Politica
Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia, sul tema sicurezza: "A Carrara il far west continua, anche stavolta per la sindaca è colpa del governo?"
«A Carrara si respira un clima di insicurezza e degrado tale che in quartieri come Avenza, i negozi restano aperti solo la mattina e chiudono poco…

Incidente a Fossone in via Pelucara nel punto già più volte segnalato dai consiglieri Bernardi Manuel e Tosi come pericoloso e in stato di degrado
I cittadini di Fossone sono esasperati: via Pelucara versa in condizioni inaccettabili e i lavori di ripristino nei punti critici ben noti non sono…

Polo Progressista e di Sinistra: "Persiani revochi il mandato all’amministratrice di Asmiu"
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa diffuso dal Polo Progressista e di Sinistra: "Il Polo Progressista e di Sinistra, composto…

Il futuro è Futura: grande successo di pubblico e di consensi per i giovani fondatori dell’associazione di promozione sociale carrarese nella serata evento a Spazio Made
Carrara ha un futuro, anzi, Carrara ha Futura. No, non è il solito, ridicolo e inutile modo di inseguire la parità di genere (solo) a livello…

Elezione del nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara il 20 dicembre
Si svolgerà il prossimo 20 dicembre 2025 la tornata elettorale che porterà sindaci e consiglieri comunali del nostro territorio a scegliere chi sarà chiamato a…

Nessun miglioramento nella raccolta dei rifiuti porta a porta: l'ex presidente della commissione ambiente 5 Stelle Montesarchio chiede al sindaco di uscire dall'immobilità
"La situazione della raccolta differenziata porta a porta non accenna a migliorare" lo ribadisce Giovanni Montesarchio, ex presidente della commissione ambiente del movimento 5 stelle che…

Governo indecente che aspira al ritorno al ventennio: Rifondazione Comunista Massa Carrara attribuisce al governo la responsabilità della scritta minatoria comparsa a Massa sul muor del liceo scientifico Fermi
Rifondazione Comunista Massa Carrara si scaglia ferocemente contro Fratelli d'Italia e il centro destra e rinnova il mantra dell'attentato alla democrazia per la scritta "Siete nel mirino" e…

Cermec, massima fiducia nell'assessore Orlandi: la Lista Serena Arrighi
" La lista del sindaco Arrighi fa quadrato intorno alla prima cittadina e all'assessore Orlandi sul caso del Cermec: I consiglieri della Lista Serena Arrighi Sindaco esprimono massima…

Recinzione abbandonata cade a pezzi sulla strada della Foce:i residenti fanno segnalazioni al comune di Carrara ma parte il rimpallo delle responsabilità tra gli uffici
Un vecchio cantiere per costruire delle abitazioni proprio sulla sommità della via Foce, nel comune di Carrara, abbandonato da tempo e una recinzione in legno, ormai…

Arrighi scavalca il Prefetto e fallisce sulla sicurezza. Città abbandonata al degrado
"La gestione della sicurezza urbana da parte del sindaco Arrighi viene strumentalizzata e continua a sollevare perplessità e critiche. Arrighi, consapevole del suo immobilismo, ma anche che la…

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Antonio Cofrancesco, consigliere del Gruppo Misto di maggioranza, ha deciso di intervenire nuovamente in merito alla situazione economica della casa di riposo “Casa di Ascoli”, ormai vessata da quasi cinque milioni di euro di debiti.
Cofrancesco, con una nota ufficiale, critica aspramente l’operato del commissario e del subcommissario addetti proprio alla gestione debitoria della struttura, che per il consigliere è lievitata proprio durante il loro mandato.
“Il dottor Massimo Tognocchi, nominato ad interim prima direttore, poi subcommissario e poi nuovamente direttore, al 31 di dicembre ha lasciato la struttura per fine mandato, qualche mese prima anche il supercommissario nominato dal sindaco Francesco Persiani ha terminato il suo
mandato. Il duo, commissario e subcommissario, invece di risanare il debito con la loro gestione, hanno fatto sì che il debito aumentasse, e più volte si è parlato anche nella commissione sociale, dove avevo denunciato pubblicamente durante le audizioni sia del commissario che del subcommissario una gestione fallimentare di Casa Ascoli. Infatti – spiega il consigliere del Gruppo Misto – dai circa 3 milioni di euro di debito ora ci troviamo con un debito di circa 4milioni e 800mila euro. Questo è stato un fallimento per l'intero sistema: erano stati esclusi dalla nomina professionisti che avevano sanato in poco tempo grosse situazioni debitorie in altri contesti pubblici, per nominare commissario un professionista, nulla da eccepire sulla sua bravura, ma in campo privatistico e non pubblico”.
Il consigliere Cofrancesco non ci sta, e attacca l'amministrazione comunale per la scellerate gestione di Casa Ascoli che si ripercuote anche su altre strutture, dove ora a pagarne le conseguenze sono i lavoratori delle cooperative che da tre mesi ricevono solo acconti.
“Vorrei sapere se il sindaco è a conoscenza che l'ultimo bilancio di previsione porta la data del 18 aprile 2018 per gli anni 2018-2019 e 2020, approvato contestualmente al bilancio consuntivo 2017. Ad oggi, ci troviamo a discutere su un bilancio consuntivo 2020 approvato e
pubblicato il 31 dicembre 2021, attendiamo che si decidano a pubblicare almeno il bilancio consuntivo 2021. Premetto – continua il consigliere – che su questo esercizio manca il bilancio di previsione. Vorrei capire se il commissario e il Rup hanno restituito la somma di circa 27mila euro per un grossolano errore fatto su una gara dove venivano appaltati i servizi della Rsa, gara impugnata e decaduta. Invito l'amministrazione comunale a costituirsi contro tutti i personaggi che si sono susseguiti negli anni nella gestione della struttura, e che hanno provocato questo enorme debito in capo a Casa Ascoli. Vorrei anche capire – conclude Cofrancesco – come mai fino ad oggi non è stata avviata da parte dell'amministrazione comunale alcuna procedura. Invito il presidente Casotti a riferire su quanto riscontrato dopo la gestione del commissario e del sub commissario: se ci sono state negligenze, queste vanno denunciate pubblicamente. Non possiamo più tollerare che gestioni simili si ripercuotano sull'intera struttura dove a farne le spese sono sempre, solo e soltanto, gli utenti e i lavoratori”.
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Il futuro dei Centri Educativi Aggregativi, più comunemente noti come CEA, sembrano avere un futuro tutt’altro che roseo.
La soppressione da parte dell’amministrazione sembra dietro l’angolo, con buona pace di chi si appoggiava a questi luoghi pensati per creare tempo di qualità per centinaia di bambini e ragazzi.
Infatti, per le famiglie difficili e quelle costrette a restare a lavoro tutto il giorno, i CEA hanno rappresentato un vero e proprio punto di riferimento: uno spazio sicuro in cui i più giovani potevano trascorrere una buona parte della giornata che, senza questo servizio, avrebbero passato in solitudine.
Sembra non ci sia niente di male nei CEA, ma probabilmente la politica massese non la pensa tutta allo stesso modo. Di certo, il PD locale sta combattendo strenuamente per il loro mantenimento: riprova ne è l’interpellanza diretta al presidente del consiglio comunale, e firmata dal consigliere PD Stefano Alberti, dal titolo “Centri Educativi Aggregativi, si sopprime un servizio di qualità per l’infanzia e le famiglie”.
La presa di posizione di Alberti e del PD tutto è confermata, a parer loro, dal fondamentale ruolo di collante che questi centri hanno assunto nel tessuto sociale massese, arrivando a essere un punto di incontro e dialogo tra le famiglie, i ragazzi e gli istituti scolastici.
Alberti ne richiede l’immediata attivazione: non è possibile eliminare un luogo che così bene ha fatto nell’economia sociale di Massa.
“Premesso che per moltissimi anni, nel comune di Massa, sono stati attivati centri per l'infanzia denominati Ciaf-Cea, e che tale attività, con finalità ricreative e educative, ha rappresentato un'opportunità per tanti bambini e bambine e un punto di riferimento e un servizio importante per le loro famiglie; considerato che i centri aggregativi erano operanti in vari quartieri della città comprese quelle realtà con un accentuato disagio sociale quali Castagnara e Poggi; posto che la qualità del servizio offerto dai centri aggregativi era costantemente monitorato dal servizio sociale del comune di Massa che ne valutava così le diverse attività svolte; dato che i Cea - Ciaf, in un'azione di integrazione e sinergico rapporto con il mondo della scuola – sottolinea Alberti – consentono a centinaia di bambini e bambine di poter usufruire di un servizio pomeridiano la cui offerta aggregativa mette al centro l'inclusione, la socializzazione e il sostegno ai loro bisogni educativi; e valutato che attraverso tale servizio è possibile rispondere alle esigenze di tanti genitori che intendono assicurare ai loro figli un'adeguata cura e qualità del tempo libero in alcune ore del pomeriggio; Si interpella l'amministrazione comunale, per sapere se intende attivare e secondo quali tempi e modalità i Cea che nelle diverse realtà della città danno risposta ai bisogni e alla richiesta di centinaia di famiglie, tra cui alcune dalla particolare fragilità e vulnerabilità sociale”.
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Che ne sarà della zona del Pomario Ducale, anche impropriamente chiamata “ex deposito Cat”? Il finanziamento, in arrivo dal Pnrr, è pronto, ma i tempi per la progettazione stringono, e sono in molti, tra opposizioni e associazioni cittadine, a temere un nulla di fatto che sarebbe catastrofico per tutta l’area interessata dai lavori di riqualificazione.
PD e Verdi hanno già espresso tutte le loro perplessità, sia sul progetto in sé che le tempistiche, e ora anche Italia Nostra torna con forza a chiedere alla giunta Persiani delucidazioni in merito a un pieno sempre più fumoso.
Dopo l’ultimo appello, risalente ormai a più di un mese fa, Italia Nostra prova nuovamente la carta dell’incontro con la giunta e i tecnici incaricati alla supervisione dei lavori. Sono parecchie le note di su cui IN vuole fare chiarezza, tutte minuziosamente descritte nel comunicato ufficiale firmato dal presidente di sezione Bruno Giampaoli: si va dal rischio di aumento del traffico fino ai (pochi) soldi stanziati per lo sviluppo del giardino, specialmente se messi a confronti con i milioni pensati per il nuovo tratto stradale e la rotatoria.
Per Italia Nostra si parla palesemente di errori, su cui però è ancora possibile mettere una toppa prima che diventino irrimediabili, e inficino definitivamente sulla buona riuscita del progetto e il conseguente finanziamento.
“Egregio signor sindaco, facendo seguito alla nostra richiesta del 18 novembre 2002 torniamo a chiedere un incontro con l'amministrazione da lei guidata e con il tecnico, o i tecnici, incaricato della progettazione esecutiva dell’intervento di valorizzazione del Pomario Ducale e dell’area adiacente impropriamente spesso indicata come ex Cat, ma in realtà da sempre comunale in cui il Cat era ospitato senza pagare alcun canone. Vorremmo poter chiarire – spiega Italia Nostra – carte alla mano, le ragioni della nostra perplessità su alcuni punti esposti nelle linee di progettazione, augurandoci che ci si ragioni meglio sopra prima che eventuali errori divengano irrimediabili, una volta approvato il progetto. Ci pare anche che le nostre preoccupazioni siano condivise da altre associazioni e da gran parte dell'opinione pubblica, per cui sarebbe davvero il caso di prenderle in considerazione. Per essere chiari, vogliamo ripetere che non siamo assolutamente d'accordo sulla rotatoria, del tutto inutile, e sul prolungamento di via Giampaoli: interventi che tolgono spazio al parcheggio che ha solo bisogno di manutenzione spezzano il collegamento con il Pomario e peggiorano le condizioni del traffico convogliandolo sul semaforo ineliminabile tra via Palestro e via Bassa Tambura. Questi interventi sbagliati sono stati previsti da precedenti amministrazioni nel Piuss, e a nostro parere non dovrebbero essere riproposti. Fra l'altro, ad oggi non si capisce che fine farebbe l'edificio attualmente adibito a mostra della Resistenza Ribadiamo che la cifra di 400mila euro per il giardino appare troppo bassa rispetto al finanziamento di oltre 4 milioni; ci pare di capire che c'è un altro finanziamento specifico per il giardino, ma non è chiaro come si possa legare con l'altro. Dobbiamo poi rilevare – continua Giampaoli – che nessuno ha risposto alla nostra domanda su che fine ha fatto la proposta progettuale vincitrice del bando di idee, mai presentata pubblicamente, che metteva al primo posto il recupero del giardino storico. Prendiamo atto della sua affermazione che alcuni spunti di riflessione di Italia Nostra potrebbero in parte essere senz'altro condivisibili e quindi Le chiediamo di poterci incontrare per meglio documentarli proprio perché anche noi riteniamo che la progettazione vada condivisa con la cittadinanza, e soprattutto che questa sia un'occasione irripetibile che non può andare sprecata”.
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Il settore cultura ha una nuova dirigente: Cinzia Compalati è stata assunta a tempo determinato a decorrere dallo scorso 31 dicembre e rimarrà ora in carica fino alla scadenza del mandato del sindaco Serena Arrighi. La nuova dirigente è stata selezionata al termine di una selezione pubblica e andrà ora a coprire un posto vacante nella dotazione organica dell’ente dopo la riorganizzazione dei settori. “Voglio anzitutto dare il mio benvenuto a Cinzia Compalati, una professionista con un curriculum importante e, soprattutto, una tecnica della cultura – dice il sindaco Arrighi -. Come ho avuto modo di ribadire più volte, è mia ferma convinzione che la cultura possa essere un importantissimo volano di sviluppo e di rilancio per il nostro territorio, ma proprio per questo credo anche che sia necessario rivedere in toto l'approccio a questo settore. Anche la cultura ha i suoi specialisti e la nuova dirigente è una di questi, sono certa che, assieme all'assessore Gea Dazzi, saprà portare un importante contributo a tutta la città”.
Il sindaco replica poi alle polemiche sollevate da parte dell'opposizione in questi giorni. “Mi sembra che sulla selezione per l'individuazione del nuovo dirigente si sia voluta creare una polemica assolutamente strumentale – aggiunge la prima cittadina -. Chi critica oggi omette anzitutto di dire che stiamo parlando di un incarico a tempo determinato ai sensi dell'articolo 110 e assegnato in maniera fiduciaria dalla sindaca. La nuova dirigente è stata scelta al termine di una selezione durata oltre due mesi e che, posso assicurare, non è assolutamente 'costata migliaia di euro'. Tutta la procedura è stata caratterizzata da un'assoluta trasparenza e la dottoressa Compalati è stata scelta sulla base del suo curriculum e delle sue competenze”.
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"Non possiamo accettare che l'azione amministrativa di un municipio, pure quella ordinaria, sia messa sotto scacco dalle beghe politiche di esponenti dell'amministrazione. Ci troviamo di fronte alle ripicche fra galli nel pollaio che per interessi e ambizioni personali rischiano di congelare una città chissà fino a quando. Ci auguriamo non fino a giugno e soprattutto chiediamo di non trascinare in questa bagarre i dipendenti di palazzo civico che quotidianamente, nonostante le difficoltà, cercano di portare avanti la macchina amministrativa per raggiungere obiettivi e risultati dettati dalla stessa amministrazione, qualunque essa sia".
A parlare è il segretario della Uil Fpl, Claudio Salvadori, che interviene per cercare di riportare la serenità all'interno del municipio di Massa dove da alcune settimane si sta consumando una guerra politica che è arrivata a tirare in ballo pure i dipendenti comunali. E' accaduto pochi giorni fa, a seguito di una protesta di don Lorenzo Corradini sulla mancanza di decoro a Borgo del Ponte.
"Il sindaco ha parlato di persone che in Comune vogliono far fare brutta figura al primo cittadino. Speriamo e crediamo che le parole non fossero rivolte ai dipendenti – prosegue Salvadori -. Nessuno dei lavoratori ha interesse a boicottare questa e nessun'altra amministrazione: cercano piuttosto di farsi carico dei problemi della città costantemente e in maniera certosina, sopperendo alle mancanze organiche e strumentali. Paletti divelti, disservizi stradali, alberi di Natale, strade irraggiungibili a causa dei cantieri aperti in maniera improvvida, non dipendono dai dipendenti. Se il sindaco deve cercare qualcuno che fa ostruzione, si guardi in casa e vada dritto al punto. Ci sono soggetti responsabili, politicamente e tecnicamente, assessori e dirigenti. E su entrambi ha il potere di intervenire se davvero pensa che remino contro. Ricordiamo al primo cittadino che la responsabilità dirigenziale o di risultato nasce con l'obiettivo di migliorare l'efficienza dell'azione amministrativa, ottimizzare l'organizzazione della pubblica amministrazione e quindi migliorare la qualità della performance amministrativa. Per fare ciò, il Testo Unico del pubblico impiego attribuisce al dirigente pubblico poteri di manager. E il dirigente risponde nell'azione all'assessore di riferimento. L'assessore al sindaco. E' così che funziona la catena. Invece ci troviamo di fronte a un 'Municipio 2' che agisce in piena autonomia". L'assenza di serenità e lo scontro politico sul futuro candidato a sindaco del centrodestra stanno stravolgendo gli equilibri e per il sindacato questo non deve però influire con la vita e il lavoro dei dipendenti.
"Crediamo che sia il caso di riportare la serenità all'interno dell'azione amministrativa tecnica. Il sindaco se la veda con i suoi rivali politici fuori da palazzo civico. Intervenga invece con il segretario generale – conclude Salvadori – per effettuare invece una rotazione delle figure dirigenziali, in base all'articolo 16 della legge 165 del 2001 che dispone l'obbligo della rotazione straordinaria dei dirigenti anche per evitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, ma anche di valutazione della performance dei dipendenti, assegnati allo stesso Dirigente da troppo tempo".
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I mesi (o forse sarebbe meglio dire gli anni) passano, e nonostante un “normale” disinteresse di una grossa fetta di popolazione, continuano ad aumentare le voci di dissenso sullo sviluppo della nuova Variante Aurelia.
Il progetto, spinto fortemente dall’attuale sindaco di Massa Francesco Persiani, non è visto di buon occhio da chi afferma di “aver studiato il piano”, poiché considera le nuove disposizioni viarie per nulla vantaggiose né sul breve né sul lungo termine.
Il comitato per il No alla variante, da mesi in movimento per spingere la popolazione a dare un parere sulla questione, ha deciso di inviare una “letterina” di fine anno al sindaco in persona, mettendolo davanti ad una lista di incongruenze che per il comitato rendono la Variante un’opera (e un esborso) completamente inutile.
Addirittura, secondo quanto riportato nella nota, la costruzione del secondo e del terzo lotto della variante andrebbe a inficiare i possibili lavori per la nuova casa della salute, anch’essa “fiore all’occhiello” della giunta reggente e da costruire nei pressi della stazione.
Per quale progetto Persiani deciderà di tifare?
“Caro Sindaco Persiani, in relazione ad articoli di stampa a seguito delle dichiarazioni del ministro Salvini, come Comitato No Variante Aurelia siamo costretti a delle precisazioni, visto che, purtroppo per noi, sembra che siamo gli unici massesi ad aver studiato il progetto della Variante Aurelia. Per prima cosa parliamo dei costi. L’importo di 43 milioni di euro – afferma il comitato – è stato riservato nel Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, con delibera Cipe già nel lontano 2016, per realizzare intero percorso della Variante ss numero 1 Aurelia in comune di Massa così come presente nel piano strutturale: da Turano fino a Romagnano. Per lo sviluppo del territorio e della viabilità, la invitiamo a tirare fuori dal cassetto i progetti relativi al secondo e terzo lotto, per quel tratto che dalla stazione giunge fino al semaforo ex-Eaton, di cui da anni non si ha più notizia: erano e sono parte del progetto Variante Aurelia! Purtroppo per i cittadini massesi, caro sindaco si accorgerebbe che tale percorso incide sulla scelta strategica della sua amministrazione di costruire la casa della salute (per tutti: “la Mutua”) in via Carducci. I due progetti cozzano e non sono compatibili tra loro per evidenti motivi: il signor sindaco quale sceglie? Per secondo punto, è da sottolineare che il progetto Anas è del 2008. Lo sbandierato, da Lei, aggiornamento del 2018 è lo spostamento della rotatoria R.01: prevista davanti al cimitero di Turano è stata ridisegnata “sul” distributore Eni, quello nuovo ristrutturato con permesso del comune del 2017. Per favore noti che “sul” significa proprio “sopra” con tanto di esborso aggiuntivo per bonificare area. Se questo è esempio di progettazione e sviluppo con i soldi del cittadino – sentenzia il comitato – caro sindaco è da mettersi le mani nei capelli (per chi ancora li ha). Sulla creazione dei posti di lavoro, abbiamo ancora tutti in memoria cosa è successo in Toscana per la costruzione delle strade in provincia di Firenze: la mafia ci ha sepolto rifiuti pericolosi avvelenando la campagna e le falde acquifere (inchiesta Keu). Ultima nota relativa alla via Francigena che gli onorevoli suoi colleghi di partito hanno indicato motivo di sviluppo turistico: il progetto Anas interferisce con Francigena senza alcun miglioramento, ma solo mettendo in pericolo i pellegrini. Addirittura, non vi è appositamente riferimento al percorso ciclabile. Forse gli onorevoli non hanno mai letto il progetto? Oppure gli è comodo capire fischi per fiaschi? Resta solo di ribadire che la Variante Aurelia primo Lotto non serve a nulla: solo blocca la città per altri cinquant’anni. Ci è stato promesso un incontro con assessore Guidi in commissione lavori pubblici: pensiamo che sia il caso che lei sia presente, per erudirci sul motivo per cui più di mille elettori dovrebbero cambiare idea sull’inutilità della Variante. Buon anno nuovo a tutti i massesi!”.
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È ormai vera e propria bagarre nella sezione Massese di Forza Italia. Tra un gradimento sempre inferiore tra i cittadini, una conseguente scomparsa dei consiglieri forzisti negli organigrammi comunali, e un insperato colpo di coda (a livello congressuale) che possa dare nuova linfa al partito, continuano gli scontri senza esclusioni di colpi tra la vecchia guardia, capeggiata dal coordinatore comunale Domenico Piedimonte e i “nuovi arrivati” Emanuele Ricciardi e Pier Giuseppe Cagetti.
Le critiche a Cagetti e Ricciardi (e le loro risposte piccate) si susseguono ormai da settimane, se non mesi, ma oggi il coordinatore comunale è andato oltre, deferendo i due probiviri agli organi nazionali del partito.
Troppo distanti dallo statuto di FI, ancora troppo ancorati a un passato che non rispecchia minimamente le idee del loro nuovo punto d’approdo. Per Piedimonte l’atteggiamento dei due nuovi ingressi forzisti stona totalmente con la politica e le regole del partito, e si dice costretto a segnalare una situazione ormai insostenibile, fatta di continue violazioni e millantamenti di poteri inesistenti.
“Dopo aver infruttuosamente tentato di espletare qualsiasi tentativo bonario per aiutare nella conoscenza dello statuto e dei regolamenti di Forza Italia gli iscritti Ricciardi Emanuele e Cagetti Pier Giuseppe, sono stato costretto a deferire le loro continue violazioni. Pur essendo vero che la loro iscrizione a Forza Italia è recente – sottolinea Piedimonte – ho dovuto mettere un argine formale alla loro smania di agire fuori dalle regole statutarie che con la loro adesione hanno volontariamente accettato. I nostri iscritti e la nostra comunità politica iniziava ad esser disorientata dai loro comunicati, nei quali farneticavano poteri che non hanno e visioni politiche sinistre che nulla hanno a che fare con il nostro partito. Dalla richiesta pubblica di primarie di coalizione, alla dichiarata volontà di rifondare la Margherita. Come coordinatore comunale ho piacere che in molti prendano la tessera di Forza Italia, ed anche che portino in discussione e confronto nelle nostre assise le loro visioni. Ma non posso non tenere conto di un intero coordinamento comunale eletto che vede neo iscritti continuare a danneggiare l'immagine di un partito strutturato come il nostro. Troppo spesso veicolando modi e valori che non appartengono alla nostra comunità politica. Siamo il partito delle libertà – sentenzia il coordinatore comunale – e non dell'improvvisazione delle regole. Ecco perché ho più volte ricordato loro che l'iscrizione a Forza Italia è su base volontaria. Se Ricciardi sente la mancanza della sinistra e delle politiche del PD non lo tratterremo nel centrodestra con la forza. E se Cagetti vuole tornare nella lista del sindaco Persiani per continuare ad aiutarlo, torni pure nello svuotato gruppo consiliare Lista Persiani. Se invece, in attesa del loro giudizio da parte degli organi nazionale volessero continuare a definirsi forzisti, si rileggano le regole del partito e attendano la vicina stagione congressuale forzista.”
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“A mio avviso, mai si era vista tanta desolazione e degrado a Marina di Massa durante le feste di Natale e ciò non dovrà mai più accadere. Le premesse c'erano tutte ma “L'uomo solo” al comando della città ha perseverato a non voler ascoltare né i cittadini, né i loro rappresentanti, né le categorie economiche e tanto meno i commercianti stessi. “
Inizia così la nota del coordinatore comunale di Forza Italia Massa Domenico Piedimonte che argomenta:
“Siamo arrivati a questo Natale con una Marina praticamente senza più parcheggi. Nessuno che si ferma più a prendere un caffè in un bar del centro di Marina in quanto il costo orario dei pochi parcheggi disponibili è maggiore di quello del caffè stesso".
“Dopo 5 anni di immobilismo, -prosegue il coordinatore comunale- di mancanza di un piano del verde e del decoro, di un arenile sempre meno accessibile ai nostri cittadini ed ai nostri turisti, di una visione turistica per la nostra costa, Persiani ha aperto i suoi “cantieri pre-elettorali” che, al momento, hanno aggiunto solo problemi a coloro che avrebbero voluto fare una passeggiata nella desolata Marina di Massa.
La zona intorno al Pontile è rimasta buia e inaccessibile ai più. Raggiungere a piedi Piazza Betti per coloro che provengono dal lungomare lato Carrara una odissea ed a tratti un rischio.
La dimostrazione si è avuta con i bar totalmente vuoti e le strade deserte. Si sono salvati alcuni commercianti che hanno una clientela fidelizzata ed un grande spirito di resilienza.
Per il resto, nel 2022 il Sindaco Persiani ha reso ai marinelli ed al tessuto economico e sociale della costa un anno da dimenticare”.
Il coordinatore forzista tuona: “Come può Forza Italia dimenticare che a gennaio 2022 Persiani ha imposto una sorta di “coprifuoco” per bar e ristoranti a Marina di Massa e nella nostra intera città? Come può dimenticare che questo attuale il Sindaco, non sapendo o volendo ascoltare e confrontarsi, ha preferito risolvere i problemi di mala movida in piazza Mercurio chiudendo anzitempo attività e lasciando nella disperazione le categorie economiche che chiedevano semplicemente ascolto empatico e misure più ragionate? E come si può dimenticare che nel 2022 per colpa di Persiani Marina di Massa ha subito una cosiddetta rivoluzione nel piano dei parcheggi che poi si è concretizzata solo nella sottrazione di posti auto liberi e aumenti vertiginosi delle tariffe di sosta nonostante le lamentele di tutti?".
“Una rivoluzione – sottolinea Domenico Piedimonte- che secondo Forza Italia potrebbe aver generato anche un grave danno economico per le casse comunali e che siamo prossimi ad appurare.
Marina di Massa si appresta a chiudere il 2022 anche come l'annus horribilis per il proprio verde ed i propri parchi. Dalle aiuole del lungomare completamente secche durante l'estate al parco Ugo Pisa costantemente sottratto nella sua fruibilità alla nostra comunità. Per non parlare di quanti appelli ci sono voluti affinché questo Sindaco facesse la propria parte per consentire la riapertura del meraviglioso parco del WWF. Senza dimenticare la ferita rappresentata dall'ex Parco dei Conigli, dal degrado e dell'incuria che ha regnato sovrana nel Parco dei Ronchi. Per non parlare di quello del un mercatino della Partaccia” conclude.
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Il Consigliere civico Barotti apprezza l’iniziativa del sindaco Arrighi e scrive: “Il recente accordo stretto tra il Comune di Carrara e Baker Hughes è certamente un importante passo in avanti verso la ripartenza economica; come, quasi un anno fa, avevo auspicato è necessario l’impegno delle istituzioni locali per agevolare l’espansione delle nostre eccellenze manifatturiere e per rendere accessibile, ai giovani, a chi cerca una nuova occupazione l’alta formazione”.
Per Barotti bisogna raggiungere un ulteriore traguardo: “La nostra zona industriale, grazie al Nuovo Pignone, diventerà protagonista della transizione energetica; questa incredibile opportunità, frutto sia di una presenza storica ma anche della retromarcia su Piombino (progetto ben visto dalla regione Toscana e che la politica locale non aveva contrastato), deve essere sfruttata per portare la ricerca, la formazione (sia intermedia che universitaria) sul nostro territorio.
Lo sforzo della politica deve andare oltre l’orientamento (esperienza già sperimentata), oltre l’ITS; dobbiamo impegnarci per far nascere un centro di ricerca tecnologica (pubblico-privato) che operi a fianco del processo produttivo”.
Barotti immagina l’apertura di alcuni corsi di laurea: “Tale obiettivo ci consentirebbe di immaginare una collaborazione con le migliori università del paese e di poter ambire a diventare sede distaccata per alcuni indirizzi di studio legati all’energia, alla metalmeccanica di precisione, alla nautica”.
Per il civico di Arcipelago Massa si aprirebbero nuove possibilità occupazionali: “La ricerca è strategica per resistere alla concorrenza di altri paesi, per raggiungere la sostenibilità ambientale perciò dobbiamo avere un ruolo anche in questo ambito. Un polo che unisca produzione e ricerca renderebbe attrattiva la nostra realtà ai partner delle aziende radicate sul territorio apuano e ne porterebbe ulteriori penso, ad esempio, alla produzione di impianti eolici”.
Il civico, nel suo comunicato, attacca buona parte della politica locale: “La politica locale, ad oggi, al di là delle parole, degli annunci ha fatto ben poco basti vedere, per volare rasoterra, lo stato in cui versa la nostra zona industriale; per fare un esempio, il tratto di via Dorsale di fronte allo stabilimento Pignone diventa, quando piove, un torrente perciò la speranza di un cambio di passo è ridotta al lumicino.
Si può credere di aprire un ITS quando il Presidente della provincia non riesce a liberare il palazzo Ducale da un ponteggio? Si può credere ad una rappresentante regionale, Bugliani, che non dice una parola sul declassamento dell’aeroporto di Pisa o che non si esprime in difesa dello sviluppo del porto di Marina di Carrara (snodo fondamentale per le aziende Apuane)? Si può credere ad un Sindaco, ad un Assessore ai lavori pubblici (forse candidato alle amministrative del 2023) concentrati nel rifare piazze e piazzette ma privi di proposte sul tema del lavoro? Si può credere a deputati (passati e presenti) incapaci di impegnare il governo all’acquisizione di Sanac? Si può credere ad una classe politica che non si rinnova e che cerca di rifarsi il volto tentando di salire sul carro di un probabile vincitore come accadrà con il congresso del PD? si può credere a chi parla di bonifiche della zona industriale quando su alcuni siti gestiti da Asmiu, azienda pubblica, c’erano e ci sono forti dubbi sul rispetto delle prescrizioni in materia ambientale?
Invito i cittadini a riflettere su queste domande”
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