del centrodestra Francesco Rocca e quello del centrosinistra Alessio D'Amato. E proprio dal PD arriva la prima reazione in merito alla scelta della conduttrice, chiedendo che venga allontanata dalla conduzione su Rai 1 di Linea Blu:, che la Bianchi pilota dal lontano 1998 " Logicamente ora lei non può più condurre Linea Blu. Compie una scelta politica, che rispettiamo, ma si tratta di un'opzione definitiva. La Rai non ha le porte girevoli!"... Queste le parole di Andrea Casu, deputato e segretario romano del PD.
Donatella Bianchi, in Rai fin dagli anni '80, conduce Linea Blu dalla prima edizione del 1994, per 4 anni ed assieme all'ideatore della trasmissione Puccio Corona; l'ultima puntata di ogni sabato pomeriggio è andata in onda nello scorso ottobre. Da sempre appassionata di ambiente, è stata anche presidente del WWF Italia e attualmente la Bianchi presiede il Parco Nazionale delle Cinque Terre, zona amena al confine marittimo fra Toscana e Liguria. Linea Blu è una delle trasmissioni più longeve dell'Ammiraglia Rai. In otto chilometri di costa dello Stivale ha esplorato mari, fiumi e laghi; facendone conoscere al grande pubblico le meraviglie ed i rischi, in caso di mancanza di rispetto di queste straordinarie risorse naturali, donate all'uomo dalla divina Provvidenza.
"Donatella era predestinata a lavorare con successo in televisione - ammette il quasi novantenne Paolo Tambini pioniere della prima Tv libera, poi direttore e conduttore di Tele Toscana Nord - Lei aveva solo 15 anni e la scoprì il mio famoso amico Corrado a Domenica In. Con me a Ttn ha lavorato al "Tele Tele": gioco a quiz per 18 puntate in diretta Tv. Era bravissima - riconosce Tambini - spigliata, sempre a suo agio. Solo che pretendeva di parlare al microfono solo lei. E non mi concedeva un benché minimo di spazio "vitale"... Poi Donatella emigrò verso altri lidi e salì le scale del successo. Le auguro l'identico buon fine quale ha ottenuto in Tv, anche in politica. Donatella ama la natura e l'habitat brutalizzato dall'uomo ha tanto bisogno di gente come lei. Il Pd vorrebbe far fuori dalla Rai una brava come Donatella Bianchi ? - si interroga Paolo Tambini - Ma come mai per altre ed altri giornalisti famosi non sollevarono incompatibilità di sorta? Certo - conclude Paolo Tambini - trattavasi di giornalisti confacenti. E di regime" ...
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In molti ci avevano creduto, e viste le premesse poteva davvero essere la volta buona. La mozione per il definitivo spostamento dell’impianto di telefonia mobile, ad oggi installato tra via della Stazione e via delle Carre, è arrivata in consiglio comunale nella giornata di ieri, ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare: se ne riparlerà con l’anno nuovo.
La decisione del consiglio ha però fatto salire un’onda di indignazione tra i residenti della zona, che devono convivere con un impianto ormai vetusto ed impattante sulla qualità della vita.
Nemmeno a dirlo, si sentono presi in giro, e vedono le possibilità di uno spostamento dell’impianto verso un altro sito un vero e proprio miraggio.
Una situazione insostenibile, che ha portato un nutrito gruppo di cittadini a chiedere la pubblicazione di uno scritto in cui viene descritto lo stato attuale delle cose, e il poco interesse delle istituzioni nel provare a risolvere una questione più datata di quanto possa sembrare.
“Mi faccio portavoce – esordisce la privata cittadina che ha inviato la segnalazione – di una rappresentanza di cittadini che vuole esprimere il proprio malessere nei confronti del rinvio della votazione del piano delle antenne del nostro comune avvenuto nel consiglio comunale di ieri. Riporto nel seguito e allego alcune righe che abbiamo scritto a firma di un raggruppamento di cittadini interessati alla vicenda.
Dopo reiterate sollecitazioni nei mesi passati, finalmente, il 21 dicembre 2022, il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti ha messo all'ordine del giorno del consiglio comunale del 27 dicembre la votazione del nuovo piano delle antenne. Sembra singolare e sospettosamente volto a boicottare l'approvazione del piano, come questo sia avvenuto proprio a ridosso delle festività natalizie con un’altissima prevedibilità dei risvolti di insuccesso della votazione, quando questa poteva avvenire in sede di altri consigli, lontano da festività e altri impedimenti. Quanto prevedibile è nei fatti ciò che è avvenuto con il rinvio della votazione del nuovo piano avvenuto nel consiglio comunale appena svolto. Questo rinvio – sentenzia il gruppo di cittadini – ostacola e mette a rischio il lungo lavoro di programmazione e mediazione che l'amministrazione, nelle figure del vicesindaco Andrea Cella prima e dell'assessore Paolo Balloni poi, ha portato avanti negli ultimi due anni. Era il 2020 infatti quando, a fronte della richiesta di tutela avanzata nei confronti dell'amministrazione comunale da una rappresentanza di cittadini lesi dall'impattante e vetusto impianto di viale stazione/via delle Carre, era stato intrapreso un percorso che aveva portato all'approvazione di un nuovo sito per lo spegnimento e delocalizzazione del succitato impianto attualmente presente sull'edificio privato di viale stazione 24, ivi installato oltre 15 anni fa secondo i criteri dell’epoca. Lo spostamento di tale impianto, come spesso emerso da ripetuti confronti con l'amministrazione, è possibile nell'ambito di una più ampia rete di accordi con i gestori, per i quali si rende necessaria l'approvazione di un nuovo piano di telefonia mobile che consenta e dettagli lo sviluppo della rete di impianti a suggello del lavoro portato avanti dal settore ambiente della nostra amministrazione. È stato a lungo chiesto ai cittadini di pazientare per collaborare così alla buona riuscita dell'intero progetto, da una parte senza impedire lo sviluppo tecnologico del nostro territorio e, dall'altra, avendo garantita la loro tutela. La convocazione del 27 dicembre – continuano i residenti – e conseguentemente il rinvio della votazione del nuovo piano, ha così generato nei cittadini il timore che la disattivazione dell'attuale impianto e l'attivazione di quello sul nuovo sito possa continuare a slittare fino alla fondata preoccupazione che questo possa non accadere mai, vedendo così calpestato quel principio di tutela dei cittadini che, insieme allo sviluppo tecnologico, con il piano delle antenne del nostro comune si vorrebbe garantire”.
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